martedì 3 aprile 2012

Recensione: Il meglio della vita di Rona Jaffe

The Best of Everything


Trama:
In una gelida mattina del 1952 a New York, Caroline Bender, completo grigio di tweed, borsetta di cuoio con miseri cinque dollari all’interno, varca la soglia della casa editrice Fabian – cinque piani ad aria condizionata, poltrone di cuoio e interni dalle geometrie déco – per il suo primo giorno di lavoro. Nella casa editrice, altre due ragazze condividono con lei l’emozione del debutto: April Morrison, una texana col viso così bello da togliere il respiro, e Gregg Adams, una bocca che fa sembrare peccaminoso persino fumare una sigaretta. Tra dirigenti sadici e feroci e colleghi ambiziosi e affascinanti, le tre ragazze svolgono con distratta grazia il loro lavoro, sognando di conquistare tutto quello che ogni giovane donna può desiderare, all’alba degli anni Cinquanta, a New York: the best of everything, il meglio della vita, il meglio di ogni cosa.

L'autrice:
Rona Jaffe (1931-2005) ha scritto numerosi libri di successo, quali Class Reunion, Family Secrets, The Last Chance, Mr. Right Is Dead. Il meglio della vita è l’opera che le ha dato la fama, con milioni di copie vendute e una fortunata trasposizione cinematografica con Joan Crawford, Suzy Parker e Hope Lange.


Recensione:
Se si spulciano un po' le recensioni a questo romanzo che si trovano on line (fonte: anobii), si troverà costantemente ripetuto che Il meglio della vita non è altro che:
- l'antesignano di sex and the city
- l'inauguratore del genere chick-lit
Affermazioni di cui troviamo motivazione e spiegazione nella chiarificante postfazione di Daniela Pagani.
Sono una lettrice che odia le prefazioni, perché le ritengo troppo anticipatrici di ciò che accadrà nel libro, ma sono una a cui piacerebbe leggere una postfazione ad ogni romanzo che le capita a tiro. Nella post-fazione si chiariscono spesso dei dubbi, il romanzo viene contestualizzato e analizzato alla luce del periodo in cui è stato scritto e pubblicato.
Non siamo qui per scrivere l'elogio alla postfazione, lo so, ma se ne ho puntualizzato la presenza è per sottolineare che Il meglio della vita acquista ancora più consistenza e profondità leggendo quelle ultime pagine.
Il meglio della vita è un romanzo scritto e ambientato nell'America degli anni '50 (periodo che sto iniziando seriamente ad apprezzare, in letteratura), incentrato sulla vita di alcune ragazze che, al termine degli studi, si ritrovano a dover affrontare il mondo del lavoro. Si tratta di ragazze che a diciott'anni sono già donne, devono iniziare a costruire il proprio futuro, a guadagnare, ad impegnarsi (e se si guarda ai diciottenni di oggi, ci si chiede se non si sia fatto qualche passo indietro...). Ragazze che lasciano la propria famiglia, che si adattano a vivere in minuscoli appartamenti, a dover risparmiare perfino sul cibo, pur di trovare la propria strada.
Queste ragazze, Caroline, April, Gregg, Mary Agnes, Barbara, si ritroveranno tutte a lavorare per la casa editrice Fabian. Un lavoro vissuto da ognuna di loro in maniera diversa: c'è chi ci si butta a capofitto per dimenticare una dolorosa separazione; chi svolge il proprio lavoro in attesa di trovare il vero amore che la sposerà e la porterà via da quel luogo; chi vi lavora in vista del prossimo matrimonio, per poter risparmiare ed organizzare un ricevimento come si deve; chi vi si è parcheggiata temporaneamente, perché non è ancora riuscita a realizzare il suo sogno - quello di fare l'attrice; e infine chi è costretta a lavorare per dare un tetto e del cibo alla figlia, dopo che il marito le ha lasciate.
Un lavoro che sembra rappresentare non tanto un'auto-realizzazione quanto un'alternativa all'amore, o meglio ancora, al matrimonio. Perché quel lavoro sembra perdere senso e valore nel momento in cui entra in scena il principe azzurro, che non è mai né principe né azzurro.
Se nel romanzo, infatti, le donne ne escono decisamente vincenti, nonostante le loro debolezze, insicurezze, ossessioni e paure, ci ritroviamo a leggere di uomini troppo deboli o troppo egoisti, come li descrive Daria Bignardi in copertina.
Chi è già sposato non rispetta quel legame e tradisce continuamente; chi non è ancora sposato non ha né la voglia né il coraggio di tuffarsi in un rapporto che vorrebbe dire diventare adulto e assumersi le proprie responsabilità. Uomini che non hanno nessuna considerazione per le donne in quanto esseri umani, ma le vedono come passatempi.
Le donne, dal canto loro, pur essendo forti e indipendenti, si fanno indebolire da quegli uomini. Forse vorrebbero davvero essere come Carrie e le amiche, ma ancora non ne hanno la forza. Vorrebbero davvero poter essere in grado di stare con degli uomini senza necessariamente aspettarsi il grande passo, ma la realtà non è quella.
Sono donne che amano disperatamente chi non le vuole, chi non le merita, chi non ricambia quel sentimento ed è la mancanza di quell'amore il loro motore. Il matrimonio è ancora la loro grande speranza, la loro meta ultima.
Se inizialmente ci era sembrato un romanzo femminista, ci siamo dovute ricredere. In ogni pagina è sempre più intenso e disperato il bisogno per ognuna delle protagoniste di un uomo accanto a sé.

Cinquecento e più pagine vive e profonde. L'autrice sembra amare ognuna delle ragazze di cui ci parla, come se avesse messo un pezzo di lei in tutte loro (ma in fondo, non è quel che fanno spessi gli scrittori?). Noi ci ritroviamo a conoscere e a comprendere le azioni e le motivazioni di queste donne, anche se possono sembrare lontane anni luce dal nostro modo di vedere la vita e il mondo. Le loro ansie e i loro desideri non sembrano circoscriversi necessariamente al loro mondo, al loro tempo, ma diventano universali e, seppur in misura diversa, molto simili ad ansie e desideri della donna contemporanea.
Consigliatissimo.



Titolo: Il meglio della vita
Titolo originale: The Best of Everything
Autore: Rona Jaffe
Editore: Beat Edizioni
Traduttore: Marina Bonetti
Pagine: 560
Isbn: 9788865590812
Prezzo: €9,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 21 Marzo 2012

4 commenti:

  1. Bello, mi ispira per tema e ambientazione

    RispondiElimina
  2. Come sempre una recensione molto curata che mi ha convinta. Vado ad aggiungere questo libro alla mia wishlist. Grazie e ciao!

    RispondiElimina
  3. Lessi la trama di questo libro un po' di tempo fa ed ora leggendo la tua splendida recensione non posso far altro che rinforzare il mio proposito di leggerlo.

    Sono già curiosa di poter conoscere meglio quelle donne così forti, ma al tempo stesso così bisognose d'amore. Dunque finisce nella mia wish, ringraziandoti di nuovo per il consiglio. La lista si allunga, un giorno ti farò causa perchè mi farai spendere troppi soldi. ahahahahah

    RispondiElimina