venerdì 26 agosto 2011

Le brave ragazze non leggono romanzi di Francesca Serra


Quando sarete fuori da queste pagine 
mi permetto di sperare che abbiate perso per strada almeno una cosa:
l'ingenuità. 
E staccato tutti i convenzionali quadretti di lettrici da tutte le stanze della vostra casa. 
Al loro posto pretendo che teniate la scultura iperrealista 
del cadavere di Madame Bovary fatto a pezzi da Flaubert,
su cui si chiude questo mio piccolo libro. 
Però magari serbare memoria di com'è andata, questo sì.
Potrebbe essere utile. 
E che finalmente si abbia il coraggio di dirlo,
quel cadavere siamo noi. 

Contenuto:
Si può dire che questo libro spigliato e pieno di smaltata ironia raggiunga il suo obiettivo: ribaltare i luoghi comuni legati alla lettura femminile, svelando la funzione di monumento ai vizi moderni che ha incarnato negli ultimi tre secoli. Consumatrici carnali di paccottiglia sentimentale, le giovani che divorano libri come fossero caramelle non sono intellettuali emancipate ma folli erotomani e lettrici selvagge; per questo Rosseau diceva che nessuna ragazza dai casti costumi dovrebbe leggere romanzi. Un ammonimento che ebbe lunga vita, come ci racconta Francesca Serra, passando da Alice all'inseguimento del Bianconiglio, alla Novella Eloisa che legge avidamente le lettere dell'amato Saint-Preux, fino a Marilyn Monroe, colta in uno dei suoi ultimi scatti sulla spiaggia di Long Island, mentre sfoglia l'Ulisse di Joyce. Diventare grandi lettrici è il primo passo verso il baratro morale e sessuale. Spesso conduce alla morte, come dimostra la povera Emma Bovary, che se avesse seguito i consigli di Rousseau sarebbe ancora viva, con una nidiata di figli.

L'autrice:
Francesca Serra, critica e studiosa di letteratura italiana del Settecento e del Novecento, è nata e vive a Firenze. Ha pubblicato vari saggi, tra cui Calvino e il pulviscolo di Palomar (1996), Casanova autobiografo (2001), Galleria Palazzeschi (2005), Calvino (2006).

Recensione:
Datemi un libro e vi solleverò il mondo. 
Chi trova un libro trova un tesoro. 
Un libro aguzza l'ingegno. 
Un libro rende liberi. 
Che vita sarebbe senza libri?

Sono lettrice e me ne vanto. E non sono l'unica, né a esserlo né a vantarmi di esserlo. 
Sono una lettrice soprattutto di romanzi. Senza romanzi la vita sarebbe meno entusiasmante, meno divertente, firzzante, leggera, impegnativa, seria, frivola, gloriosa, coraggiosa... nei romanzi noi viviamo una volta in più. 
Non ci basta essere lettori, pardon lettrici, ci piace essere protagoniste di quel che leggiamo, come se lo stessimo vivendo. 
M.Monroe reading Ulysses
Perciò, quando mi è saltato agli occhi il titolo "Le brave ragazze non leggono romanzi", mi sono detta che dovevo assolutamente capire di chi, di cosa, o perché si stesse parlando di me.
Mi sono ritrovata di fronte ad un saggio che indaga non tanto le origini del romanzo, ma il momento esatto a partire dal quale questo genere narrativo è diventato strumento non solo di evasione, ma di piacere vero e proprio e forse di perdizione. I romanzi non erano un bene per le donne. Lo diceva Rousseau nella prefazione a La nouvelle Heloise, quando scrisse quella frase così contraddittoria: Jamais fille chaste n'a lu de romans... 
Era davvero così? O lo è tuttora? 
I romanzi riescono davvero a distorcere la realtà, diventando un surrogato della stessa in cui è preferibile vivere, perché quel surrogato sembra darci maggior piacere? 
Non pretendiamo di avere una sola risposta giusta a questo interrogativo. Esempi di donne "perdute" nel piacere e poi forse in qualcosa di più terribile sembrano spuntare fuori dalle pagine di Joyce, nelle quali si perse anche la mitica Marilyn, e irrimediabilmente in quelle di Flaubert, e della sua povera ma ammirata, invidiata Mme Bovary...E qualche volta, in quelle pagine, ci siamo perse anche noi e a fatica siamo stati capaci di riemergerne. 
Cosa vuol dire questo?Bé, forse è la buona volta che accettiamo la possibilità di non essere brave ragazze, ma i nostri quadretti da lettrici li lasciamo dove stanno, e accanto al loro, invece del cadavere fatto a pezzi da Flaubert, ci aggiungiamo una bella immagine di Mme Bovary: è anche grazie a lei se noi siamo così!


Autore: Francesca Serra
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 159
Prezzo: €12,00


Nessun commento:

Posta un commento