giovedì 7 marzo 2013

Recensione: Perché ci siamo lasciati di Daniel Handler



Trama:
Questa è la storia di Min Green, di come lei e Ed Slaterton si incontrarono a una festa, andarono al cinema insieme, seguirono un’anziana signora, condivisero una stanza in un motel e si spezzarono i cuori a vicenda.
«Ci vediamo lunedì!» hai gridato, come se ti fossi appena reso conto di che giorno fosse. Pensavamo di avere tempo. Ti ho fatto un cenno, ma non sono riuscita a rispondere, perché finalmente mi stavo lasciando andare a quell’immenso sorriso che avevo trattenuto per tutto il pomeriggio, tutta la sera, ogni secondo di ogni minuto con te, Ed. Merda, mi sa che ti amavo già allora. Condannata, come un bicchiere che si sa prima o poi andrà in frantumi, come un paio di scarpe che si consuma in tempo zero, una camicia nuova che in un attimo riduci da schifo. Il primo appuntamento: cosa potevo fare con il mio stupido cuore e il brivido di quel ci vediamo lunedì? pensando che c’era tempo, un sacco di tempo, per vedere le foto che avevamo fatto. Invece non le abbiamo mai sviluppate. È rimasto tutto nel rullino, tutta la storia buttata dentro una scatola prima che avessimo modo di sapere che cosa fosse, ed è per questo che ci siamo lasciati. 

L'autore:
Daniel Handler altro non è che il famosissimo Lemony Snicket, autore di Una serie di sfortunati eventi. Scrittore, sceneggiatore e fisarmonicista, afferma di essere stato scaricato almeno tre volte alle superiori. 


L'illustratrice:
Maira Kalman ha scritto e illustrato molti libri. Ha disegnato diverse copertine per The New Yorker e ha curato due blog illustrati per il New York Times. Il primo ragazzo che le spezzò il cuore al liceo assomigliava a Bob Dylan, il secondo a Leonard Cohen.

Sito del libro: http://whywebrokeupproject.tumblr.com/


Recensione:
Sono una delle tante lettrici che si è tuffata nei  tredici volumi di Una serie di sfortunati eventi trovandoli geniali, originali e intelligenti. Una serie per bambini che può assumere diversi significati a seconda dell'età in cui la si legge e della cultura che si ha alle spalle. Una serie in cui non vince sempre il bene, anzi. Sono i cattivi ad avere sempre la meglio, e la sfortuna sembra non voler mai abbandonare i piccoli orfani Baudelaire. Alle loro avventure si potrebbero dedicare articoli su articoli, e chissà che un giorno non decida di rileggerli e di presentarli tutti qui, uno alla volta. Ma ora è il momento di Daniel Handler, un Lemony Snicket che ha smesso i panni del suo alter-ego per ritornare se stesso e parlarci attraverso i pensieri e le emozioni di un'adolescente, Min.
Questo romanzo non è figlio di questa epoca. Perché se lo fosse, dovrei ascriverlo all'ampio contenitore young-adult, avendo per protagonisti degli adolescenti e la loro storia d'amore. Ma in questo esatto momento mi sembrerebbe di fargli un torto. Non ce lo vedo negli scaffali a sgomitare tra un Hunger games e un Beautiful creatures, non riesco a prendere in considerazione l'idea di inserire la sua geniale cover affianco a quelle ormai tutte identiche dei libri per adolescenti che si trovano in giro. Né lo si può inserire nei libri per bambini, ingannati da una cover poco tenebrosa e da un autore che fino a pochi anni prima si era dedicato a quella fascia d'età. No. Daniel Handler forse si troverebbe in buona compagnia accanto ai vari John Green, David Levithan e qualche altro nome che al momento mi sfugge. Se avesse scritto per adulti, l'avrei messo accanto ad autori del calibro di Nick Hornby e David Nicholls. Sto perdendo troppo tempo nel tentativo di catalogarlo? Forse sì, ma dopo averlo letto mi sembra il minimo dargli la giusta collocazione in libreria, perché è un libro che merita un posto d'onore.
Ho finito di leggerlo ieri sera, a malincuore. E' uno di quei romanzi che mi avrebbe fatto piacere se fosse durato di più, se mi avesse fatto compagnia per giorni e giorni. Non tanto per la storia, ma per come Handler ce la sa raccontare. Un mago delle parole, un giocoliere di emozioni.
La trama è davvero - davvero - semplice: "Questa è la storia di Min Green, di come lei e Ed Slaterton si incontrarono a una festa , andarono al cinema insieme, seguirono un'anziana signora, condivisero una stanza in un motel e si spezzarono i cuori a vicenda."
C' un lui e c'è una lei. Si incontrano, si frequentano, si innamorano, si lasciano. Ora, su questo ciclo dell'innamoramento si sono cimentati i migliori scrittori, ma anche i peggiori: della nascita e morte di un amore sono stati scritti milioni di romanzi, poesie, canzoni: insomma, niente di nuovo sotto il sole. Perché Handler si è dedicato proprio a questo argomento, invece di cercare qualcosa di più originale?
La vera risposta potrebbe darcela solo lui, ovvio, ma io posso tentare di dare la mia opinione. L'autore prende storie ordinarie, banali, prevedibili, e ne tira fuori l'unicità che le contraddistingue. L'amore di Ed e Min è un amore come ne abbiamo visti, letti e sentiti tanti, ma forse nessuno ce li ha mai raccontati come ha saputo fare Handler.
La storia inizia quando i due ragazzi non sono più insieme: Min scrive a Ed una lettera lunga un romanzo in cui, capitolo per capitolo, gli riconsegnerà pezzi della loro storia, come se fossero i tanti piccoli motivi che li hanno portati a lasciarsi. Attraverso quegli oggetti - che una bravissima Maira Kalman ci mostra con le sue stupende illustrazioni all'inizio di ogni capitolo, rendendoli più vivi e interessanti - ripercorriamo con Min la nascita di un amore unico come può essere il primo vero amore, la forza di quel sentimento che cerca di resistere contro tutti, e poi l'inevitabile fine dello stesso. Un pezzo alla volta Min si libera di quella storia, di quel dolore, di quell'amore. Per poter ritornare tutta intera, per poter recuperare la sua integrità ha bisogno di lasciarsi dietro i vari tasselli del puzzle che era il loro amore. Tasselli che una volta ricomposti non mostreranno più lo stesso sentimento, ma un'immagine sbagliata, sfocata, falsa. Capitolo dopo capitolo ogni lettore diventerà Min e diventerà Ed, si innamorerà e si emozionerà, sarà in tensione perché sa che quella storia è destinata a finire ma ancora non ne conosce il motivo, e allora spera spera spera che qualcosa accada, che l'amore vinca, che il bene trionfi. Fino alla fine ci illudiamo che quell'astio, che Min sembra manifestare verso Ed alla fine di ogni capitolo, in realtà sia recuperabile, sia frutto di un fraintendimento come ci hanno insegnato le commedie romantiche americane, fino all'ultima pagina speriamo che Ed non sia un essere meschino, non sia un ragazzino come tanti altri, non sia uno spezzacuori. Non starò qui a rivelarvi il finale, ma se già avete incontrato Lemony Snicket (il film non vale, che là manca la vera essenza della storia) allora potrete immaginarlo. In Una serie di sfortunati eventi nelle sue dediche Lemony si rivolge sempre alla sua Beatrice ricordandoci che è morta, ma noi stiamo lì ad augurarci che possa risorgere: in fondo è pur sempre un libro per bambini e il lieto fine è d'obbligo, no?
No.
(Non temete, non vi ho spoilerato nulla, se leggerete la saga ne converrete con me).
Ma ritorniamo al romanzo: di capitolo in capitolo si risveglia il mio ottimismo. Min ripete continuamente "Ed è per questo che ci siamo lasciati" e nella mia mente invece risuona come un "E' per questo che dovete stare insieme, perché siete una coppia favolosa, siete gli opposti che si attraggono, siete le sfumature di colori che si mescolano, siete fatti l'uno per l'altra". Min non riesce a convincermi: lei lo ama ancora, lui deve per forza amarla ancora, quel sentimento esiste e non si può negare così. Per ogni oggetto che la ragazza mette nella scatola da restituire a Ed, per ogni capitolo, mi giungono in testa versi di una famosa  canzone Ho messo via un bel po' di cose/  ma non mi spiego mai il perché/ io non riesca a metter via te. Min si illude che abbandonando quegli oggetti, che riponendoli lontani da sé riuscirà a riporre lì dentro anche i sentimenti che prova. Ma io non ci credo, lei non ci crede, nessun lettore ci può credere. Min non riesce a chiudere Ed in quella scatola. Potrà metter via biglietti di cinema, tappi di bottiglia e squadrauova ma non Ed. Però poi arriva quella maledetta pag.335 e allora sì, siamo tutti con te, Min, facciamo il tifo per te, ti sosteniamo, vogliamo crederci, vogliamo riempire quella scatola con te e per te.
Inevitabilmente la storia riporta ognuno di noi alle nostre rotture, ai nostri cuori spezzati, alla scatola che non abbiamo riempito ma che avremmo potuto, alla lettera che non abbiamo scritto, ma quante parole avremmo potuto riversarci. Quella storia diventa la storia che ognuno nella vita ha vissuto, perché prima o poi qualcuno il cuore ce l'ha spezzato.
Chiudiamo il romanzo un po' tristi per Min e Ed, perché li amavamo anche noi, un po' tristi per un amore del nostro passato non finito nel migliore dei modi (qualcuno diceva che gli amori finiscono sempre male, altrimenti non finirebbero affatto), ma soddisfatti della lettura.
Perché Handler sa scrivere, sa raccontare, sa scendere nel profondo senza farsene accorgere.
Handler sa essere realistico senza lasciarci nel pessimismo, sa essere vero e diretto senza farci assaporare l'amaro della verità.
E soprattutto sa raccontarci di un amore che spezza il cuore senza farci versare lacrime: non è un autore di quelli furbi che fa leva sui sentimenti dei lettori per conquistare il pubblico. E' ironico, è sarcastico, è pungente. Ma anche romantico.
E' un mago di parole, un giocoliere di emozioni.
Grazie. 

Titolo: Perché ci siamo lasciati
Titolo originale: Why We Broke Up
Autore: Daniel Handler
Traduttore: *
Editore: Salani
Pagine: 354
Isbn: 9788867150397
Prezzo: €16,80
Valutazione: 5 stelline
Data di pubblicazione: 31 Gennaio 2013

*Traduzione a cura degli allievi della Scuola di specializzazione per traduttori editoriali Tuttoeuropa di Torino - corso 2011-2012 lingua inglese.

P.S. questa recensione è stata scritta a caldo, cosa che non faccio assolutamente mai. Le 5 stelline attribuite al romanzo sono state date di getto, presa dall'entusiasmo della lettura. Questo entusiasmo potrebbe sgonfiarsi col passare di qualche giorno, a volte mi accade. E tra qualche giorno potrei recuperare un po' di obiettività e considerare il romanzo meno fenomenale. Forse una stellina verrà tolta, chissà. Le parole che ho scritto restano, perché è ciò che provo ora. Domani avrei potuto essere più posata. Domani, chissà. 

P.S. bis: Qui trovate un carinissimo video che Daniel Handler ha girato a New York alla Central Station, intervistando i vari passanti sul loro cuore spezzato :) 
Enjoy!

47 commenti:

  1. bellissima recensione! sarà una delle mie prossime letture, aspetta solo di essere scelto dalla libreria :)

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  2. Ahhhh *___* Sarà il prossimo che leggo!!

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    1. Bene! spero che ti piaccia così scriverai una recensione meravigliosa!

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  3. Ho amato Lemony Snicket, eppure quando è uscito questo romanzo ho esitato, per paura di una delusione... Non so, forse ho temuto che dopo i Baudelaire Handler non sarebbe stato in grado di scrivere qualcosa di altrettanto bello. Ma adesso, leggendo la tua recensione entusiasta, non posso far altro che correre in libreria ;)
    Ilaria

    p.s. Solo una curiosità: la traduzione come ti è sembrata?

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    1. Anche io temevo, per i Baudelaire ho una sorta di venerazione, eppure come avrai capito il romanzo mi è sembrato perfetto. E anche la traduzione mi è sembrata buona, nonostante non sia opera di una sola persona. Insomma, nessuna nota stonata :)

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  4. Awwww, basta Sonia. Ora voglio leggere anche questo, ed è colpa tua! (Non ho letto Lemony Snicket)

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    1. Pochissime persone che conosco hanno letto Lemony, eppure sono libri così geniali! Eh, lo sai, che ci infettiamo a vicenda con la voglia di nuovi libri! ;)

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    2. Se ti confesso perché non l'ho letto......è perché sono tanti! Non che mi spaventi la cosa, ma ho sempre sperato che li raggruppassero di modo che non devi dannarti qua e là per trovare i volumetti

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    3. Vero, sono tanti e per il costo che avevano rapportato alla velocità con cui si potevano leggere (un paio d'ore a volume) costavano un botto. Ma io li ho scoperti nel momento in cui sono stati pubblicati per la prima volta. Ho preso il primo per curiosità e mi ha appassionata, e poi ho preso i successivi man mano che uscivano, in modo da non farmi un salasso... aspettare l'uscita di 13 volumi non è una cosa simpatica, ma quando si hanno sempre tante altre letture l'attesa è superabile.
      ora è pure difficile reperirli tutti, a quanto pare. Purtroppo qui in Italia non hanno avuto un forte successo, peccato.

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    4. Continuo a confidare nel cofanetto (o volumone), sai? E' successo con tanti altri libri.

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    5. Un cofanetto(ne) farebbe gola anche a me, che pure già ho i 13 volumi... ma chissà, speriamo la salani capisca!
      e vorrei anche che pubblicasse vari altri libretti che handler scrisse di supporto alla serie ma che in italia non hanno ancora visto la luce :/

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  5. Concordo su tutto. E soprattutto sull'amore per la scrittura di Daniel Handler (fra poco dovrebbe uscire anche la nuova serie di Lemony Snicket!!!).
    PS: Ma il titolo del blog ti è venuto spontaneo o è un omaggio al libro di Cornelia Funke? (che a me piace molto). Mi sono Google-Connessa ci si rileggerà spesso :))

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    1. Eterno amore per Lemony!
      Il titolo del blog è un omaggio a Cornelia, all'epoca mi aveva stregata e nessuno aveva usato il nome prima di me. Ora però forse userei un nome diverso, ma ormai Cuore d'inchiostro sono io e ci resto :)
      mi fa piacere che sei passata ^_^

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  6. Questo libro l'avevo già adocchiato in lingua originale... conosco Una serei di sfortunati eventi solo per via del film (che a dire il vero non sapevo fosse tratto da una serie di libri LOL strano perché di solito ci faccio molto caso a queste cose XD) comunque non conoscevo l'autore, ma non so perché mi ha attirato fin da subito! Quando l'ho visto in libreria pochi giorni fa ne sono stata davvero entusiasta! La tua recensione poi mi ha invogliato ancora di più... quando i libri ti attirano senza ancora che tu abbia letto la trama c'è sempre una ragione e penso questa sia una di quelle volte da "amore a prima vista" non vedo l'ora di leggerlo anche io :)

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    1. Sì ci sono dei libri che ci attraggono tipo colpo di fulmine, e questo sicuramente è capace di colpire un bel po' di lettori solo con uno sguardo... Mi sa che di Handler leggerei tutto, senza informarmi prima: con lemony snicket mi ha conquistata e ora gli sono eternamente fedele!

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    2. Argh! Mi hai messo curiosità anche su Una serie di sfortunati eventi adesso LOL

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  7. Uff, non lo conoscevo e ora lo voglio.
    Mi è preso un colpo per le 5 stelle....

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    1. Ma infatti, sono impazzita con le 5 stelle! forse domani caleranno ;)

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    2. Allora domani torno a controllare ;P

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    3. Non calare Sonia! Anche io a volte metto voti di cui poi mi pento perché pare troppo però penso che nel momento in cui ho stellato il libro valeva quello perché mi aveva dato QUELLE emozioni e quindi non ha senso cambiare il voto dopo, per rispetto al libro ;-) io da adolescente davo 5 a libri a cui ora darei 1... e viceversa, ma conservo quei voti come dei tesori, perché rappresentavano me e il libro in quel momento preciso...Non so se sono riuscita a farmi capire.

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    4. Sì, ti sei spiegata benissimo, Inanna! ed era quello che pensavo anche io: per me oggi questo libro vale 5 e tra l'altro potrebbe valerle anche domani, eh ;)
      però a volte capita che li rileggo (raramente) e non valgono più quel voto e allora cambio, dipende. Ma ora gli lascio le 5 stelle: è un evento abbastanza raro qui!

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  8. Ne abbiamo parlato e sai già che lo volevo, ora tu gli hai dato 5 STELLE e io DEVO leggerlo!

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  9. Io l'ho letto due settimane fa. Era il primo libro che leggevo di Handler e posso dire solo una cosa: le 5 stelline se le merita tutte!

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  10. Iniziamo con la fatidica domanda: mi confermi le 5 stelline? l'accendiamo? :)
    Non conoscevo questo autore, *cenere sul capo*, ma sono rimasta fulminata dal pezzo che hai riportato! Toccante e lucido, con quel pizzico di rassegnazione che sta alla storia finita, ma che si rivolta ancora. Lo aggiungo alla mia wish list!
    Ottimo consiglio.

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    1. Dopo la recensione di Girasonia lo abbiamo tutte messo in wish!

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    2. Sì, le confermo, sono ancora convinta.
      Il fatto che tu non lo conosca è più che lecito: in Italia non gli è stato dato grande risalto, insomma è un emerito sconosciuto... ma degno di occupare spazio nelle wish di tutti i lettori!

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    3. @Inanna: blogger aveva messo anche te nello spam, ma che gli è preso??? fortuna che ti ho scovata ;)

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  11. Ancora non ho letto i suoi libri scritti come Lemony Snicket, ma mi attirano da un sacco di tempo - e ora vorrei leggere anche questo!
    La copertina è davvero carina e particolare, così come la trama; nel video che hai postato, l'autore è fantastico!

    E poi... 5 STELLINE? Se tu dai 5 stelline, vuol dire che è da leggere, punto U.U

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    1. Cavolo, blogger ti aveva messo nello spam!! Sacrilegio!!!
      fortuna che ti ho ripescata :)
      Sì, dai leggili leggili leggili!
      oddio ste 5 stelline stanno cominciando a spaventarmi, poi la gente si aspetta un capolavoro... ma io non mi arrendo e le lascio, perché continuo ad adorarlo ^_^

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  12. Non riesco a fare 'rispondi' :(
    Anyway...grazie Sonia, confesso che sul contemporaneo ho ancora molto da imparare, e trovare buoni autori è sempre un piacere.
    perciò grazie per i consigli!

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    1. Ciao Alessandra,
      strano che non funzioni il rispondi... devo indagare!
      Quanto al contemporaneo, bé, è in continua evoluzione, perciò abbiamo tutti da imparare! Io vorrei intanto riuscire a colmare tutte le mie lacune nel classico ;)

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  13. Posso chiederti una cosa? Da lettrice, cosa ne pensi della scelta di non tradurre i testi all'interno delle immagini?
    Mi riferisco soprattutto a una delle ultime pagine, quella in pagina doppia con l'articolo su Lottie Carson. Lì si capisce una cosa piuttosto importante per la storia, ma la casa editrice l'ha lasciata scritta in inglese. Secondo te, la storia fila lo stesso? Si capisce perché Min era così sconvolta di aver trovato quel pezzo di carta?

    Te lo chiedo perché sono una dei traduttori di questo libro e noi avevamo tradotto tutti i testi nelle immagini, ma poi la casa editrice ha deciso di lasciarli in inglese...

    Grazie!
    thais

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    1. Innanzitutto complimenti per lo splendido lavoro che avete fatto!
      Quanto al lasciare le immagini non tradotte, devo ammettere che a me è piaciuto. Avendo una buona conoscenza dell'inglese, non ho avuto nessun problema a tradurle e l'immagine cui tu riferisci reca comunque nel titolo il motivo dello sconvolgimento di Min, perciò diciamo che comunque salta immediatamente all'occhio.
      Certo se il romanzo viene letto da chi ha minor dimestichezza con la lingua, si potrebbe verificare qualche problema (ma d'altronde penso che ogni lettore intuisca in qualche modo quel che Min ha letto).
      In ogni caso non capisco la decisione della casa editrice: potrebbe essere possibile che l'illustratrice non abbia dato il consenso a modificare le immagini?

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  14. Grazie dei complimenti! È stato un duro lavoro di squadra :)
    Sì, è probabile che sia stato per via dell'illustratrice, o più semplicemente non se la sono sentita di intervenire a modificare le scritte, che in un certo senso formano parte integrante delle illustrazioni.
    Il mio dubbio era appunto per i lettori che non conoscono l'inglese abbastanza bene da aver voglia di decifrare le scritte nei disegni, anche se in effetti non erano poi così complicate. Grazie della risposta, comunque!

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    1. Il lavoro dei traduttori mi affascina da sempre (a proposito, mi sto facendo un lungo giro per il tuo blog!) e il lavoro di squadra nelle traduzioni mi suona ancor più difficile del lavoro singolo... perciò siete stati davvero in gamba a dar vita a un prodotto uniforme.

      Quanto alla non conoscenza dell'inglese... dai, diciamo che nel 2013 non è ammissibile che ci siano ancora giovani che non lo parlano, e visto che il romanzo non è certo destinato a gente troppo matura ma a un target più giovane, si dà per scontato che tale fascia d'età sia in grado di recepirlo e tradurlo ;)

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    2. Mi fa piacere che ne sia uscito un bel lavoro, grazie!

      Guarda, io oltre a tradurre insegno inglese in una scuola e ti assicuro che di quindicenni (quindi proprio gli adolescenti a cui questo libro in teoria è rivolto) che non sanno l'inglese ce ne sono a bizzeffe... Ma probabilmente sono gli stessi che non aprirebbero un libro neanche con una pistola puntata alla tempia, quindi il problema non si pone :P

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    3. Esattamente quel che pensavo io: sono ancora tante i ragazzi che non lo parlano, ma probabilmente coincidono con quelli che non leggono... perciò nessun problema! :)

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  15. Il video che hai postato è veramente fortissimo!

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  16. Ho deciso che mi piacerebbe dedicarmi ai romanzi di Lemony Snicket (ho visto il film, ma l'idea dei libri mi prende di più).
    Potresti dirmi in quale edizione italiana li trovo?

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    1. Edizione Salani, è l'unica che li ha pubblicati. Ma non so se riuscirai a trovarli tutti... forse alcuni sono andati fuori catalogo. Ti conviene consultare librerie online come il libraccio, che spesso li vendono usati ;)

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  17. Grazie! Ho visto che comunque la mia biblioteca ne possiede una decina.
    Purtroppo manca il primo, ma vedrò di recuperarlo in qualche modo: vorrei leggerli in ordine, mi pare preferibile.

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    1. Sì, assolutamente in ordine, anche perché sono collegati l'uno all'altro, e pur essendo autoconclusivi, c'è un filo conduttore che fa da trama orizzontale e che rende necessaria la lettura nel giusto ordine.

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