Titolo: La pazienza dei bufali sotto la pioggia
Titolo originale: La patience des buffles sous la pluie Autore: David Thomas Traduttore: Scuola di specializzazione per traduttori editoriali Tuttoeuropa, Torino Editore: Marcos Y Marcos Pagine: 160 Prezzo: €13,00 Data di pubblicazione: 21 Marzo 2013 |
Questo libro racconta molte storie in poche righe, perfette per
i viaggi in autobus, aspettando un amico, la mattina
bevendo il caffè.
Sono storie succose, potentissime: per magia si espandono, escono dalla pagina, chiamano proprio te.
Donne e uomini assai diversi si fanno avanti uno per uno.
Con energia e onestà assoluta, proclamano una speranza,
una vergogna, un desiderio, un dolore.
Quando sembrano rimproverarti qualcosa, dici no, non sei tu, tu non ti comporti così.
Non sei la donna che ha venti uomini all'attivo e ha già adocchiato
il ventunesimo, o quella che la notte si abbarbica al suo uomo come a un salvagente, non sei lo scrittore che abbindola le donne con
una montagna di balle, l'uomo che non ha ancora trovato un modo dignitoso per infilarsi le mutande.
Quando ti confidano di avere idee fisse che ronzano in testa senza mai dare tregua, o di scoppiare di gioia perché finalmente sono rimasti soli, o di non poterne più di essere buffi,
ti fanno davvero simpatia.
Questi scorci di vita, queste confessioni pulsanti, colgono
alla perfezione un certo aspetto di un collega, di tua madre,
del vicino.
Intanto ti accorgi che il cerchio si stringe.
Ti aspetta una storia che c'entra molto con te.
Cos'è successo poi? Che mi sono nutrita di romanzi. Tanti, tantissimi romanzi. L'incontro successivo con quegli spezzoni di vita non faceva altro che lasciarmi insoddisfatta: il prima dov'era? e il dopo?
E, soprattutto, ora che si fa? Reagivo al racconto con rabbia. Poi con indifferenza. Fino a decidere di lasciarlo indietro, in un dimenticatoio da cui non l'avrei più recuperato.
Insomma, una reazione da persona matura :P
E allora perché mi sono lasciata incantare dal libro di David Thomas? Perché non ho voluto rinunciare a La pazienza dei bufali sotto la pioggia?
Se volessi darmi un tono potrei dire che volevo darmi l'occasione di riappacificarmi con questa espressione letteraria, ma non è affatto così. Forse i racconti ancora non mi vanno giù, ma sto cominciando a smussare la mia resistenza nei loro confronti. Ho scelto di leggere il libro di Thomas per tre ragioni. Per il meraviglioso titolo, fedele traduzione dal francese, che un bel po' di curiosità la mette. Per i colori della cover e quell'immagine che sembra raccontare già tutto. Perché l'ha pubblicato la Marcos y Marcos, e mi sa che di sviolinate verso questa casa editrice qui sul blog ne ho già fatte abbastanza. Infine perché tra le varie recensioni positive lette in giro, ce ne sono alcune così belle che mi si sono impresse nella mente manco fosse ro parte dei racconti di Thomas (leggetele anche voi qui e qui, ma son sicura che nel web troverete tante altre).
Questi su elencati erano i motivi che mi hanno indotta a sfogliare le pagine. Dopo cos'è successo? È scattato l'incantesimo anche con me, lettrice non amante dei racconti?
Mettiamola così: siete in un prato e trovate una di quelle margheritine dagli infiniti petali. Senza neanche accorgervene vi ritrovate a sfogliare petalo per petalo quel fiore ripetendo meccanicamente "m'ama non m'ama". Forse manco ce l'avete una persona cui rivolgere quel pensiero d'amore-non amore. O forse sì, che anche se non lo si ammette una persona c'è sempre. Ecco, i 73 racconti di Thomas si sfogliano allo stesso modo. Ne leggi uno e m'ama. Leggi l'altro non m'ama. Continui col successivo m'ama di nuovo, che sollievo. Tremi verso la fine, potrebbe accadere che non m'ama. In quelle pagine ci sono io. Ma ci sei anche tu. E c'è pure la persona che ti ama. O quella che non ti ama. E poi ci sono i tuoi amici. I tuoi genitori. Ci sono quegli amici di amici di cui hai sentito parlare. Quelli che non hai più visto. Quelli chissà che fine hanno fatto. E poi ci sei di nuovo tu. E ci sono pagine in cui senti l'amore, altre in cui avverti una tremenda nostalgia, altre che ti fanno sentire spensierato, altre arrabbiato, altre ancora rassegnato. O che ti fanno sorridere. Amare. Annoiare. Certo mentre leggi non ne hai mai abbastanza. Finisci una storia e ne vuoi subito un'altra. Sarà un m'ama o non m'ama? Ci sarò io o ci sarai tu? Mi farai sorridere o innervosire?
Thomas sa incatenarci con efficacia. Non c'è un attimo in cui pensi di voler mollare il libro e passare ad altro. Sono tanti i momenti in cui invece pensi che questo libro non merita di essere posato nello scaffale della tua libreria ma dovrebbe essere sempre a portata di mano, per rileggere una di quelle storie all'occasione.
Sono storie che non ti fanno scervellare su cosa è accaduto prima o cosa accadrà poi: sono istantanee, fermo-immagine di un preciso momento che ognuno di noi è in grado di capire e di riconoscere. Sono amici che ti chiamano per raccontarti il loro stato d'animo, sfogarsi per qualche minuto e poi riprendere il ritmo della loro vita. Sono sconosciuti che approfittano di un estraneo per esprimere quel che hanno vergogna di confessare ad altri. Sono parole che siamo in grado di ritrovare in noi stessi, pensando al nostro passato presente e futuro.
Un piccolo libro che ci fa sentire umani, nel bene e nel male.
Allora a volte, per rassicurarmi e perché mi rifiuto di combattere inutilmente contro quello che è più grande di me, penso ai bufali delle pianure africane che, quando nella savana si abbatte il temporale, restano ben piantati sulle loro quattro zampe, abbassano la testa e aspettano, immobili, che smetta di piovere.A volte non è facile essere un certo tipo di lettrice. Quel tipo di lettrice che ha sempre avuto problemi con una particolare forma narrativa: il racconto. I racconti mi davano soddisfazioni quando ero ragazzina e cercavo storie ovunque, accontentandomi degli stralci contenuti nelle antologie di scuola. All'epoca io e il racconto andavamo d'accordo: quelle poche pagine stimolavano abbastanza immaginazione e curiosità e mi spingevano a volerne sapere di più.
Cos'è successo poi? Che mi sono nutrita di romanzi. Tanti, tantissimi romanzi. L'incontro successivo con quegli spezzoni di vita non faceva altro che lasciarmi insoddisfatta: il prima dov'era? e il dopo?
E, soprattutto, ora che si fa? Reagivo al racconto con rabbia. Poi con indifferenza. Fino a decidere di lasciarlo indietro, in un dimenticatoio da cui non l'avrei più recuperato.
Insomma, una reazione da persona matura :P
E allora perché mi sono lasciata incantare dal libro di David Thomas? Perché non ho voluto rinunciare a La pazienza dei bufali sotto la pioggia?
Se volessi darmi un tono potrei dire che volevo darmi l'occasione di riappacificarmi con questa espressione letteraria, ma non è affatto così. Forse i racconti ancora non mi vanno giù, ma sto cominciando a smussare la mia resistenza nei loro confronti. Ho scelto di leggere il libro di Thomas per tre ragioni. Per il meraviglioso titolo, fedele traduzione dal francese, che un bel po' di curiosità la mette. Per i colori della cover e quell'immagine che sembra raccontare già tutto. Perché l'ha pubblicato la Marcos y Marcos, e mi sa che di sviolinate verso questa casa editrice qui sul blog ne ho già fatte abbastanza. Infine perché tra le varie recensioni positive lette in giro, ce ne sono alcune così belle che mi si sono impresse nella mente manco fosse ro parte dei racconti di Thomas (leggetele anche voi qui e qui, ma son sicura che nel web troverete tante altre).
Questi su elencati erano i motivi che mi hanno indotta a sfogliare le pagine. Dopo cos'è successo? È scattato l'incantesimo anche con me, lettrice non amante dei racconti?
Mettiamola così: siete in un prato e trovate una di quelle margheritine dagli infiniti petali. Senza neanche accorgervene vi ritrovate a sfogliare petalo per petalo quel fiore ripetendo meccanicamente "m'ama non m'ama". Forse manco ce l'avete una persona cui rivolgere quel pensiero d'amore-non amore. O forse sì, che anche se non lo si ammette una persona c'è sempre. Ecco, i 73 racconti di Thomas si sfogliano allo stesso modo. Ne leggi uno e m'ama. Leggi l'altro non m'ama. Continui col successivo m'ama di nuovo, che sollievo. Tremi verso la fine, potrebbe accadere che non m'ama. In quelle pagine ci sono io. Ma ci sei anche tu. E c'è pure la persona che ti ama. O quella che non ti ama. E poi ci sono i tuoi amici. I tuoi genitori. Ci sono quegli amici di amici di cui hai sentito parlare. Quelli che non hai più visto. Quelli chissà che fine hanno fatto. E poi ci sei di nuovo tu. E ci sono pagine in cui senti l'amore, altre in cui avverti una tremenda nostalgia, altre che ti fanno sentire spensierato, altre arrabbiato, altre ancora rassegnato. O che ti fanno sorridere. Amare. Annoiare. Certo mentre leggi non ne hai mai abbastanza. Finisci una storia e ne vuoi subito un'altra. Sarà un m'ama o non m'ama? Ci sarò io o ci sarai tu? Mi farai sorridere o innervosire?
Thomas sa incatenarci con efficacia. Non c'è un attimo in cui pensi di voler mollare il libro e passare ad altro. Sono tanti i momenti in cui invece pensi che questo libro non merita di essere posato nello scaffale della tua libreria ma dovrebbe essere sempre a portata di mano, per rileggere una di quelle storie all'occasione.
Sono storie che non ti fanno scervellare su cosa è accaduto prima o cosa accadrà poi: sono istantanee, fermo-immagine di un preciso momento che ognuno di noi è in grado di capire e di riconoscere. Sono amici che ti chiamano per raccontarti il loro stato d'animo, sfogarsi per qualche minuto e poi riprendere il ritmo della loro vita. Sono sconosciuti che approfittano di un estraneo per esprimere quel che hanno vergogna di confessare ad altri. Sono parole che siamo in grado di ritrovare in noi stessi, pensando al nostro passato presente e futuro.
Un piccolo libro che ci fa sentire umani, nel bene e nel male.
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