giovedì 15 novembre 2012

Recensione: Per sempre tuo di Daniel Glattauer

Edwig Dein


Trama:
Hannes Bergtaler entra nella vita di Judith, single fra i trenta e i quarant’anni, trafiggendole… un tallone al supermercato. Non passa molto tempo, ed ecco che Hannes spunta nel raffinato negozietto di lampade che Judith gestisce insieme alla giovane Bianca. Le regala fiori, organizza cene romantiche e in breve i due iniziano a frequentarsi assiduamente. All’inizio è tutto perfetto. Hannes, architetto di successo, non solo è il sogno di qualsiasi suocera, ma in un attimo conquista anche l’intera cerchia di amici di Judith. E lei è più che lusingata di essere messa su un piedistallo da un uomo che non sembra volere altro che adorarla. A poco a poco, però, Judith comincia a sentirsi sempre più oppressa dalle continue prove d’amore di Hannes, sempre più soffocata dalle sue attenzioni. Si sente chiusa in gabbia, sotto controllo. Tutti i suoi tentativi di escluderlo dalla propria vita falliscono. Lui la perseguita persino nei sogni, e quando lei si sveglia è di nuovo lì che l’aspetta... È Judith che non riesce a riconoscere l’uomo perfetto neanche quando ci sbatte contro, oppure Hannes ha davvero un lato oscuro? Un’appassionante storia di amore e ossessione: dopo il grandissimo successo di Le ho mai raccontato del vento del Nord, Daniel Glattauer sfida nuovamente le leggi del genere romantico, questa volta aggiungendo un elettrizzante tocco di suspense.

L'autore:
Daniel Glattauer, scrittore e giornalista, è nato a Vienna nel 1960. Nel 2006, dopo la pubblicazione di Le ho mai raccontato del vento del Nord, è diventato un autore bestseller noto in tutto il mondo. Il romanzo ha scalato le classifiche internazionali, in Germania ha superato il milione di copie vendute e ha riscosso un enorme successo anche come radiodramma, opera teatrale e audiolibro. L’attesissimo seguito, La settima onda, ha ottenuto altrettanto consenso. Entrambi sono stati tradotti in trentasette lingue e pubblicati in Italia da Feltrinelli, insieme a In città zero gradi (2011). Uscito in Germania nel gennaio 2012, Per sempre tuo è stato nella Top 5 della classifica dei bestseller di “Der Spiegel” ininterrottamente per tre mesi e primo per oltre cinque mesi in quella austriaca.

Recensione:
Meno di duecento pagine e noi lettori siamo lì ad aspettare che la storia non vada come immaginiamo che vada. Siamo lì ad assistere a quelle incomprensioni tra Judith e Hannes, i due poco interessanti  - a dirla tutta - protagonisti chiedendoci quando l'autore mescolerà le carte in tavola e ci stupirà. Leggiamo il romanzo come se stessimo assaporando qualcosa di amaro: siamo tentati dal non buttare già gli ultimi bocconi. Abbiamo capito tutto e non apprezziamo lo sviluppo della storia. Non ci aspettiamo più nessun colpo di scena perché improvvisamente ci rendiamo conto che in effetti Glattauer non è uno scrittore da colpi di scena. Il sensazionalismo non gli appartiene (per fortuna, in generale, ma purtroppo, in questo particolare caso). Incassiamo il colpo e ci pentiamo di esserci buttate a capofitto in quella storia. Ne avremmo potuto fare a meno.
Pensavo fosse amore... 
Non è stato così, in nessun senso. 
Non è l'amore il tema centrale del romanzo, non è amore quel che la protagonista prova, non è amore quel che è scattato tra me e questa storia. Eppure io davvero pensavo che ne avrei trovato tanto, in ogni pagina, in ogni parola. Ingannata da una trama, un titolo e una quarta di copertina ben architettati, mi sono ritrovata in una storia di quelle che, se fossero state raccontate in un film, avrei sicuramente etichettato come b-movie.
Forse una storia del genere mi sarà capitato di vederla in tv, quando nei pomeriggi estivi vengono trasmessi quei film che in altri momenti nessuno vedrebbe mai.
Per sempre tuo è la storia di un'ossessione: basta già questo tema particolare ad annoiarmi. Aggiungiamo poi che non ha nulla di nuovo e originale, che il racconto procede in maniera troppo statica e prevedibile, che i dialoghi sono piatti e noiosi e i personaggi sono ancora peggio... che fine ha fatto il romantico Glattauer di Le ho mai raccontato del vento del nord? Che fine hanno fatto due persone come Emmi e Leo, ironiche, intelligenti, dai discorsi decisamente coinvolgenti e interessanti?
Per sempre tuo si rivela una brutta sorpresa per chi ha amato l'autore in passato. Mi ritrovo a parlare di questa storia senza saper bene cosa dire di preciso: non c'è nulla che mi sia piaciuto. Posso salvare solo l'emozione di essermi ritrovata questo libro tra le mani con la speranza di trovarci qualcosa di bello e indimenticabile. Ecco, quell'emozione non ha trovato sfogo, è ancora dentro di me e rimarrà tale - chissà? - fino al suo prossimo romanzo.

Titolo: Per sempre tuo
Titolo originale: Ewig Dein
Autore: Daniel Glattauer
Traduttore: Leonella Basiglini
Editore: Feltrinelli
Pagine: 192
Isbn: 9788804616702
Prezzo: €15,00
Valutazione: 1,5 stelline
Data di pubblicazione: 7 Novembre 2012

26 commenti:

  1. non sapevo dell'esistenza di questo libro, ma visto che le ho raccontato del vento del nord mi era piaciuto molto, seguirò il tuo consiglio e lascia stare. Speriamo scriva qualcosa di nuovo e di bello :)

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  2. Questo autore per me, dopo quello splendore di "Le ho mai raccontato del vento del nord", era già stato una delusione con "La settima onda", seguito di cui si poteva tranquillamente fare a meno.
    Questo romanzo mi tentava un po', ma ammetto che la tua recensione mi ha fatto un po' passare la voglia :P

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    1. So che La settima onda ha deluso molti. La mia esperienza con quel volume è stata diversa perché me li ritrovai entrambi tra le mani quindi li lessi senza interruzione alcuna, come se fossero un unico romanzo. Forse ho sbagliato a farlo, perché così ho tolto un po' di poesia al primo, ma ormai è andata e li ho amati insieme come se fossero uno.
      La delusione è arrivata poi con In città zero gradi e ora con questo romanzo indefinibile... Aspetto però di leggere un po' di altri commenti per capire se sono solo io che l'ho trovato inqualificabile!

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  3. non posso scrivere nessun commento sul libro,non l'ho letto. Ma ti lascio un saluto, ripaserò ciaooo

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  4. Condivido ogni parola scritta nella recensione.
    Non sapevo di questo nuovo romanzo di Glattauer, e quando sono andata in libreria e me lo sono trovata davanti - come novità - senza neanche leggere la trama me lo sono comprato immediatamente, convinta che mi avrebbe emozionato e coinvolto quanto "Le ho mai raccontato del vento del nord". Delusione grandissima. Peccato.

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    1. Mi fa piacere sapere che non sono sola. Non essendoci ancora recensioni nel web, cominciavo a chiedermi gli altri lettori come stessero trovando questa storia...

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  5. Ciao. Intanto complimenti, perchè tu qualcosa l'hai detta, e non solo qualcosa, cercavo anche io notizie sul web e continuo a trovare scopiazzature immonde della scheda del libro, quella che presumo ci sia stampata in quarta di copertina. Il vizio di fare il riassuntino della trama al posto di una critica, recensione o che dir si voglia, pare molto diffuso, soprattutto tra i giornalisti, meno male che ci sono i lettori. Grazie. Cettina Calabrò

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    1. Grazie Cettina, in effetti non ho detto molto perché non ci sono molte parole da dire sul perché il libro non mi sia piaciuto. Avevo cercato anch'io pareri in giro e avevo trovato anch'io solo segnalazioni con trama e cover: c'è da dire che tali segnalazioni sono spesso richieste dalle stesse Case editrici, per diffondere un po' la notizia dell'uscita del libro. Spero che a breve si cominceranno a trovare anche recensioni perché sono curiosa di leggere com'è stato accolto dai lettori.

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  6. E comunque il tuo blog ha guadagnato una lettrice. Lo sono anche io e trovo stimolante il confronto. Buone pagine.

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  7. nuuuu... questo libro era in wish list!

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  8. A me è piaciuto. Niente a che vedere con gli altri romanzi dell'autore (i primi due belli e originali, il terzo parecchio divertente ). Non è una storia d'amore classica; è una storia che presenta aspetti molto attuali (stalking, incertezza degli affetti, solitudine). Alla fine la narrazione assume i caratteri del giallo, con molta tensione e imprevedibilità. Fa riflettere sul rispetto che dobbiamo sempre avere per le altre persone e per i loro sentimenti nei nostri confronti: la reciprocità è irrinunciabile.

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    1. Sicuramente ha toccato argomenti non banali, ma sinceramente lo sviluppo della trama l'ho trovato del tutto banale e prevedibile, e la narrazione abbastanza piatta. E non mi ha fatto nascere nessuna riflessione, anzi.
      Ma i gusti son gusti :)

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    2. Magari sarà perchè non sono un grande lettore, mi basta poco per emozionarmi e rimanere in trepida attesa di un finale che non riesco proprio ad immaginarmi. Magari, dopo che avrò letto molti più libri sarò un pò più smaliziato ed esigente :))) ciao!

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    3. Sì, più si legge, più si diventa esigenti.
      L'importante comunque è leggere, leggere, leggere!

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  9. Insomma Glattauer ha avuto un momento di genio con Le ho mai raccontato del vento del nord e poi si è lentamente accartocciato su sé stesso. Da quanto leggo il resto non è granché. A me tenta come autore, vorrei leggere qualcos'altro perché "Le ho mai raccontato ecc" mi ha praticamente incantato, e anche se pensavo che La settima onda fosse un occhiolino strizzato al lettore, credevo di essere davanti a un ottimo autore.
    Rimanderò, ultimamente non ho voglia di perder tempo dietro libri così così.

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    1. Pensavo anch'io che Glattauer fosse un autore intelligente, profondo, a tratti brillante. Ma mi sto convincendo che in realtà sia un autore mediocre e che il primo romanzo resterà l'unica sua opera degna di essere letta.

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    2. Che peccato però! Ultimamente faccio veramente fatica ad affezionarmi a nuovi autori da aggiungere alla rosa dei preferiti. Chissà magari quel primo libro rapprensentava l'unica cosa che aveva da dire e tutto il resto è venuto solo per restare sulla cresta dell'onda, non sarebbe la prima volta e non sarà l'ultima.

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    3. io l'ho letto in tre giorni. i temi, se approfonditi, potevano essere molto attuali, il disagio di un incontro tra single, le bugie, le ossessioni di ciascuno di noi, i segreti, il senso dell'amore malato come accudimento, che prevede l'annientamento dell'altro... ma l'autore corre come se avesse un appuntamento per togliersi il dente.la scena finale è a dir poco ridicola, nè si capisce nulla del personaggio

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  10. Ciao,
    Visto che hai letto questo libro mi servirebbe solo un favore: come finisce? Alla fine ritornano insieme o lo lascia definitivamente perché scopre che è solo uno stronzo? Se avessi un'amica che sta vivendo una storia simile lo consiglieresti per cercare di farla "ragionare"?

    Grazie mille

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    1. Ciao Anna!
      oddio se ti rivelo il finale poi rischio di spoilerare la storia a chi legge i commenti.
      Ok AVVISO SPOILER - NON LEGGETE SE NON VOLETE SAPERE COME FINISCE: il tipo è proprio uno psicopatico che attira le donne, le indebolisce, le droga convincendo le persone intorno a credere che siano loro quelle da manicomio mentre è lui ad essere non solo maniaco, ma da denunciare alla polizia.
      Non so se lo consiglierei: la tua amica potrebbe anche arrabbiarsi con chi glielo regala, perché vorrebbe insinuare che il suo ragazzo sia un maniaco e sia pericoloso...
      Vedi tu, conoscendola e conoscendo la situazione penso che valuterai in maniera adeguata. In bocca al lupo!

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    2. Grazie mille per la "spoilerata" che ti ho costretta a fare e scusa per il ritardo nella risposta...
      Ora devo solo decidermi se si tratta di osare troppo o può essere decisivo per farla "rinsavire"...

      Grazie ancora e complimenti per il blog... ;-)

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  11. Dopo la tua recensione frenerò un po' gli entusiasmi a proposito di questo libro, visto che è nella mia lista desideri da un po' ma non mi sono mai decisa ad acquistarlo.
    Avevo paura che fosse un flop dopo la storia di Emmi e Leo... e a quanto pare la mia paura non si è rivelata infondata. Diciamo che aspetterò l'edizione economica se mai ce ne sarà una ;)

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    1. Sì, consiglio anch'io un'edizione economica, uno scambio su anobii, un libro usato, un metà prezzo sul libraccio... insomma comprare questo libro dal nuovo proprio no!!!

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  12. Condivido la tua recensione...
    Non trovando La Settima Onda, ho acquistato questo libro e averlo con la speranza di arrivare a qualche colpo di scena o qualcosa che comunque non fosse già scontato, l'ho letto tutto d'un fiato! Niente di che...ma probabilmente perchè sono un "nostalgico" di Leo ed Emmi :)

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  13. appena finito di leggere. sono stata anche io una appassionata lettrice del vento del nord (delusa dalla ripetitiva settima onda). ho letto per sempre tuo perchè me lo hanno regalato, senza grandi aspettative immaginando la storia (stalking) dalla quarta di copertina. devo dire che non mi è dispiaciuto. sicuramente Glattauer non è un autore con la A maiuscola, ma il libro non mi è dispiaciuto. mi ha tenuto lì inchiodata fino alla fine (letto tutto di seguito). Il finale è troppo veloce, tirato via, ma il senso c'è. Devo dire che Judith mi ha ricordato un po' Emmi e non mi è dispiaciuta per niente. Divertente il personaggio di Bianca. Sono sicura che il film sarebbe un buon film. Buon 2013

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