sabato 23 marzo 2013

Recensione Méto - Il Mondo di Yves Grevet


Trama:
La fuga sull’Isola di Méto e dei suoi amici si è conclusa con la cattura e con il ritorno nella Casa. Non solo egli ha fallito, ma per tutti è un traditore che ora fa parte del gruppo E, un’élite addestrata nel portare a termine pericolose missioni sul continente. Così il sistema pensa di averlo messo con le spalle al muro. Invece per Méto è l’occasione di scoprire finalmente il Mondo oltremare e la verità sul proprio passato: chi tira le fila della Casa? Perché proprio a lui è toccata questa sorte? Quale futuro li aspetta? Per Méto la missione più pericolosa sarà quella di liberare se stesso e i suoi amici dalla tirannia.

L'autore:
Nato nel 1961 a Parigi, ma ha trascorso tutta l’infanzia a Vitry-sur-Seine (Val-de-Marne) in compagnia dei due fratelli maggiori. Autore di teatro, insegnante in un liceo nella periferia parigina e docente di scrittura creativa. Méto ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sia della critica che da giurie di librai e giovani lettori, tra cui Prix Tam-Tam (2008), Prix del Collegie du Doubs (2008), Prix Enfantaisie, Svizzera (2009), Prix Roseau d’or (2009), Prix Gragnotte della città di Narbona (2009), Prix Chasseurs d’histoire (2009).

Recensione
Non è cosa facile riuscire a parlare di Méto - Il mondo, ultimo volume di una trilogia distopica francese, senza fare cenno ai due volumi precedenti. Questo terzo capitolo ci porta finalmente tutte (o quasi) le risposte alle domande che ci eravamo posti durante la lettura di Méto - La casa e Méto - L'isola, regalandoci una conclusione soddisfacente.
Dimenticatevi le distopie cui ci stanno abituando le autrici americane contemporanee.
Dimenticatevi le eroine con arco e freccia, la divisione del mondo in fazioni, il bando dei sentimenti o avanzate ricerche scientifiche e tecnologiche che portano alla creazione di un nuovo concetto di umanità. Dimenticatevi anche le forti emozioni e i violenti batticuori. La società in cui si trovano a vivere Méto e i suoi coetanei è ben diversa dalle varie distopie cui stanno cercando di assuefarci. Innanzitutto è tutta concentrata in una semplice "casa", un istituto che somiglia più a una scuola, (con camere per gli studenti, aule per le lezioni, palestre e mense) in cui vivono solo ragazzi (nessuna donna ne ha mai fatto parte) la cui vita è regolata dai "Cesari" e da Giove. I ragazzi vengono raggruppati in colori, devono obbedire agli ordini, non fare domande, accettare il loro destino, pur non sapendo assolutamente quale sia. Non conoscono il mondo al di fuori della casa, non sono a conoscenza dell'esistenza di altro. Non hanno memoria del loro passato, non conservano il loro nome, devono semplicemente sottostare a determinate regole. Quando Méto inizia a capire il meccanismo e a ribellarvisi, il suo sguardo si allargherà, la mente inizierà a ragionare, nuovi pensieri ad affollarsi. Scoprirà l'isola, ma non basta. Méto vuole sapere. Ha bisogno di indagare sul proprio passato, ha bisogno di conoscere cosa accade nel presente per poter cambiare il futuro. I suoi tentativi lo riporteranno di nuovo nella Casa, di nuovo alle prese coi Cesari e coi loro ordini, ma stavolta lo manderanno anche fuori, nel Mondo, in missione.
E' con questo terzo volume che finalmente Yves Grevet si sbottona e ci racconta quel che è accaduto nel mondo, com'è organizzato e perché. Purtroppo tutto ciò che viene raccontato è filtrato dalla voce dei Cesari, che tramandano ai ragazzi la storia così come vogliono che venga tramandata: ma qual è la verità?
Sembra ci sia stata una guerra, cui ha fatto seguito un'epidemia che ha diviso la terra in zone sicure o meno, le case sono i luoghi in cui ragazzi e ragazze (scopriamo che ci sono anche case solo per ragazze) potranno crescere in maniera sicura. Le loro famiglie hanno dovuto abbandonarli perché non era prevista la possibilità di crescere più di un figlio. Ma è davvero questo ciò che è successo? O la storia così raccontata è un pretesto per giustificare altro?
In questo terzo volume l'autore ci dà le risposte che volevamo ma poi ce le toglie, ci mostra una strada ma ce ne fa percorrere un'altra, ci indica un possibile futuro ma non ci assicura che sarà proprio quello.
Questo capitolo finale non vuole regalarci nessun happy ending, ma neanche lasciarci un retrogusto troppo amaro. Non ci lancia negli occhi facili emozioni e batticuori, pur avendone la possibilità: anche se l'amore inizia a nascere, purtroppo quel sentimento non basta a raddrizzare ciò che c'è di sbagliato nel mondo.
Méto è una trilogia per adolescenti come per adulti: non me la sento di inserirla tra gli ya, perché non rispecchia nessun criterio dei romanzi appartenenti alla categoria. E' una storia che coinvolge poco o forse pochissimo il lettore dal punto di vista emotivo, inducendolo maggiormente alla riflessione, al dubbio, alla domanda. E' una storia fin troppo dettagliata e precisa, la descrizione minuziosa di ogni azione che viene compiuta porta quasi all'esasperazione, al non poterne più, a una sorta di ribellione da parte del lettore che si trova a inveire contro l'autore con un "basta con questi dettagli, abbiamo capito, vai al sodo!". Eppure se da un lato siamo tentati dall'odiare Grevet per questo suo stile chirurgico, dall'altro ci troviamo a vivere l'esperienza di Méto come se fosse la nostra: ogni suo passo lo compiamo anche noi, ogni suo respiro, ogni suo tentativo. Grevet ci fa diventare i suoi protagonisti, ci fa condividere ogni loro attimo, ci fa sentire la loro frustrazione ci fa comprendere il perché delle loro decisioni.
Capiamo che scrivere una trilogia del genere non è cosa facile, tanto meno farla apprezzare (ma forse in Francia i ragazzi sono abituati meglio di quelli italiani? chissà) e farla circolare col passaparola. Ma ci si può  - e ci si deve - provare.


Titolo: Méto - Il mondo (Méto #3)
Titolo originale: Méto Le monde
Autore: Yves Grevet
Traduttore: Francesco Meni
Editore: Sonda
Pagine: 264
Isbn: 9788871066844
Prezzo: €14,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 20 Marzo 2013

sabato 16 marzo 2013

Recensione Uno splendido disastro di Jamie McGuire




Trama:
Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy sembra la classica ragazza perbene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University insieme alla sua migliore amica per il primo anno di università, ha tutta l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. Dietro di sé ha una scia di adoratrici disposte a tutto per un suo bacio. C'è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi affascinare. Lei no, non ci cadrà come tutte, lei sa quello che deve fare, quel ragazzo porta solo guai. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie. Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto…

L'autrice:
Jamie McGuire, già autrice di tre romanzi entrati nei bestseller del «New York Times», vive in Oklahoma con il marito e i figli.
Sito dell'autrice: http://www.jamiemcguire.com/

Recensione:
Uno splendido disastro per me è stato un disastro. Lo dico subito, così chi viene a leggere il mio pensiero sa già che non troverà parole d'amore e ammirazione per il romanzo, per i suoi personaggi, per il presunto amore in esso raccontato. 
Mi rendo conto che forse non avrei dovuto leggerlo: la trama sicuramente non rappresenta il genere di lettura in cui mi piace immergermi. C'era il forte rischio che i miei pregiudizi potessero avere la meglio nell'approccio al romanzo della McGuire. Ma la mia esperienza di lettrice mi ha insegnato innanzitutto a metter da parte i pregiudizi perché il lavoro che mi trovo tra le mani potrebbe rivelarsi meritevole e a verificare personalmente, altrimenti quei pregiudizi resteranno sempre tali. Aggiungiamo una buona dose di curiosità, le tante recensioni che esaltavano il romanzo e le altre, pure in buon numero, che lo condannavano: non sono riuscita a tenermene fuori. 
Detto, fatto. 
Prendo il romanzo, inizio a leggere le prime venti pagine e lo abbandono per altre letture. 
Non gli ho dato il tempo di farsi conoscere: l'inizio non mi aveva ancora abbastanza conquistata, e in quel momento avevo bisogno di letture che mi prendessero davvero (piccola nota: mi sono dedicata a Il cuore innanzitutto di Claudia Priano, che invece mi ha incollata alle pagine fin dalle prime battute). Terminata quindi l'altra lettura, faccio una seconda prova e riprendo sto Disastro. La storia tra Abby/Pidgeon e Travis MadDog non mi ha assolutamente presa: non mi ha dato le palpitazioni, non mi ha emozionata, non mi è entrata sotto pelle, non mi ha sconvolta. Tra di noi un bel muro fatto di pagine: loro sono rimasti personaggi di carta, neppure tanto credibili, io una lettrice a tratti annoiata per la solita solfa che speravo di non trovare. Sono stata tentata di abbandonare la lettura a più riprese. Non è stata veloce e scorrevole come mi aspettassi, ogni tanto mi sono arenata. 
Come mai allora questo libro ha sconvolto i cuori di innumerevoli lettrici?
Protagonista è l'amore, e sebbene io non vada pazza per i romanzi incentrati esclusivamente sull'amore, li apprezzo quando sono ben scritti, profondi, intensi. Ma riconosco la piacevolezza dei romanzi d'amore anche quando non si tratta di capolavori universalmente riconosciuti: ci sono storie zoppicanti dal punto di vista stilistico e contenutistico che mi hanno comunque affascinata ed emozionata, grazie ad altri punti forti presenti in esse.
Stavolta non è successo. Sarà stata colpa della totale prevedibilità della storia: una lei, un po' insicura e acerba, in fuga da un misterioso passato; un lui, bello e impossibile, violento a causa di un passato in una famiglia difficile (fratelli violenti, padre alcolizzato) - che poi la stessa famiglia, al suo apparire in scena, ci venga presentata come la famiglia ideale del Mulino bianco è un'altra storia. Ma chi siamo noi per criticare le contraddizioni licenze "storiche" della MCGuire? 
Quando i due protagonisti si incontrano potrebbe scoppiare l'amore, ma poi come riempiremmo le centinaia di pagine successive? Ecco che quindi l'autrice usa lo stratagemma più abusato dalla storia: facciamo in modo che il loro sia un rapporto d'amore/odio. Scriviamo pagine e pagine di schermaglie amorose, e rendiamo Abby l'unica ragazza che non cede al fascino del latin-lover, così lui sarà costretto a innamorarsi di lei. 
Idea geniale, no? No. 
Tutti sappiamo cosa succederà, tutti sappiamo che finiranno insieme, e che se finiscono insieme a metà volume allora vorrà dire che bisognerà creare abbastanza casini per farli lasciare e riprendere altre volte. Il che ovviamente accade, tutto secondo copione. A questa dinamica ben collaudata si può aggiungere come pizzico di novità il fatto che lui sia sì innamorato di lei, ma a livelli ossessivi, che oscillano tra la violenza psicologica e lo stalking. Alla ragazza non è permesso indossare certi abiti, chiacchierare con persone dell'altro sesso, vivere per conto suo. Abby diventa proprietà di Travis e quando si opporrà in qualche modo, allora ecco che lui vestirà i panni dell'ossessionato che non può vivere senza di lei. 
Al di là della piacevolezza o meno di un rapporto del genere - l'importante è che la mia relazione d'amore non assuma mai tali sfumature - i due personaggi sono poco credibili e ciò che ruota intorno a loro altrettanto poco convincente. Il passato di Abby non sta in piedi, l'autrice non spende due parole in più per spiegarlo meglio e noi lettori dobbiamo accettare per necessaria la fuga della ragazza dopo aver fregato il padre (...); la violenza di Travis resta costantemente impunita. Eppure il ragazzo non ha le spalle coperte da un padre ricco (o mafioso): possibile che nessuno si ribelli ai suoi atti violenti ingiustificati? 
E ancora, ma chi è Travis? Un supereroe in incognito? Plausibile che riesca a mettere KO le due guardie del corpo di un terribile (...ah ah ah!) boss mafioso, guardie che proteggono il loro capo senza armi? Siamo in America, cavolo, le armi le danno anche ai bambini! 
In ogni caso, Travis batte tutto e tutti, non ne esce mai sconfitto, nessuno agisce legalmente contro di lui, non viene mai arrestato, nessuno prova a ribellarglisi con una bella imboscata: a me pare davvero tutto fin troppo forzato. Per non parlare dell'incendio in cui vengono coinvolti Abby, Travis e il fratello di Travis uscendone tutti illesi. Mai un vero dramma, mai un punto di svolta che avrebbe concesso ai protagonisti di fermarsi a riflettere, cambiare e infine maturare. 
Nulla cambia, anzi. Che siano insieme o siano separati, il loro atteggiamento verso la vita e verso l'amore è sempre identico per tutte e trecento le pagine. Fino a un finale raccapricciante. Avrei sperato in un bel disastro aereo, che so, nella morte di uno dei due come via di fuga per l'altro per una vita più piena e più vera. Le mie speranze di un amore tragico ma eterno sono state disattese. 
Il finale è dei peggiori. A soli diciannove anni Abby prende una decisione avventata, impulsiva, immatura.  Ma, ancora una volta, chi siamo noi per giudicare ridicolo inappropriato un finale del genere? L'autrice l'ha visto come l'unico coronamento possibile di un amore adolescenziale: lasciamole credere che sia così.
Che oltre a questo abbia sentito la necessità di aggiungere ancora un'altra ciliegina sulla torta (ma dico, non bastava quella precedente di cui ho appena parlato?) rappresentata dal raccapricciante tatuaggio di Abby... bé, non poteva esistere un finale più tamarro.
Conclusione: personaggi poco credibili, sviluppo prevedibile, assenza di un adeguato approfondimento dei personaggi e delle situazioni, contraddizioni a iosa, descrizioni ripetitive. Aggiungerei mancanza di emozioni, ma questo vale quasi esclusivamente per me, visto che non mi emoziono per qualche schermaglia amorosa, ma visto che la maggior parte delle lettrici è ancora palpitante dopo la lettura, non inserirò questo elemento tra i punti deboli. Sconsigliato. Se intendete leggerlo solo per curiosità, come ho fatto io... bé, vi auguro che non vi accada quanto è accaduto a me: noia e irritazione a ogni pagina. La curiosità non è stata premiata (lo è mai?).


Titolo: Uno splendido disastro
Titolo originale: Beautiful Disaster
Autore: Jamie McGuire
Traduttore: Adria Tissoni
Editore: Garzanti
Pagine: 336
Isbn: 9788811684442
Prezzo: €16,40
Valutazione: 1,5 stelline
Data di pubblicazione: 28 Febbraio 2013

giovedì 14 marzo 2013

Recensione: Le sorelle dell'oceano di Lucy Clarke


Trama:
Katie stava sognando il mare, le sue acque scure e inquiete, le sue correnti sinuose, la notte in cui viene destata dallo squillo del telefono. Un suono inquietante nel silenzio della tenebra, un suono che annuncia l'incubo in cui, in pochi attimi, precipita la sua esistenza. Giusto il tempo di scostare le coperte, scivolare fuori dal letto, raggiungere il telefono e accorgersi che invece suonano al citofono, aprire la porta di casa e, al cospetto di due poliziotti con gli occhi puntati a terra, ascoltare le parole che non avrebbe mai voluto sentire: «Lei è la sorella di Mia Greene? Ci dispiace molto doverla informare che la polizia di Bali ci ha comunicato che Mia Greene è stata trovata morta. L'hanno rinvenuta ai piedi di una scogliera». Suicidio, secondo la polizia, che a conforto della sua tesi esibisce le affermazioni dei testimoni - una coppia sui trent'anni in viaggio di nozze ha visto Mia, sola, vicinissima al bordo della scogliera - e il referto dell'autopsia, che indica come la ragazza si sia lanciata con la faccia in avanti. Quel che resta di Mia è soltanto il suo diario: una giovane vita ridotta a poche pagine scritte e a molte rimaste bianche per sempre. Katie sa, tuttavia, che le cose non possono essere andate in questo modo. Mia non si sarebbe mai tolta la vita. Le piaceva descriversi come la sorella dai capelli scuri e dal carattere ombroso che vagava per le spiagge da sola. Ma in realtà era entusiasta e felice, e libera come il mare aperto. Anche la ricostruzione della polizia non convince; troppi misteri, troppi dettagli che non tornano. Katie decide allora di attraversare l'oceano e ripercorrere le tappe del viaggio di Mia, rivivendolo attraverso le pagine del diario. A ogni sosta del viaggio e a ogni sguardo gettato in quelle pagine, ombre e segreti che non avrebbe mai osato immaginare si spalancano davanti ai suoi occhi. Innanzi tutto, la storia inaudita e sconvolgente che narra di un giovane morto suicida subito dopo la nascita di Mia e svela perché il loro padre le aveva, a un certo punto, abbandonate lasciandole sole con la madre, una figura tanto protettiva quanto reticente sul suo passato. Infine, la scoperta del triangolo sentimentale che ha segnato e angustiato gli ultimi giorni di Mia, lo strano triangolo composto da sua sorella, da Finn, il ragazzo pazzamente innamorato di lei, e da Noah, il surfista per cui Mia aveva perso la testa. Storia di una passione struggente, di rapporti famigliari, di segreti, "Le sorelle dell'oceano" è un avvincente romanzo sulle molteplici, ardue e meravigliose vie dell'amore.

L'autrice:
Lucy Clarke, trentenne, ha studiato letteratura inglese all'università di Cardiff e vive in Inghilterra a Bournemouth. Appassionata di windsurf, condivide con il marito l'amore per i viaggi e il mare. Le sorelle dell'oceano è il suo primo romanzo, bestseller nei numerosi paesi in cui è apparso.
Sito dell'autrice: http://www.lucy-clarke.com/


Recensione:
Due sorelle, un diario misterioso e un viaggio nel profondo del cuore umano: si può davvero resistere a una descrizione del genere?
L'unico elemento che avrebbe potuto farmi tentennare di fronte a questo romanzo era il sapere che si trattava del romanzo d'esordio dell'autrice, visto che con gli esordi non vado spesso d'accordo perché fin troppo spesso si rivelano acerbi e prematuri. Ma so anche che bisogna comunque dare l'opportunità ai nuovi autori di dimostrare le loro potenzialità. Essere stata pubblicata poi da una casa editrice attenta e serie come la Neri Pozza ha contribuito a sgretolare gran parte dei miei pregiudizi. Mi son fatta trascinare da un titolo evocativo e una trama davvero interessante, mettendo da parte ogni altro pensiero. 
A un primo sguardo ci si può ingannare pensando di essere alle prese con un thriller: due sorelle legate tra loro, Katie e Mia, la prima con una vita tranquilla e ordinata, l'altra dall'animo irrequieto. Katie sta per sposarsi, Mia parte per un viaggio intorno al mondo da cui non farà mai ritorno. Mia muore, suicida, sull'isola di Bali. Nessuno ha assistito al dramma, la ragazza non ha lasciato nessun biglietto: si è trattato davvero di suicidio? O forse sono necessarie nuove indagini? Se inizialmente il romanzo sembra porci questi interrogativi, instradandoci sulla risoluzione di un mistero di cui si sa fin troppo poco, ben presto ci renderemo conto che le vere questioni sono altre. Molto più profonde e molto più intime.
E' possibile accettare il suicidio della propria sorella? E' possibile vivere con i sensi di colpa dovuti all'ultima terribile chiacchierata che è coincisa con una terribile litigata? Riuscirà Katie a guardare avanti, a costruire quel futuro che stava progettando? Potrà accettare di non avere più una sorella con cui litigare, scherzare, di cui essere gelosa, di cui andare fiera, da amare?
Il romanzo è tutto incentrato su queste domande, e sulla necessità di trovare delle risposte che possano essere accettabili, delle risposte che possano chiarire tutto il non detto. E che possano dare la forza necessaria per riprendere a vivere.
L'unica risposta che Katie riesce a darsi è solo un'ennesima domanda: perché lo ha fatto?
Provare a chiarire un mistero impossibile diventa per lei l'unica possibilità per superare il trauma. E per farlo, Katie deve ripercorrere gli stessi passi di Mia. Fare lo stesso viaggio. Alloggiare negli stessi luoghi. Affacciarsi alle stesse finestre. Vedere, ascoltare, assaporare tutto ciò che Mia ha visto, sentito, mangiato. Katie deve diventare Mia, spogliandosi di tutto ciò che la fa essere così diversa dalla sorella: via la prevedibilità, via una quotidianità organizzata e prestabilita, via gli schemi e un futuro già scritto. Zaino in spalla e un lungo viaggio davanti a sé. Un viaggio ignoto, che forse non darà le risposte che si cercano ma solo nuovi interrogativi. 
Stella polare di Katie sarà il diario di viaggio di Mia, che ogni giorno le indicherà una parte del tragitto da percorrere, dandole al contempo un pezzetto della sua anima, attraverso quegli appunti che contengono emozioni e ricordi. 
Avrei voglia di continuare a raccontarvi del viaggio di Katie, di fornirvi dettagli, colpi di scena, mutamenti del cuore... vorrei tenervi legati allo schermo ripercorrendo con voi le tappe del libro, le scoperte di Katie, i sentimenti annotati da Mia. Vorrei non fermarmi mai perché questo è un romanzo che quando lo si inizia a raccontare si ha voglia di andare a fondo, di non lasciare l'ascoltatore o lettore a metà: quel che ho vissuto io, vorrei lo viveste anche voi, quel che ho provato io vorrei trasmettervelo. 
Lucy Clarke non si è fermata al semplice racconto. Non ha voluto parlarci di un mistero e della sua risoluzione. Il suo è un romanzo introspettivo, un viaggio alla scoperta di sé e dell'altro, un'indagine su come i moti del nostro cuore non siano così lontani dai moti di chi pensavamo fosse il nostro opposto. Katie parte alla ricerca di quella sorella così diversa da lei per riscoprirsi simile a lei; parte per avere delle risposte su una morte inaccettabile e trova invece risposte su una vita, la sua, che è diventata inaccettabile e deve necessariamente cambiare.
Le sorelle dell'oceano è un romanzo intelligente, maturo, emozionante. 
Ottimo esordio, consigliato a tutti.

Titolo: Le sorelle dell'oceano
Titolo originale: The Sea Sisters
Autore: Lucy Clarke
Traduttore: Ada Arduini
Editore: Neri Pozza
Pagine: 336
Isbn: 9788854506244
Prezzo: €17,00
Valutazione: 4,5 stelline
Data di pubblicazione: 31 Gennaio 2013

mercoledì 13 marzo 2013

Avvistamento d'inchiostro: nuove uscite nella seconda metà di marzo

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Nuova carrellata di romanzi in uscita per questa seconda metà di marzo.
Difficile dire su quale di questi punto principalmente la mia attenzione. 
A caldo, direi su Chiara Gamberale e il suo Quattro etti d'amore, grazie. Non ho mai letto la Gamberale, pur avendo in casa i suoi libri (ma quanti libri ho in casa ancora da leggere?) eppure questo nuovo forse mi chiama più degli altri. C'è da attendere fine mese, in ogni caso. 
Segue a ruota Ancora viva di Carlene Thompson. Altra scrittrice che ha alle sue spalle una bella dose di romanzi che io non ho ancora letto. Ma rientra nei vorrei, e chissà che non approfitti di questa nuova uscita per iniziare a conoscerla. 
Sono contenta che finalmente potrò conoscere la fine della storia di Méto, protagonista di una trilogia distopica del francese Yves Grevet. L'ho seguita con passione e curiosità, e a giorni ci sarà la conclusione. Una segnalazione per la casa editrice Astoria che continua a proporci le indagini di Agatha Raisin (se dicessi anche in questo caso che ho i suoi romanzi ma ancora non li ho letti? Sì, lo so, sono imperdonabile). I romanzi pubblicati da questa casa editrice per me sono sempre una garanzia. Chicche imperdibili. 
E poi un cenno speciale va alla giovane Emanuela Valentini, che questo mese esordisce con La bambina senza cuore, dando il via col suo romanzo alle pubblicazioni della Speechless Books. In bocca al lupo a lei e alla inarrestabile Speechless. 
Gli altri romanzi che troverete nel post sono quelli che mi hanno colpita, interessata, stupita, e che aggiungerò in wish list. 
Troverete anche voi qualcosa che vi possa attrarre? Fatemi sapere!


L'animo leggero
Kareen de Martin Pinter
Marta ha dieci anni e tre amiche. Insieme hanno inventato un gioco crudele e segreto: a turno una di loro diventa la nemica del gruppo, quella su cui riversare tutto l'odio di cui sono capaci. Ogni settimana scolastica prevede cinque giorni di solitudine, di corse fino a casa per non farsi fare male; cinque giorni di complicità negata, di sguardi affilati, minacce; cinque giorni d'insulti, di paure, senza lasciare che nessuno, al di fuori del loro piccolo gruppo, se ne accorga. D'altro canto il mondo dei grandi non sembra avere molto da offrire: tra i genitori di Marta le cose non funzionano da tempo, e la città in cui vivono è attraversata da tensioni costanti e quotidiane. Perché Marta abita in Alto Adige, una terra divisa - tra K, i tedeschi, e V, gli italiani arrivati dopo la Prima guerra mondiale. Una terra ricca eppure lacerata in ogni gesto quotidiano dalle regole della "proporzionale etnica" e, ancor più, dalla lama della lingua che nomina ogni oggetto con parole diverse e rivali. Crescere qui significa farsi carico di un'eredità di divisioni, prepotenze, speranze, e iniziare presto a interrogarsi su ciò che ci unisce e ci oppone gli uni agli altri. Per i grandi come per i piccoli, molte sono le guerre esplose, dentro e fuori casa, molti i suoni che scivolano nelle orecchie e si insinuano nella memoria per sempre. Sopra a tutti quello di una goccia che, dicono, sale le scale, di tanto in tanto, e martella le notti del condominio di Marta con il suo rintocco incessante e misterioso. Per fortuna, Marta ha una passione in grado di aprirle in ogni momento una porta sull'incanto: la musica. Solo che per riuscire a sentirla forte e nitida dovrà liberarsi dagli stridori e dai rumori di fondo, respirare profondamente e prestare orecchio alla melodia che, inascoltata, suona dentro di lei. Al suo esordio, Kareen De Martin Pinter racconta la formazione di una bambina piena d'immaginazione e sentimento, colta nell'attimo prima della separazione dall'infanzia. Nel suo sguardo limpido, fatti privati e avvenimenti storici si mescolano come in un caleidoscopio narrativo di intensa energia emotiva. Per raccontarci come una ragazzina può scrollarsi dalle spalle il peso dell'odio e imparare a camminare nel mondo con l'animo leggero.
Edizioni Mondadori. €17,00. 12 Marzo


La meravigliosa macchina di Pietro Corvo
Guido Quarzo
Nella Torino fervente e operosa di inizio Settecento, Giacomo, giovane orfano, viene spedito controvoglia nella bottega di un abile orologiaio a imparare il mestiere. Mastro Pietro Corvo è buono di cuore, ma il suo aspetto, particolarmente brutto, incute un certo timore a Giacomo. Con il passare del tempo però, tra Pietro e Giacomo s’instaura un forte legame, e Giacomo si rivela un ottimo apprendista. Pietro Corvo gli confessa così la sua passione segreta, un amore ardente per la bellissima Irina, figlia del Marchese di Moncalvo. Irina però si comporta come se Mastro Corvo non esistesse e l’unica volta che gli rivolge la parola, è per insultarlo. Dopo questa umiliazione, l’orologiaio non riesce a darsi pace e Giacomo non sa come aiutarlo. A un tratto però, un’idea folle e geniale, sembra ridare a Pietro la gioia di vivere: costruirà con l’aiuto del suo garzone un automa, una donna meccanica, del tutto identica a Irina e capace di suonare il violino. Per i due questo sarà solo l’inizio di una serie di avventure e di guai… Il racconto di una bellissima amicizia e un emozionante romanzo di formazione in uno dei periodi di maggior cambiamento nella storia del pensiero e della ricerca scientifica, l’Illuminismo.
Edizioni Salani. €11,00. 14 Marzo

La casa delle bugie 
di Anne B. Ragde
Oltre al dna e a una reciproca avversione, i tre fratelli Neshov non hanno nulla in comune. Le loro sono esistenze lontane, tre vite condotte lungo sentieri divergenti. Tor, il più anziano dei tre, alleva maiali nella fattoria di famiglia in un piccolo villaggio norvegese, dove continua a vivere con gli anziani genitori e dove sembra trascorrere una vita apparentemente felice in compagnia delle sue scrofe. Margido, il fratello di mezzo, è il titolare di una fiorente impresa funebre. Single, con un repertorio di scuse per tenersi lontano da ogni garbuglio sentimentale, è perennemente impegnato a organizzare funerali e a consolare i parenti dei defunti. Erlend, il più piccolo dei tre, fuggito molti anni addietro dall’omofobia del piccolo villaggio natale, vive a Copenhagen, dove lavora come decoratore di vetrine e coltiva un’ossessiva mania di collezionismo per le miniature di Swarovski. Eccentrico, infantile e fiero del proprio esuberante temperamento, è il più indifeso dei tre fratelli. Ma le questioni di famiglia non possono essere rimandate per troppo tempo, e quando l’ottuagenaria Anna, la matriarca dei Neshov, viene colpita da infarto e ricoverata in un ospedale alla vigilia di Natale, i destini di Tor, Magrido ed Erlend tornano a intrecciarsi. I segreti delle loro vite riemergeranno, lentamente ma inesorabilmente, dal passato e dal silenzio in cui credevano di averli sepolti. La prima di una lunga serie di scioccanti rivelazioni assumerà le fattezze di Torunn, la figlia segreta di Tor: una giovane donna, ormai, cresciuta senza aver conosciuto i propri zii e i propri nonni. Profonda e irresistibile esplorazione della zona d’ombra di una famiglia, La casa delle bugie ha svelato sulla scena letteraria mondiale il talento di Anne B. Ragde, una delle scrittrici di punta della nuova narrativa nordeuropea. Romanzo d’atmosfera e di grande tensione in cui lo spirito delle terre del Nord, il loro intimo contatto con la natura, l’indole solitaria e indipendente dei suoi abitanti emerge con forza inusitata, La casa delle bugie ha riscosso un grande successo internazionale di critica e di pubblico.
Edizioni Neri Pozza. €17,00. 14 Marzo




Agatha Raisin e la turista terribile
M.C. Beaton
Devastata dal fallito matrimonio con James, Agatha davvero non sa più cosa fare. E, come spesso le succede, decide per il peggio. Segue James a Cipro, dove il marito mancato è andato per cercare di riprendersi dalla vergogna e dallo smacco subito. Arrivata in albergo e non trovando James, Agatha si concede una gita in barca e lì conosce un gruppo mal assortito di turisti inglesi. “Tre, due uomini e una donna, erano tipici esponenti delle classi alte, con abiti costosi e voci raglianti. Appartenevano a quello strato sociale che ha adottato tutti i modi peggiori dell’aristocrazia, e nessuno di quelli migliori.” In modo assolutamente incomprensibile, il gruppetto fa amicizia con un altro trio, due uomini e una donna, che sono l’esatto opposto. Provenienti dalle classi popolari, si sono arricchiti durante gli anni della Thatcher, e potrebbero comprarsi in un boccone il trio che li guardava con tanto disprezzo. Agatha segue con un certo stupore l’evolversi dei rapporti tra questi personaggi così diversi tra loro e, non trovando James, li frequenta per un po’. Fino a quando una del gruppo non viene assassinata…
Edizioni Astoria. €15,00. 20 Marzo


Una storia di bugie dorate
Barbara Freethy
Riley McAllister, Paige Hathaway e Alyssa Chen non potrebbero essere più diversi. Riley si è affrancato a fatica dalle proprie origini modeste, Paige tenta di affermarsi come erede di una famosa casa d'aste, e Alyssa si sente intrappolata nella rigida mentalità della sua famiglia. Eppure, nonostante le loro differenze, quando un antico dragone cinese scompare dalla casa d'aste degli Hathaway i loro destini si scoprono legati. Un tradimento del passato unisce le loro famiglie, e ora minaccia di distruggerle. Per salvarsi l'unica strada è unire le forze, ritrovare l'antico manufatto e scoprire il segreto che nasconde. Ma ognuno di loro sarà costretto a scegliere tra l'amore e la lealtà familiare. E una volta aperta la porta sul passato non si può tornare indietro.
Edizioni Fabbri Editori Life. €8,80. 20 Marzo



L'ereditiera americana
Daisy Goodwin
Nel 1893 la giovane e bella ereditiera americana Cora Cash salpa per il Vecchio Continente, in compagnia della madre, alla ricerca di un marito di sangue blu. Perché, come le ripete sempre mamma, in America con il denaro si può comprare tutto, ma non un titolo nobiliare. L’arrivo della ricca forestiera desta subito una grande impressione nei raffinati e letargici salotti dell'aristocrazia inglese. E così, dopo un po’, Cora si ritroverà a essere duchessa di Wareham, sposa di Ivo. il più ambito scapolo d'Inghilterra. Ma la freddezza del consorte e i tetri immensi saloni della sua splendida dimora le faranno presto scoprire che il denaro non può comprare tutto, tanto meno la felicità.
Edizioni Sonzogno. €19,50. 20 Marzo



Méto, Il mondo
di Yves Grevet
Nell’ultimo volume della trilogia distopica, vincitrice di ben 8 premi letterari, ogni mistero ed enigma verrà risolto. I temi dell’eterno conflitto tra chi è giovane ed è disposto a correre dei rischi, e gli anziani che tengono in pugno il potere e il futuro delle nuove generazioni. La fuga sull’Isola di Méto e dei suoi amici si è conclusa con la cattura e con il ritorno nella Casa. Non solo egli ha fallito, ma per tutti è un traditore che ora fa parte del gruppo E, un’élite addestrata nel portare a termine pericolose missioni sul continente. Così il sistema pensa di averlo messo con le spalle al muro. Invece per Méto è l’occasione di scoprire finalmente il Mondo oltremare e la verità sul proprio passato: chi tira le fila della Casa? Perché proprio a lui è toccata questa sorte? Quale futuro li aspetta? Per Méto la missione più pericolosa sarà quella di liberare se stesso e i suoi amici dalla tirannia.
Edizioni Sonda. €14,00. 20 Marzo


Una posizione scomoda
Francesco Muzzopappa
Fabio è un giovane sceneggiatore di talento diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Un ragazzo destinato a grandi cose, una promessa del cinema italiano. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, purtroppo l’unico modo che ha per sbarcare il lunario è scrivere copioni per il cinema a luci rosse, tacendo il suo lavoro ai genitori e agli amici che lo immaginano autore di teatro. Così, invece di veder realizzato Il Cielo di piombo, un’opera che nasconde da anni nel cassetto, a Fabio tocca scrivere sceneggiature come I ragazzi del culetto, A volte ritrombano e L’importanza di chiavarsi Ernesto, quest’ultimo candidato al Festival del Porno di Cannes dove Fabio sarà in lizza per il famoso Zizi d’or. Ma lì avrà inizio il disastro…
Fazi Editore. €14,50. 22 Marzo



La bambina senza cuore
Emanuela Valentini
Whisperwood, 1890. Lola, dodici anni, si risveglia nella buca di neve in cui è stata sepolta. Non ricorda nulla. Sul suo petto una ferita aperta, testimone di un gesto efferato. Whisperwood, 1990. La vita di Nathan, quattordici anni, cambia la sera in cui decide di infrangere il coprifuoco che vige a Whisperwood. L'incontro con Lola, la pallida fanciulla che abita in un cimitero in rovina con un angelo di marmo, un gargoyle e un poeta dall'animo inquieto, sconvolgerà la sua esistenza per sempre. Un viaggio a ritroso nelle pieghe del tempo. Un'antica maledizione. Un tortuoso percorso verso la verità. Romanzo d'esordio della collana Speechless Books, La bambina senza cuore di Emanuela Valentini segna l'affacciarsi nel panorama della narrativa fantastica di un progetto multimediale nato per essere ascoltato oltre che letto, impreziosito dalle illustrazioni di Giampiero Wallnofer, dalla grafica di Petra Zari e dalla voce di Cristina Caparrelli.
Speechless Books. €0,00. 25 marzo


Quattro etti d'amore, grazie
Chiara Gamberale
Quasi ogni giorno Erica e Tea s'incrociano tra gli scaffali di un supermercato. Erica ha un posto in banca, un marito devoto, una madre stralunata, un gruppo di ex compagni di classe su facebook, due figli. Tea è la protagonista della serie tv di culto "Testa o Cuore", ha un passato complesso, un marito fascinoso e manipolatore. Erica fa la spesa di una madre di famiglia, Tea non va oltre gli yogurt light. Erica osserva il carrello di Tea e sogna: sogna la libertà di una donna bambina, senza responsabilità, la leggerezza di un corpo fantastico, la passione di un amore proibito. Certo non immaginerebbe mai di essere un mito per il suo mito, un ideale per il suo ideale. Invece per Tea lo è: di Erica non conosce nemmeno il nome e l'ha ribattezzata "signora Cunningham". Nelle sue abitudini coglie la promessa di una pace che a lei pare negata, è convinta sia un punto di riferimento per se stessa e per gli altri, proprio come la madre impeccabile di "Happy Days". Le due donne, in un continuo gioco di equivoci e di proiezioni, si spiano la spesa, si contemplano a vicenda: ma l'appello all'esistenza dell'altra diventa soprattutto l'occasione per guardare in faccia le proprie scelte e non confonderle con il destino. Che comunque irrompe, strisciante prima, deflagrante poi, nelle case di entrambe. Sotto la lente divertita e sensibile della scrittura di Chiara Gamberale, sempre capace di rivelare dettagli decisivi, ecco così le lusinghe del tradimento e del sottile ma fondamentale confine tra fuga e ricerca. Accanto a Erica e Tea, infatti, i loro uomini: i due mariti, un ex compagno di classe romantico e cinefilo, uno struggente personal trainer, un attore omosessuale in incognito, un fratello ricoverato in una clinica senza nome. Tutti in fuga o forse alla ricerca, proprio come Erica e Tea. Tutti convinti che la soluzione sia comunque altrove. Sullo schermo della tv, di un cinema, sul palco di un teatro, su un social network, in un'isola esotica, negli psicofarmaci, in un'altra ricetta, un'altra camera da letto. Perché vera protagonista di questo romanzo è l'insoddisfazione personale, e le possibilità che l'amore ha e non ha per metterla a tacere, o quantomeno contenerla.
Edizioni Mondadori. €17,00. 26 Marzo

La promessa del plenilunio
Riikka Pulkkinen
In una notte di plenilunio Anja e il marito sono insieme nella stretta calda di un abbraccio. Lei guarda quegli occhi che anni prima hanno conquistato il suo cuore e che ora a volte la fissano persi e vuoti. La casa con il grande albero in cima al vialetto ha custodito la felicità del loro matrimonio per più di vent'anni. Con accanto la presenza forte e rassicurante del marito Anja ha osservato le stagioni alternarsi sempre uguali e la foresta cambiare lentamente colori e odori. Ora invece è sola: lui rincorre un passato che non ha più contorni nitidi e convive con un presente che non potrà mai più essere lo stesso. Giorno dopo giorno la sua memoria si affievolisce, i suoi ricordi come in un caleidoscopio costruiscono realtà sempre diverse e frammentate. Il marito non riesce a sopravvivere al peso di tutto questo e in quella notte di luna piena le affida la più grande delle responsabilità: ucciderlo per salvarlo. Anja è davanti a un bivio e si chiede quale sia il confine tra giusto e sbagliato, tra un gesto d'amore e un'azione consentita. Le parole sussurrate dall'uomo che ha amato per una vita intera la tormentano. Non è mai stato così difficile per lei decidere se tradire o mantenere una promessa. Dopo il successo internazionale dell'Armadio dei vestiti dimenticati che le è valso l'ingresso nei più prestigiosi circoli letterari del mondo, Riikka Pulkkinen ci regala La promessa del plenilunio, un'opera sorprendente e coraggiosa che l'ha consacrata come nuova voce della letteratura internazionale. Un romanzo che attraverso il personaggio di una donna forte e sensibile racconta una storia di scelte difficili e dilemmi morali, di amore e fiducia.
Edizioni Garzanti. €17,60. 28 Marzo


Ora
Mattia Signorini
Dopo la tragica morte dei genitori, Ettore e sua sorella Claudia sono tutto quello che rimane della loro famiglia. Ora Claudia è incinta, all'ottavo mese, e sono entrambi senza lavoro. Ettore decide di tornare al suo paese d'origine, lungo il Po, in una piccola provincia del nord Italia, per vendere la casa dove sono cresciuti. Ma Ettore sottovaluta i suoi fantasmi. Quella casa è l'ultimo legame che ha con il suo passato, l'ultimo argine per il senso di colpa che prova nei confronti del padre, da cui è fuggito undici anni prima. Sottovaluta la forza del suo primo amore con Viola e i suoi legami con gli amici di una volta. Il suo arrivo è segnato dall'incontro inaspettato con Ester, un'anziana signora che passa le sue giornate su una spiaggia, a guardare il fiume, e che custodisce un segreto che non ha mai raccontato a nessuno. In un piccolo paese dimenticato da Dio, Ettore finalmente scoprirà ciò per cui vale davvero la pena vivere. "Non esiste un passato né un futuro" gli aveva detto suo padre il giorno che lo aveva visto andare via. "Solo un ora, Ettore. Pensaci. La decisione che stai prendendo te la porterai dietro per sempre."
Edizioni Marsilio. €17,00. 13 Marzo


Ancora viva

Carlene Thompson
Dov'è sparita Zoey quella lontana, strana sera dell'appuntamento al lago con un misterioso innamorato? Cosa c'è dietro la sparizione di altre ragazze di Black Willow in circostanze mai chiarite? E come mai Chyna Greer, ora che son passati tanti anni, quando torna in paese per sistemare le cose in famiglia dopo la morte della mamma, continua a sentire la voce di Zoey, un tempo sua amica per la pelle, che implora aiuto nei boschi? Impossibile che si tratti solo di una allucinazione. Chyna, che è un bravissimo medico e possiede il dono di vedere e sentire cose che gli altri non percepiscono, decide di andare a fondo. Ma non è certo facile per lei e per Michelle, cane sensibile e intelligente, reggere il clima sempre più angosciante che stringe in una morsa Black Willow. Specialmente ora che un'altra ragazza è sparita, e più di una persona comincia a sospettare di Chyna. Ancora viva è un thriller psicologico che insinua molti dubbi sul nostro modo di intendere la percezione, fa tremare le nostre certezze sugli amici migliori, su chi siano i 'buoni' e chi i 'cattivi': soprattutto ci lascia nel dubbio, fino all'ultimo, su chi sia il mostro di questa tranquilla cittadina del West Virginia.
Edizioni Marcos y Marcos. €14,50. 28 Marzo



La pazienza dei bufali sotto la pioggia
David Thomas
Questo libro racconta molte storie in poche righe, perfette per i viaggi in autobus, aspettando un amico, la mattina bevendo il caffè. Sono storie succose, potentissime: per magia si espandono, escono dalla pagina, chiamano proprio te. Donne e uomini assai diversi si fanno avanti uno per uno. Con energia e onestà assoluta, proclamano una speranza, una vergogna, un desiderio, un dolore. Quando sembrano rimproverarti qualcosa, dici no, non sei tu, tu non ti comporti così. Non sei la donna che ha venti uomini all'attivo e ha già adocchiato il ventunesimo, o quella che la notte si abbarbica al suo uomo come a un salvagente, non sei lo scrittore che abbindola le donne con una montagna di balle, l'uomo che non ha ancora trovato un modo dignitoso per infilarsi le mutande. Quando ti confidano di avere idee fisse che ronzano in testa senza mai dare tregua, o di scoppiare di gioia perché finalmente sono rimasti soli, o di non poterne più di essere buffi, ti fanno davvero simpatia. Questi scorci di vita, queste confessioni pulsanti, colgono alla perfezione un certo aspetto di un collega, di tua madre, del vicino. Intanto ti accorgi che il cerchio si stringe. Ti aspetta una storia che c'entra molto con te.
Edizioni Marcos y Marcos. €15,00. 21 Marzo

Conta su di me
Jorge Bucay
Il protagonista di Conta su di me, Demián, ha quarant'anni e sono passati vent'anni da quando il suo psicoterapeuta, Jorge, lo prese in cura giovanissimo e lo aiutò ad affrontare la vita senza più paure grazie a una terapia "inusuale": il racconto di molte storie. Ora Demián ha una nuova crisi. Il fallimento del suo matrimonio, l'occasione di un impiego prestigioso all'estero, cambiamenti radicali nella famiglia e l'incontro con una donna speciale gli fanno rimettere in discussione gran parte delle sue certezze e della sua stabilità. Questa crisi spinge Demián a ricontattare Jorge che tanto l'ha aiutato in passato, e a chiedergli una mano. Grazie alla sua guida, ma soprattutto alla propria forza di volontà, riesce a rimettersi in carreggiata. Dal Talmud alla Bibbia, dalla tradizione indiana a quella dell'estremo oriente, un libro appassionante sulla forza delle storie.
Edizioni E/O. €18,00. 27 Marzo

martedì 12 marzo 2013

Recensione: Anger di Isabel Abedi




Trama:
Ce l'hanno fatta: tre settimane su un'isola deserta al largo di Rio de Janeiro, dove telecamere nascoste li riprenderanno ventiquattr'ore al giorno: saranno attori di un film dalla trama imprevedibile. Sono dodici ragazzi e ognuno di loro ha un motivo particolare per partecipare, sogni da coltivare e segreti da custodire. L'isola è un paradiso, ma il ruolo che i ragazzi scoprono di dover ricoprire è inquietante: undici vittime e un assassino... È solo un gioco, nessuno morirà per davvero, eppure quando Joker viene trovato sfracellato sugli scogli capiscono che il film dei loro sogni si è trasformato in un horror...

L'autrice:
Isabel Abedi è nata nel 1967 e ha lavorato in pubblicità per tredici anni. Nel frattempo ha cominciato a pubblicare i libri per ragazzi che l’hanno resa celebre. Con il romanzo Whisper è stata segnalata in Germania per il Juvenile Book Award del 2006 e con Anger è entrata nella bestseller list dello Spiegel. Vive ad Amburgo con la famiglia.
Sito dell'autrice: http://www.isabel-abedi.com/

Recensione:
La scelta di leggere Anger è stata dettata esclusivamente da una fortissima curiosità.
Non ho letto il primo romanzo della Abedi pubblicato in Italia, non conoscevo lo stile dell'autrice, non ero in attesa di una nuova pubblicazione. Semplicemente quei dodici ragazzi sull'isola deserta e il gioco cui avrebbero dovuto prender parte mi incuriosivano tantissimo. La trama, fortunatamente, non mi suonava come il solito young adult, il che era un punto a suo favore. Si trattava semplicemente di un thriller, e che protagonisti di questo romanzo fossero adolescenti non cambiava necessariamente i toni dello stesso.
Non sono un'accanita lettrice di thriller, me ne concedo pochissimi all'anno, e Anger è riuscito a ottenere un posto d'onore tra quei pochissimi.
Il mio problema, quando leggo un giallo o un thriller - o quando leggo un qualsiasi romanzo dove ci sia qualcosa da svelare, qualcuno da individuare, un mistero da risolvere - è che passo la maggior parte del tempo ad analizzare personaggi e situazioni, concentrandomi sui dettagli, scartando gli improbabili colpevoli, focalizzando la mia attenzione su coloro che nessuno avrebbe mai considerato tali. E quasi ogni volta, quando ancora sono lontanissima dal finale, ci prendo. Se non riesco a individuare la logica soluzione, allora mi dico che ci possono essere solo due possibilità: o il paranormale, o l'escamotage che ha usato la Abedi a un certo punto e che non posso ovviamente rivelare qui.
Ovvio che la lettura per me non proceda nel modo più piacevole e spensierato: il mio cervello non molla finché non ha trovato il suo finale. Continuare a leggere già sapendo dove si andrà a parare fa perdere, purtroppo, di fascino al romanzo. Pazienza, al mio cervello in tali casi non si comanda!
Anche Anger ha subito quindi le mie personali indagini e le mie personali conclusioni, che puntualmente sono state confermate. La Abedi non ha saputo sorprendermi, e questo purtroppo è un punto a suo sfavore.
Ma non voglio certo ridurre l'intero romanzo al semplice finale.
L'idea di base mi è piaciuta fin dall'inizio: dodici ragazzi vengono scelti da un regista cinematografico per trascorrere tre settimane su di un'isola al largo di Rio de Janeiro, sotto la costante sorveglianza delle telecamere. Ognuno di loro potrà portare con sé solo tre oggetti personali, tutto ciò di cui avranno bisogno lo troveranno sull'isola. Lì vivranno 24 ore su 24 sotto i riflettori, come nel migliore (o peggiore?) dei reality show: stavolta però non ci sarà nessun pubblico da casa a osservarli o a votarli attraverso qualche tasto. No. Solo il regista, nascosto in una vicina isola, li sorveglierà per poi usare i momenti salienti per un suo nuovo film.
I dodici ragazzi non si conoscono tra loro, per l'occasione ognuno adotterà un nuovo nome e in quell'avventura potranno scegliere di essere se stessi o di recitare un ruolo: al regista non interessa. 
Una volta giunti in quel luogo disabitato scopriranno che in realtà le tre settimane hanno un obiettivo: i ragazzi devono prender parte a un gioco di ruolo in cui uno di loro sarà designato come assassino e gli altri come vittime. L'assassino dovrà pertanto uccidere uno alla volta le sue vittime senza farsi scoprire, e le vittime dovranno tentare di non farsi uccidere per poter vincere il gioco. Nonostante l'uso di termini come assassino e vittime, la morte non è realmente prevista. L'assassino potrà "uccidere" le sue vittime stringendo loro il polso sinistro e portandole in un luogo designato. Da lì in poi la vittima sarà rimpatriata.
Questo il riassunto per sommi capi. Inutile dire che le cose non seguiranno il corso prestabilito, che il gioco presto acquisterà sfumature terribilmente reali e che ansia e agitazione occuperanno i cuori di tutti i ragazzi.
Chi li controlla? Dov'è il regista? Chi altri c'è su quell'isola? Ne usciranno vivi?
Se lo si accosta, come in molti hanno fatto perché l'associazione nasce spontanea a uno dei capolavori dell'impeccabile Agatha Christie, Dieci piccoli indiani, Anger ne esce sconfitto e con la coda tra le gambe. Rivela la sua inadeguatezza, una trama abbastanza debole e dei personaggi poco convincenti.
Se lo si prende come romanzo a sé stante, senza cercare associazioni, allora acquista qualche punto in più. L'idea è abbastanza originale e anche moderna: i reality show sono il pane quotidiano che la tv ci propone ormai da quasi quindici anni, naturale che prima o poi venissero inseriti anche in qualche trama letteraria o cinematografica. A un'idea originale però non ha fatto seguito uno sviluppo altrettanto convincente: per poter strutturare una storia del genere c'è bisogno di un'attenzione maniacale per i dettagli, di una presentazione meticolosa dei personaggi e soprattutto una descrizione di scene e situazioni in modo che il lettore abbia in mano tutti gli elementi per risolvere "il caso" ma senza accorgersene. E' lì la sapienza di chi scrive un thriller o un giallo: costellare la storia di indizi che solo un lettore attento saprà cogliere. Non è il caso di questo romanzo: l'autrice ci ha regalato descrizioni precise, spesso anche troppo, ma inutili ai fini del mistero. Ha creato personaggi abbastanza credibili, ma la loro caratterizzazione ci ha forse sviato, perché non concentrata sugli elementi giusti. Ha insistito su alcuni aspetti (come ad esempio la passione della protagonista per la danza) che lasciano il tempo che trovano: tanto rumore per nulla.
L'impressione finale è stata quindi una certa dose di piacevolezza nel leggere questo storia, accompagnata però dalla costante sensazione che l'autrice avrebbe potuto fare di meglio. Storia non da bocciare né da esaltare: da inserire tra quei romanzi nella media, che sembra stiano lì lì per spiccare il volo ma che poi preferiscono mantenere una bassa quota.

Titolo: Anger
Titolo originale: Isola
Autore: Isabel Abedi
Traduttore: Anna Carbone
Editore: Corbaccio
Pagine: 224
Isbn: 9788863804584
Prezzo: €16,40
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 7 Marzo 2013

lunedì 11 marzo 2013

Recensione: La ragazza che fermò il tempo di J.M. Tohline




Trama:
Quando la giovane e bella Lenore risulta tra le vittime di un incidente aereo, tutta la famiglia Montana è profondamente scossa. È sconvolto suo marito Chas, costretto dal lutto a fare i conti con la propria coscienza sporca. È distrutto Maxwell, fratello minore di Chas, segretamente innamorato della cognata. È affranta Cecilia, sorella di Chas, che ha perso un’amica amatissima. Sono turbati il signor Montana e sua moglie, che rimpiangono la dolce nuora scomparsa. È toccato anche Jez, amico di famiglia e giovane braccio destro del signor Montana. A questo dramma familiare si trova ad assistere quasi suo malgrado Richard Parkland, che si è trasferito nella casa sulla spiaggia accanto alla sfarzosa e imponente villa dei Montana per scrivere il suo secondo, attesissimo romanzo. Richard viene accolto nella famiglia come se fosse un vecchio amico, Maxwell lo sceglie come suo confidente e Cecilia come oggetto delle sue attenzioni sentimentali. Indeciso tra il mantenersi distaccato e il farsi coinvolgere, egli osserva gli eccentrici Montana con un misto di attrazione e diffidenza. Ma quando una sera Lenore bussa alla porta di casa sua e gli chiede di nasconderla e di riferirle le reazioni del marito e degli altri membri della famiglia alla notizia della sua morte, Richard viene catapultato al centro di un’intricata rete di rivelazioni, segreti e rapporti complessi e delicati. 
La ragazza che fermò il tempo è un’affascinante storia di sogni, illusioni e fantasmi popolata da personaggi vividi, un romanzo d’esordio raffinato e ricco di riferimenti alla grande letteratura americana (Fitzgerald, Hemingway e Poe su tutti). 

L'autore:
J. M. Tohline è nato nel 1985 a Natick, una cittadina del Massachusetts, e attualmente vive in campagna nelle Grandi Pianure americane con la moglie Abby e i loro gatti, che si chiamano “The Old Man And The Sea” e “East Of Eden”. Nella primavera del 2012 è stato segnalato dalla «Los Angeles Review» tra gli autori under trenta che stanno dando un volto nuovo alla letteratura americana. La ragazza che fermò il tempo è il suo primo romanzo.

Recensione:
Questo romanzo voleva disperatamente farsi leggere.
Mi ha incastrata sbracciandosi dal bancone di una bancarella, mostrandomi la sua affascinante cover e il suo ancor più affascinante prezzo, che sembrava davvero strillare: costo solo 3€, mica vorrai lasciarmi qui insieme a questi altri libri non degni di me?
No, non potevo. Non potevo girare le spalle a quell'SOS, soprattutto non potevo rifutare un titolo così interessante (ero sicurissima si trattasse della traduzione "furba" di un molto più banale titolo originale, ma a volte mi piace farmi conquistare così, con qualche sotterfugio). Pochi spiccioli e il libro è stato subito mio, un libro che avrei sicuramente comprato anche a prezzo pieno. 
Uno sguardo al web per leggere cosa si dicesse al riguardo, e scopro che: aNobii non aveva ancora nessuna recensione (e non ne ha tuttora), i blog l'avevano snobbato e pareva che la stessa casa editrice non avesse fatto poi granché per presentarlo. Insomma niente anticipazioni. Un minuscolo salto nel buio.
Perfetto: io adoro saltare nel buio, quando ad accogliermi alla fine del salto ci sono le pagine dei miei libri. Faccio un bel respiro e via, pronta a tuffarmi. O forse avrei dovuto dire pronta a volare. Sì, perché l'autore sceglie come destinatario della sua dedica non qualche amico, parente o affetto a lui particolarmente legato, no: l'autore sceglie noi lettori. La sua dedica è per noi, è per me: Caro lettore, leggi e vola! E io l'ho fatto, e spero lo facciate anche voi. Immergetevi nelle sue pagine pronti a spiccare il volo, perché Tohline vi saprà conquistare. Sulla quarta di copertina avevo letto che qualcuno aveva affermato che il romanzo era "Un Gatsby contemporaneo" e io avevo immediatamente pensato: ma fatemi il piacere! Accostare il romanzo di un autore sconosciutissimo al capolavoro di Fitzgerald mi suonava davvero male. 
Ho iniziato quindi a leggere combattuta tra alte aspettative dovute a quel "leggi e vola" e qualche pregiudizio a causa della quarta di copertina.
Hanno vinto le alte aspettative, chi l'avrebbe mai detto?
Questo romanzo di J.M. Tohline, giovane autore (neanche trentenne) alle prese col suo esordio, è un romanzo che, invece di fermare il tempo come la ragazza del titolo, sembra portarlo indietro a un secolo fa per farci rivivere non tanto le ambientazioni e i fasti dei romanzi americani di inizio '900 quanto per farci incontrare personaggi che solo un Fitzgerald, un Nathanael West, un William Goldman avrebbero saputo raccontare e rendere altrettanto umani. Un romanzo ambientato ai giorni nostri ma senza tempo: caratteristica che appartiene solo a quei grandi romanzi dal sapore universale.
La ragazza che fermò il tempo (titolo originale: The Great Lenore) ci racconta la storia di Lenore attraverso gli occhi di colui che è in realtà il vero protagonista del romanzo, a discapito del titolo, Richard. 
Richard è un giovane scrittore, abbastanza introverso e concentrato sul suo lavoro, poco incline al divertimento e agli svaghi. Quando si rifugia nella casa di un amico sulla spiaggia a Nantucket, per scrivere il suo secondo romanzo, verrà coinvolto nel dramma della famiglia di vicini: la scomparsa di Lenore, moglie del primogenito di quella famiglia. Richard diventa il confidente dei vari componenti, scopre come Lenore abbia stregato ognuno di loro e si ritroverà a subire anche lui il fascino della ragazza, data ormai per morta.
Anche il lettore sarà presto attratto da Lenore. Inizialmente attraverso le parole di chi l'ha conosciuta - il marito, l'amico, il suo amore segreto - e ha amata perché è una ragazza meravigliosamente semplice, semplicemente irresistibile. Tutti a promettere che conoscere Lenore dal vivo e sentirne parlare non è la stessa cosa: chi la conosce, se ne innamora. Non può farne a meno. E un po' ce ne innamoriamo anche noi, perché noi diventiamo Richard: conosciamo tutto di lei, grazie alle parole di chi è venuto a confessarcelo, perciò non è difficile per noi recuperare tutti i tasselli e ricostruire quel che ci appare come un perfetto e splendido puzzle. Lenore non è solo una ragazza, Lenore è lo spirito del romanzo, e non mi riferisco solo al romanzo di Tohline. E' l'anima del romanzo di Richard, la miccia che farà esplodere la sua inventiva, la musa che gli fornirà la giusta ispirazione per riprendere a scrivere.
Cos'è The Great Lenore?
Una storia d'amore? Forse, ma non come potremmo immaginarcela. Non la romantica storia in cui il vero amore vince. O forse sì, ma dipende da che accezione diamo al vero amore.
Un romanzo sulla ricerca e l'inseguimento dei propri sogni? Anche, ma sarà necessario riuscire a discernere i sogni realizzabili dalle mere illusioni.
Una favola a lieto fine? Ogni tanto ci è sembrata tale. Con un finale che non è certo lieto per chiunque, ma anche qui dipende dal modo personale in cui ognuno affronta la vita.
La ragazza che fermò il tempo a me è apparso come un romanzo incisivo e profondo. Non si limita a raccontarci una storia: i personaggi sono vibranti, vivi, reali. Lo svolgimento a volte ci dà qualche pugno nello stomaco, a volte ci regala momenti di pura poesia: ci immedesimiamo, ci allontaniamo, ci fermiamo a riflettere. Lo sfondo si concretizza ai nostri occhi con facilità: non è difficile chiudere gli occhi e vedere cosa accade. E dopo averlo visto, sentirlo. E dopo averlo sentito, elaborarlo e farlo nostro.
Una storia con una marcia in più. 

Titolo: La ragazza che fermò il tempo
Titolo originale: The Great Lenore
Autore: J.M. Tohline
Traduttore: Chiara Rea
Editore: Elliot - Collana Scatti
Pagine: 192
Isbn: 9788861922792
Prezzo: €18,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 23 Gennaio 2013

sabato 9 marzo 2013

Recensione: Meno di zero di Bret Easton Ellis



Trama:
«Cos'è giusto? Se si vuole una cosa è giusto prendersela. Se si vuole fare una cosa è giusto farla». Sesso facile, cocaina, feste sempre piú trasgressive, auto di lusso, rock a tutto volume: a Los Angeles i giovanissimi che frequentano l'ambiente patinato degli studios cinematografici hanno tutto e non desiderano piú niente. In un mondo illuminato dai bagliori spettrali dei videoclip e svuotato di ogni sentimento, Clay, Blair, Daniel e Julian, biondi e abbronzati, esplorano le pieghe infernali del «paradiso» californiano in un crescendo di moralità e devastazione interiore che presto sconfina nell'orrore. Meno di zero è il ritratto disincantato dell'ultima «generazione perduta», il romanzo che ha catapultato Ellis sulla scena letteraria americana, diventando il libro culto della Mtv generation.

L'autore:
Bret Easton Ellis è nato nel 1964 a Los Angeles. Vive tra Los Angeles e New York. È autore di sei romanzi, Meno di zero, Le regole dell'attrazione, American Psycho, Glamorama, Lunar Park e Imperial Bedrooms, tutti pubblicati da Einaudi, e di una raccolta di racconti, Acqua dal sole.
Pagina Facebook dell'autore: https://www.facebook.com/BretEastonEllis

Recensione:
Per ogni libro che leggo mi diventa sempre più complicato scrivere quel che penso al riguardo. Come se avessi usato troppe parole, le avessi ormai finite e non me ne restassero più di nuove.
Questo romanzo mi ha lasciata così: un po' muta, un po' impreparata.
Un romanzo consigliatomi da un fratello entusiasta dello stile dello scrittore, un fratello che mi aveva invogliato a leggerlo citandomi le prime pagine, riassumendomene il senso, sottolineandomene il ritmo. Son bastate poche parole per convincermi che la lettura era d'obbligo. Il fatto che lui avesse lì il libro da prestarmi a portata di mano, che questo non fosse voluminoso ma il contrario, e che quindi ogni ostacolo tra me e la prima pagina non avesse ragione d'esistere... bé tutto ciò ha aiutato a farmi immergere nelle pagine di Easton Ellis a una velocità che non avrei creduto.
Ed ecco l'impatto con l'inizio. Bé, l'inizio è davvero meritevole. Mio fratello me l'aveva detto, (e io gli avevo creduto) ma ritrovarmelo lì - come una promessa mantenuta - è stata davvero una bella esperienza. 
Un ritmo incalzante, frasi che si rincorrono l'una dopo l'altra a velocità costante, che sembrano ripetere le stesse note per poi arrestarsi e ricominciare daccapo. 
Ancora e ancora. 
Tutto per dirci che "la gente ha paura di buttarsi nel traffico delle autostrade a Los Angeles". Per poi arrivare a capire, quando le frasi hanno smesso di inseguirsi, che la gente ha paura di buttarsi
Punto.
Ringrazio quel gran lettore di mio fratello per avermi fatto soffermare su queste frasi: forse è lì il senso di un intero romanzo che non è riuscito a scalfire del tutto la mia indifferenza, non ha saputo aprirsi un varco nella mia mente. 
Meno di zero può essere considerato un capolavoro e allo stesso tempo un romanzo indegno di tanta attenzione. 
Un capolavoro dal punto di vista stilistico: lo scrittore sa usare parole e frasi, sa giocarci, sa mescolarle, sa costruire castelli con una tastiera e un foglio bianco. Questo è solo il primo romanzo di Bret Easton Ellis ma già siamo di fronte a un autore navigato, maturo, intelligente.
Un capolavoro può esserlo anche nei contenuti, per la capacità che ha avuto l'autore di descrivere una generazione vuota, disinteressata, viziata. Per aver raccontato quel vuoto fatto di droga, alcol e feste. Per aver saputo riempire pagine con vite inconsistenti, trascinate, spente. E non stiamo parlando di adulti disillusi, di persone mature che ne hanno già viste troppe per dirsi felici. No. Protagonisti sono adolescenti. Annoiati, indifferenti, non interessati. Adolescenti la cui vita scivola su di loro senza che essi facciano nulla per afferrarla. Ragazzi per i quali la parola amore non esiste, il sesso va bene con chiunque sia, la droga serve per poter provare qualche sensazione, l'alcol per poter osservare la vita da fuori, senza dover scegliere, decidere, prendere posizione. Ogni tanto nelle loro giornate fanno capolino il cinema e Mtv. Due possibilità di distrarsi estraniandosi. Al cinema per assistere passivamente allo scorrere della vita in quel che è un mondo inventato, finto, inesistente. La musica, o meglio i video musicali, da osservare imbambolati in maniera fin troppo passiva.
Meno di zero trasmette un senso di angoscia che noi lettori non vogliamo provare. Ci parla di un vuoto che per noi è sempre stato riempito dagli affetti, dagli obiettivi, dal senso che cerchiamo di dare ogni giorno alla nostra vita. Ci racconta di una generazione di ragazzi che non vogliamo incontrare, conoscere o riconoscere, che ci sembra fin troppo portata agli estremi e esasperata.
Da questo punto di vista il romanzo è un capolavoro. Non si può restare indifferenti alla lettura: provoca forti reazioni nei lettori.
Da un punto di vista emozionale e del coinvolgimento invece manca qualcosa, manca tutto. Osserviamo quei ragazzi e non proviamo empatia. Leggiamo dello scorrere delle loro giornate sballate ma sempre uguali e a un certo punto ci stanchiamo, non le reggiamo più. Se dovessi cercare di riassumervi la trama, troverei grandi difficoltà: è un romanzo che parla per immagini che si ripetono, si sovrappongono, si mescolano. Una storia fatta di episodi in cui gli attori in scena spesso cambiano, ma le azioni no. Queste si ripetono in maniera quasi ossessiva e noi vorremmo dire: basta! Basta, Bret. Abbiamo capito cosa vuoi dirci già qualche decina di pagine fa, non ce la facciamo più a sentirtelo ripetere ancora. Abbiamo la tentazione di mollare la lettura, perché sentiamo che non potrà darci nulla di più.
L'autore il suo obiettivo l'ha raggiunto: ci ha mostrato la sua bravura stilistica, ci ha mostrato la sua capacità di descrivere una generazione pericolosa perché indifferente alla vita, ed è riuscito a mostrarsi convincente su entrambi i fronti. Bret Easton Ellis ci ha fatto capire cosa accade quando la gente ha paura di buttarsi: non vive più in prima persona ma non fa altro che assistere passivamente allo scorrere della vita altrui. 
Non abbiamo più bisogno di nulla, se non di allontanarci da quelle pagine così negative.
Eppure ce ne allontaniamo con la convinzione di aver assistito a uno spettacolo degno di nota, a un virtuosismo che capita fin troppo raramente nei libri che leggiamo. Un'esperienza da provare. 

Titolo: Meno di zero
Titolo originale: Less Than Zero
Autore: Bret Easton Ellis
Traduttore: Marisa Caramella
Editore: Einaudi
Pagine: 186
Isbn: 9788806184445
Prezzo: €10,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 2006