mercoledì 27 febbraio 2013

Recensione: Il colore del latte di Nell Layshon




Trama:
È la primavera del 1831 quando Mary incomincia a scrivere la sua storia. Scrive lentamente, ci vorranno quattro stagioni perché racconti tutto. Ma non importa: scrivere è diventato un bisogno primario per lei, come mangiare e dormire. Viene da una famiglia di contadini, ha quindici anni, una gamba più corta dell’altra e capelli chiari come il latte. Conosce solo la fatica del lavoro nei campi, proprio come sua madre, suo padre e le sue sorelle. Conosce solo il linguaggio della violenza, che il padre le infligge se non lavora abbastanza. Ma ha un cervello lucido e una lingua tagliente. Un giorno il padre la allontana di casa perché il vicario vuole una ragazza che accudisca la moglie malata. Mary non vuole abbandonare l’univa vita che conosce, ma non ha scelta. E nella nuova casa imparerà a scrivere, e scrivere rende liberi anche se la libertà ha un prezzo.

L'autrice:
Nell Leyshon è nata a Glatsboury, in Inghilterra e vive nel Dorset. È autrice pluripremiata di numerose sceneggiature, soprattutto teatrali. Passerà alla storia per il suo talent: è infatti la prima sceneggiatrice donna a cui il Shakespeare’s Globe Trust abbia mai commissionato (dalla sua fondazione nel 1599) uno spettacolo per il Globe, il teatro più famoso del mondo, il luogo in sui Shakespeare stesso lavorò ai suoi capolavori. Forse per l’influsso delle numerose sceneggiature prodotte, la scrittura di Nell Leyshon coinvolge e assorbe immediatamente, i suoi personaggi conquistano e convincono come fossero persone in carne e ossa. Il colore del latte ha stupito la stampa e il pubblico internazionali e ha conquistato tutti in casa editrice.


Recensione:
Il colore del latte l'ho iniziato un giorno a causa della pigrizia. Ero sul letto, avevo appena finito un libro e mi annoiava a morte il dovermi alzare a prenderne un altro. Avevo voglia di leggere ancora, ma volevo che fossero i libri a raggiungermi e non viceversa. Accade così che nei momenti di totale pigrizia vinca il libro fisicamente a me più vicino. E' riuscito ad attirare la mia attenzione perché era a portata di mano, rispetto ad altri romanzi che forse avrei preferito leggere prima. Ma a volte va così, e devo dire che è anche andata inaspettatamente bene.
Già, Il colore del latte è un romanzo che ti spiazza alle prime pagine. Il lettore si scontra con uno stile non immediatamente piacevole. Uno stile che apparentemente non ha gran cura della punteggiatura, della sintassi, di maiuscole e minuscole; che si traduce in una trascrizione del parlato di una ragazzina, contadina, di inizi ottocento. La ragazzina si presenta, ci sillaba il suo nome, si descrive fisicamente, ci informa dell'anno in cui scrive quel diario (1831) e di quel che vede fuori dalla sua finestra per poi avvisarci che ci racconterà i fatti accaduti l'anno precedente. Dal principio. La sua scrittura è zoppicante, un po' come lei che ha una gamba che non le funziona perfettamente, e i suoi racconti ci lasciano - almeno per le prime pagine - con qualche punto interrogativo. Innanzitutto ci chiediamo come faccia Mary, è questo il suo nome, a saper scrivere visto che non sembra assolutamente avere tempo, modo o semplicemente voglia di imparare. Insieme alle sorelle deve badare alla fattoria e alle faccende di casa. I genitori assumono le fattezze di freddi datori di lavoro, le giornate sono scandite dalla fatica e dal sudore, lo svago non esiste. (Dickens vi avrebbe trovato materiale per un'altra dozzina di romanzi!). Unico personaggio più umano è il nonno, impossibilitato a muoversi, al quale Mary è molto affezionata.
Non siamo di fronte alla tipica protagonista che ci si potrebbe aspettare da un romanzo del genere: Mary non sogna di andare via lontano da quella casa, non sogna il riscatto sociale né il principe azzurro. Non è in cerca di qualcosa di diverso. Non sa ancora cosa vuole, è l'unica delle quattro sorelle a non sapere cosa desidera, ed è la prima delle quattro a cui viene offerta la possibilità di cambiare. Può lasciare la casa, andare a servizio presso una famiglia benestante dove il lavoro che dovrà svolgere sarà molto meno faticoso, le persone più educate, le possibilità di cambiare maggiori. Eppure Mary non vuole, non è in cerca di quello, non ha bisogno degli agi che le vengono offerti. Costretta ad accettare, quel cambiamento dapprima innocuo le stravolgerà completamente la vita.
Anche se inizialmente si potrebbe far fatica a entrare nella storia, a causa di quel parlato così immediato ma troppo sgrammaticato, poco alla volta il lettore riesce perfettamente a vedere Mary, dai capelli color del latte, a immedesimarsi in lei, a comprenderla. Il lettore riesce a vivere il disagio della ragazzina nel momento in cui si ritrova in una nuova casa alle prese con persone con le quali non è cresciuta insieme; percepisce la difficoltà a sentirsi apprezzata essendo un sentimento che non ha mai provato prima e di cui non ha mai avvertito il bisogno; avverte la curiosità verso la possibilità di imparare a leggere e a scrivere, e il profondo desiderio di continuare a farlo, anche se a un prezzo troppo alto.
Si continua a leggere e ci sembra che Mary sia l'autrice, ci sembra impossibile che colei che ci ha parlato fino a quel momento sia solo un personaggio uscito fuori dalla fantasia di una scrittrice.
Questo è un romanzo di quelli che definisco forti. Una di quelle storie che parte in sordina, poi passano i giorni - l'ho letto una settimana fa - ed è ancora lì a pulsare nei miei ricordi come se l'avessi appena finito. E' un romanzo che continua a parlarmi anche da lontano, a raccontarmi la bellezza della vita e la necessità di sentirsi liberi.

Titolo: Il colore del latte
Titolo originale: The Colour of Milk
Autore: Nell Leyshon
Traduttore: Rita Giaccari
Editore: Corbaccio
Pagine: 180
Isbn: 9788863804256
Prezzo: €14,00
Valutazione: 3,5 stelline
Data di pubblicazione: 31 Gennaio 2013

giovedì 14 febbraio 2013

La fallace forza dei blog



La rete, talvolta, produce iniziative meritevoli. A volte i progetti migliori nascono proprio da scambi inconsapevoli. Giunge la proposta, poi il rilancio, e infine la frenesia derivante dall'idea di stare facendo qualcosa di buono, per cui vale la pena spendere energie. Succede così, per caso, anche l'ultima iniziativa scaturita dalle menti di alcuni blogger letterari italiani. 
Un infelice epilogo ha troncato la possibilità di far evolvere un progetto grezzo in un'iniziativa dall'interessante intento: scoprire e analizzare l'influenza dei blogger sul mercato libraio. 

L'iniziativa sorge dopo alcune discussioni successive alla fiera della piccola e media editoria di Roma, Più libri più liberi. In una tavola rotonda alla quale erano presenti alcuni blogger e giornalisti, l'AIE presenta la propria zoppicante ricerca di mercato. 
Si è pensato quindi di rilanciare l'idea, facendola scaturire "dal basso". I blogger stessi che cercano di definire la propria importanza e il proprio valore all'interno di quel girone infernale che è l'editoria italiana. 
In data 16 gennaio il progetto ha mosso i primi, timidi passi. Ne è scaturito un vivace gruppo su facebook, teso al coordinamento interno, nel quale sono stati invitati alla partecipazione circa un centinaio di blog (numero che si sarebbe ampliato significativamente nell'"ideale", e ormai irrealizzabile, secondo test). 

Le modalità di partecipazione erano semplici: scrivere e pubblicare una segnalazione/recensione de Il Canto del Cielo (Beat, 2012), romanzo scelto perché considerato un ottimo esempio di letteratura, nominato come Best British Book of the Last 25 years e apprezzato a tal punto in suolo britannico da trarne anche una serie targata BBC. In nessun caso, è bene specificarlo, è stata richiesta la pubblicazione di una recensione falsata, dichiaratamente positiva quand'anche il recensore avesse espresso il proprio giudizio negativo all'opera. 
Non sono state prese in considerazione le recensioni negative - che rappresentavano l'1% del totale e sarebbero state ugualmente pubblicate per correttezza e trasparenza alla fine del periodo stabilito, ovvero dal 15 febbraio - perché lo scopo di questo studio di settore (nella sua fase embrionale e sperimentale) era valutare il peso della valutazione positiva (sincera e non condizionata) dei blogger sull'andamento delle vendite. L'analisi dell'impatto di giudizi discordanti e spesso sfavorevoli riguardo un determinato romanzo sarebbe stato il punto focale della seconda parte del progetto. 
Lo scopo delle segnalazioni, invece, era rendere consapevole il lettore della presenza de Il Canto del Cielo in libreria, giacché era stato ampiamente ignorato dal pubblico e dalla critica sul web. 

I blogger hanno stabilito un periodo limitato di tempo nel quale pubblicare gli articoli nei rispettivi blog al termine del quale, in collaborazione con la casa editrice, analizzare l'andamento delle vendite de Il Canto del Cielo nel mese precedente, corrente e successiva all'iniziativa. 
Dati che sarebbero stati resi noti da tutti i blogger partecipanti se non fossero intervenute cause esterne che hanno impedito il completamento e la riuscita del progetto. 

Il sentimento comune, tra i promotori del progetto, è quello di amaro disappunto e dispiacere per aver visto travisare, pur dopo attente e lunghe spiegazioni, lo scopo del progetto. A causa di notizie distorte, successivamente utilizzate per screditare una iniziativa che aveva come unico scopo quello di verificare l'ascendente dei blogger sulle variazioni di mercato, è stato vanificato il lavoro di moltissime persone, che hanno visto andarsene ore di lavoro senza poterne apprezzare il risultato finale. Ci lascia interdetti la poca professionalità di alcuni, che senza interpellare gli organizzatori dell'esperimento si sono sentiti in dovere di informare i lettori riguardo un'iniziativa che a loro dire ledeva la fiducia necessaria in un rapporto lettore/blogger probabilmente per fini pubblicitari e per fomentare un sensazionalismo che, fatto in mala fede, danneggia la blogosfera. 

Non intendiamo raccogliere alcuna provocazione o dare adito a sterili discussioni demagogiche; ci auguriamo inoltre che i lettori dei nostri blog capiscano e comprendano le buone intenzioni sottese alla nostra iniziativa. Garantiamo per l'assoluta onestà di qualunque recensione pubblicata riguardo il romanzo sopracitato. Qualsiasi altro chiarimento verrà comunicato, eventualmente, tramite un altro comunicato stampa, diffuso dai partecipanti.

martedì 12 febbraio 2013

Recensione: Il sangue nero dei Romanov di Dora Levy Mossanen




Trama:
Darja ha 104 anni ed è ancora una donna bellissima e dal fascino misterioso. Vive in un antico e fatiscente palazzo e intorno a lei svolazza sempre un nugolo di farfalle. Nessuno sa con certezza chi sia in realtà: l’unico indizio relativo al suo passato è un preziosissimo ciondolo, un uovo Fabergé tempestato di diamanti e pietre preziose da cui non si separa mai. Ha dei poteri soprannaturali e racconta di essere stata la tutrice del piccolo Aleksej, l’erede al trono dei Romanov. È passato quasi un secolo da quando la Rivoluzione ha annegato nel sangue il fasto e la ricchezza degli zar: i membri della famiglia reale sono stati uccisi, il loro nome dannato, i simboli del potere distrutti, eppure pare che Aleksej sia scampato all’eccidio… Darja non lo ha mai dimenticato e quando riceve una convocazione urgente da parte dell’Associazione della nobiltà russa le sue speranze riprendono corpo… Il sangue nero dei Romanov è una storia densa di magia e di avventura, amore e speranza, in cui rivive l’atmosfera lussureggiante di una corte opulenta e ricca di meraviglie, ma destinata a un inevitabile tramonto.

L'autrice:
Dora Levy Mossanen, nata in Israele e cresciuta in Iran, è fuggita negli Stati Uniti all’inizio della Rivoluzione islamica. È autrice di tre romanzi tradotti in diverse lingue. Il sangue nero dei Romanov è il suo primo libro tradotto in Italia. Scrive regolarmente per l’«Huffington Post» e vive a Beverly Hills, in California. 
Sito dell'autrice: http://doralevymossanen.com/



Recensione:
Precisamente non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo.
Dell'intero titolo mi attirava solo la parte riferita ai Romanov (elemento fortunatamente presente anche nel titolo originale, in maniera ancora più puntuale: The last Romanov) e poca attenzione avevo dato al sangue nero. Non sono un'appassionata di thriller, ne leggo pochi all'anno, ma avevo deciso di inserire questo tra i pochi eletti. Forse speravo di addentrarmi nella storia dei Romanov in maniera avvincente e magari adrenalinica, forse desideravo conoscere un pezzo di storia di cui sono all'oscuro, una storia che non ho avuto la fortuna di studiare né di leggere altrove. Né sono tra coloro che sono rimasti affascinati dalla versione Disney dedicata ad Anastasia Romanov: uscì in un periodo in cui io e la Disney ormai non andavamo più così d'accordo.
Pertanto, mi sono accostata alla storia col mio bagaglio di ignoranza, pronta a farmi raccontare tutto ciò che non sapevo, a scoprire un passato misterioso e affascinante, a interessarmi di una dinastia che ha incuriosito il mondo intero.
Scopro che la storia è incentrata su una bellissima donna di 104 anni, Darja, che in passato fu amica e balia dei discendenti dei Romanov, in particolar modo del piccolo Aleksej. Si racconta di Darja partendo dall'incontro dei suoi genitori, passando per la loro morte, attraversando un periodo di forte legame della allora ancora giovane ragazza con gli zar. La figura di Darja mantiene un certo alone di mistero: ha qualcosa di magico, di speciale. Può curare, può proteggere, può salvare. Ma forse non sempre.
E' qui che cominciano i problemi. Non nella storia, ma nel lettore. A un certo punto ci si ritrova a pensare: non ho capito niente. Si provano a sfogliare le pagine precedenti per riprendere il filo della storia, si cerca disperatamente di riassumerla per poter inquadrare la situazione, ma si riesce a recuperare ben poco. Da parte mia, quel che non ho più recuperato è stato l'interesse.
L'autrice spaccia questo romanzo per una storia sull'ultimo dei Romanov. In realtà è la storia di questo fantomatico personaggio, Darja, del suo passato trascorso al fianco della famiglia imperiale e del suo presente vissuto nella ricerca dell'ultimo erede della dinastia. L'intero romanzo è scialbo, poco interessante, e di thriller non c'è traccia. Il personaggio di Darja è difficile da inquadrare e comprendere. Gli altri personaggi che le ruotano attorno sono semplici comparse senza spessore e senza ruolo. Si arriva a fine lettura con l'impressione di saperne meno di prima, di essere stati ingannati e, purtroppo, annoiati.
Non posso che sconsigliarlo.


Titolo: Il sangue nero dei Romanov
Titolo originale: The Last Romanov
Autore: Dora Levy Mossanen
Traduttore: Francesca Toticchi
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Isbn: 9788854146594
Prezzo: €9,90
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 17 Gennaio 2013

lunedì 11 febbraio 2013

Recensione: Il canto del cielo di Sebastian Faulks

Birdsong: a Novel of War and Love


Trama:
La trama contiene spoiler: se volete gustarvi il libro, non leggetela!
Stephen Wraysford è un ventenne inglese, orfano e senza più legami, trasferitosi in Francia per lavorare in un’industria tessile. Isabelle è una ragazza irreprensibile, che rispetta, con rassegnazione, i doveri coniugali di un matrimonio combinato. Quando si incontrano, ad Amiens, nel 1910, i due vengono travolti da una passione bruciante che non possono ignorare. Ma quando Isabelle scopre di essere incinta, la loro relazione s’interrompe bruscamente. Entrambi torneranno alla vita di tutti i giorni, ma la cicatrice di quell’amore segnerà per sempre le loro esistenze. Pochi anni dopo, la Grande Guerra sconvolge il continente. Nel 1917 Stephen è di nuovo in Francia, a lottare per la vita nel corso dei conflitti in cui si ritroverà a combattere tra le fila dell’esercito inglese, nel mezzo delle carneficine a cui dovrà assistere. Sopravvissuto, e di nuovo sui luoghi della passione, ritroverà Isabelle, profondamente segnata, nel corpo e nello spirito, dalle atrocità del conflitto; ma, per l’indecifrabile alchimia dei sentimenti, ne sposerà la sorella, Jeanne.

L'autore:
Sebastian Faulks nasce nel 1953 a Donnington, nel Berkshire. Dopo la laurea a Cambridge nel 1974, lavora per il Daily Telegraph, il Sunday Mirror e, in qualità di direttore letterario, per l’Indipendent. Scrittore di conclamata fama e vincitore del British Book Award, è autore di biografie e di romanzi storici di successo. Con la trilogia francese, composta dai romanzi The Girl at the Lion d'Or, Birdsong (Il canto del cielo) e Charlotte Gray ha conosciuto il successo internazionale. Vive a Londra con la moglie e i loro tre figli.
Sito dell'autore: http://www.sebastianfaulks.com/

Recensione:
A quanti lettori sarà capitato di sfogliare questo libro in libreria, chiedendosi se valesse la pena o meno di comprarlo e leggerlo? E quanti lettori si saranno convinti all'acquisto dopo aver letto la trama?
Ecco: io vi consiglio di non leggerla. O magari di fermarvi alle prime due righe. La trama vi riassume tutto ciò che accade, e anche se in questo libro ciò che conta non sono certo i colpi di scena o le svolte a sorpresa, questi elementi aiutano comunque a tenere alta l'attenzione e la curiosità.
Io solitamente non leggo mai le trame per intero, mi fermo sempre prima. Preferisco leggere la prima pagina, leggere una pagina a caso dal libro o quel che altri lettori pensano al riguardo, evitando ovviamente gli inutili riassunti della storia che forniscono troppi dettagli non voluti. Fortunatamente è quel che ho fatto anche in questo caso.
Mi posso ritenere davvero soddisfatta di questo romanzo. Non mi sono fatta fregare dalla trama, non mi sono fatta scoraggiare dalla lentezza narrativa, non mi sono fatta prendere dalla pigrizia, che a volte mi assale nei confronti di libri che vanno dalle cinquecento pagine in su.
Mi sono rintanata nel letto per un intero pomeriggio diventando spettatrice di un racconto che ha dell'universale. Il titolo originale recita: Birdsong, a novel of War and Love, dettaglio che nella versione italiana è andato perso. Il canto del cielo è uno spettacolare romanzo di amore e guerra.
Un amore sbagliato, un amore che nasce come infedeltà, un amore che deve essere nascosto. Una guerra che abbiamo studiato sui libri di scuola ma di cui ci è sempre stato detto o mostrato troppo poco: gli orrori della seconda guerra mondiale sembrano aver offuscato, se non cancellato, quelli della prima. E invece Faulks ci racconta di questa prima guerra, della vita in trincea, della paura, del coraggio, dei pensieri dei soldati.
Mi sono accostata al romanzo facendo una scelta: avrei prediletto la storia d'amore e trascurato la storia di guerra. Evito accuratamente i romanzi che parlano di guerra: li trovo troppo distanti da me, a volte incomprensibili, a volte inutilmente realistici. Quel che volevo leggere era l'amore che sarebbe scoppiato tra Stephen e Isabelle, quel che volevo ricordare erano i loro momenti.
Eppure, proseguendo nella lettura, giunta alla terribile Parte Seconda, mi accorgo che quelle pagine sono necessarie, fondamentali, importanti, vere, strazianti, sincere, dolorose. In quelle pagine scorre più vita di quanta ne sia passata nella descrizione dell'amore. Il racconto della vita in trincea ci porta a conoscere e ad affezionarci a determinati personaggi che, se anche ci faranno compagnia per il resto del romanzo, non avranno mai il ruolo di protagonisti. Forse per qualche giorno conserveremo nella memoria i loro nomi, ma poi sbiadiranno e diventeranno soldati anonimi, persone che hanno dato un senso alla vita del nostro protagonista, un senso alla storia del mondo, persone che ci sono servite per comprendere l'effetto della guerra sulla natura degli uomini, per viverne le paure, le incertezze, i desideri. Persone che hanno fatto la storia ma i cui nomi non saranno ricordati da nessuna parte. E sarà l'incursione nel presente (un presente di più di trent'anni fa) a farci aprire gli occhi, a farci comprendere appieno cosa quella guerra sia stata per le persone che l'hanno vissuta.
Faulks apre qualche finestra temporale nel 1978, raccontandoci la vita di Elizabeth, discendente di Stephen. Noi lettori sentiamo il suo personaggio più estraneo di un Jack Firebrace conosciuto in trincea. Elizabeth potrebbe essere ognuno di noi, o meglio  - vista l'epoca - ognuna delle nostre mamme: alle prese col lavoro, con un amore difficile, con la necessità di essere indipendente. Ma la sua quotidianità e il suo essere così simile a noi non attirano il nostro interesse, ancorato alle immagini di guerra appena lasciate alle spalle: ci immedesimiamo in lei quando la donna inizia a cercare le sue radici, quando studia il passato, quella guerra che sembra essere diventata un po' nostra, quando si interessa alla realtà affrontata dal nonno, perché se non i nostri nonni, sicuramente i nostri bisnonni l'hanno vissuta anche loro. Attraverso lo sguardo di Elizabeth comprendiamo ciò che Stephen non era stato in grado di raccontarci: conosciamo gli effetti della guerra su chi è sopravvissuto, su chi l'ha sperimentata in prima linea e su chi ha dovuto accogliere i superstiti.
Il canto del cielo è un romanzo forte. Un romanzo che ti trascina in un'appassionante storia d'amore, travolgendoti e facendoti soffrire per tutta una vita; è un romanzo che ti fa sentire la potenza di una guerra, anche solo costringendoti in tunnel claustrofobici e attese infinite: Il canto del cielo è una storia che si insinua nella nostra mente, nel nostro cuore, nei nostri occhi.
Potremo dimenticare i nomi dei personaggi, un giorno, ma non certe scene. Potremo dimenticare Elizabeth, ma non i suoi nonni. Penseremo un giorno a questo libro come ad un classico della letteratura inglese, stupendoci fin da ora della sua scarsa risonanza in Italia.
Lo consiglio a chi cerca una lettura profonda e matura. E soprattutto a chi cerca una lettura vera.


Titolo: Il canto del cielo
Titolo originale: Birdsong: a Novel of War and Love
Autore: Sebastian Faulks
Traduttore: Lidia Perria
Editore: Beat - Collana Superbeat
Pagine: 496
Isbn: 9788865591031
Prezzo: €13,90
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 10 Ottobre 2012

venerdì 8 febbraio 2013

Inchiostro in avvistamento: La Gemma di Siena di Marina Fiorato

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So che mi ero ripromessa di raggruppare tutte le nuove uscite del mese (solo quelle riguardanti i libri che avrei desiderato) per mostrarle in una sola ondata nel post di avvistamento di febbraio, ma passeggiando per il web sono inciampata, come mi capita spesso. Lo sgambetto mi è stato fatto dal nuovo romanzo di Marina Fiorato, autrice che avevo amato nella sua La ladra della Primavera: aspettavo con ansia che la casa editrice Nord si decidesse a pubblicare gli altri suoi romanzi. Ne La Gemma di Siena siamo nell'Italia settecentesca, dove tra storia, finzione e romanticismo assisteremo a un amore contrastato, a cospirazioni segrete, a corse contro il tempo.
Non penso ci sia bisogno di sapere troppo: se avete amato il primo romanzo dell'autrice pubblicato in Italia, sono sicura che vi getterete su questo a scatola chiusa. Se ancora non vi siete immerse tra le sue pagine, allora è il momento di farlo, scegliendo uno dei due, o magari entrambi.

La Gemma di Siena 
di Marina Fiorato

Trama:
Siena, 1723. Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, Pia de’ Tolomei riceve in dono un ciondolo d’oro e un marito. Il primo, ornato da un’incisione che raffigura Cleopatra, per ricordarle il suo nobile lignaggio; il secondo, per suggellare l’alleanza tra la sua famiglia e i Caprimulgo, il casato più influente di Siena. Ma per Pia è come sprofondare in un incubo: Nello Caprimulgo è un uomo meschino e violento, che renderà la sua vita un inferno in terra… o peggio. Potrebbe addirittura ucciderla, proprio come ha fatto lo sposo della sua omonima antenata, cantata da Dante nel Purgatorio. Pia non ha scelta: deve fuggire. E la chiave per riuscirci è il suo maestro di equitazione, Riccardo Bruni, un giovane affascinante e gentile, cui lei si affeziona ben più di quanto sarebbe lecito… Tuttavia l’abisso sociale che la separa da Riccardo non è l’unico ostacolo ai loro piani. Nei sotterranei del palazzo dei Caprimulgo, infatti, da qualche tempo si riuniscono in gran segreto i rappresentati di alcune delle famiglie più in vista di Siena, che stanno tramando per rovesciare il governo di Violante de’ Medici. E, quando scoprono che il giorno scelto per agire è quello del prossimo Palio, Pia e Riccardo si rendono conto di essere i soli in grado di fermare la cospirazione…

L'autrice:
Marina Fiorato è nata a Manchester da una famiglia di origini veneziane. Dopo la laurea in Storia a Oxford, ha proseguito gli studi proprio a Venezia, città che l’ha incantata al punto di celebrarvi il matrimonio col regista inglese Sacha Bennett. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla narrativa, ha lavorato come illustratrice, critica cinematografica e attrice. Vive a Londra con il marito e i due figli.
Sito dell'autrice: http://www.marinafiorato.com/

Hanno detto de La ladra della primavera:
- «Un romanzo avvincente. […] Nota di merito per la scelta della protagonista, eroina moderna e dalla simpatia irresistibile.» 
La Repubblica 
- «Un sontuoso, appassionato romanzo storico […] che cattura il lettore fin dalle prime pagine a suon di colpi di scena, efferati omicidi e fughe rocambolesche
Il Tempo
- «La ladra della Primavera è da leggere. Non solo per la capacità narrativa dell’autrice, che inchioda il lettore, ma anche per la ricostruzione accurata degli ambienti. Non si legge il Rinascimento, si vive.» 
Il Giornale
Titolo: La Gemma di Siena
Titolo originale: Daughter of Siena
Autore: Marina Fiorato
Traduttore: Claudia Lionetti
Editore: Nord
Pagine: 320
Isbn: 9788842921110
Prezzo: €17,60
Data di pubblicazione: 28 febbraio 2013

mercoledì 6 febbraio 2013

Recensione Io prima di te di Jojo Moyes

Me Before You

Trama:
A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni, Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. E nessuno dei due sa che sta per cambiare l'altro per sempre. Io prima di te è la storia di un incontro. L'incontro fra una ragazza che ha scelto di vivere in un mondo piccolo, sicuro, senza sorprese e senza rischi, e un uomo che ha conosciuto il successo, la ricchezza e la felicità, e all'improvviso li ha visti dissolversi, ritrovandosi inchiodato su una sedia a rotelle. Due persone profondamente diverse, che imparano a conoscersi senza però rinunciare a se stesse, insegnando l'una all'altra a mettersi in gioco. Jojo Moyes ha scritto un romanzo con un incantevole sapore di verità e una leggerezza piena di sentimento, che tratta un tema difficile e doloroso con grande sensibilità e senza alcuna retorica. Profondo e divertente, commovente e sincero, Io prima di te conquista i lettori pagina dopo pagina portandoli a guardare la vita con gli occhi di Lou e Will, due personaggi tanto credibili quanto indimenticabili.

L'autrice:
Jojo Moyes è nata e cresciuta a Londra. Scrittrice e giornalista, ha lavorato all'"Independent" per dieci anni prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Attualmente è una delle più affermate scrittrici in Inghilterra. I suoi romanzi sono sempre in testa alle classifiche e riscuotono un grande successo di critica e di pubblico. Io prima di te è il libro più votato nella storia del "Richard and Judy Book Club". L'autrice vive nell'Essex con il marito e tre figli.
Sito dell'autrice: http://www.jojomoyes.com/


Recensione:
Possibile che la mia copia di Io prima di te sia diversa da quella di tutti gli altri lettori?
Forse nel momento in cui è andata in stampa c'è stato qualche intoppo e hanno messo la copertina del romanzo a una storia diversa, quella che ho io tra le mani. Una storia emozionante e commovente - e fin qui sembra avere le caratteristiche del romanzo letto da tutti gli altri - ma anche molto prevedibile e stereotipata, e sono questi gli elementi che la fanno discostare totalmente da quel che sembra essere l'opinione universale nei riguardi del romanzo.
Mi sono sentita una lettrice "in difetto" sia durante la lettura, quando non riuscivo a trovarci tutta quella esplosione di emozioni che chi l'aveva già letto mi assicurava avrei provato, sia dopo, quando ne sono uscita integra e non distrutta, come pare sia accaduto a tante lettrici. So benissimo di essere una lettrice difficile e che pretende molto, ma non sono immune alle emozioni (un esempio per tutti: quel capolavoro di Un giorno di Nicholls ne sa qualcosa): Io prima di te si basa essenzialmente su di esse, ma è tutto lì.
Andiamo con ordine.
E' la storia di Louisa Clark, giovane donna che vive ancora con i genitori, fidanzata da sette anni senza aver ancora fissato una data per un eventuale gran giorno, che si ritrova senza lavoro in seguito alla chiusura del locale in cui lavora. I genitori non navigano in buone acque, anche il padre rischia di perdere il lavoro da un momento all'altro: la famiglia ha bisogno di quegli stipendi. A Louisa viene offerta la possibilità di un lavoro decisamente remunerativo: fare da balia a un - ricchissimo - tetraplegico. O forse dovrei dire da dama di compagnia. In pratica Louisa, col suo buonumore e con la sua semplicità, ha il compito di distrarre Will, un giovane trentacinquenne che, in seguito a un incidente, ha perso la voglia di vivere, oltre alla possibilità di tornare a muovere gli arti in maniera autonoma. Dal momento del loro incontro tutto andrà come ogni lettrice si aspetta che un romanzo del genere vada. Louisa sbatte contro il muro del silenzio di Will, abituato a trattare male gli altri, chiuso nel proprio mondo senza lasciare a nessuno la possibilità di entrare. Sarà tentata di abbandonare ma non mollerà. Will comincerà ad ammorbidirsi poco alla volta, fino a scoprire quanto la semplice Lou gli stia cambiando le giornate. Il loro rapporto passerà dai rimbrotti e battutine acide alle schermaglie quasi amorose, fino a trasformarsi in un legame di complicità, affetto e fiducia reciproca.
La battaglia di Louisa è una battaglia per la vita, la vita di Will. Lo scopo di Will, dal momento in cui la ragazza irrompe nella sua quotidianità, è di renderle la vita migliore, indipendentemente dalla sua presenza. Non importa il finale, che mi vieto di raccontare qui: quello è proprietà di chi legge e non di chi racconta di aver letto un libro.
Se mi venisse domandato se mi è piaciuto leggere questo romanzo, risponderei sì, se mi ha saputo intrattenere, se mi ha divertita, se mi ha anche rallegrata: sì, sì, sì. Mi sono piaciuti i personaggi? Sì.
Una marea di sì che non bastano a rendere questo romanzo un grande romanzo.
Innanzitutto i personaggi: hanno la loro forza e non lasciano indifferenti. Ma sono decisamente scontati. Cosa ci si sarebbe dovuti aspettare da una donna cui viene affidato l'incarico di rallegrare la giornata di chi non vuole farsela rallegrare? L'atteggiamento di Louisa è tra i più prevedibili, per non parlare di quello di Will. Tutti, prima ancora di incontrarli, sappiamo che si addomesticheranno e che ci sarà qualcosa di più di un semplice rapporto lavorativo. Tutti sappiamo che si innamoreranno, e tutti avremmo potuto descriverne le dinamiche. L'emozione del loro rapporto non è stata per me abbastanza forte da farmi chiudere gli occhi sulla prevedibilità, e banalità, di come questo si sviluppa.
Mi si potrà obiettare che l'amore non nasce sempre in maniera originale e geniale. Ok. Ma almeno rendiamolo unico, facciamo in modo che la semplicità non sia ripetere cose già scritte da altri. Anche il più semplice degli harmony avrebbe saputo raccontarci una dinamica del genere, probabilmente con gli stessi dialoghi, nelle stesse modalità.
Mi si potrà contestare la mia mancanza di sensibilità: ciò che distingue questo romanzo dagli altri è la presenza di un tetraplegico come protagonista. C'è in ballo non una semplice storiella d'amore ma un eventuale dibattito sulla possibilità di scelta, sulla libertà, sull'eutanasia. Mi sono ripetuta che nella valutazione al romanzo dovrei dare più importanza a questo aspetto, mi sono detta che l'autrice ha toccato un argomento delicato che probabilmente in pochi hanno fatto prima di lei. (o forse in tanti? Non ne ho idea, non sono un'esperta in materia).
Ai miei occhi di lettrice la presenza di un tema scottante non basta a rendere profonda una storia o migliore un romanzo. Non basta parlare di eutanasia, se la scusa per parlarne è un romanzetto d'amore come ne esistono tanti. Non basta far leva sulle emozioni delle lettrici e sulle lacrime che verranno versate per farmi etichettare questa lettura come un romanzo meraviglioso. Non sono solita misurare i romanzi in lacrime, altrimenti sarei una consumatrice dei vari Sparks e Musso.
Avrei voluto che questo romanzo mi dicesse di più, ma non ha fatto altro che intrattenermi per qualche ora. Una lettura piacevole ma non memorabile.

(P.s: vietato sparare al recensore!! :P )


Titolo: Io prima di te
Titolo originale: Me Before You
Autore: Jojo Moyes
Traduttore: Maria Carla Dallavalle
Editore: Mondadori
Pagine: 396
Isbn: 9788804625360
Prezzo: €14,90
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 2 Gennaio 2013

martedì 5 febbraio 2013

Fantasia d'inchiostro: Il pianeta di Standish e Segreti e Bugie

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Due romanzi per Fantasia d'inchiostro. 
Entrambi pubblicati da Feltrinelli nella collana Kids, entrambi scritti da autrici donne, entrambi con protagonisti dei ragazzini. Le somiglianze si fermano qui. Il pianeta di Standish ha una portata più ampia e universale: non è solo la storia di un ragazzino alle prese con i problemi della sua età. E' la storia di un'intera popolazione alle prese con un regime totalitario, è la storia di una lotta per la libertà. Standish è uno solo, ma la sua esperienza è quella di tutti coloro che vivono la stessa difficile situazione. Un romanzo profondo e riflessivo. 
Segreti e bugie ha invece le caratteristiche di un romanzo per adolescenti e preadolescenti: leggero, ironico, piacevole. L'unico nemico dei protagonisti è la loro paura di essere se stessi, la loro paura di essere veri. Segreti e bugie è la storia di una maturazione, della necessità di crescere e di imparare ad accettare se stessi e la realtà. 

Il pianeta di Standish
di Sally Gardner

Trama:
Standish ha quindici anni ma parla con l'ingenuità e la purezza di un bambino di dieci. Standish e il suo unico amico, Hector, vivono nella Zona Sette, dove la Madrepatria tiene segregati i dissidenti, gli avversari politici e gli impuri. La zona è popolata di informatori, mancano i generi di prima necessità ed è bandito l'uso di radio e televisione. L'unica eccezione a questo isolamento sarà la grande diretta sull'evento che cambierà il corso della storia: giovedì 19 luglio 1956 verrà lanciato il vettore diretto sulla Luna e per la Madrepatria inizierà una nuova era. Ma i due ragazzi scoprono, per caso, che l'allunaggio è solo una farsa organizzata dal regime e si uniscono a un piccolo gruppo di ribelli. Quando Hector scompare, rapito dal regime, Standish decide di affrontare da solo un'eroica missione di boicottaggio, per ritrovare l'amico e realizzare il proprio sogno di libertà. Un romanzo forte e struggente, in cui la voce limpida del giovane protagonista ci attira nel suo mondo, fatto di angoscia e buio, ma anche degli infiniti spazi del sogno e dell'immaginazione, e come una luce ci guida sino al finale, abbagliante e liberatorio. Età di lettura: da 13 anni. 

L'autrice
Definita dal “Sunday Times” “un genio eccentrico”, Sally Gardner è una pluripremiata autrice inglese: i suoi libri hanno venduto oltre un milione e mezzo di copie in Inghilterra e sono stati tradotti in ventidue lingue. Dislessica, come il protagonista di questo romanzo (a quattordici anni non sapeva ancora né leggere né scrivere), sostiene con convinzione che la dislessia non sia una disabilità, ma un dono che favorisce la creatività. I diritti di pubblicazione del Pianeta di Standish sono stati acquistati anche in Germania, Francia, Israele, Stati Uniti e Spagna.
Sito dell'autrice: http://www.sallygardner.net/

Recensione:
Il pianeta di Standish: un libro che puoi iniziare a giudicare dalla copertina: sullo sfondo l'universo e due pianeti, in primo piano metà volto di un bambino. Dagli occhi azzurri. La Feltrinelli ha fatto un lavoro davvero ottimo con questa cover, che termina nell'aletta piegata all'interno: se la si apre, ci apparirà l'intero volto del bambino, che di occhi azzurri ne ha solo uno. L'altro è castano e vederli insieme ha un effetto inquietante. Non è la solita cover elaborata per attirare i lettori: lì inizia la storia di Standish, un ragazzino di quindici anni che ne dimostra molti meno. Agli occhi di tutti appare ancora un bambino. Agli occhi degli insegnanti, poi, appare un bambino che non ha voglia di studiare o che non ha le capacità per capire. Agli occhi dei compagni di scuola, Standish è il diverso, quello che i bulli si divertono a trattar male. In realtà il nostro protagonista è semplicemente dislessico, ma la sua dislessia non è compresa o affrontata in alcun modo da chi di dovere. Fin qua potrebbe sembrare una storia abbastanza tranquilla e regolare di un ragazzino alle prese con le difficoltà della scuola e della sua età. Ma manca l'essenziale: manca lo sfondo, il contesto. E' questo il vero protagonista. Standish vive in un regime totalitario in cui i dissidenti sono relegati, o meglio segregati, in una zona comune e costantemente tenuti sotto controllo. Vive solo col nonno, dopo che i genitori sono stati portati via. Ha un solo amico, Hector, la cui scomparsa decreterà il precipitare della situazione. Standish vuole ritrovare l'amico e vuole smascherare la falsità del regime, a costo della propria vita.
Ambientato in un passato alternativo (siamo negli anni '50), il romanzo sembra presentare le caratteristiche di un romanzo storico in senso lato (con riferimenti al regime nazista) o forse, più semplicemente, le caratteristiche di un genere tanto di moda ora, il distopico.
Composto da capitoli brevi e da una narrazione che scorre velocemente, il romanzo si legge nell'arco di un paio d'ore. Perfetta come lettura per i ragazzini, che potranno non solo appassionarsi all'avventura di Standish, ma comprendere facilmente le difficoltà di un mondo senza libertà e la necessità di lottare per essa. Ottima lettura anche per chi non è più un bambino: semplice ma profonda, tocca argomenti importanti e sempre attuali.
Interessante l'ibook che la casa editrice inglese, la Hot Key Books, ha pubblicato: un libro interattivo in cui le parole si mescolano tra loro e si dispongono nell'ordine in cui una persona dislessica le vede. (dateci uno sguardo: Maggot moon)

Titolo: Il pianeta di Standish
Titolo originale: Maggot Moon
Autore: Sally Gardner
Traduttore: Delfina Vezzoli
Editore: Feltrinelli
Pagine: 208
Isbn: 9788807921957
Prezzo: €13,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione:23 gennaio 2013


Segreti e bugie
di Rebecca Stead

Trama:
Georges deve cambiare casa: il padre è stato licenziato dallo studio di architettura e la madre è sempre assente perché lavora in ospedale. Nel nuovo condominio Georges fa amicizia con Safer, un ragazzino della sua età che ha due fratelli, la più piccola Candy e Pigion, un inquieto adolescente. Come loro, anche Safer non frequenta la scuola ma studia a casa. Safer "assolda" Georges come aiuto-spia per tenere d'occhio un misterioso vicino sempre vestito di nero che entra ed esce da casa con pesanti valigie in un modo che sembra particolarmente sospetto. Ma, a differenza dei film di Hitchcock, in questo caso non c'è nessun crimine e alla fine tutto si rivelerà un gioco inscenato da Safer che porterà Georges a riflettere su verità e menzogne, facendo emergere segreti e bugie taciuti anche all'interno della propria famiglia. In questo romanzo, Rebecca Stead dimostra grande sensibilità nel delineare una realtà perfettamente coerente e credibile, in cui il lettore si identifica, salvo poi ribaltarne tutti i punti fermi e svelare una verità dei fatti radicalmente diversa, con un capovolgimento sorprendente in cui emergono le fragilità e le motivazioni profonde dei giovani protagonisti. Età di lettura: da 13 anni.

L'autrice:
Rebecca Stead è nata e vive a New York. Con il suo romanzo When You Reach Me, pubblicato da Feltrinelli Kids con il titolo Quando mi troverai, ha vinto nel 2010 il più importante premio di letteratura per ragazzi negli Stati Uniti: la Newbery Medal.


Recensione:
Una cover del genere è stata probabilmente realizzata per attirare i lettori più giovani. Non è affascinante come la maggior parte delle copertine che vediamo in giro oggi, non attira immediatamente l'attenzione. E' una di quelle che le passi accanto, la guardi e procedi oltre, senza dare uno sguardo alla trama. Se però il lettore meno pigro solleverà il libro, gli basterà voltarlo per leggere la quarta ed esserne incuriosito: "La vita è un milione di puntini diversi che insieme compongono un quadro gigantesco e può essere che il grande quadro sia carino oppure straordinario. Ma se stai con la faccia schiacciata contro un mucchio di puntini, è veramente difficile dirlo".
La teoria dei puntini, è così che preferisco definire quel movimento artistico (il puntinismo) che si sviluppò verso la fine dell'ottocento in Francia e che aveva tra i suoi maggiori esponenti Georges Seurat.
Georges è il nome del nostro protagonista, in onore al grande pittore; nella sua casa è appesa una riproduzione di un quadro di Seurat. Perché la vita è un insieme di puntini, basta saperli guardare (anche il grande Steve Jobs ce l'ha insegnato...).
Il romanzo ruota intorno a Georges, alle prese con un trasloco, con la difficoltà delle nuove amicizie, la voglia di fidarsi e la necessità di mentire. Il lettore può accostarsi al romanzo della Stead con due diversi approcci: può scegliere di leggere una storia divertente e spassosa che lo intratterrà piacevolmente per qualche ora, grazie alla sua ironia, ai personaggi originali e strampalati, alle indagini tanto assurde quanto serie; oppure potrà preferire una lettura più profonda, allontanandosi di qualche passo per osservare meglio quel che accade e scoprire che l'ironia nasconde la paura, che le bugie sono un modo per non affrontare la verità, che la realtà ha bisogno di tanto coraggio. Un romanzo per adolescenti spensierato e toccante al tempo stesso: di storie così ce n'è sempre bisogno.

Titolo: Segreti e Bugie
Titolo originale: Liar & Spy
Autore: Rebecca Stead
Traduttore: Anna Patrucco Becchi
Editore: Feltrinelli
Pagine: 192
Isbn: 9788807921995
Prezzo: €13,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 9 gennaio 2013

sabato 2 febbraio 2013

Recensione: L'albero dei segreti di Sarah Addison Allen

The Peach Keeper

Trama:
Tanto tempo fa, l'imponente palazzo vittoriano in cima alla collina era proprietà della famiglia di Willa Jackson. Poi quell'edificio abbandonato divenne il simbolo della rovina dei Jackson e di tutto ciò da cui Willa aveva deciso di fuggire. Da qualche anno la donna si è rifugiata ai margini della vita del paese, a gestire un negozio di articoli sportivi - rigorosamente biologici - e un baretto dal quale provengono deliziosi profumi di torte e biscotti al caffè per la gioia dei visitatori. Ma un giorno Willa riceve una busta sulla quale riconosce l'elegante firma della sua ex amica del cuore, Paxton Osgood. All'interno, un invito impossibile da ignorare perchè riguarda proprio quell'antica dimora di cui ora sono proprietari gli Osgood. Ecco che il passato sembra tornare a perseguitare l'ultima discendete dei Jackson, costringendola a riaprire il cancello del misterioso giardino dove sta per venire alla luce un segreto rimasto sepolto per decenni. un segreto che cambierà la vita di Willa e della sua amica in un modo che nessuno si sarebbe mai aspettato. Il nuovo bestseller di Sarah Addison Allen, con tutti gli ingredienti che l'hanno portata al successo: una grande storia di amicizia, un'atmosfera da fiaba gotica e quell'inconfondibile tocco di soprannaturale che incanta il lettore, pagina dopo pagina.

L'autrice:
Sarah Addison Allen è nata e cresciuta nel North Carolina. Ha esordito come scrittrice pubblicando, sotto pseudonimo, numerosi romanzi rosa. Con Il profumo del pane alla lavanda, il primo romanzo per il grande pubblico (Sonzogno 2008), ha raggiunto il successo. I suoi romanzi sono in vetta alle classifiche USA e tradotti in oltre 15 lingue. L'autrice è considerata uno dei più talentuosi astri di bestseller internazionali. 

Recensione:
Possibile che sia così difficile riuscire a recensire, a commentare questo libro o magari semplicemente riuscire a esprimere non tanto il mio parere quanto le sensazioni provate durante la lettura? Non faccio altro che scrivere e cancellare, scrivere e cancellare. Mi sento come se prima d'ora non avessi mai parlato di un libro letto e non sapessi da che parte iniziare.
Visto che non riesco a farlo nella mia solita maniera, provo partendo da un elemento che non ho mai preso in considerazione: la dedica. Una dedica che riassume il senso del romanzo: A Michelle Pittman e Heidi Gibbs. Tutto ciò che so dell'amicizia lo so grazie a voi.
Solitamente non faccio mai caso alle dediche (a meno che non siano particolarmente esilaranti come quelle presenti in Lemony Snicket). Le dediche sono un segreto tra lo scrittore e il destinatario e a noi lettori non è dato sapere chi, come, quando e perché. E' un tipo di inchiostro raramente comprensibile alle masse. Scusatemi se mi sto dilungando su questo particolare, ma per me è stato essenziale nell'approccio al libro. Quel "Tutto ciò che so dell'amicizia lo so grazie a voi" mi è entrato nel cuore, ha risvegliato il sorriso, ha richiamato alla memoria i momenti unici delle mie amicizie. Mi ha fatto pensare alle mie Michelle e Heidi e mi  ha fatto star bene prima ancora di cominciare la lettura. Mi son detta che se solo con una dedica la Allen era stata così  carina e piacevole, figuriamoci come sarebbe stata nel romanzo.

Mi faccio quindi trasportare a Walls of Water con facilità. Entro nel negozio di Willa, Au Naturel Articoli Sportivi e Caffè, non tanto per gli articoli sportivi (come Willa, neanch'io amo la natura, ci hanno provato a farmela apprezzare ma non hanno avuto buoni risultati) ma per gustare un caffè al bancone di Rachel. Tazza di latte freddo mescolato a una buona dose di caffè espresso e due bustine di zucchero. Di canna. Mi accorgo che Rachel segna l'ordinazione e se la studia in maniera attenta, senza però precipitarsi a prepararla, mentre Willa la osserva rassegnata. Ogni tanto il campanello suona, ma non c'è nessuno. Comincio a capire che c'è qualcosa di strano in quel luogo: sarà il bar, saranno le due ragazze o l'intero paese? Fuori la città è avvolta dalla nebbia, di un bianco mai visto prima. Sono appena arrivata e mi sembra tutto troppo strano, come se fosse fuori posto.
Esco un attimo dalla storia: ho bisogno di un momento di pausa per schiarirmi le idee. E chiarirle anche a voi.
I romanzi della Allen vanno vissuti come esperienze sensoriali: bisogna annusare gli odori, avvertire le temperature, assaporare i cibi, osservare ciò che ci descrive. Chiacchierare coi personaggi, confidarsi con loro, diventare uno di loro. Bisogna prender nota di tutto ciò che succede, di tutti i particolari e di tutto ciò che ci sembra fuori posto: perché alla fine tutto troverà la sua giusta collocazione, in maniera magicamente spontanea. La Allen è una maga degli equilibri. Ci fa sperimentare tutto e ci fa comprendere dove c'è bisogno del suo intervento. Dei suoi incantesimi.
A Walls of Water ce n'è bisogno eccome. C'è Willa che da gran Burlone qual era al liceo, da ragazza che non temeva nulla, ora vive un'esistenza solitaria e spenta, senza emozioni, senza avventure, senza rischio. C'è Paxton, la Principessa: da lei ci si sarebbe aspettati di ritrovarsela sposata con figli subito dopo il diploma, e invece vive ancora a casa con i suoi, imprigionata in un ruolo che non desidera e da cui non riesce a liberarsi. Due vite che si sfiorano, si incrociano ma che non vogliono mescolarsi. Due vite che avrebbero potuto raccogliere l'eredità delle due nonne, amiche per la pelle, e che invece preferiscono restare separate. Ci sono poi Sebastian, lo Strano, il dentista dalla sessualità non ben definita, che non riesce a mostrare agli altri la persona che è davvero e Colin, lo Stecchino, che non vuole restare imprigionato nella piccola città, nel ruolo che da sempre gli è stato attribuito. Quattro personaggi che riescono a fare scintille solo se perfettamente abbinati; quattro persone che, prese singolarmente, non hanno sapore ma che insieme sprigionano forza, amore, coraggio. Quattro amici che, dal momento in cui accetteranno la presenza degli altri nella propria vita, saranno la testimonianza di quel "Tutto ciò che so dell'amicizia lo so grazie a voi". E come loro quattro, anche le loro nonne, prima di loro. E' l'amicizia il motore di questo romanzo. Quell'amicizia di cui si sente il bisogno, quell'amicizia che nasce spontaneamente, quell'amicizia che forse era il destino a volerla: non importa come e perché. C'è, e la sua presenza sarà fondamentale per riordinare i tasselli del puzzle che è questa storia.

L'albero dei segreti l'ho trovato magico in maniera diversa rispetto agli altri romanzi della Allen: lì la magia aveva una sua logica, qui invece dà l'impressione di essere meno organizzata. L'elemento magico in ogni caso c'è, soprattutto nei panni di un "cattivo", ma questo lo lascio scoprire a voi.
Sembra piuttosto che la Allen voglia dirci che la vera magia è la vita stessa, quando l'amore e l'amicizia ti trovano e non ti mollano più, quando riesci ad essere te stesso senza preoccuparti di quel che pensano gli altri, quando lasci alla felicità la possibilità di far parte di te. Questo romanzo è una boccata di aria fresca e una vera e propria sferzata di ottimismo: e anche se, paragonato agli altri, probabilmente è quello che  mi è piaciuto meno, l'ho totalmente adorato. E ho adorato anche il cameo di Claire Weaverly: la sua comparsa in scena è stata da oscar. La Allen ha fatto del suo personaggio una specie di star, che solo gli affezionati alle Allen-novels sapranno riconoscere e apprezzare accompagnando il suo ingresso con un "wow, ma è Lei!".

Cosa aggiungere? Il romanzo è scritto con la solita naturalezza e leggerezza dell'autrice: scorrevole, lineare, piacevole. I personaggi diventano nostri amici, l'ambientazione appare come quella dei nostri sogni e la storia ha alla base un'originalità che la distingue dai soliti romanzi d'amore.
Complimenti, Sarah. Ci sei riuscita ancora una volta. Quattro volte su quattro. 

Titolo: L'albero dei segreti
Titolo originale: The Peach Keeper
Autore: Sarah Addison Allen
Traduttore: Roberta Marasco
Editore: Sonzogno
Pagine: 256
Isbn: 9788845425493
Prezzo: €17,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 23 Gennaio 2013

venerdì 1 febbraio 2013

Inchiostro in Avvistamento: A febbraio...

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Buon pomeriggio a tutti!
Oggi inizio il mese con un post diverso dal solito. Andando a sbirciare la lista dei libri che usciranno a febbraio - e che attirano la mia attenzione - mi sono resa conto che sono un bel po', che vorrei leggerli tutti e che son riuscita a recuperare le informazioni per le anteprime. Perciò, invece di centellinare le mie anteprime giorno per giorno dedicandole a uno o due libri alla volta, provo questa strada: ve li presento tutti insieme qui, in un unico lungo post. Questo è il mio avvistamento di febbraio. Sedici titoli che mi piacerebbe poter leggere in questo mese. (Ma chissà che non ce ne siano anche altri che mi sono sfuggiti.)
Troverete qualche seguito di qualche saga cui mi sono appassionata negli ultimi anni (Memoria di Leonardo Patrignani, La rosa selvatica di Jennifer Donnelly, Il figlio di Lois Lowry); alcuni romanzi di autori di cui ho già letto altre opere in passato e che non posso che stimare (Buona fortuna di Barbara Fiorio, Pieno giorno di J.R. Moheringer, Il veleno dell'oleandro di Simonetta Agnello Hornby, Perché ci siamo lasciati di Daniel Handler); qualche young adult, che sono come la droga: non se ne riesce a star lontani (Beautiful disaster di Jamie McGuire, Stay - Un amore fuori dal tempo di Tamara Stone, Il sogno della bella addormentata di Luca Centi, Quantic Love di Sonia Fernandez-Vidal); un chick-lit della sorella della regina del chick-lit (Cura miracolosa per un'inguaribile romantica di Gemma Townley); un romanzo vintage, di quelli pubblicati anni fa e ora rispolverati, che tanto piacciono a me (Il viaggio della regina di Noel Corward); alcuni romanzi che mi hanno attirato appena li ho incrociati nel web, per la trama, per la cover, per il semplice titolo (I baci non sono mai troppi, Raquel Martos, Il posto dei miracoli di Grace McCleen, La rovina di Mrs. Robinson ovvero La storia segreta di una lady vittoriana di Kate Summerscale).
I primi due romanzi qui presentati avrebbero dovuto far parte degli avvistamenti di gennaio, ma visto che mi sono accorta tardi della loro uscita (tra il 29 e il 31) li aggiungo direttamente in questa lista. 

Non siete innamorati come me di ognuno di questi titoli???


Il viaggio della regina
di Noel Coward
Una satira ricca di perfidia e umorismo sui vizi dell’aristocrazia inglese nell’unico romanzo del grande commediografo inglese Nella stupenda isola di Samolo, governatorato inglese, la vita dell’alta società procede annoiata tra cocktail party e bagni di sole in terrazza fino al giorno in cui trapela la notizia “top secret” dell’arrivo della regina Elisabetta e del principe consorte Filippo. Parte così una spirale di spasmodica attesa e faraonici progetti di accoglienza con i quali finalmente gli aristocratici “emigrati” possono dar sfogo alla loro grottesca fame di mondanità, senza farsi mancare piccanti avventure e amori segreti. L’autore scelse come io narrante la voce di una donna inglese, madre di tre figli, che assiste con intelligenza, humour e una buona dose di cinismo alla follia che man mano stravolge la vita attorno a lei. Pubblicato nel 1960 e accolto con gran clamore, questo romanzo scanzonato e irriverente lancia i suoi strali contro i residui dell’età vittoriana e contro il puritanesimo di cui era ancora intrisa la società inglese, colpendo anche l’universale e contemporanea mitomania del nostro tempo.
Elliot Edizioni. €17,50.  29 Gennaio



Perché ci siamo lasciati - Inventario di un amore,
di Daniel Handler
Una storia d'amore che finisce. Due persone che si lasciano. Min e Ed hanno 16 anni e stanno insieme. Min ha la passione del cinema e vorrebbe diventare regista, Ed è il capitano della squadra di basket. Parlano due lingue diverse, sono l'una l'antitesi dell'altro. All'inizio la sfida è entusiasmante, ma presto si rivela per quello che si sapeva già fin dall'inizio: impossibile. Min lascia Ed, e per spiegargli il perché gli scrive una lettera destinata ad accompagnare una scatola contenente tutti gli oggetti che hanno segnato la loro breve, intensa storia d'amore.
Edizioni Salani. €16,80. 31 Gennaio



Stay - Un amore fuori dal tempo,
di Tamara Ireland Stone 
Anna e Bennett non avrebbero mai potuto incontrarsi: lei vive nel 1995 a Chicago, lui nel 2012 a San Francisco. Ma Bennett può viaggiare nel tempo, pur con il divieto di cambiare il corso degli eventi. Per cercare sua sorella che si è perduta in una dimensione temporale sbagliata, il ragazzo irrompe nella vita di Anna, recando con sé un nuovo universo, denso di avventure e possibilità. Ma se il battito d'ali di una farfalla può provocare un uragano all'altro capo del mondo, cosa scatenerà un sentimento potente come l'amore che nasce con diciassette anni di anticipo? Anna e Bennett si perdono e si ritrovano incrociando i loro destini paralleli, ma dovranno trovare il modo di fermare la corsa dell'orologio. Quanto saranno pronti a perdere pur di rimanere insieme? Quali conseguenze saranno disposti a sopportare, alterando la realtà, per proteggere il loro amore?
Edizioni Mondadori. €16,00. 5 Febbraio


Buona fortuna,
di Barbara Fiorio
Margot è una giornalista precaria di 38 anni, collabora con la redazione di un quotidiano genovese dove Giovanna, la caporedattrice, le fa scrivere articoli sugli argomenti più improbabili – dal collegamento tra il Natale e le maschere di carnevale all’arrivo del Circo, dalle mostre di manufatti dei bambini delle medie alle aspettative della gente per il nuovo anno. Nell’ultimo periodo ha solo problemi: la lunga storia con Tormento, il suo problematico fidanzato, è ormai alle battute finali e Diesel, il gatto “abbraccione” che vive con lei da quindici anni, si è ammalato e deve essere soppresso. Ma qualcosa comincia a cambiare quando Margot incontra Caterina, una donna di 83 anni che gestisce una ricevitoria nel centro di Genova. A Caterina succede qualcosa di terribile e si ritroverà incomprensibilmente travolta in uno stritolante meccanismo legale che cerca di toglierle tutto ciò che le era rimasto d’importante: la ricevitoria, l’affetto della gente, la libertà, la reputazione. Per affetto, ma anche per non farsi ingoiare dal baratro in cui si trova, Margot si trasforma in àncora di salvataggio della sua anziana amica e, con l’aiuto di qualche collega e del maresciallo Tommaso Crocetta, riuscirà a capire chi c’è dietro gli eventi che stanno devastando la vita di Caterina.
Edizioni Mondadori. €14,90. 5 Febbraio


Memoria,
di Leonardo Patrignani
"Forza, usciamo da questa gabbia." La frase pronunciata da Marco, con cui si conclude il primo romanzo, è il punto di partenza del secondo capitolo della Multiversum Saga. Alex, Jenny e Marco si trovano in Memoria, luogo esclusivamente mentale nel quale vedono solo ciò che ricordano. Mentre i secoli trascorrono dopo la fine del loro mondo, una nuova era è cominciata sul pianeta Terra. Sarà Jenny a svegliarsi per prima, in una cabina a bordo di un sottomarino, in una realtà di nuovo fisica. La voce di Alex suona ancora nella sua testa ma lui non è con lei. Solo ritrovandolo potrà cercare una via d'uscita da quell'ennesima trappola. Sempre se è vero che nelle infinite biforcazioni del Multiverso esiste una strada alternativa...
Edizioni Mondadori. €16,00. 19 Febbraio



Uno splendido disastro,
di Jamie McGuire
Camicetta immacolata, coda di cavallo, gonna al ginocchio. Abby Abernathy sembra la classica ragazza perbene, timida e studiosa. Ma in realtà Abby è una ragazza in fuga. In fuga dal suo passato, dalla sua famiglia, da un padre in cui ha smesso di credere. E ora che è arrivata alla Eastern University insieme alla sua migliore amica per il primo anno di università, ha tutta l'intenzione di dimenticare la sua vecchia vita e ricominciare da capo. Travis Maddox di notte guida troppo veloce sulla sua moto, ha una ragazza diversa per ogni festa e attacca briga con molta facilità. Dietro di sé ha una scia di adoratrici disposte a tutto per un suo bacio. C'è una definizione per quelli come lui: Travis è il ragazzo sbagliato per eccellenza. Abby lo capisce subito appena i suoi occhi incontrano quelli profondi di lui e sente uno strano nodo allo stomaco: Travis rappresenta tutto ciò da cui ha solennemente giurato di stare lontana. Eppure Abby è assolutamente determinata a non farsi affascinare. Lei no, non ci cadrà come tutte, lei sa quello che deve fare, quel ragazzo porta solo guai. Ma quando, a causa di una scommessa fatta per gioco, i due si ritrovano a dover condividere lo stesso tetto per trenta giorni, Travis dimostra un'inaspettata mistura di dolcezza e passionalità. Solo lui è in grado di leggere fino in fondo all'anima tormentata di Abby e capire cosa si nasconde dietro i suoi silenzi e le sue improvvise malinconie. Solo lui è in grado di dare una casa al cuore sempre in fuga della ragazza. Ma Abby ha troppa paura di affidargli la chiave per il suo ultimo e più profondo segreto…
Edizioni Garzanti. €16,40. 28 Febbraio




Il sogno della bella addormentata,
di Luca Centi
Nella Londra di fine Ottocento, Talia si muove silenziosa come un gatto e scaltra come una volpe. È molto giovane e bella, il che è un indubbio vantaggio nell'esercizio della sua professione, la ladra. Talia però non ruba di tutto, si impossessa solo di quello che la porta più vicino alla soluzione del mistero che avvolge la sua vita. La scomparsa di suo padre. La risposta che troverà, però, fra nebbie e vapori, ingranaggi e corsetti, sarà una scoperta tanto sconvolgente quanto raccapricciante, nascosta gelosamente dentro una teca di cristallo
Edizioni Piemme. €16,50. 12 Febbraio




La rovina di Mrs. Robinson ovvero La storia segreta di una lady vittoriana,
di Kate Summerscale
Londra, 1857. Davanti al neonato Tribunale per i divorzi civili compaiono i legali di Henry Robinson, che sostiene di essere stato tradito dalla moglie Isabella con un altro uomo. La prova che viene consegnata al giudice è un diario che riporta gli struggimenti di Isabella per il dottor Edward Lane, famoso omeopata. Nonostante la lettura pubblica di alcuni passi del diario non riesca a fare piena luce su cosa sia veramente successo, solo un miracolo potrebbe far deviare un tribunale presieduto da tre giudici anziani e conservatori dalla decisione di condannare la presunta adultera. I legali del dottor Lane, il cui nome è stato infangato nel processo, escogitano però uno stratagemma: quelle di Isabella sono solo fantasie deliranti e il diario in questione non è che una "prova di romanzo", i cui i fatti, per quanto realistici, non sono da considerarsi reali. Isabella, dunque, viene dipinta come una sorta di Madame Bovary, come una donna che confonde realtà e immaginazione. Summerscale usa i documenti e i dettagli più realistici di un'epoca per farli poi scomparire all'interno di un romanzo che intrattiene piacevolmente ma invita anche a riflettere sui costumi di una società, ipocrita e maschilista, che considerava indegna qualunque donna fosse mossa da desiderio sessuale, arrivando persino a giudicarla malata di nervi. Summerscale fa di Isabella un'eroina moderna, una donna che ha avuto solo la sfortuna di nascere nel momento sbagliato.
Edizioni Einaudi. €19,00. 19 Febbraio




Il posto dei miracoli,
di Grace McCleen
Judith McPherson, orfana di madre, figlia di un operaio di una cittadina inglese nonché fervente Fratello di un gruppo religioso (che ricorda i Testimoni di Geova), è una bambina diversa dalle altre. Cresciuta nel lutto, nella privazione e con una serie di valori diversi da quelli dei coetanei, vive prevedibilmente emarginata dai compagni. Per sfuggire a uno dei soliti atti di bullismo, un giorno Judith prende cotone, zucchero e farina e li dispone sulla "Terra dell'ornamento", un plastico che ha costruito per raffigurare il paese in cui vive (e il cui nome rimanda alla Terra promessa verso cui il Signore conduce il popolo d'Israele), pregando Dio che nevichi e che la scuola rimanga chiusa. La mattina dopo, inaspettatamente, la cittadina è imbiancata. E questo il primo di una serie di miracoli: da lì in poi, la bambina intavola discussioni con un Dio bonario e crudele assieme, ottiene punizioni per i suoi persecutori ma contribuisce anche alla caduta in disgrazia del padre, coinvolto negli scioperi nella fabbrica in cui lavora. La voce visionaria e disincantata di McCleen si libra sopra le complesse dinamiche sociali e religiose che il romanzo lascia intravedere per restituire, senza retorica, la solitudine di una ragazzina che, per sfuggire a una quotidianità grigia e difficile, sceglie di rifugiarsi nella propria fantasia, là dove tutto è possibile, anche i miracoli.
Edizioni Einaudi. €18,00. 12 Febbraio



La rosa selvatica, 
di Jennifer Donnelly
Londra, 1914. In seguito al tragico incidente sulle vette del Kilimangiaro, l'anticonformista e caparbia scalatrice Willa Alden taglia i ponti con il proprio passato e con Seamus Finnegan, l'uomo che l'ha salvata e che a lei è unito dalla passione per le imprese più estreme. Eroe delle esplorazioni polari, Seamus cerca di rifarsi una vita a Londra, provando a dimenticare quella donna che l'aveva sedotto, mentre Willa si rifugia in un angolo remoto del Nepal da cui contemplare e fotografare le cime dell'Himalaya per la Royal Geographical Society. Finché un evento improvviso la richiama a Londra, una città in fibrillazione per le tensioni che precedono la Prima guerra mondiale, dove Max von Brandt - l'enigmatico alpinista tedesco conosciuto in Nepal da Willa - è riuscito ad affascinare i salotti dell'élite e a carpire i segreti dei più influenti uomini politici. L'inatteso incontro tra i tre darà inizio a una serie di avventure che li porterà di nuovo a viaggiare, persino in Egitto e Siria al fianco di Lawrence d'Arabia, in un vorticoso succedersi di colpi di scena e sentimenti che intrecceranno sempre più saldamente i loro destini. Esploratori, furfanti, criminali, spie e alta società. Le vette incontaminate dell'Everest, Londra e il deserto del Nord Africa. La rosa selvatica è un'ammaliante epopea romanzesca capace di restituirci le aspirazioni di un mondo sull'orlo di un cambiamento epocale.
Edizioni Sonzogno. €21,50. 13 Febbraio


Pieno giorno,
di J.R. Moheringer
Il Premio Pulitzer di Il bar delle grandi speranze e della biografia di Agassi Open mette in scena la storia del più straordinario rapinatore di tutti i tempi. Mago dei travestimenti, soprannominato "L'Attore", Willie Sutton rapinò cento banche tra il 1925 e il 1950, in pieno giorno e senza mai ricorrere alla violenza. "Ne sono stato affascinato fin da ragazzo", dice l'autore. "Mio nonno ne parlava con un certo divertimento e qualche timore. Era il Gandhi dei gangster. Un uomo che aveva fatto del carcere un luogo di crescita, che ha "studiato" a Sing Sing riempiendo la sua cella di libri di Dante, Cicerone, Shakespeare, Freud, Proust. Ma era anche un pensatore in anticipo sui tempi: detestava le banche. Pensava che i banchieri fossero la causa principale di ciò che c'è di sbagliato nella società. Non meraviglia che sia diventato un eroe popolare." Nelle mani di Moehringer una vicenda fortissima e un personaggio di quelli che "spaccano" diventano non solo una palpitante crime story ma un grande romanzo di formazione.
Edizioni Piemme. €19,50. 26 Febbraio



Il figlio,
di Lois Lowry
Questa è la storia di Claire, ma anche di Jonas, Matty, Kira e di molti altri personaggi dell'inquietante realtà distopica inventata dall'autrice. Siamo al Villaggio, Claire ha solo 14 anni e ha ricevuto il ruolo di "Birthmother": dopo l'inseminazione artificiale diventerà un "contenitore" e partorirà il suo "prodotto". Nessuno le ha spiegato quanto sarà doloroso, nessuno l'ha avvertita che dovrà portare una benda che le impedirà di vedere suo figlio. Ma il parto di Claire è tutt'altro che semplice: subisce il primo cesareo di tutta la comunità. Per un'imprudenza dell'infermiera viene a sapere che il figlio, il numero 36, sta bene. A causa delle complicazioni, però, Claire viene "decertificata", dichiarata non adatta a essere una Birthmother e assegnata alla piscicoltura. La ragazza, sconvolta da un'atroce sensazione di perdita, ha ormai un unico scopo: ritrovare suo figlio. L'arrivo al vivaio della nave dei rifornimenti, giunta da un luogo sconosciuto chiamato "mare" con la sua strana ciurma, potrebbe essere il suo mezzo di fuga, quando rapirà il bambino...
Edizioni Giunti Y. €9,90. 13 Febbraio




Cura miracolosa per un'inguaribile romantica,
di Gemma Townley
Se sei in cerca del vero amore, è troppo chiedere magia, fuochi d'artificio e un fascinoso cavaliere in uno sfavillante completo Armani? Pare proprio di sì, visto che la trentenne Kate Hetherington non è riuscita a trovare uno straccio di fidanzato in tutta Londra. I suoi migliori amici Sally e Tom (decisamente più pragmatici) la prendono in giro per il suo romanticismo senza speranza, ma Kate non ha dubbi: vuole vivere una vita da favola. Dopo essersi imbattuta in un vecchio volume dal titolo ''Manuale per inguaribili romantiche'', Kate decide di metterne in pratica i consigli. E come per magia incontra Joe Rogers, un attore americano da far girare la testa: finalmente l'uomo perfetto! Ma Sally e Tom sembrano tutt'altro che entusiasti: sono solo invidiosi, o forse sanno qualcosa sull'amore che non è riportato in nessun manuale? Una commedia romantica, spumeggiante e ironica sulle incredibili sorprese dell'amore.
Edizioni Giunti. €10,00. 6 Febbraio




I baci non sono mai troppi,
Raquel Martos
Questa storia, che non parla di principi azzurri e principesse, inizia in Spagna molti anni fa, quando la tv era ancora in bianco e nero, le bambine ballavano con l'hula hoop e scendere in strada a mangiarsi un panino era una grande avventura. Un giorno, a scuola, Lucia conosce Eva. Spavalda, coraggiosa e indomita come i suoi capelli, la prima. Timida, riflessiva e avida divoratrice di fagiolini crudi, la seconda. Hanno entrambe solo sette anni, ma fin dal primo momento diventano amiche per la pelle. Insieme divideranno sogni, segreti sussurrati nell'orecchio perché il ragazzino accanto non senta che si parla di lui, conquiste e delusioni, in un rapporto fatto di complicità e mille risate, tanto rumorose da attirare sempre i rimproveri degli adulti. Finché, intorno ai trent'anni, un litigio le separerà. Anni dopo, all'aeroporto di Madrid, le due donne si incontrano di nuovo. Lucia, single, è una manager in carriera. Eva, invece, dopo aver rinunciato al teatro per dedicarsi alla famiglia, si barcamena tra la fine del suo matrimonio e la figlia Lola, una piccola piratessa di cinque anni. L'amicizia di un tempo è ancora viva, come e più di prima. Ma Lucia non può immaginare che Eva sta per chiederle il favore più importante della sua vita.
Edizioni Feltrinelli. €15,00. 6 Febbraio


Quantic Love,
di Sonia Fernandez-Vidal
Laila ha deciso di passare l'estate dopo la maturità al Cern di Ginevra, dove lavorerà come cameriera per guadagnare i soldi necessari per l'università. Eccola quindi condividere una camera del campus con la brillante, bellissima e disinibita Angie, la quale la sprona a lasciarsi sedurre dalle opportunità amorose che non tardano a presentarsi. Subito corteggiata dal latin lover Alessio, giornalista presso il Cern, ma anche attratta da Brian, il giovane scienziato che la inizia alle attività di ricerca del Centro, Laila prende tempo, lasciando speranza a ciascuno dei due pretendenti. L'intrigo sentimentale s'intreccia alla passione per le scienze, perché Laila non perde occasione di documentarsi sulle attività svolte dagli amici studenti e docenti, segue alcune conferenze e partecipa alla vita sociale del campus. E la vicenda si tinge di giallo quando la ragazza inizia a sospettare che Brian collabori con la Cia per la messa a punto di innovazioni belliche. Intrecciando divulgazione scientifica e romance, Sonia Fernàndez-Vidal ambienta il suo nuovo romanzo in uno dei più importanti centri di ricerca del mondo. Età di lettura: da 13 anni.
Edizioni Feltrinelli. €14,00. 6 Febbraio




Il veleno dell'oleandro,
di Simonetta Agnello Hornby
Il bellissimo e ambiguo Bede è il factotum della tenuta de Ceuta, a Pedrara, al fondo di una stretta valle nei dintorni di Siracusa. Da sempre testimone delle vicende della famiglia Bede è profondamente legato ad Anna, severamente malata e ormai persa in una presaga demenza senile. Intorno al suo letto si ritrovano i figli Mara, Giulia e Luigi. L'arrivo nella tenuta di tutti i famigliari scatena rancori mal sopiti, accende ricordi, e soprattutto diventa l'occasione per discutere di affari: c'è un legame tra l'assottigliarsi delle rendite e la crescente intraprendenza di Bede nella gestione delle finanze e delle terre? Esiste davvero un leggendario "tesoro" in gioielli che potrebbe rinsaldare il patrimonio di famiglia? Tra le serre dei Ceuta e le grotte di Pantalica sembrano svolgersi misteriosi traffici e soltanto la villa è la muta depositaria di tutta la verità: chi è Bede, veramente? Perché il dottor Valla è così ansioso di mantenere il controllo su chi si avvicina al capezzale di Anna? Qual è stato il ruolo del notaio nell'organizzazione del patrimonio e delle attività della famiglia? La spirale dei misteri di Pedrara si snoda dentro il passato, dentro i sentimenti inquinati di tutti i protagonisti, dentro il formicolare dei notabili coinvolti, dentro il viavai di clandestini, dentro le oblique attività di cui è difficile decifrare conduzione e responsabilità.
Edizioni Feltrinelli. €17,00. 20 Febbraio