sabato 24 novembre 2012

Avvistamento: Paul Torday e Jonathan Harvey alla Elliot

Da una parte c'è Paul Torday, scrittore inglese che quest'anno ha visto un suo romanzo diventare pellicola per il grande schermo (Pesca al salmone nello Yemen diventato Il pescatore di sogni), dall'altra c'è Jonathan Harvey, inglese come il primo, che da sceneggiatore del piccolo schermo ha deciso di approdare alla carta. Non ho mai letto i romanzi di Torday e me ne dispiaccio, ho deciso di riparare alla mancanza il prima possibile perché credo che una buona chance la meriti, non ho mai visto le serie tv di Harvey perché non hanno mai attraversato il confine italiano (neanche in versione originale... o almeno non mi pare di averle mai incrociate). In questi giorni sono in uscita i romanzi di entrambi. Le copertine, come tutte le cover della Elliot, hanno la loro buona dose di attrattiva su una lettrice come me. Le trame mi appaiono carine e divertenti al punto giusto. In breve, li voglio!
Il destino di Hartlepool Hall
di Paul Torday

Trama:
Un’antica tenuta in rovina, un debito di milioni di sterline, un maggiordomo decrepito e un’ospite misteriosa chiamata Lady Alice… è questo che attende Ed Hartlepool di ritorno a casa dopo anni? Il nuovo irresistibile romanzo del più originale scrittore inglese di oggi.
Ed Hartlepool, quinto marchese di Hartlepool, non apre mai le lettere, a meno che non siano inviti a party esclusivi. Dal Sud della Francia, dove si è rifugiato dopo la morte del padre (per non dover incorrere in quella cosa noiosa e volgare che è pagare le tasse di successione), usa il computer soltanto per giocare a poker on-line. Un giorno, però, due missive attraggono casualmente la sua attenzione: la prima è di Horace, il maggiordomo di Hartlepool Hall, che lo avverte dell’arrivo di una certa Lady Alice, che si è insediata in casa senza fornire troppe spiegazioni; la seconda dal suo commercialista che gli consiglia vivamente di tornare in Inghilterra. Al suo rientro, Ed viene a conoscenza del fatto che suo padre non gli ha lasciato in eredità solo la tenuta, ma anche un debito spropositato con il fisco. Nel frattempo la misteriosa Lady Alice non sembra avere alcuna intenzione di andarsene. Sempre più oberato dai debiti, decide di vendere Hartlepool Hall e farne un resort di lusso con tanto di mini appartamenti e campo da golf. Ma quale sarà il destino della tenuta? E chi è davvero la stravagante Lady Alice?

L'autore:
Paul Torday, nato nel 1946 in Inghilterra, ha esordito nel 2007 con il romanzo Pesca al salmone nello Yemen, best seller tradotto in ventiquattro paesi, pluripremiato e portato sul grande schermo nel 2012 da Lasse Hallström. Tra gli altri suoi romanzi ricordiamo L’irresistibile eredità di Wilberforce, La ragazza del ritratto e Vita avventurosa di Charlie Summers, tutti pubblicati in Italia da Elliot Edizioni.

Dicono dell'autore:
- «Scoprite Torday, erede di Wodehouse»
Leonetta Bentivoglio, la Repubblica
-  «Paul Torday è un romanziere capace di tutto»
Tiziano Gianotti, D – la Repubblica
-  «Torday è lo scrittore inglese più abile e stravagante dei nostri tempi»
Mail on Sunday
-  «Originale, divertente, irresistibile»
Evening Standard


Titolo: Il destino di Hatlepool Hall
Titolo originale: The legacy of Hatlepool Hall
Autore: Paul Torday
Traduttore: Luca Fusari
Editore: Elliot - Collana Scatti
Pagine: 250
Isbn: 9788861922600
Prezzo: €18,50
Data di pubblicazione: 21 Novembre 2012


Tutti i miei desideri
di Jonathan Harvey

Trama:
Una brillante satira del mondo della televisione e delle serie televisive, un romanzo ironico e brillante sulla fragilità dei sogni e sull’illusorietà delle aspirazioni.
Cosa accade quando la ragazza “della porta accanto” diventa improvvisamente una star della televisione? Jodie McGee è cresciuta a Liverpool nel culto della serie tv Acacia Avenue. Insieme alla mamma e all’amatissimo fratello minore Joey, non se ne è mai persa una puntata, sognando di poter un giorno far parte del cast. Anni dopo, incredibilmente, la sua vita sembra regalarle quello che ha sempre voluto: è ormai una celebrità della serie nel ruolo di Suor Agatha, con una nomination al più ambito premio televisivo, e in più vive una bellissima storia d’amore. Solo che, all’improvviso, una dopo l’altra iniziano a capitarle le situazioni più assurde e tutto ciò in cui Jodie credeva, tutti i suoi sogni, in un attimo vengono distrutti. Sola, disillusa e senza lavoro, Jodie cerca di rimettere in piedi la sua vita e, tra nuovi amori e nuove esperienze, bislacche quanto importanti, riuscirà alla fine a capire chi è e quali sono i suoi veri desideri. Comico, coinvolgente, brillante e mai scontato, Tutti i miei desideri è l’esordio narrativo di uno dei più famosi e apprezzati commediografi inglesi, che riesce a tracciare con profondità e tenerezza la complessità, le contraddizioni e la forza di una donna di oggi.

L'autore:
Jonathan Harvey, nato a Liverpool nel 1968, è uno degli scrittori di teatro e televisione più amati e apprezzati in Inghilterra. Vincitore di numerosi e prestigiosi premi, è autore di alcune tra le più fortunate serie di fiction della tv inglese come Love Junkie, Gimme Gimme Gimme, Beautiful Thing e Coronation Street. Tutti i miei desideri è il suo primo romanzo, in uscita ad agosto in Inghilterra e già scelto come lettura dell’estate da librerie e giornali.

Dicono del romanzo:
- «Tutti i miei desideri è un romanzo di grande originalità, scritto con una penna straordinaria. Ma soprattutto è molto, molto, molto divertente. Ho riso, riso e poi ancora riso. E poi sono tornata indietro e ho riso ancora»
Jojo Moyes
- «Brillante e divertente in modo straordinario e glorioso»
Katherine Kelly
- «Questo è un libro da leggere in vacanza, sul treno, sul divano, a letto, ovunque. Ho riso fino alle lacrime a ogni pagina»
Frances Barber
- «Affascinante, assolutamente ben costruito e divertentissimo»
Jennie Mcalpine
Titolo: Tutti i miei desideri
Titolo originale: All She Wants
Autore: Jonathan Harvey
Traduttore: V. Cesarini
Editore: Elliot - Collana Scatti
Pagine: 442
Isbn: 9788861923065
Prezzo: €17,50
Data di pubblicazione: Novembre 2012

giovedì 22 novembre 2012

Avvistamento: Witch & Wizard - Il nuovo ordine di James Patterson e Gabrielle Charbonnet

Non ho mai letto un romanzo di Patterson. E, a dirla tutta, non l'ho mai neanche pubblicizzato qui nel blog. Non mi sono mai sentita attratta dai suoi romanzi, che mi son sempre sembrati prodotti più commerciali che letterari. (E so bene che anch'io di prodotti commerciali ne leggo fin troppi, ma diciamo che ho i miei limiti). Stavolta però ho deciso di fare uno strappo e parlare di questo romanzo. Non tanto per Patterson quanto per la Charbonnet (che ha già scritto un altro romanzo a quattro mani con Patterson: Domeniche da Tiffany) in arte Cate Tiernan, autrice per young adult che ho apprezzato in passato, nonostante i suoi romanzi non fossero certo opere d'arte (ma neanche lontanamente!). Però ho letto quei volumetti della serie Sweep e mi ci sono affezionata nonostante i molteplici difetti: mi fa pertanto piacere ritrovarla qui, in questo titolo che troveremo a breve nelle nostre librerie. Si tratta di una nuova serie fantasy in cui Charbonnet-Tiernan sarà presente solo per il primo volume: nei successivi Patterson ha collaborato con autori sempre diversi. In America il romanzo è stato lanciato come il nuovo Harry Potter, causando, com'è ovvio, una serie di critiche e delusioni da parte dei lettori che non hanno ritrovato assolutamente nulla che potesse se non sostituire quanto meno alleviare la nostalgia dell'inimitabile Potter. 
Come sarà accolto qui da noi? Lo scopriremo dal 6 dicembre.

Witch & Wizard - Il nuovo ordine
di James Patterson e Gabrielle Charbonnet

Trama:
Whit e sua sorella Wisty sono due ragazzi come tanti, due fratelli normali che hanno sempre rispettato le regole imposte dal Nuovo Ordine, il regime autoritario che, dopo aver abrogato le leggi democratiche, ha istituito una ferrea censura su qualsiasi forma di espressione: musica, film, libri, arte, televisione… Eppure, una notte, la loro esistenza viene sconvolta da un avvenimento incredibile. Le guardie del governo irrompono nella loro casa e li accusano di un reato gravissimo, punibile addirittura con l’impiccagione: stregoneria. Ma ciò che sconcerta di più i ragazzi è la reazione dei genitori. Invece di protestare per quell’assurdità, infatti, consegnano ai figli due strani oggetti: una bacchetta da batteria a Wisty, che non ha mai suonato in vita sua, e un libro dalle pagine completamente bianche a Whit. Solo molti giorni dopo, rinchiusi nel braccio della morte, i due fratelli capiscono l’importanza di quei doni. Giocherellando con la bacchetta, Wisty scopre di possedere davvero dei poteri magici, mentre Whit, a poco a poco, riesce a far apparire le parole scritte nel libro. Perché quel volume, in realtà, è un manuale di magia, un manuale che potrebbe aiutare Whit e Wisty a evadere di prigione e a liberare il mondo dal giogo del Nuovo Ordine…

Gli autori:
James Patterson è uno dei più grandi fenomeni editoriali dei giorni nostri. È il creatore di personaggi famosissimi come il profiler Alex Cross, le «donne del club omicidi» e i ragazzi della serie di Maximum Ride (pubblicata da Nord). È l’autore più venduto al mondo, con 220 milioni di copie (più di 2 milioni in Italia): negli Stati Uniti, ogni 15 libri venduti, uno è firmato James Patterson, per un totale di 16 milioni di copie all’anno.
Gabrielle Charbonnet è nata a New Orleans nel 1961 ed attualmente vive in Carolina del Nord con le sue due figlie, il marito e i due figli di lui. Sotto lo pseudonimo di Cate Tiernan ha pubblicato soprattutto romanzi fantasy per young adults, con un'attenzione particolare alla magia. E' autrice della serie Sweep e della trilogia Immortal Beloved. Col suo nome reale ha pubblicato libri per bambini e due romanzi in collaborazione con James Patterson. 
Titolo: Witch & Wizard - Il nuovo ordine
(Witch and Wizard #1)
Titolo originale: Witch and Wizard
Autore: James Patterson e Gabrielle Charbonnet
Traduttore: Roberta Cristofani
Editore: Nord
Pagine: 322
Isbn: 9788842919292
Prezzo: €14,90
Data di pubblicazione: 6 Dicembre 2012

mercoledì 21 novembre 2012

Avvistamento: Due uscite per Beat Edizioni

Da domani in libreria ci saranno due volumi molto interessanti pubblicati dalla casa editrice Beat. Stavolta non si tratta di versioni economiche di romanzi già usciti pochi anni fa, come di consueto per questa CE, ma di due volumi nuovi. O meglio: il primo, Fidati di me, è un vero e proprio inedito in Italia. Il secondo, Da qui all'eternità, è stato invece pubblicato e ristampato più volte dalla Mondadori tra il 1954 e il 1980, per poi andare fuori catalogo e diventare irreperibile. Date un'occhiata alle trame e ditemi se non sono degni di essere divorati. Io cercherò di farlo il prima possibile!

Fidati di me
di Peter Leonard

Trama:
Detroit. Karen Delaney è una bellezza mozzafiato, capelli rossi e pelle chiara, color crema; ma la sua vita sembra proprio aver infilato la strada sbagliata. Il primo errore che Karen commette è affidare i 300.000 dollari messi da parte in diciotto anni di duro lavoro da modella a un tipo conosciuto mentre andava alla toilette del Blue Martini di Birmingham, Samir Fakir, ufficialmente proprietario di una piccola catena di primizie gastronomiche, in realtà bookmaker con una serie di sgherri al seguito. Il secondo errore è rompere con Samir proprio nel momento sbagliato, quando il bookmaker ha ancora in mano i suoi soldi ed è troppo arrabbiato per restituirglieli. Qualche mese dopo, nel bel mezzo della notte, Karen si ritrova in casa due ladri, Bobby e Lloyd, e commette il suo terzo errore: affidare loro l’incarico di svaligiare la cassaforte di Samir e di riportarle indietro i suoi 300.000 dollari. Ambientato nei caotici sobborghi di Detroit e Chicago, Fidati di me è un thriller ad alta tensione che conferma la potenza e l’originalità di una nuova, inconfondibile voce della narrativa crime americana.

L'autore:
Peter Leonard è il figlio dello scrittore Elmore Leonard. È partner dell’agenzia di pubblicità Leonard Mayer & Tocco. Vive a Birmingham, nel Michigan, con la moglie e i suoi quattro figli.
Titolo: Fidati di me
Titolo originale: Trust me
Autore: Peter Leonard
Editore: Beat Edizioni
Pagine: 304
Isbn: 9788865591208
Prezzo: €9,00
Data di pubblicazione: 21 Novembre 2012




Da qui all'eternità
di James Jones

Trama:
A sessant’anni dalla prima edizione, Da qui all’eternità è al tempo stesso un classico della letteratura americana e un romanzo ancora magnifico e vitalissimo. E finalmente quello che è stato tra i più grandi successi letterari del Novecento può essere letto in versione integrale, senza le censure che lo avevano martoriato all’epoca del Maccartismo privandolo delle scene e dei dialoghi più realistici della vita militare, del linguaggio osceno e dei dettagliati quadri della repressione sessuale dei soldati, per i quali c’erano solo i bordelli oppure le esperienze omosessuali («Almeno mi faccio un paio di bicchieri e tiro fuori l’uccello», spiega il soldato Maggio in una scena censurata). Non solo: la versione integrale ci dice che pari attenzione era stata posta a rimuovere i passaggi pruriginosi anche dal punto di vista politico, come i brani dedicati al pacifismo della classe operaia del Midwest, quella che forniva la massa delle truppe di fanteria. È il 1941 nella base di Schofield sull’isola hawaiana di Oahu, poco prima dell’attacco a Pearl Harbor. I protagonisti sono due soldati dalla testa dura: Robert Prewitt, un trombettiere di talento ed ex pugile deciso a non salire più sul ring, e Milton Warden, un sergente di ferro, cinico e beffardo ma dotato di un suo personale senso di giustizia. Al centro delle vicende dei due protagonisti e dei loro comprimari – il piccolo e indistruttibile Maggio, italoamericano di Brooklyn; il caporale Bloom e il suo dramma di essere ebreo; i due vitali ma malinconici omosessuali Hal e Tommy; l’intellettuale e filosofo sempre in carcere Jack Malloy – vi sono le relazioni di Warden e Prewitt, tra loro e con le loro donne: Karen, la moglie del capitano Holmes, fragile e alla disperata ricerca di essere amata; e Lorene, la prostituta determinata a diventare un giorno, altrove, una donna e una moglie rispettabile. James Jones – come Steinbeck, la cui Valle dell’Eden apparve l’anno successivo – sostiene il suo grintoso realismo narrativo con un possente impianto mitologico. Sono assenti i grandi eroi dei film di guerra degli anni Quaranta e gli epici campi di battaglia. Si spara solo alla fine, la mattina del 7 dicembre 1941 dai tetti della caserma contro gli Zero dei Japs. Il lettore sprofonda invece tra uomini decaduti sullo sfondo del paradiso hawaiano: bordelli stipati nel giorno di paga, gioco d’azzardo, razzismo, violenza verbale, fisica, psichica, sessuale, fino alle torture della Palizzata, il carcere militare. James Jones scrisse un romanzo migliore di quello che fu pubblicato da Scribner’s nel 1951. La presente edizione, basata sul manoscritto conservato presso l’Università dell’Illinois e sulle lettere di protesta di Jones, ripristina il testo originale che l’autore tentò a tutti i costi di difendere.

L'autore:
James Jones (1921-1977) fu arruolato nell’esercito americano, 25a Divisione Fanteria, nel 1939, poco prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Di stanza alle Hawaii, combatté successivamente nella battaglia di Guadalcanal. Ha raccontato la quotidianità, le atrocità e le conseguenze della guerra in opere di fama mondiale, come Da qui all’eternità e La sottile linea rossa.


Titolo: Da qui all'eternità
Titolo originale: From Here to Eternity
Autore: James Jones
Editore: Beat Edizioni
Pagine: 864
Isbn: 9788865591253
Prezzo: €13,90
Data di pubblicazione: 21 Novembre 2012

giovedì 15 novembre 2012

Recensione: Per sempre tuo di Daniel Glattauer

Edwig Dein


Trama:
Hannes Bergtaler entra nella vita di Judith, single fra i trenta e i quarant’anni, trafiggendole… un tallone al supermercato. Non passa molto tempo, ed ecco che Hannes spunta nel raffinato negozietto di lampade che Judith gestisce insieme alla giovane Bianca. Le regala fiori, organizza cene romantiche e in breve i due iniziano a frequentarsi assiduamente. All’inizio è tutto perfetto. Hannes, architetto di successo, non solo è il sogno di qualsiasi suocera, ma in un attimo conquista anche l’intera cerchia di amici di Judith. E lei è più che lusingata di essere messa su un piedistallo da un uomo che non sembra volere altro che adorarla. A poco a poco, però, Judith comincia a sentirsi sempre più oppressa dalle continue prove d’amore di Hannes, sempre più soffocata dalle sue attenzioni. Si sente chiusa in gabbia, sotto controllo. Tutti i suoi tentativi di escluderlo dalla propria vita falliscono. Lui la perseguita persino nei sogni, e quando lei si sveglia è di nuovo lì che l’aspetta... È Judith che non riesce a riconoscere l’uomo perfetto neanche quando ci sbatte contro, oppure Hannes ha davvero un lato oscuro? Un’appassionante storia di amore e ossessione: dopo il grandissimo successo di Le ho mai raccontato del vento del Nord, Daniel Glattauer sfida nuovamente le leggi del genere romantico, questa volta aggiungendo un elettrizzante tocco di suspense.

L'autore:
Daniel Glattauer, scrittore e giornalista, è nato a Vienna nel 1960. Nel 2006, dopo la pubblicazione di Le ho mai raccontato del vento del Nord, è diventato un autore bestseller noto in tutto il mondo. Il romanzo ha scalato le classifiche internazionali, in Germania ha superato il milione di copie vendute e ha riscosso un enorme successo anche come radiodramma, opera teatrale e audiolibro. L’attesissimo seguito, La settima onda, ha ottenuto altrettanto consenso. Entrambi sono stati tradotti in trentasette lingue e pubblicati in Italia da Feltrinelli, insieme a In città zero gradi (2011). Uscito in Germania nel gennaio 2012, Per sempre tuo è stato nella Top 5 della classifica dei bestseller di “Der Spiegel” ininterrottamente per tre mesi e primo per oltre cinque mesi in quella austriaca.

Recensione:
Meno di duecento pagine e noi lettori siamo lì ad aspettare che la storia non vada come immaginiamo che vada. Siamo lì ad assistere a quelle incomprensioni tra Judith e Hannes, i due poco interessanti  - a dirla tutta - protagonisti chiedendoci quando l'autore mescolerà le carte in tavola e ci stupirà. Leggiamo il romanzo come se stessimo assaporando qualcosa di amaro: siamo tentati dal non buttare già gli ultimi bocconi. Abbiamo capito tutto e non apprezziamo lo sviluppo della storia. Non ci aspettiamo più nessun colpo di scena perché improvvisamente ci rendiamo conto che in effetti Glattauer non è uno scrittore da colpi di scena. Il sensazionalismo non gli appartiene (per fortuna, in generale, ma purtroppo, in questo particolare caso). Incassiamo il colpo e ci pentiamo di esserci buttate a capofitto in quella storia. Ne avremmo potuto fare a meno.
Pensavo fosse amore... 
Non è stato così, in nessun senso. 
Non è l'amore il tema centrale del romanzo, non è amore quel che la protagonista prova, non è amore quel che è scattato tra me e questa storia. Eppure io davvero pensavo che ne avrei trovato tanto, in ogni pagina, in ogni parola. Ingannata da una trama, un titolo e una quarta di copertina ben architettati, mi sono ritrovata in una storia di quelle che, se fossero state raccontate in un film, avrei sicuramente etichettato come b-movie.
Forse una storia del genere mi sarà capitato di vederla in tv, quando nei pomeriggi estivi vengono trasmessi quei film che in altri momenti nessuno vedrebbe mai.
Per sempre tuo è la storia di un'ossessione: basta già questo tema particolare ad annoiarmi. Aggiungiamo poi che non ha nulla di nuovo e originale, che il racconto procede in maniera troppo statica e prevedibile, che i dialoghi sono piatti e noiosi e i personaggi sono ancora peggio... che fine ha fatto il romantico Glattauer di Le ho mai raccontato del vento del nord? Che fine hanno fatto due persone come Emmi e Leo, ironiche, intelligenti, dai discorsi decisamente coinvolgenti e interessanti?
Per sempre tuo si rivela una brutta sorpresa per chi ha amato l'autore in passato. Mi ritrovo a parlare di questa storia senza saper bene cosa dire di preciso: non c'è nulla che mi sia piaciuto. Posso salvare solo l'emozione di essermi ritrovata questo libro tra le mani con la speranza di trovarci qualcosa di bello e indimenticabile. Ecco, quell'emozione non ha trovato sfogo, è ancora dentro di me e rimarrà tale - chissà? - fino al suo prossimo romanzo.

Titolo: Per sempre tuo
Titolo originale: Ewig Dein
Autore: Daniel Glattauer
Traduttore: Leonella Basiglini
Editore: Feltrinelli
Pagine: 192
Isbn: 9788804616702
Prezzo: €15,00
Valutazione: 1,5 stelline
Data di pubblicazione: 7 Novembre 2012

martedì 13 novembre 2012

Avvistamento: Little Gods di Anna Richards

Vorrebbe presentarsi come un romanzo per ragazzi ma basta una rapida occhiata alla trama per capire che Little Gods non è affatto ciò che sembra. I lettori non saranno alle prese con divinità mitologiche o altri esseri dai poteri sovrumani: gli dei del titolo non hanno alcuna accezione fantastica. Gli unici protagonisti sono uomini e donne, con le loro fragilità e le loro scelte. Sono davvero curiosa di leggerlo.

Little Gods
di Anna Richards

Trama:
La guerra è appena cominciata, la Luftwaffe è ancora lontana dai cieli di Londra, quando la casa della protagonista Jean è distrutta da un’esplosione. Che la lascia sola al mondo e finalmente libera da una madre detestabile. Ma Jean, dal corpo enorme e dalle dimensioni abnormi, è capace di sopportare ogni cosa e sopporta, finché Gloria entra nella sua vita a spezzare la solitudine con la sua amicizia. Gloria sogna di essere amata, Jean insegue un’impossibile normalità. Le due amiche sposano due soldati americani e tutti e quattro partono per l’America. Le loro strade a un certo punto si dividono pur continuando a correre parallele. L’America non risparmia a entrambe i bocconi amari ma con tutto il suo circo di personaggi improbabili diventa anche il luogo in cui è possibile, alla fine, ritrovarsi. Solo cedendo alla vita come a una tentazione fatale in cui si mescolano il dramma, la commedia e il grottesco, Jean scopre infatti di essere come tutti, fragile e trasparente come un vetro, scopre il coraggio di amare e di lasciarsi amare.
«L’amore ci rende piccoli dèi. Ci concede il potere di mandare in mille pezzi l’esistenza di chi, amandoci, si è fatto di vetro». Una storia appassionante, ironica, sentimentale, imprevedibile e corrosiva dove la realtà è ancor più vera in quanto incongrua e paradossale, cinica e al tempo stesso tenera.

L'autrice:
Anna Richards è nata nell’Essex, contea dell’Inghilterra orientale e vive a Londra. Questo è il suo primo romanzo.


Dicono del libro:
- «La misura è tutto in questo meraviglioso romanzo d’esordio. Un’epica grandiosa e ammaliante che rimane sospesa sull’orlo del surreale. La Richards è una cantastorie nata, dotata di un’immaginazione sorprendente e di un inesauribile talento comico. Che benedizione, in un’epoca in cui i romanzi si assomigliano tutti, incappare in una voce nuova, di tale originalità e fascino». 
The Times

- «La prosa è lirica e potente nella sua semplicità. … un debutto originale per un nuovo, notevole talento». 
The Independent
Titolo: Little Gods
Titolo originale: Little Gods
Autore: Anna Richards
Editore: De Agostini
Pagine: 416
Isbn: 9788841867136
Prezzo: €18,00
Data di pubblicazione: 15 Novembre 2012

martedì 6 novembre 2012

Recensione (in anteprima): La pedina scambiata di Georgette Heyer

These Old Shades


Trama:
In una notte della Parigi pre-rivoluzionaria, il duca di Avon s’imbatte casualmente in un ragazzino in fuga dalle botte del fratello. Léon, così si chiama il fuggitivo, ha capelli incredibilmente rossi e occhi violetti e questi tratti richiamano al duca quelli di uno dei suoi più vecchi nemici, il conte de Saint-Vire. È subito chiaro che la decisione del duca, non a caso soprannominato Satana, di “comprare” il ragazzo per farne il suo paggio non è frutto di tenera compassione. Ma gli sviluppi della storia non sono altrettanto chiari, e ben presto si resta affascinati dalla sottile intelligenza di Avon, dall’impetuosità e coraggio di Léon, dagli intrighi e misteri che a poco a poco vengono alla luce. Fuori commercio da anni, La pedina scambiata è davvero un classico della classicissima Georgette Heyer.

L'autrice:
Georgette Heyer (1902-1974) cominciò giovanissima a raccontare storie ispirate alla Primula rossa della baronessa Orczy per intrattenere il fratello malato. Spinta dal padre, Georgette mise questi racconti in forma scritta e nel 1921, a soli diciannove anni, pubblicò il suo primo romanzo, La falena nera. A partire da lì e fino al 1973 Georgette Heyer scrisse senza interruzione un best-seller dopo l’altro. Il suo costante successo nell’arco di cinquant’anni la conferma come un fenomeno letterario unico nella letteratura inglese del XX secolo, più volte assimilata a Jane Austen o a Charles Dickens per la precisione maniacale nella ricostruzione di ambienti, atmosfere e gergo del XIX secolo inglese, e ammirata da scrittori del calibro di A.S. Byatt e Margaret Drabble, Anthony Burgess e India Knight. Relegata a lungo con un condiscendente disprezzo nel settore rosa, Georgette Heyer si rivela ad anni di distanza un’autrice intelligente, capace di costruire trame suggestive, personaggi credibili e incantevoli, e di assicurare ai propri lettori quella “letteratura d’evasione che offre la possibilità di fuggire dalle tensioni della propria vita soddisfacendo un desiderio universale, che risale all’infanzia, di essere qualcun altro e vivere in qualche altra epoca per qualche ora” (A.S. Byatt).

Recensione:
E' la seconda volta nella mia intensa vita di lettrice che mi capita tra le mani un romanzo di Georgette Heyer. Non mi stupisco che non mi sia accostata a questa autrice in passato, ingannata dalle "dicerie" su di lei, dato che era tacciata di essere autrice di harmony, di scrivere romanzetti rosa. Il mio lato snob mi aveva obbligata a tenermene lontana. Lo snobismo però viene meno se l'autrice in questione viene riportata alla luce da una delle mie case editrici italiane preferite. Bando ai pregiudizi, il primo romanzo della Heyer da me letto mi ha immediatamente convinta. Se per romanzetti rosa o harmony si intendono i romanzi alla Heyer, allora che ben vengano: leggerli è un'esperienza tra la delizia e lo spasso. Lo è stato l'uragano Sophy, lo è l'ambiguo Léon e il suo adorato Monseigneur, dai più ritenuto Satana in persona.
Non serve a molto dilungarsi sulla trama, sia perché la trovate immediatamente qui sopra, sia perché non voglio privare chi desidererà leggerlo del gusto che si prova a scoprire l'evoluzione del romanzo, sia perché il punto forte della storia non è nella trama. Questa è sì interessante e coinvolgente, ma per noi lettori del 2012 potrebbe parere ovviamente banale e prevedibile: è difficile stupirci, difficile tenerci all'oscuro e nasconderci qualche mistero. L'hanno già fatto in passato e la nostra immaginazione, o forse il nostro intuito, è fin troppo abituato ad andare oltre per dedicarsi a svariate congetture senza restare nei confini che l'autore ci pone. E la maggior parte delle volte facciamo centro. Perciò, mentre leggiamo, non stiamo lì a chiederci chi è davvero Léon: ma sì, l'abbiamo capito e non ci vuol tanto, non stiamo a domandarci cosa guida il duca dal comportarsi in quel modo, non facciamoci deludere dall'aver intuito il finale della storia. Questo è un romanzo da godersi per ogni personaggio che appare in scena, per i dialoghi brillanti conditi da un costante sarcasmo, per le ambientazioni accurate di una Parigi (e ancor più di una Versailles) settecentesca. Una lettura che solletica i nostri sensi, che ci intrattiene in maniera raffinata ed elegante, che ci regala pagine originali pur nella loro prevedibilità e personaggi che non andranno via facilmente dalla nostra memoria. Così come la grande Sophy è ancora presente (e non penso verrà facilmente cancellata) nel database del mio cervello, anche il magnifico duca di Avon ha trovato il suo bel posticino accanto alla sua collega: sono lì, nei miei pensieri, a scambiarsi battutine sagaci e sarcastiche su ogni mia lettura. 
Credo che la Heyer sia stata fraintesa e fin troppo bistrattata in passato. Non c'è che da ringraziare per la seconda possibilità che viene data a lei di riscattarsi attraverso queste ripubblicazioni e ai lettori di ricredersi e dandole una nuova occasione per dimostrare quanto sia in gamba e quanto meriti di essere conosciuta dal grande pubblico. 

Titolo: La pedina scambiata
(The Alistair Trilogy #1)
Titolo originale: These Old Shades
Autore: Georgette Heyer
Traduttore: Anna Luisa Zazo
Editore: Astoria
Pagine: 368
Isbn: 9788896919460
Prezzo: €17,50
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 7 Novembre 2012

lunedì 5 novembre 2012

Recensione: Gli zombi non piangono di Rusty Fischer

Zombies don't Cry

Trama:
Maddy Swift è una studentessa un po’ imbranata, che frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha una cotta per il nuovo ragazzo della scuola. Quando Stamp la invita a una festa, la sua vita è destinata a cambiare per sempre. Piove a dirotto e Maddy, tutta agghindata, esce di nascosto dal padre. Dopo essersi persa diverse volte, finalmente intravede le luci della festa e viene colpita in pieno da un fulmine. Quando si risveglia, si ritrova con la faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata. Ma il fango è l’ultimo dei suoi problemi: è quel buco fumante nel cranio, il cuore che non batte più e i polmoni che non funzionano a farle sorgere qualche sospetto... Una volta a casa, dopo una rapida ricerca in rete, scopre con raccapriccio di essersi trasformata in una delle creature che più la spaventano: una morta vivente.

L'autore:
Rusty Fischer è stato un professore di liceo e ha collaborato con famose riviste giovanili come The Mailbox, Learning e Bookbag. Ora è uno scrittore free lance a tempo pieno e un appassionato di horror. Oltre a "Gli zombi non piangono", finalista del Bram Stoker Award, ha pubblicato diverse opere dedicate agli adolescenti: "Stories for a Teen Heart", "Chicken Soup for the Preteen Soul", "Ushers", Inc., "Becca Bloom and the Drumsticks of Doom". Fiero di essere nato in Florida, Rusty vive a Cape Canaveral.


Recensione:
Devo ammettere che le premesse non erano per niente positive.
Non sono una grande fan dei romanzi con gli zombi (ne avrò letti un paio e basta) né la cover di questo romanzo riusciva a farmi cambiare idea (basta cover con volti femminili in primo piano, non se ne può più!) perciò ho cominciato la lettura con un pesante bagaglio di pregiudizi. Di quelli che mi portano ad aspettarmi il solito young-adult fotocopia, caratterizzato dal solito stile piatto o inesistente e dalla trama superbanale e ormai già vista in tutte le sue possibili declinazioni. Insomma aspettative al minimo storico: ogni tanto capita.
Quando parto in uno stato d'animo del genere, il passo dal baratro è davvero breve. Basta una parola fuori posto per iniziare a odiare il romanzo in questione così come basta una parvenza di idea originale per pormelo sotto una nuova luce. Rusty Fischer ce l'ha fatta: se non mi ha convinta alle prime divertenti battute, ci è riuscito col proseguire della storia. Mi son ritrovata a divorare il romanzo allo stesso modo in cui la protagonista ha divorato i cervelli subito dopo essersi risvegliata zombi, e mi son ritrovata a rallegrarmi perché le mie basse aspettative non erano state soddisfatte.
Insomma la lettura mi ha divertita, mi ha dato qualche ora di piacevole compagnia (ci vogliono solo un paio d'ore per leggere il romanzo) e mi ha fatto fare qualche risata.
Tutto qui.
Non ho trovato il romanzo fotocopia che temevo - anche se qualche accenno qua e là esiste - né uno stile eccessivamente piatto ma non basta la mancanza di un paio di elementi negativi per farmelo considerare un gran romanzo. Così come non basta l'ironia dell'autore a farmi perdonare la presenza di personaggi abbastanza stereotipati e poco caratterizzati, uno sviluppo fin troppo prevedibile, un finale abbastanza banale.
Mi rendo conto che la mia è una voce fuori dal coro, essendo su anobii il romanzo osannato alla - quasi -unanimità, ma non sono riuscita a trovare abbastanza elementi positivi oltre l'ironia dell'autore. Avrei desiderato una storia meglio sviluppata, più profonda, meno superficiale: se il romanzo fosse destinato ai bambini, se fosse stato pubblicato dalla Giunti Kids o Junior la mia recensione sarebbe stata diversa. Ma è destinato agli adolescenti e credo meritino qualcosa di più.
Titolo: Gli zombi non piangono 
(Living Dead Love Story #1)
Titolo originale: Zombies don't crie
Autore: Rusty Fischer
Traduttore: Sara Reggiani
Editore: Giunti Y
Pagine: 368
Isbn: 9788809768857
Prezzo: €12,00
Valutazione: 2,5 stelline
Data di pubblicazione: 17 Ottobre 2012

domenica 4 novembre 2012

Recensione: In cerca di Alice di Liane Moriarty


What Alice forgot

Trama:
Alice adora mangiare cioccolata e dormire fino a tardi la domenica mattina. Ha ventinove anni, un marito e un figlio in arrivo. Ed è sfacciatamente felice, pur avendo le stesse preoccupazioni di tutti. Per lei l’amore ha il profumo di lavanda, la pianta che ha fatto crescere davanti a casa. La felicità è la risata gorgogliante di un bambino, oppure è galleggiare tra le onde a braccia aperte, sentendo il sole sulla faccia. La vita è semplice e meravigliosa, per Alice. C’è solo un problema: tutto ciò è successo dieci anni fa. Alice è inciampata durante una lezione di aerobica, è caduta e ha battuto la testa. Un incidente di nessun conto se non fosse che, quando ha ripreso conoscenza dopo pochi minuti, ha scoperto di essersi dimenticata in un lampo di un’intera fase della sua esistenza. In realtà, ha trentanove anni. Ha mille impegni ed è fissata con la linea e l’organizzazione, lei che non aveva mai posseduto neppure un’agenda. Ovviamente non è più incinta, e chi diavolo sono quei tre mini-marziani che la chiamano mamma? È fredda e distaccata, sua sorella non le rivolge quasi più la parola e, quel che è peggio, sta per divorziare. Cosa è successo? Ora che Alice ha l’occasione di vedersi sotto una nuova luce, non si piace più. Come fare per ritrovare la ragazza spensierata di un tempo? Man mano che i ricordi emergono dal passato come bolle di sapone colorate, salterà fuori che dimenticare è la cosa più memorabile che sia mai successa ad Alice. E che forse, ogni tanto, per rimetterci in carreggiata e riscoprire ciò che di bello abbiamo perso per strada, abbiamo tutti bisogno di una piccola botta in testa…

L'autrice:
Liane Moriarty (1966) è nata e cresciuta a Sydney, Australia. Ha lavorato come copywriter in pubblicità e ha scritto testi un po’ per tutto: siti, cataloghi, spot televisivi e perfino scatole di cereali. Ha pubblicato quattro romanzi e una serie di libri per bambini. In cerca di Alice è uscito per la prima volta in Australia nel 2009. Da allora è stato tradotto in dieci paesi, ha riscosso un enorme successo soprattutto grazie al passaparola spontaneo fra le lettrici, le libraie e i gruppi di lettura, tanto da essere stato selezionato dalla rivista “Publishers Weekly” come miglior libro-rivelazione del 2011, e presto diventerà un film. Liane vive a Sydney, con il marito e i loro due figli. 
Sito del romanzo italiano:  www.lianemoriarty.feltrinelli.it
Sito dell'autrice: http://www.lianemoriarty.com/


Recensione:
Decisamente accattivante.
Partendo dalla trama, dal simpatico retro di copertina (ideato - penso - probabilmente dalla casa editrice italiana e non dall'autrice stessa), dall'incipit che installa nel lettore il chip della curiosità, passando poi per il book-trailer italiano, il lettore (o forse meglio la lettrice) si ritrova abbastanza invischiata nella storia senza neanche accorgersi di come sia successo. Prima ancora di capire chi sia e dove sia Alice (meglio ancora, quando sia Alice) le lettrici le si sono affezionate e vogliono conoscerla, incontrarla, diventare presto sue amiche. A quel punto si presenta però un piccolo problema: qual è la Alice che noi lettrici stiamo cercando? La giovane ragazza da poco sposata, incinta del primo figlio, innamorata pazzamente della sua vita, di suo marito e di tutto ciò che ha intorno o la donna matura con tre figli, una vita abbastanza stressata, un marito poco presente che a breve diventerà ex, una vita rigida, frenetica, con poco amore e poca allegria? Domanda retorica, si sa. Non possiamo che giurare eterna amicizia alla prima Alice e augurarci che quella del presente non ritorni mai più.
Non ci si può accostare a questo romanzo senza che anche in noi scattino mille domande e mille dubbi non tanto riguardo alla protagonista e alle sue scelte presenti e passate, ma riguardo a noi stessi sul nostro passato, sui nostri cambiamenti, sulla possibilità di tornare indietro per cambiare le cose. L'autrice ci regala un romanzo che sembra voler essere un time-travel senza davvero esserlo. La protagonista non compie nessun tuffo nel passato o nel futuro: semplicemente il suo cervello, dopo una brutta caduta, ritorna a dieci anni prima. Ma il mondo intorno non compie lo stesso salto: passato e presente coesistono, e mentre ad Alice spetta il compito di trovare il giusto equilibrio, a noi lettori spetta quello di metterci al posto suo e immaginare come ce la saremmo cavata. La lettura procede scorrevolissima, quattrocento pagine che sembrano cento: si vola verso il finale in un solo pomeriggio, grazie anche all'abilità dell'autrice di saper tenere alta l'attenzione con la sua simpatia e il suo stile fresco e leggero.
Un bel romanzo sui sentimenti e sulla loro forza, sull'amore per sempre, sull'amicizia, sulla necessità di non perdere di vista le cose importanti quando la vita intorno si fa troppo intensa. Alla storia di Alice la Moriarty ha aggiunto altre storie parallele ma comunque a lei intrecciate: "Compiti di Elisabeth per il dottor Hodges", stralci di un diario della sorella di Alice, focalizzati sul dramma vissuto dalla donna nei suoi - falliti - tentativi di avere un figlio, e "Le grandi riflessioni di una bisnonna" che altro non sono che un blog personale tenuto dalla (acquisita) nonna di Alice, in cui vien rivelato al mondo con leggerezza e ironia tutto ciò che accade in famiglia. Ai compiti abbastanza deprimenti della prima fanno quindi da contraltare i siparietti simpatici della seconda: ognuna di queste incursioni ha sicuramente il suo legame con la storia principale, ciononostante li ho trovati superflui, fuori tema. Avrei preferito che l'attenzione fosse concentrata naturalmente sulla protagonista senza farci distrarre troppo da questi intervalli nella narrazione. E' da attribuire alla loro presenza la mancanza di qualche stellina in più dalla mia valutazione: ho apprezzato molto sia l'idea del romanzo sia il modo di presentarla, e senza questi intermezzi avrei dato una stellina in più. Conto di potergliela dare al suo prossimo romanzo pubblicato in Italia: avendone già altri tre all'attivo (oltre a quelli per bambini), spero che non si tardi troppo a importarli qui da noi.

Titolo: In cerca di Alice
Titolo originale: What Alice forgot
Autore: Liane Moriarty
Traduttore: Silvia Rota Sperti
Editore: Feltrinelli
Pagine: 400
Isbn: 9788807019227
Prezzo: €17,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 10 Ottobre 2012