sabato 30 giugno 2012

Recensione: La ragazza di Charlotte Street di Danny Wallace

Charlotte Street

Trama:
INIZIA TUTTO CON UNA RAGAZZA…
Londra, Charlotte Street. Jason Priestley – ex insegnante,ex fidanzato cronico, aspirante giornalista ed eroe riluttante – ha appena incontrato la sua Cenerentola. Cercava di salire su un taxi tenendo in equilibrio un’incredibile montagna di sacchetti, borse e pacchi, senza riuscirci. Jason è intervenuto in suo aiuto, e i loro sguardi si sono incrociati per un magico istante pieno di promesse. Un attimo dopo, lei se ne è andata. Ma a Jason è rimasto per sbaglio qualcosa in mano, una macchina fotografica usa e getta piena di foto già scattate…
Ora si trova di fronte a un dilemma: deve rintracciare la ragazza o rispettare la sua privacy? Cercarla significherebbe seguire il consiglio di Dev, il vulcanico amico con il quale Jason condivide casa, bevute e (dis)avventure. Insieme, dovrebbero imbarcarsi in una rocambolesca caccia al tesoro seguendo gli unici indizi che hanno, ancora gelosamente custoditi nella macchina fotografica.
L’impresa non è da poco, specie in una città come Londra. Ma se la misteriosa fotografa fosse davvero la donna giusta?
Tra tentennamenti, errori e complicazioni di ogni genere, Jason imparerà una lezione importante, ovvero che, nel tempo di un clic, le cose si possono sviluppare in modo del tutto inaspettato...
Una tenera storia d’amore, un pizzico di mistero e un irresistibile “tour” per le vie della capitale britannica. Una intensa commedia romantica, l’esordio narrativo di uno dei più brillanti talenti del mondo dello spettacolo inglese.

L'autore:
Danny Wallace (Dundee, Scozia, 1976) è uno scrittore, presentatore e giornalista pluripremiato, il cui lavoro è apparso su testate come "The Guardian" e "The Independent". Ha scritto e prodotto commedie per la tv, la radio e il teatro, ha lavorato con i maggiori commediografi inglesi, e ogni giorno conduce un programma radiofonico su xfm London. Ha pubblicato alcuni libri di non-fiction, tra cui Yes Man, dal quale è stato tratto un film della Warner Bros. con Jim Carrey nei panni del protagonista, e Awkward Situations for Men, attualmente in lavorazione per diventare una sit-com. La ragazza di Charlotte Street è il suo esordio nella narrativa, un vero e proprio caso editoriale internazionale: i diritti di traduzione sono stati venduti in quindici paesi ancora prima che il romanzo venisse pubblicato in Inghilterra e la casa di produzione Working Title Films ha opzionato i diritti cinematografici per farne un film. Vive in una ex fabbrica di fiammiferi nell’East End di Londra.
Sito dell'autore: http://dannywallace.com/


Recensione:
Vi è mai capitato di iniziare un romanzo e trovarvi di fronte a qualcosa di inatteso? Eppure avevate letto la trama, vi eravate più o meno documentati sull'autore, conoscevate il genere di romanzi pubblicati da quella determinata casa editrice: insomma eravate preparati a quella lettura.
Ecco: noi lettori, ringraziando il cielo, forse non saremo mai pronti abbastanza. Forse non smetteremo mai di farci sorprendere dai libri, dalle storie, dagli scrittori. E' uno degli attimi che preferisco, da lettrice: imbattermi per caso in una storia come non me l'aspettavo, ma che avrei sempre desiderato. Come trovare la sorpresa giusta nell'uovo di pasqua: le possibilità sono minime, eppure, ogni tanto, capita.
Tra le decine di libri che quotidianamente invadono i miei spazi, ho pescato un giorno La ragazza di Charlotte Street. Ogni particolare del libro mi attraeva, ma mai avrei pensato che me ne sarei innamorata. Mi è accaduto col libro ciò che al protagonista è accaduto nel libro: un incontro fortuito di un attimo ed è subito amore.
La storia - se ci si sofferma sulla trama - sembra molto semplice: un ragazzo incontra per caso una ragazza, piena di buste e pacchetti. La aiuta a salire in un taxi e quando la ragazza se ne va, si ritrova tra le mani una macchina fotografica usa e getta. Lui è stato vittima di un colpo di fulmine e spera di ritrovare la ragazza, lei probabilmente non si è neanche accorta di lui. Inizierà una sorta di caccia al tesoro per ritrovare la misteriosa ragazza incrociata in Charlotte Street, aiutato dall'amico coinquilino e da altri personaggi incontrati nel cammino. Se, come e quando riuscirà nell'impresa, lascio a voi scoprirlo.
Da una trama abbastanza semplice e lineare Wallace è stato in grado di creare un romanzo ironico, mai scontato, profondo, con personaggi irresistibili e un'ambientazione affascinante.
La ricerca della ragazza ci porterà in giro per una Londra che la maggior parte di noi forse non ha mai visto: non saranno le zone turistiche e famose, ma quelle meno frequentate ma caratteristiche, particolari, significative. Saremo accompagnati da dei personaggi che ci sembrano usciti da qualche film deliziosamente inglese: in alcuni momenti mi è sembrato di assistere a delle scene di Notting Hill, con uno Hugh Grant alle prese con una inavvicinabile Julia Roberts, appoggiato dall'insostituibile e irresistibile amico Rhys Ifans. Il protagonista, Jason Priestley  - la scelta del nome è un tocco di genio! - si muove sotto i nostri occhi come ha fatto Hugh, e l'amico di sempre Dev acquista magicamente le sembianze di Ifans... Lo so, mi son fatta trasportare dall'immaginazione, o meglio dall'associazione di idee, ma non si riesce a leggere il romanzo senza attribuire un volto ai personaggi: lo stile di Wallace rende visibili le parole, facendoci scorrere davanti agli occhi tutto ciò che accade.
Noi lettori siamo lì con loro, e con Jason capiamo ciò che è giusto e sbagliato, comprendiamo la necessità di rompere col passato e lasciare andare chi abbiamo amato, avvertiamo finalmente l'urgenza di crescere, ma per farlo abbiamo prima bisogno di trovare il nostro posto nel mondo.
Quel che inizia come un romanzo d'amore si trasforma in un romanzo di formazione - anche se un po' tardivo, vista l'età del protagonista - e una sorta di ricerca della felicità. Jason dovrà compiere altri errori, fare scelte sbagliate e viverne le conseguenze per poi finalmente capire chi è e cosa vuole dalla vita. La ricerca della ragazza lo aiuterà nella sua maturazione e gli permetterà di incontrare delle persone stupende.
Non mi aspettavo di vivere così intensamente questo romanzo, ero sicura che sarebbe stata una lettura piacevole ma non memorabile. Eppure Wallace ci sa fare: col suo stile mi ha ricordato un Nick Hornby dei tempi d'oro, di cui sentivo troppo la mancanza. Con la sua narrazione scorrevole, che l'autore interrompe qui e là per ammiccare al lettore, per parlare direttamente con noi, mi ha stupita e mi ha fatto pensare a quanto avessi bisogno di uno scrittore in gamba come lui.
A fine lettura mi sono ritrovata a ripetere le stesse parole che l'autore ha fatto pronunciare all'ex-ragazza di Jason, perché descrivevano perfettamente il mio stato d'animo:
"Allora comportiamoci semplicemente come se il mondo fosse un posto fantastico, anche se solo per una sera. Perché adesso sono in un bel posto. Davvero in un bel posto."
Posso aggiungere solo questo: vi auguro di leggerlo e di ritrovarvi anche voi in quello stesso, bellissimo, posto.

Aggiungo il booktrailer: carinissimo!




Titolo: La ragazza di Charlotte Street
Titolo originale: Charlotte Street
Autore: Danny Wallace
Traduttore: Simona Viciani
Editore: Feltrinelli
Pagine: 432
Isbn: 9788807019005
Prezzo: €17,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 22 Maggio 2012

venerdì 29 giugno 2012

Recensione: Il Cavaliere Fantasma di Cornelia Funke

Geisteritter


Trama:
Jon Withcroft, undicenne e orfano di padre, non si aspettava di trovare fantasmi vendicativi e spiriti terrificanti nella nuova scuola! Tutta colpa dell’odiato Matthew, il fidanzato della madre, che ha mandato il ragazzo a studiare presso l’antico collegio inglese di Salisbur y. Qui Jon stringe amicizia con Ella, una coraggiosa ragazzina appassionata di spettri. Ella ha ereditato l’inquietante interesse dalla nonna Zelda, che per mestiere conduce i turisti a visitare i cimiteri della cittadina a caccia di misteri. E quando dalla finestra del collegio compare una sagoma spaventosa, che gli altri compagni di stanza non possono vedere, Jon ricorre al suo aiuto. Scopre così di essere minacciato dallo spirito di Sir Stourton, un cavaliere vissuto nel Medioevo, che ha giurato di sterminare tutti i discendenti della famiglia Hartgill, il cognome della madre di Jon! Su consiglio di Zelda ed Ella, il ragazzo evoca, presso la sua tomba nella cattedrale di Salisbury, lo spirito del cavaliere Longspee, fratello di Riccardo Cuor di Leone, di cui diventa lo scudiero. Ma solo un Hartgill può uccidere per sempre il malvagio Stourton.

L'autrice:
Cornelia Funke, nata nel 1958, si è laureata ad Amburgo in Pedagogia, specializzandosi poi nell’illustrazione per ragazzi, campo in cui ha lavorato fino a che non ha deciso di diventare una scrittrice. Notissima in Germania, vincitrice di numerosi premi, ha raggiunto la fama mondiale con Il Re dei Ladri. Per Mondadori ha pubblicato anche Cuore d’inchiostro, Veleno d’inchiostro e Alba d’inchiostro, nonché Reckless - Lo Specchio dei mondi. Nel 2005, la rivista “Time” l’ha nominata tra le 100 più influenti personalità mondiali della cultura. Vive a Los Angeles in una casa piena di libri.
Sito dell'autrice: http://corneliafunke.com/


Recensione:
Recensione formato ridotto per questo romanzo della Funke: non serviranno molte parole per esprimere il mio pensiero al riguardo. 
In passato ho adorato l'autrice attraverso la Trilogia d'Inchiostro, che nel non così lontano 2010 fu d'ispirazione per la creazione del blog, e per il suo nome. Da allora, compro e accumulo tutti i suoi romanzi, anche se devo ammettere che non li ho ancora letti: non volevo rovinare la magia creata da Tintenherz
Stavolta però, con l'uscita de Il Cavaliere Fantasma, ho voluto rompere questa astensione forzata e mi ci sono dedicata in un solo pomeriggio. 
Il cavaliere fantasma è un romanzo destinato ad un target abbastanza giovane, direi tra i 10 e i 14 anni. Dopo questa fascia d'età, il romanzo corre il rischio di non essere apprezzato perché un po' troppo semplice e privo di forti emozioni - di cui gli adolescenti hanno maggior bisogno. 
Protagonista è un ragazzino, Jon Whitcroft, che viene mandato in collegio dalla mamma e dal patrigno. Contrariato dalla decisione, Jon non vive bene il trasferimento nella nuova scuola, soprattutto quando scoprirà di avere dei fantasmi che gli danno la caccia con l'intenzione di ucciderlo. 
L'amicizia con una ragazzina e con la sua moderna nonna, il legame con un cavaliere fantasma che ha deciso di proteggere coloro che hanno bisogno di lui, e la riscoperta di un patrigno non così malvagio come temeva cambieranno la vita di Jon e lo aiuteranno a crescere, a fidarsi, ad amare. 
La storia è carina e piacevole, ma non abbastanza forte e coinvolgente da portarmi a consigliare spassionatamente questo romanzo. Indicato per i più piccini - probabilmente i maschietti lo apprezzeranno di più - vi troverete avventura, duelli, lotte. Un racconto che non ha la stupenda magia di Cuore d'inchiostro né l'intensità di Reckless, ma che si difende bene nel panorama della narrativa per l'infanzia. Non sarà memorabile ma resta piacevole nel suo genere.


Titolo: Il Cavaliere Fantasma
Titolo originale: Geinsterritter
Autore: Cornelia Funke
Traduttore: Roberta Magnaghi
Editore: Mondadori - I Grandi
Pagine: 252
Isbn: 9788804616634
Prezzo: €17,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 5 Giugno 2012

Recensione: I due matrimoni di Chrissie Manby

Kate's Wedding

Trama:
Una data, un nome, un destino. Nata il giorno delle nozze tra il principe Carlo e l’amatissima principessa del Galles, Diana è cresciuta in un mondo dorato, coccolata e viziata dai genitori, sempre pronti a esaudire ogni suo desiderio. E ora che è stata fissata la data del matrimonio con il suo Ben, lei ha un unico pensiero in testa: organizzare un evento indimenticabile, grandioso, stupefacente. In una parola, «regale». Alla soglia dei quarant’anni, Kate non ha mai pensato di sposarsi: troppi impegni lavorativi, troppe cose da fare e, soprattutto, nessun uomo che le abbia davvero fatto palpitare il cuore. Ma adesso è diverso. Prima di tutto, nella sua vita è entrato Ian, una persona generosa e affidabile, che sa metterla sempre a suo agio e che la capisce. Poi c’è la terribile malattia della madre, cui ormai rimangono pochi mesi di vita. E, forse, è proprio per farle un ultimo regalo che Kate accetta la proposta di matrimonio di Ian. L’importante, però, è che la cerimonia sia sobria e per pochi intimi. In una parola, «semplice». Diana e Kate, due donne agli antipodi che s’incontrano per caso davanti a un vaporoso abito da sposa, un trionfo di tulle e organza, col corpetto impreziosito da rose ricamate a mano. Il vestito ideale per Diana, troppo appariscente per Kate. Ma il fato, si sa, è capriccioso. Quell’abito principesco, infatti, sembra sia stato disegnato apposta per Kate: uno sgarbo intollerabile per l’ipercompetitiva Diana, che entra così in fibrillazione. Ed è solo l’inizio, perché l’organizzazione dei due matrimoni ha in serbo molte altre sorprese…

L'autrice:
Chrissie Manby, nata e cresciuta a Gloucester, vive a Londra. Quando non è impegnata davanti al computer a scrivere nuove storie, ad aggiornare il suo sito (www.chrismanby.co.uk) o a mandare messaggi su Twitter (dove la si trova come @chrissiemanby), cerca ispirazione facendo shopping in sfiziosi negozietti londinesi e prendendosi rilassanti pause in centri benessere. I due matrimoni è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.

Recensione:
Confesso che ho un debole per i matrimoni. Per le proposte di matrimonio. Per i fidanzamenti che terminano con un bel "Sì, lo voglio".
Vado pazza per tutto quel che l'organizzazione di un matrimonio comporta, per tutti i piccoli dettagli che contribuiscono a rendere quel giorno unico e speciale. In un'epoca in cui anche questo legame è vissuto come temporaneo, come usa e getta, come qualcosa di facilmente dissolubile, io credo nella sua forza, nella sua bellezza e nella sua, anatema degli anatemi, eternità!
Mi piace pertanto ritrovarlo nei libri, nei film o telefilm: I due matrimoni della Manby mi è apparso come il romanzo ideale per immergermi un po' in una romantica atmosfera d'amore, che ben si concilia con l'estate e la sua voglia di leggerezza.
Mi son convinta a leggerlo anche a causa della cover che richiamava gli stessi sposini che avrei scelto per la mia Wedding Cake (ma che all'epoca non sono riuscita a trovare...), grazie a una trama ingannevolmente carina e che sapeva tanto di chick-lit: proprio quello che cercavo. 
Eppure questo romanzo si è rivelato la delusione delle delusioni.
Dopo averlo letto, non posso continuare a definirlo chick-lit perché farei un dispetto a quel genere narrativo: la storia che la Manby sviluppa è piatta, prevedibile, noiosa. Inutile forse è l'aggettivo che la definisce in maniera migliore. Mi dispiace andarci giù pesante, ma non son riuscita a salvare nulla. Si assiste parallelamente alla storia delle due protagoniste e al loro opposto modo di affrontare le nozze: in maniera semplice e silenziosa l'una, ostentata e esagerata l'altra. Le protagoniste stesse non sono altro che la rappresentazione di due stereotipi portati all'eccesso: ad agire secondo giustizia e nel rispetto degli altri c'è Kate, a comportarsi egoisticamente, calpestando chiunque si trovi a portata c'è Diana. Ovviamente ognuna delle due avrà il finale che, moralisticamente e prevedibilmente, questo tipo di personaggi merita.
Non si ride, non ci si emoziona, non si viene coinvolti. Sono due matrimoni a cui i lettori non si sentono  invitati, ma si ritrovano ugualmente ad assistere freddamente allo svolgersi degli eventi.
Per ravvivare la storia è stato introdotto il triangolo amoroso, ma nessuno dei due uomini che ne fa parte è all'altezza del ruolo. Per far commuovere i lettori l'autrice ha aggiunto lo spauracchio del tumore, ma neanche la malattia riesce a dare un tono alla storia. E neanche i parallelismi con Lady D o Kate Middleton svolgono la loro funzione: risulta tutto costruito a tavolino, cercando di inserire in maniera furba quegli elementi che avrebbero potuto toccare le corde giuste delle lettrici, soprattutto. Purtroppo, l'unico meccanismo che riescono ad innescare è un bello sbadiglio e nulla più. 
Se avete voglia di leggere qualcosa di carino, leggero ed estivo, non buttatevi su questo romanzo: vi farà solo venire voglia di abbandonare il libro e pentirvi di averlo iniziato.


Titolo: I due matrimoni
Titolo originale: Kate's Wedding
Autore: Chrissie Manby
Traduttore: Chiara Salina
Editore: Tre60
Pagine: 380
Isbn: 9788867020126
Prezzo: €9,90
Valutazione: 1 stellina
Data di pubblicazione: 17 Maggio 2012

mercoledì 27 giugno 2012

Recensione: Wicked - I segreti delle sorelle Cahill di Jessica Spotswood

Born Wicked

Trama:
Mi chiamo Cate Cahill, ho sedici anni e sono una strega. Avete capito bene, una strega. E, se la Confraternita scoprisse il mio segreto, rischierei la prigione - o il rogo. Non è facile vivere nell'ombra, ma ho imparato a cavarmela. Molto meglio di Maura e Tess, le mie sorelle minori. Per questo, prima che la mamma morisse, ho promesso di proteggerle, a qualunque costo. Sono pronta a tutto pur di mantenere la parola data, anche a sacrificare il mio futuro e sposare un uomo che non amo. Voglio solo che le mie sorelle crescano tranquille, al riparo da sguardi indiscreti. Qualche giorno fa, però, ho trovato il diario della mamma.
Non avrei dovuto leggerlo, lo so, ma non ho saputo resistere alla tentazione di curiosare nel suo passato. Mi sono nascosta in camera mia e ho iniziato a sfogliare le pagine fitte di appunti, ricordi, confidenze. Ho scoperto così che un'antica profezia incombe sulla nostra famiglia. Una profezia che potrebbe cambiare il corso della Storia, e della nostra vita. Inizio a temere per me, e per le mie sorelle, e non so a chi chiedere aiuto. Solo Finn, il figlio della libraia del paese, sembra capirmi. Lui sa tutto di magia e di stregoneria.
E poi sa tutto di me. Finn mi ha presa per mano e mi ha trascinata in un mondo affascinante e pericoloso, un mondo che mia madre mi ha tenuto nascosto per troppo tempo. Credo di essermi innamorata di Finn nell'esatto istante in cui ho iniziato a leggere i libri proibiti e ho compreso il vero significato della profezia.
Il nostro destino è già stato scritto e non è in mio potere cambiarlo. Io, Maura e Tess non possiamo più fidarci di nessuno. Nemmeno l'una dell'altra.

L'autrice:
Jessica Spotswood vive a Washington con il marito e un gatto di nome Monkey. Adora leggere, soprattutto quando può dimenticare il resto del mondo immergendosi in un buon libro con qualche scena straordinariamente romantica.
Sito dell'autrice: http://www.jessicaspotswood.com/

Recensione:
In un oceano di romanzi fantasy dedicati agli adolescenti, il rischio è di beccare sempre la solita storia. Ne sono consapevole, e lo siete anche voi. Il ripetersi di situazioni e personaggi è uno dei leit motiv di questo genere di romanzi: lo young adult dai toni paranormali. Eppure continuo a farmi attirare da queste letture - fortunatamente non da tutte - a farmi trascinare nelle pagine di questi romanzi nella speranza di trovarci ciò che cerco in essi: la capacità di credere che quel che mi stanno raccontando sia vero, sia possibile. La capacità di sognare attraverso le parole di chi scrive. Wicked - I segreti delle sorelle Cahill si presentava come il romanzo ideale allo scopo: una storia ambientata in un'epoca passata affascinante, alimentata da un pizzico di magia. Meritava un'occasione. E no, non per la cover che pare stia affascinando tutte le lettrici. (Sarà pure carina, ma ormai se mettete in copertina una ragazza - di spalle, di profilo, di tre quarti, di faccia - per me si annulla la bellezza dell'immagine e riesco solo a notarne la banalità e ripetitività. Ne ho abbastanza di cover del genere!)
Nonostante la cover, ciò che mi attirava era la presenza di streghe. Adoro le storie con le streghe, anche se so che c'è il rischio di vederle banalizzate... ma è un rischio che mi fa piacere correre. 
Wicked è ambientato nel New England nel diciannovesimo secolo: luogo ed epoca sono stati rimaneggiati e rivisitati dall'autrice, che non li ha fatti corrispondere esattamente alla realtà. La storia si svolge in un periodo in cui il paese è dominato dalla Confraternita, uomini che devono far rispettare le regole, estirpare qualsiasi accenno di stregoneria, fare in modo che le donne non abbiano alcuna voce in capitolo in nessun ambito. Il compito delle donne è dedicarsi alla famiglia, badare alla casa, chinare il capo. 
Le protagoniste della storia, le sorelle Cahill per l'appunto, vivono sole col padre. Hanno perso la mamma, una strega, e loro stesse sono streghe all'insaputa di tutti: se il segreto trapelasse, rischierebbero di essere rinchiuse o addirittura uccise. Alla maggiore delle sorelle, Cate, la mamma ha affidato il compito di badare alle più giovani, Maura e Tess, e la ragazza vi si dedica impedendo loro ogni tentativo di utilizzo della magia. 
Ma non è questa l'unica preoccupazione della ragazza: Cate ha raggiunto l'età in cui dovrà prendere la decisione più importante della sua vita, una decisione da cui non si torna indietro. Dovrà decidere se sposarsi, e chi sposare, o se entrare nella Sorellanza, una sorta di convento dietro cui - la ragazza ne è ancora ignara - si cela molto di più.
Cate si troverà perciò alle prese con le sue responsabilità verso la famiglia, con la promessa fatta alla mamma di badare alla sicurezza delle sorelle, e con i primi batticuori che non possono avere la spensieratezza della sua età, perché devono essere già instradati verso un obiettivo maggiore. Se a quei batticuori si aggiunge poi l'ingresso del terzo incomodo (che le lettrici preferiranno, ovviamente, perché anche l'autrice tifa per lui) avremo il classico triangolo amoroso tipico di ogni young adult che si rispetti.
Wicked ci presenta un finale aperto e lascia molte domande irrisolte. Non gliene facciamo una colpa essendo il primo volume di una trilogia. Eppure presenta un grosso difetto che il primo capitolo di una saga non dovrebbe avere: un'ambientazione confusa, poco delineata, quasi incomprensibile. Bisogna leggere quasi tutto il romanzo per capire che effettivamente la Spotswood non ha ambientato la storia in un'epoca realmente esistita, ma ha preso un periodo storico e l'ha rivisitato a suo piacimento, rendendolo irriconoscibile. Ovviamente la rivisitazione non è un problema, anzi. Ma quel che manca è una più precisa descrizione dello spazio e del tempo in cui il romanzo è immerso: ci si destreggia con difficoltà tra la Confraternita, la Sorellanza, le Streghe e le mille regole da rispettare. Non riusciamo a comprendere il perché di certe dinamiche: l'autrice dà per scontato che il lettore sappia di cosa stia parlando. Il che è impossibile in quanto spazio e tempo sono frutto della fantasia della Spotswood. Come dicevo prima: grande pecca di questo romanzo. In un primo volume è necessario inquadrare la storia, per poterne poi comprendere evoluzioni e trasformazioni nei capitoli successivi. 
Per quanto riguarda i personaggi, anche qui l'autrice zoppica un po': poco approfonditi quelli maschili, pertanto incomprensibili nelle loro scelte, troppo esagerato il personaggio della protagonista, che diventa irritante e ripetitiva. Per non parlare del triangolo amoroso che fa uscire fuori il peggio della ragazza.
Difetti nella storia ci sono, tutti abbastanza evidenti. Ma Wicked non è uno di quegli young adult che ho disprezzato e odiato, anzi. E' un romanzo che, anche se finora non mi ha incantata né conquistata, continuerò a seguire nei suoi sviluppi futuri, perché l'idea di base mi attira. 
Mi incuriosisce il ruolo della Sorellanza, mi attrae il fatto che nonostante la magia sia bandita, in giro ci siano più streghe di quanto la Confraternita pensi, e ovviamente mi affascinano i segreti che si nascondono dietro il potere delle sorelle Cahill. Insomma, anche se non ben sviluppato, Wicked è riuscito a convincermi al punto da sperare - e credere - che nei volumi successivi le pecche spariranno per fare spazio a una struttura migliore e più accurata.
Non so se consigliarlo nell'immediato o se consigliare di aspettare l'uscita anche del secondo (Star Cursed, che negli States è previsto per il 2013) per poter avere - si spera - un quadro d'insieme meglio delineato. 


Titolo: Wicked
(The Cahill Witch Chronicles #1)
Titolo originale: Born wicked
Autore: Jessica Spotswood
Traduttore: Ilaria Katerinov
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 336
Isbn: 9788820052331
Prezzo: €16,90
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 12 Giugno 2012

domenica 24 giugno 2012

Recensione: Prima del futuro di Jay Asher e Carolyn Mackler

The Future of Us

Trama:
È il 1996, la velocità di connessione arranca rumorosamente a 56kb, la rete è quasi vuota, è ancora uno strumento per pochi, una sorta di nuova stregoneria tecnologica.
Emma e Josh si conoscono fin da quando erano piccoli, sono sempre stati amici inseparabili, poi Josh ha tentato di baciarla e le cose si sono complicate. È parecchio tempo che non si vedono, ma un giorno Josh si presenta a casa di Emma e le porge imbarazzato un cd rom per connettersi a internet, è arrivato a sua madre come omaggio, ma loro non hanno il computer. Emma invece ha un fiammante pc con Windows 95 e quando riesce finalmente a connettersi accade qualcosa di inspiegabile.
Per una strana alterazione nella barriera spazio-temporale appare sullo schermo una misteriosa pagina bianca e blu, con una scritta sconosciuta: facebook. E c’è la foto di una donna sui trent’anni con un volto familiare, troppo familiare. Si è aperto un pericolosissimo portale sul futuro in grado di cambiare, in un’indimenticabile settimana di delirio, il presente, i sentimenti e il destino di Emma e Josh.
Una storia irresistibile che conquisterà chi è nato con facebook e prima di facebook.

Gli autori:
JAY ASHER è nato ad Arcadia (Los Angeles), ama i libri, suonare la chitarra e scrivere storie per teenager. Con il suo esordio, 13, ha vinto molti premi ed è stato acclamato dalla critica.
Sito dell'autore: http://jayasher.blogspot.it/
CAROLYN MACKLER è di Manhattan, ama raccontare storie fin da quando aveva quattro anni. Prima della collaborazione con Jay Asher ha scritto molti romanzi YA di successo.
Sito dell'autrice: carolynmackler.com


Recensione:
Prima del futuro è un romanzo che, in potenza, avrebbe potuto imporsi nel mondo. (Sempre in potenza) avrebbe potuto avere molto più successo di quel che invece ha riscontrato e sarebbe potuto approdare sui banchi di scuola come libro di narrativa attraverso il quale studiare i giovani e le loro dinamiche. In esso è presente infatti un'idea forte, intelligente, attuale. Un'idea che rappresenta un aspetto fondamentale della società contemporanea, già oggetto di studi sociali al presente e probabilmente anche in futuro. Un romanzo sicuramente da non sottovalutare, anche se poi nella pratica il livello si rivela inferiore a quello che ci si aspetterebbe, perché un po' troppo adattato (per non dire appiattito) agli standard dei romanzi tipicamente young-adult.
Protagonista principale di Prima del futuro è Facebook. Anche se la sua presenza non è sempre messa in  primo piano, il nostro social network è il motore della storia, quello che muove i personaggi e le loro scelte. Il romanzo è ambientato nel lontano 1996, quando nessuno di noi ancora conosceva Facebook, né probabilmente possedeva una connessione veloce, e forse neanche un computer. La storia si svolge in un'epoca molto vicina a noi lettori, un'epoca vissuta in prima persona da quasi tutti coloro che si ritroveranno questo libro tra le mani, ma che ad oggi ci appare come un passato remoto. Un'altra era, un'altra vita.
Un'esistenza in cui i contatti con le persone erano solo reali e non virtuali, in cui chiacchierare per ore voleva dire incontrarsi dal vivo e trascorrere una giornata insieme e non divisi (o uniti?) da uno schermo, in cui se si voleva mandare un semplice messaggio ad un amico, bisognava ricorrere a carta, inchiostro e all'ormai quasi estinto servizio postale. Una quotidianità con i suoi pro e i suoi contro. Che aveva molto di più, ma aveva anche molto di meno. Cosa sarebbe accaduto se all'epoca ci fosse stato mostrato il funzionamento di questo social network, assassino della privacy, diffusore di attimi banali di vita vissuta, comunicatore di messaggi inutili, contenitore di ogni momento di vita di qualsiasi persona? Ci saremmo scandalizzati? I più esibizionisti avrebbero trovato il loro spazio ideale?
E' quanto accade ai due protagonisti di The Future of Us, romanzo scritto a quattro mani da Jay Asher e Carolyn Mackler, che racconta, alternando i POV, l'arrivo di Facebook nella vita di due adolescenti, Emma e Josh, amici fin dall'infanzia. Una rivoluzione non lenta come abbiamo potuto viverla tutti noi, che ci siamo abituati e adattati poco alla volta, accettando di abbattere una dopo l'altra ogni nostra minima esigenza di privacy, ma una specie di ciclone: ignari di tutto, ignari delle potenzialità di una connessione ad internet illimitata, ignari delle possibilità che offre il world wide web, Emma e Josh si ritrovano davanti un Facebook futuro. Un programma che mostra loro la vita che sarà: il lavoro che svolgeranno, l'amore che vivranno, l'aspetto che avranno. Oltre a dettagli inutili che mai avrebbero condiviso con le centinaia di amici che si ritroveranno.
Facebook diventa la finestra cui affacciarsi per dare uno sguardo a quel che sarà il loro avvenire: sereno? tempestoso? felice? E soprattutto: reversibile?
Le conseguenze del conoscere il proprio futuro cambieranno l'atteggiamento dei due ragazzi nei confronti della vita. Affannarsi per fare in modo di cambiarla, compiendo scelte diverse da quelle che normalmente si sarebbero prese, o ostinarsi ad andare nella direzione che la Sibilla Facebook ci indica, per poterle confermare?
E poi: dare davvero un potere decisionale così grande ad un social network? Credere davvero che ciò che sarà la nostra vita sarà ricavabile da un sito su cui si postano foto e frasi? Un tempo per scrutare ciò che il destino aveva in serbo per noi si ricorreva ai fantasmi del presente, passato e futuro, a pericolosi viaggi nel tempo, a magici incantesimi: oggi basta un programma per mostrarci quel che saremo.
Credo che una storia del genere, di cui vi ho detto ben poco ma vi ho sottolineato l'essenziale, potrebbe divenire oggetto di riflessioni, di studi, di dibattiti se letto e discusso in classe (e non solo, ma, vista l'età dei protagonisti, sarebbe indicato per scuole medie inferiori e superiori). Potrebbe permettere di comprendere meglio le azioni e le scelte dei ragazzi, e soprattutto le loro necessità. La loro urgenza di apparire. Di avere consensi (i mi piace), di avere risposte (i commenti), di essere presi in considerazione dagli altri (i tag). Potrebbe far riflettere i ragazzi sulla loro vita, sulle loro relazioni e il modo di viverle.
Un romanzo in potenza, come dicevo. Perché in pratica la sua potenzialità si perde in capitoli ripetitivi, a volte un po' banali e anche piatti. La potenzialità si perde quando il romanzo tenta di far uscire fuori il suo lato young adult, trascurando l'aspetto più importante: l'agghiacciante influenza di facebook nella vita degli esseri umani. In ogni caso la lettura risulta leggera e scorrevole, e se si riesce ad andare al di là della storiella cui alla fine si riduce, rappresenta un buon punto di partenza per riflettere e per comprendere meglio l'uomo di oggi.


Titolo: Prima del Futuro
Titolo originale: The Future of Us
Autore: Jay Asher e Carolyn Mackler
Traduttore: Marco Rossari
Editore: Giunti Y
Pagine: 400
Isbn: 9788809771314
Prezzo: €12,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 23 Maggio 2012

venerdì 22 giugno 2012

Recensione: Storia catastrofica di te e di me di Jess Rothenberg

The Catastrophic History 
of You and Me


Trama:
Brie muore all'improvviso. A sedici anni.
Col cuore, letteralmente, spezzato in due.
Nell'istante esatto in cui si sente dire da Jacob che non la ama piú.
Ma questo è solo l'inizio della storia.
Dal suo punto di osservazione in Paradiso Brie finalmente capisce un sacco di cose.
Che il matrimonio dei suoi sta proprio andando a rotoli.
Che il fratello Jack non riesce a perdonarle di essere morta.
Ricominciare da capo quando si ha il cuore a pezzi non è facile. Specie in un posto tutto nuovo. Ma una figura davvero celestiale comparirà presto ad accompagnare Brie nel suo paradisiaco futuro.

L'autrice:
Jess Rothenberg vive a Brooklyn. Storia catastrofica di te e di me è il suo primo romanzo.
Sito dell'autrice: http://www.jessrothenberg.com/

Recensione:
Ci sono romanzi che sembrano comparire sugli scaffali delle librerie all'improvviso, forse di nascosto, senza avvisare nessuno del loro arrivo. Romanzi che, se fossero stati preceduti da qualche comunicato stampa e qualche meritata anteprima, avrebbero sicuramente avuto un pubblico più ampio. 
Non ho idea di quali siano le vendite di Storia catastrofica di te e di me, ma so che non se ne è parlato abbastanza. Se non l'avessi notato nel blog di The book lover ad aprile, forse non ne avrei mai sentito parlare. Ed è un peccato. Perché è uno di quegli young adult che vale la pena leggere: è carino, dolce, emozionante, ironico, romantico. Una storia che non dovrebbe passare inosservata. Fortuna che qualche blog ha iniziato a notarla e a darle il giusto spazio.
Cuore d'inchiostro se ne è innamorato e non poteva trattenersi dal parlarvene.
Questa storia comincia con una morte. La morte della protagonista. Nessun flashback accompagnerà le pagine successive, a parte i vari ricordi della ragazza. Questa storia parla della morte e della necessità di viverla. Non ho il verbo adatto, scusatemi. Forse non è stato inventato ancora il termine per descrivere l'esistenza dopo la morte. O si dovrebbe parlare dell'esistenza dopo la vita?
Vi sto confondendo, lo so. Storia catastrofica di te e di me ci dimostra che c'è morte dopo la vita, e non è così negativa come potrebbe sembrare.
La protagonista, Brie, dal nome che richiama il famoso formaggio e che ispirerà i nomignoli più disparati a chi la incontrerà, muore di crepacuore. A sedici anni. Nel momento in cui il suo ragazzo le confessa di non amarla più. "Non ti amo più" e un cuore si spezza: metaforicamente, concretamente. La fine di un amore mette un punto alla vita della ragazza, che si ritrova catapultata, dopo un'assurda corsa in autobus, davanti ad una pizzeria, Little Slice of Heaven. Che vuol dire? L'eternità è forse una pizzeria? Altre persone già si trovano lì, probabilmente da molto tempo prima di lei, ma uno in particolare attirerà la sua attenzione. Per l'abbigliamento, stile Tom Cruise in Top Gun che fa molto anni '80, e per il carattere: strafottente, sicuro di sé, insistente. Il suo nome è Patrick. Non vi preoccupate, non nasce l'amore a prima vista e non verrete disturbati da pagine e pagine di romanticismo e drammi d'amore. Tutt'altro. Patrick si sentirà in dovere di guidare Brie (o Babybel, Mozzarella, Scamorza a seconda dell'ispirazione del momento) attraverso le cinque classiche fasi di elaborazione del lutto. Alla ragazza serve infatti arrivare all'accettazione della sua morte e dovrà passare per la negazione, rabbia, patteggiamento e rassegnazione prima di arrendersi e riconoscere che non c'è più nulla da fare e da cambiare. In una giostra di emozioni che la dondola tra i ricordi gioiosi, il presente di chi ancora vive e la sua condizione, Brie arriverà finalmente alla giusta conclusione, ben diversa da ciò che si sarebbe mai potuta aspettare.
Storia catastrofica di te e di me ti entra nel cuore, trova il suo spazio, ci si accoccola e ti tiene al caldo. Ad ogni pagina ritrovi un'emozione forse andata perduta, un pensiero nascosto difficile da rivelare, un sorriso di cui avevi bisogno. Jess Rothenberg ha scritto una bellissima storia d'amore senza concentrarsi direttamente sull'amore, ma facendolo vibrare da molto lontano. Ci ha raccontato la necessità del cambiamento e dell'accettazione: che usi la morte come palcoscenico, le dinamiche non cambiano. Se si vuole crescere, se si vuole affrontare il domani, bisogna liberarsi dalla rabbia, bisogna aprire gli occhi, non bisogna scendere a compromessi e non è giusto rassegnarsi: l'importante è osservare, capire, sentire, cambiare quel che si può e accettare che non tutto sia possibile. Il tutto condito dall'ironia di Patrick, dalla dolcezza di Polpetta e dal sottofondo musicale spettacolare che accompagna ogni capitolo. Ad ogni titolo è abbinata una canzone che vuol dare più senso al viaggio che Brie sta compiendo. Alcune canzoni ci sembrano così giuste, così toccanti, così adatte per quei momenti che ci sembra di vivere la storia due volte, di viverla attraverso tutti i nostri sensi... di guardarla, sentirla, e alla fine abbracciarla.
Lasciatemi così, sognante e felice per le emozioni vissute. 


Titolo: Storia Catastrofica di te e di me
Titolo originale: The Catastrophic History of you and me
Autore: Jess Rothenberg
Traduttore: Stefania Di Mella
Editore: Einaudi
Pagine: 352
Isbn: 9788806208042
Prezzo: €18,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 30 Aprile 2012

giovedì 21 giugno 2012

Recensione: Schegge di me di Tahereh Mafi

Shatter Me



Trama
264 GIORNI SEGREGATA IN UNA CELLA.
Senza contatti con il mondo. Juliette non può parlare con nessuno, e nessuno deve avvicinarla, perchè ha un potere terribile: se tocca una persona la uccide. Agli occhi dell'organizzazione che l'ha rapita il suo potere è un'arma stupefacente, per lei è una maledizione. Un giorno però nella sua cella viene spinto Adam. Juliette non vuole fargli del male, e così lo tiene a distanza. Ma Adam non sa del suo potere, e mentre lei dorme in preda agli incubi la prende tra le braccia per confortarla. Da quel momento tutto cambia, perchè Adam, immune al tocco di Juliette, è l'unico che può accettarla così come è. Insieme progettano la fuga. alla ricerca di un mondo che non la consideri più nè un'arma nè un mostro, ma una persona speciale, che con il suo potere può fare la differenza.

L'autrice:
Tahereh Mafi ha ventiquattro anni. Ultima di cinque fratelli, è nata nel Connecticut e vive in California. Questo è il suo primo romanzo, che è stato venduto in quindici Paesi. I diritti cinematografici sono stati acquisiti dalla Twentieth Century Fox. 
Sito dell'autrice: www.taherehmafi.com 
Sito italiano del libro: http://www.scheggedime.it/

Recensione:
In questi giorni di frenetiche letture (sto mantenendo il difficile ritmo di un libro letto al giorno) corro il rischio di non assaporare ciò che leggo. Temo di non accorgermi quando tra le mani mi capita una di quelle storie di cui in altri - più tranquilli - momenti mi sarei innamorata. Il mio timore è che la fretta non mi faccia riconoscere la bellezza di determinati romanzi, allontanandomi da loro troppo alla svelta. 
Schegge di me mi ha dimostrato che non è così. 
L'ho iniziato nel pomeriggio e terminato di sera: 364 pagine che si fanno leggere in poche ore. E non solo. In quelle poche ore si ha il tempo di assaporarle, apprezzarle, di soffermarcisi su e, ogni tanto, di incantarsi rileggendole. Questo romanzo è la prova che quando un libro è lì per colpirci dritto alla mente e al cuore, non ha bisogno di tempo, non ha bisogno di giorni e giorni di lettura: il colpo di fulmine scatta appena può, è questione di attimi. Attimi in cui sono stata conquistata dallo stile dell'autrice, dalla particolare storia che mi ha raccontato, dai suoi personaggi e soprattutto dalla sua protagonista, Juliette. 
Schegge di me è il primo volume di una trilogia distopica che pare preveda, oltre ai due seguiti (Unravel me e l'ultimo ancora senza titolo) anche un racconto - Destroy me - in cui la storia viene raccontata dal punto di vista del "cattivo", Warner. 
Ormai la distopia sta prendendo sempre più piede e per ora non può farmi che piacere, essendo un genere originale e solitamente mai superficiale (quando poi se ne comincerà ad abusare, ne riparleremo). 
Protagonista della storia è Juliette, una ragazza di diciassette anni che vive reclusa da ben 264 giorni. Non ha nessuno con cui parlare, niente con cui distrarsi: solo lei e i suoi pensieri che la ossessionano. Che le fanno correre il rischio di diventare pazza. La sua reclusione è dovuta al suo potere: uccide le persone con il solo tocco. Involontariamente, certo, ma il rischio è altissimo. I genitori l'hanno abbandonata, a scuola l'hanno sempre tenuta lontana. Rinchiusa tra quelle quattro mura non ha più speranze, non ha più vita. La situazione cambia quando le viene affiancato un compagno di stanza, che poi si rivelerà essere un soldato mandato da lei per osservarla e controllarla. Alla ragazza sarà offerta la possibilità di uscire da quella prigionia per poter finalmente vivere in un luogo decente, purché accetti le condizioni di quello che sembra essere il capo di quel luogo: usare il suo potere per tenere sotto controllo gli altri. Magari per torturarli, se necessario ucciderli. 
In realtà la ragazza non ha scelta: Warner, il capo, sceglie per lei, affiancandole Adam, il soldato con cui aveva diviso la cella. Da quel momento la situazione inizia a precipitare. 
Ok, stoppo qui il mio riassunto personale per non rivelare troppo. 
A parte la storia, che raccontata così, a parole mie, non ha niente di accattivante, c'è lo stile dell'autrice a renderla perfetta. Leggendo commenti sparsi in anobii mi son resa conto che la mia opinione non è assolutamente condivisa dalla maggior parte dei lettori: c'è chi ha odiato il modo di scrivere dell'autrice e di conseguenza ha trovato debole anche la storia. Con Shatter me (titolo originale) ci troviamo di fronte ad uno young adult cui bene o male siamo abituati. E siamo fin troppo abituati alla mancanza di stile degli autori che si dedicano a questi romanzi: si tratta spesso di scritture piatte, frasi inutili e ripetitive, dialoghi banali. La Mafi (presumo che sia questo il cognome, ma non ci giurerei) usa la poesia. Prende le parole e ci gioca, le lancia in aria, le riprende, le mescola, le dipinge e le fa diventare racconto, a volte immagini. Non si limita a raccontarci gli stati d'animo della protagonista: ce li descrive in modi impensabili. Fa uno smodato uso di metafore. Lei scrive, descrive, dipinge e io leggo sognante. Mi trascina in un'altra dimensione. E' proprio grazie a questo stile che la storia, seppur non originalissima, si fa apprezzare. 
Gli elementi tipici di uno young adult, infatti, son presenti anche qui: una ragazza che scopre di non essere normale, l'incontro con un ragazzo che non sa se temere o amare, l'arrivo del terzo incomodo da cui si sente attratta pur non volendo e infine quel che sarà una lotta tra il bene e il male. I soliti elementi ci sono, è vero, ma attraverso la penna dell'autrice acquistano nuova forma, nuove sfumature. 
La narrazione acquista credibilità. Ciò che accade è giustificato, verosimile. 
Apprezziamo il cambiamento di Juliette: dallo stato di follia iniziale alla ragazza forte e decisa alla fine. Dalle insicurezze e paure alla consapevolezza di sé. Trasformazione inevitabile dati i cambiamenti che deve affrontare. Accettiamo la presenza dell'elemento romantico. Juliette ha 17 anni, il romanzo è destinato agli adolescenti: non si può pensare che l'amore ne sia tenuto fuori. E' vero che a volte sembra essere l'elemento preponderante, ma anche questa a me è sembrata una scelta inevitabile: la protagonista ha vissuto i suoi anni priva di qualsiasi forma d'affetto, senza poter essere mai sfiorata da nessuno. Nel momento in cui questo diventa possibile, il suo cervello va in tilt: ha bisogno di un amore tangibile, ha bisogno di sentirlo, toccarlo, credere che non sia solo la sua immaginazione. Il suo mondo ne è sconvolto: la novità non può passare in secondo piano, diventa la sua priorità.
Si avverte la mancanza di una più puntuale descrizione della società. Si parla di Restaurazione, di povertà, di dittatura. Di scomparsa degli animali, della natura. Ma non viene spiegato nulla e non riusciamo neanche a immaginare come sia strutturata la società. Com'era prima che Juliette venisse rinchiusa? Com'è ora? Contro cosa o chi ci si ribella? Essendo un distopico, questo elemento è ovviamente indispensabile. I nostri occhi sono gli occhi di Juliette: non ha le risposte alle nostre domande, ma le sta cercando lei stessa. Non sa com'è diventato il mondo, ma vuole scoprirlo. 
La speranza è che i dubbi vengano risolti nel secondo volume. Siamo sicuri che sarà così. Per ora ci limitiamo a dire che questo romanzo crea assuefazione: una volta terminato ne vogliamo di più. Ancora. Aspettare chissà quanti mesi per leggere il seguito diventa una tortura.



Titolo: Schegge di me
(Shatter me #1)
Titolo originale: Shatter me
Autore: Tahereh Mafi
Traduttore: Mariella Martucci
Editore: Rizzoli
Pagine: 368
Isbn: 9788817056564
Prezzo: €17,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 2 Maggio 2012

mercoledì 20 giugno 2012

Recensione: Per l'@more basta un clic di Rainbow Rowell

Attachments

Trama: Ci sono confidenze che non possono proprio aspettare la pausa caffè. Lo sanno bene Beth e Jeniffer, colleghe e amiche alla redazione del «Courier». Meno male che c’è la posta elettronica dell’ufficio per discutere ampiamente di fidanzati artisti che si fanno mantenere, allarmi gravidanza, imbarazzanti abiti da damigella per matrimoni in cui non sei mai tu la sposa.Peccato, però, che la direzione del quotidiano abbia deciso di installare un sistema che monitora i computer dei dipendenti per evitare che si facciano i fatti propri nelle ore di lavoro. Ogni volta che un messaggio presenta una parola sospetta, finisce dritto dritto nella casella di posta di un temutissimo, quanto sconosciuto, controllore.La spia che si muove nell’ombra si chiama Lincoln: nerd dall’animo romantico, plurilaureato dal cuore infranto, non s’immaginava certo di dover ficcare il naso nelle e-mail dei colleghi quando ha risposto a un annuncio per un impiego da “addetto alla sicurezza informatica”. Ma se vuole andare via di casa (quando hai ventotto anni e sei americano, vivere ancora con tua madre è praticamente un reato), qualcosa deve pur guadagnare.Per fortuna, la corrispondenza tra Beth e Jennifer, che infrange regolarmente le direttive del giornale, gli tiene compagnia nei monotoni turni di notte. E lui, venendo meno ai suoi obblighi, nel loro caso non manda mai note di rimprovero. Perché le due ragazze sono inoffensive e simpatiche, le loro storie lo divertono e lo appassionano. E perché ben presto si accorge di essere innamorato di Beth, senza averla mai vista. Ormai troppo preso per tirarsi indietro, non gli resterà che vincere la timidezza e uscire allo scoperto: ma come si fa a dichiarare un amore virtuale?Equivoci, batticuore e colpi di fulmine elettronici. Perché a volte, all’amore, non servono sguardi: basta un clic.

L'autrice:
Rainbow Rowell. Si chiama Rainbow perché i genitori erano hippie e si è laureata in giornalismo perché, «quando le uniche due cose che ti riescono bene sono leggere e scrivere, se vuoi anche un’assicurazione sanitaria non ti resta che studiare da giornalista». Di lontane origini siciliane, vive in Nebraska con il marito e i due figli e tiene una rubrica di costume e cultura pop sull’«Omaha World-Herald».Per l’@more basta un clic è stato selezionato tra i migliori romanzi d’esordio del 2011 da «Entertainment Weekly», «Kirkus Reviews» e dalle librerie Barnes & Noble.
Sito dell'autrice: http://rainbowrowell.com/blog/

Recensione:
Non so a voi, ma a me questa cover piace davvero tanto. Nessuna ragazza (finalmente!) di spalle, di profilo, di faccia o in altri mille modi, ma tanto colore e un'immagine simpatica, briosa, romantica.
E' tutto lì, in quella immagine. Tutta la simpatia, il brio, il romanticismo di questo romanzo inizia e finisce lì. Delusione? Abbastanza. Sorpresa? Non del tutto.
Non ho più grandi aspettative sui romanzi che promettono romanticismo e divertimento: solo in pochissimi ci riescono, e riservo il mio - positivo - stupore per quei casi. Per il resto, mantengo il giusto distacco.
Eppure Per l'@more basta un clic inizia in maniera scoppiettante: uno scambio di email tra due amiche. Una conversazione ironica, divertente, coinvolgente. Leggiamo il botta e risposta e pensiamo: se continua com'è cominciato, questo libro ci sarà davvero di compagnia.
Ecco, freniamo l'entusiasmo.
La storia alterna infatti gli scambi di email tra le due ragazze, migliori amiche e colleghe di lavoro che non potrebbero usare la posta elettronica per usi personali, e la storia di Lincoln, addetto alla sicurezza informatica dell'azienda (colui che vigila sul corretto uso delle email da parte dei dipendenti). La vita di Lincoln, trentenne che vive ancora con la madre, incapace di una vita sociale e di trovarsi una ragazza dopo essere stato lasciato anni prima dall'unica ragazza avuta in vita sua, è di una piattezza unica. E non mi riferisco solo all'effettiva piattezza della sua vita sociale, ma anche al modo in cui è raccontata. Pagine e pagine di noia in cui il lettore vorrebbe urlare: per carità, basta! Fortuna che le due amiche, Jennifer e Beth, irrompono a capitoli alterni  - fino ad un certo punto - con le loro esilaranti discussioni: sono solo le loro chiacchiere che spingono il lettore ad andare avanti nella lettura.
L'epilogo (che non vi racconterò, ma potrei anche farlo, perché non vi sorprenderebbe affatto) arriva ed è prevedibilissimo. Ah dimenticavo: come sono collegate le ragazze e Lincoln? Lui si innamora di Beth leggendo le sue email, lei si innamora di lui senza sapere chi sia davvero. Un po' di ostacoli, qualche equivoco inevitabile e scrivete pure voi il finale, è proprio quello lì.
Un libro che fa rabbia perché l'autrice è capace di ironia, è capace di saperla usare nel modo giusto, e si spreca a buttar giù una storia che non coinvolge e annoia per buona parte. Non do una sola stellina perché gli scambi di email mi hanno davvero divertita. Quasi consiglierei la lettura solo di quelli...


Titolo: Per l'@more basta un clic
Titolo originale: Attachments
Autore: Rainbow Rowell
Traduttore: Federica Merani
Editore: Piemme
Pagine: 364
Isbn: 9788856622201
Prezzo: €16,50
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 5 Giugno 2012

Recensione: Un sogno lungo un'estate di Barbara Baraldi


Trama:
Matilde ha tredici anni e vorrebbe trascorrere le vacanze estive con la sua migliore amica, ma è costretta a seguire i genitori nella vecchia casa di zia Isabella, in campagna. Una casa buia, inospitale, che trasforma le persone in estranei e in cui sembra aleggiare una presenza ostile. Matilde è sicura di non esserci mai stata. Ma ha un incubo ricorrente in cui è più piccola e percorre gli stessi corridoi, le stesse stanze. Chi è l’uomo con gli occhi di diverso colore? Perché la madre le proibisce di andare al laghetto dei salici piangenti? E cosa nasconde il dipinto di Legnani, l’aviatore precipitato nel corso della seconda guerra mondiale e che viveva in isolamento in un antico mulino? il mondo di Matilde sembra disgregarsi, senza più l’amicizia né il supporto della famiglia, finché non conosce Riccardo, un ragazzo di due anni più grande appassionato di motocross, e i suoi fratelli: il pestifero Rudy e la lentigginosa Rachele, che non riesce proprio a stare zitta un attimo. Con loro affronterà una grande avventura alla ricerca di un tesoro sepolto. Un viaggio alla ricerca di ricordi perduti e colpe mai dimenticate, dove Matilde diventa la protagonista di una fiaba in cui non è un orco a cancellare le vite, ma l’oblio. Scoprirà che il coraggio si conquista con le scelte giuste, giorno per giorno. E troverà una nuova consapevolezza, quella data dalla memoria. Che è sempre stata proprio lì, davanti agli occhi. Come una fotografia sbiadita, come una lettera mai spedita.

L'autrice:
Barbara Baraldi è autrice di libri per ragazzi, romanzi gialli e sceneggiature di fumetti. E' tra i protagonisti di Italian Noir, documentario prodotto dalla BBC sul giallo italiano. E' vincitrice di vari premi letterari, tra cui il "Gran Giallo Città di Cattolica" 2007 e il "Premio Valtenesi" 2011 per il miglior libro per ragazzi. I suoi libri sono pubblicati in nove paesi, tra cui Germania, Inghilterra e Stati Uniti.

Recensione:
Non ho mai letto nulla di Barbara Baraldi. Mea culpa. Non potrò quindi stare qui a raccontarvi di come l'autrice abbia saputo adattare, conservare, rinnovare il suo stile. Non potrò spiegarvi come questa scrittrice abbia saputo indirizzarsi a dei lettori davvero giovani, non i suoi soliti destinatari. Non posso fare confronti, per ora, e non so se sia un bene o un male.
Il mio primo incontro con la Baraldi è avvenuto attraverso Un sogno lungo un'estate, un romanzo per ragazzi, e posso di sicuro dire che è stato un incontro piacevole.
La storia è incentrata su Matilde, ragazzina di 13 anni alle prese con le prime cotte e la prima ribellione ai genitori. Ribellione che diventa quasi impossibile quando questi decidono di portarla in vacanza in un posto sperduto in campagna, allontanandola dalla migliore amica, dalla civiltà e dalla tecnologia. Per Matilde più che una vacanza si tratterà di una prigionia. Accanto a lei, i genitori sembrano affrontare un'involuzione: si chiudono in se stessi, si allontanano, non trovano il tempo per la loro unica figlia. E la zia presso cui alloggiano sembra fredda, acida, scostante. Insomma niente potrebbe andare peggio. Eppure Matilde, poco alla volta, inizia ad adattarsi a quel luogo arido e afoso, a trovarne il lato positivo, degli amici, e persino un tesoro. E a cambiare.
La storia non è così prevedibile come risulta dalle mie parole, c'è molto di più.
La Baraldi ha saputo descrivere le necessità di una ragazza che sta crescendo, che sta cambiando, che sta attraversando quella fase della vita in cui si ha un bisogno assoluto dell'amicizia e la famiglia inizia ad andarci stretta. Assistiamo alla voglia di Matilde di affermare se stessa, di avere un proprio posto nel mondo che sia indipendente da quello dei genitori, e la necessità del loro costante affetto. Ci ritroviamo testimoni di una crescita, di un piccolo processo di cambiamento necessario, anche se doloroso.
Il romanzo si presenta come un piccolo romanzo di formazione: Matilde parte da ragazzina viziata ed egoista per poi trasformarsi, nel giro di una sola estate, in una giovane responsabile e matura. Scoprirà il valore dei ricordi e delle sofferenze, necessari alla crescita, e capirà quanto i sensi di colpa e i tentativi di dimenticare il passato facciano da ostacolo alla possibilità di una vita felice.
Il romanzo scorre molto velocemente e sarà sicuramente una lettura piacevole per i più giovani. Non mi ha convinto troppo l'ultima parte, dedicata alla presa di consapevolezza della protagonista: i suoi discorsi li ho trovati troppo forzati per risultare credibili. Belle parole, quelle che la scrittrice le fa pronunciare, ma  forse troppo. Come se la trasformazione di Matilde dovesse essere evidente attraverso le parole anziché attraverso i gesti. Per tutta la durata del romanzo la ragazzina non è mai stata una gran chiacchierona, e i vari discorsi finali stonano un po' col resto. Ma non basta questo a non farmi apprezzare il romanzo, lettura che consiglierei un po' a tutte le ragazzine (sì, soprattutto ad un pubblico femminile) che frequentano le scuole medie: l'immedesimazione non tarderà a scattare.


Titolo: Un sogno lungo un'estate
Autore: Barbara Baraldi
Editore: Einaudi Ragazzi
Pagine: 224
Isbn: 9788879269735
Prezzo: €10,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 13 Marzo 2012

martedì 19 giugno 2012

Recensione: Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l'acciaio di Kady Cross

The Girl in the Steel Corset

Trama:
Londra, 1897. Un uomo, conosciuto come il Macchinista, è il regista occulto di una serie di strani crimini commessi da macchine. Griffin King, il Duca di Greythorne, è determinato a scoprire la sua identità e a sventare i suoi piani con l’aiuto degli amici Sam, Emily e Jasper. Ma il Duca decide di rivolgersi anche a Finley Jayne, una ragazza con un lato oscuro e in possesso di una forza fisica soprannaturale, che stravolgerà la sua esistenza. Finley è bella, intrigante e sensuale, e non tutti, all’interno del gruppo al quale si è unita, sono pronti ad accettarla. Intanto i piani orchestrati dal Macchinista diventano sempre più pericolosi: il Duca e Finley riusciranno a fermarlo prima che sia troppo tardi?
Red Love. Rosso come il sangue, freddo come l’acciaio è un elegante thriller ambientato nella Londra vittoriana, con una protagonista esuberante, invenzioni tecnologiche da brivido e turbolenti triangoli amorosi.

L'autrice:
Kady Cross è lo pseudonimo di Kathryn Smith, autrice americana di bestseller. Vive nel Connecticut con il marito e moltissimi gatti. Ama il cibo vietnamita, i trucchi e cantare.
Sito dell'autrice: http://www.kadycross.com/


Recensione:
Complimenti a Kady Cross perché con la sua penna e le sue minuziose descrizioni è stata la prima autrice a illuminarmi sul concetto di steampunk e a farmelo conoscere in maniera realistica. Finora per me era una definizione nebulosa di un (nuovo?) genere narrativo di cui non sapevo trovare applicazione nei romanzi da me conosciuti (neanche la lettura di Vampire Empire dei coniugi Griffith mi aveva aiutato a comprendere di cosa si trattasse).
Posso dire perciò che Red love - Rosso come il sangue, freddo come l'acciaio (adattamento più che orribile dell'elegante e raffinato titolo originale, The Girl in the Steel Corset) è lo steampunk applicato in piena regola. La storia si svolge esattamente nel 1897, in una Londra vittoriana ma al contempo futuristica, a tratti fantascientifica, dove le macchine esistenti non sono solo il risultato di una rivoluzione industriale efficace, ma sono gli ultimi ritrovati tecnologici, seppur in qualche modo ancora rudimentali.
Avremo carrozze a vapore, velocicli che sembrano tanto i nostri motocicli, telefoni che vogliono imitare i nostri cellulari, localizzatori geografici (hanno già scoperto il GPS!!!), macchine fotografiche... questo solo per elencare quegli oggetti che noi lettori del 2012 siamo capaci immediatamente di riconoscere. Ci saranno poi automi capaci di muoversi, di svolgere compiti, addirittura di pensare e cambiare idea. ...Ora sì che ho capito lo steampunk!!!
A parte questo elemento, fondamentale per la storia e per la sua originale ambientazione, il romanzo si rivela attraente e interessante in ogni suo aspetto.
Protagonista principale è una ragazza sedicenne, Finley Jane, che presta servizio come cameriera, essendo di famiglia non nobile. Purtroppo, però, per la ragazza riuscire a mantenere un qualsiasi lavoro è più difficile di quanto si possa pensare. Finley ha infatti due personalità, di cui lei stessa è consapevole: una educata, gentile, di animo buono e l'altra invece violenta e oscura, che salta fuori ogni volta che avverte un pericolo. Sarà proprio la sua parte oscura a farla fuggire dall'ultima casa in cui ha prestato servizio come cameriera dopo aver picchiato quasi a morte il figlio del padrone, colpevole di averle fatto delle avances fin troppo esplicite. Finley troverà riparo nella casa, o forse meglio nella proprietà, di Griffin King, duca di Greythorne. E sarà qui che verrà a contatto con altre persone come lei: non solo il duca, che rivelerà di avere dei poteri straordinari, ma anche coloro che vivono in quel palazzo si riveleranno tali. Emily, la scienziata del gruppo, si renderà conto di poter parlare con le macchine, Sam mostrerà una forza disumana e soprattutto rivelerà la capacità di poter sopravvivere senza un cuore di carne, Cordelia stupirà con le sue doti telepatiche e telecinetiche...
Insomma se cercate un tranquillo romanzo, con uno sviluppo prevedibile, bé questo non fa per voi.
Preparatevi a farvi affascinare dai talenti di questi uomini straordinari, a farvi attrarre dalle possibilità del progresso tecnologico, a farvi conquistare dall'umanità di questi personaggi così forti. La storia diventa ben presto una corsa contro il tempo per poter fermare il male, rappresentato dal misterioso Macchinista (ok, non così misterioso perché scopriamo la sua identità al suo primo ingresso in scena... ma perdoniamo questa falla alla Cross, visto che ha saputo colpirci con tutto il resto!), deviando ogni tanto verso qualche batticuore, ostacolato da un apprezzabile triangolo amoroso.
I personaggi non sono stereotipati, non sono banali ma risultano credibili e, soprattutto, affascinanti. Cenno particolare merita il terzo incomodo, Jack Dandy, tenebroso ma mai scontato. (Il mio preferito, anche se andrò contro quella corrente che preferisce il buon Griffin.)
Il volume, pur essendo il primo di una serie, ha comunque la sua conclusione. Lascia aperta la porta al seguito, ma non prima di aver dato tutte le risposte alle nostre domande. Complimenti alla Cross anche per questo: non ci costringe in modo subdolo a continuare la saga, lasciandoci la possibilità di fermarci qui. Noi lettori ci sentiamo però ugualmente costretti a proseguirla, perché ci è piaciuta, ci ha affascinati e non possiamo certo abbandonarla sul più bello.
Per ora la consigliamo a tutti, perché promette davvero un ottimo intrattenimento!



Titolo: Red Love. Rosso come il sangue, 
freddo come l'acciaio
(Steampunk Chronicles #1)
Titolo originale: The Girl in the Steel Corset
Autore: Kady Cross
Traduttore: Elisa Leonzio
Editore: Newton Compton - Collana Vertigo
Pagine: 320
Isbn: 9788854137370
Prezzo: €14,90
Valutazione: 3,5 stelline
Data di pubblicazione: 24 Maggio 2012