lunedì 8 ottobre 2012

Recensione: Un amore di angelo di Federica Bosco



Trama:
«Libera di danzare senza schemi e regole ferree, libera di studiare con chi volevo senza più obbedire ai canoni rigidissimi delle scuole prestigiose o ai capricci di insegnanti frustrati, libera di esprimere me stessa». Mia ha avuto l’occasione che attendeva da sempre: un’audizione alla Royal Ballet School. Ma quando si è trovata su quel palco, quando ha capito che la possibilità di entrare in quella scuola era a portata di mano, ha sentito di non voler rinunciare alla libertà di danzare senza regole, vincoli, costrizioni. Accanto a lei, anche nelle decisioni più difficili, c’è sempre stata la voce di Patrick, eterea presenza che non la lascia mai. Dopo il suo “no” alla Royal, per Mia può iniziare una nuova vita: lei e Nina, superate finalmente tutte le incomprensioni che le avevano divise, decidono di trasferirsi a Londra. Mia trova una scuola d’arte che la entusiasma, la Brit, mentre Nina prova a frequentare un corso di giornalismo. Ma Londra non è solo divertimento e cambiamenti: le due amiche dovranno anche affrontare la difficile gravidanza di Nina. A sostenerle, come sempre, ci sarà l’incorporea figura di Patrick. Finché un giorno…

L'autrice:
Federica Bosco è scrittrice e sceneggiatrice. Dopo il successo ottenuto con la trilogia dedicata a Monica (Mi piaci da morire, L’amore non fa per me, L’amore mi perseguita), ha pubblicato anche Cercasi amore disperatamente, S.O.S. amore (Premio Selezione Bancarella) e l’appassionante trilogia dedicata a Mia (Innamorata di un angelo, Il mio angelo segreto, Un amore di angelo). È anche autrice di 101 modi per riconoscere il tuo principe azzurro (senza dover baciare tutti i rospi) e di 101 modi per dimenticare il tuo ex e trovarne subito un altro. I suoi libri sono stati tradotti in 10 Paesi. 
Potete leggere di lei sul suo seguitissimo blog all’indirizzo www.federicabosco.com

Potete trovare QUI le recensioni ai due volumi precedenti

Recensione:
Ed eccoci qui, giunti al gran finale. 
Non è solo un modo di dire: la Bosco ha saputo davvero regalarci un gran finale. Pessimisti, scettici, poco fiduciosi potranno ricredersi. La storia di Mia non avrebbe potuto essere più perfetta. 
Non mi è facile parlare di questo romanzo, perché mi sono resa conto che è uno di quelli in cui la mia obiettività viene accecata dall'insana passione maturata per la protagonista nel corso di questi anni. Durante la lettura non ho notato niente di sbagliato: nella forma, nei contenuti, nello stile. Potrebbe essere un romanzo perfetto, è vero, ma più probabilmente potrei io essere un po' troppo di parte, perché così persa nello sviluppo della storia da non potermi concentrare su quei dettagli che al momento non mi sembravano altro che banalità. Leggere Un amore di angelo mi ha dato l'impressione di vivere ciò che accadeva: e quando si vive, non si bada certo a quei particolari del tipo "la trama è prevedibile, i personaggi non sono troppo credibili, i dialoghi sono piatti" - o cose del genere - (niente di tutto ciò riguarda il romanzo in questione: è un semplice esempio). Ciò che accade è vita: ordinaria, sconvolgente, monotona, irrazionale. Non ci si ferma a osservarla, dissezionarla, giudicarla ma semplicemente viverla. Credo che sia quanto mi sia accaduto con la trilogia della Bosco, una simpaticissima e romantica trilogia young adult senza nessuna particolare caduta nel paranormal. Quell'angelo del titolo in qualche modo fa sentire la sua presenza, rappresentando un elemento non certo ordinario, ma non è abbastanza per catalogare il romanzo come fantasy o giù di lì. La storia che la Bosco ci racconta non ha nulla di sensazionalistico, mi piace definirla semplicemente normale. Ma se è la normalità la caratteristica di questo romanzo, cos'è che mi ha colpita e convinta ad arrivare fino all'ultimo volume?
La storia di Mia (e non me ne vogliano le super-romanticone, per me - nonostante il titolo focalizzi l'attenzione sull'onnipresenza di Patrick - protagonista indiscussa del romanzo è stata sempre e solo Mia e non la coppia Mia-Patrick) è una storia universale: un viaggio alla scoperta di se stessi, passando attraverso le incertezze, i dolori, le sconfitte, le perdite; sempre accompagnati dall'affetto e dal calore di famiglia e amici; col sostegno dei sogni che non smettono mai di brillare indicando quale sia la giusta strada da prendere; con la forza necessaria quando si comprende che i desideri di un tempo son cambiati e ci vuole coraggio di trovarne di nuovi e riconoscere ciò che si sta diventando. Un romanzo di formazione, che di certo non avrà la statura e le pretese dei grandi romanzi del passato, ma che nel suo piccolo offre alle ragazze, soprattutto alle adolescenti di oggi, una strada per comprendere l'importanza di credere nei sogni, di accettare le perdite, di adattarsi ai cambiamenti e di sapersi rimettere in gioco e ricominciare tutto daccapo. 
Tempo fa lessi le parole della Bosco (non ricordo più dove, altrimenti avrei linkato il post) riguardo al percorso che ha fatto fare alla sua protagonista: l'autrice rivelava che la trilogia era concepita come una sorta di viaggio attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. Un viaggio quindi per niente facile ma sicuramente catartico. Dall'inferno della scomparsa di Patrick e del sogno di ballare, attraverso il periodo della riabilitazione e dell'accettazione di dover continuare una vita senza gioia, per giungere a un happy ending commovente e perfetto.
Ho detto tutto senza dire nulla, lo so, ma sono ancora in preda alle emozioni. Al senso di perdita che si prova quando si arriva alla fine di una storia che si è amata, all'euforia di constatare che tutti i tasselli hanno trovato la loro esatta posizione, all'emozione di poter conservare questa semplice straordinaria storia nel cuore, per sempre. Mi piacerebbe ringraziare personalmente la Bosco per avermi regalato un primo volume pieno di sogni e di futuro ma dal finale tanto tragico quanto perfetto, un secondo volume duro, ma ricco di speranza, e condito da tanta sana ironia da renderlo godibilissimo, un terzo volume dove la speranza diventa concretezza, dove i sogni infranti rinascono dalle loro ceneri più lucenti e brillanti di prima, dove l'amore non è mai sdolcinatezza ma un sentimento tangibile, maturo, vero. Mia sperimenta il suo paradiso personale non accontentandosi di viverlo da sola, ma portando con sé la migliore amica Nina, la mamma, il padre, e tutti coloro che l'hanno amata e sostenuta. Mia diventa una persona speciale grazie a loro, e per loro.
A noi lettori non resta che riempirci gli occhi e il cuore di sogni ed emozioni, di tornare ad essere ottimisti e fiduciosi anche se solo per il tempo che serve per leggere quattrocento pagine, con la fondamentale lezione di non snobbare mai i libri attraverso i nostri pregiudizi, perché loro sanno sorprenderti sempre imprevedibilmente, come solo le vere sorprese sanno fare.

Titolo: Un amore di angelo
(#3)
Autore: Federica Bosco
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Isbn: 9788854140912
Prezzo: €9,90
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 20 Settembre 2012

8 commenti:

  1. ohibò, mi hai quasi fatto venir voglia di leggerlo...

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    1. Elisa! (che strano vederti in queste vesti, e con questo nome!) diciamo che la mia passione per questo libro è davvero cieca e poco obiettiva. E' uno dei pochi young adult che mi hanno colpita tanto... però un po' prevedo che ciò che io ho provato non accadrà anche agli altri!

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  2. non ho letto mai nulla di quest'autrice, ma cercherò di recuperare!! bella recensione!!

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  3. Ciao Girasonia,
    sai neanch'io non ho ancora letto nulla della Bosco. E' una scrittrice non apprezzata profondamente dalla critica ma, amata dal pubblico. Ma lei non scriveva di amori traditi, finiti male, di come trovare un nuovo marito? Come mai ha cambiato "direzione"? Sono curiosa ...
    Comunque la tua recensione "non - obbiettiva" è splendida :)

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    1. Sì, Caterina, scriveva storie sul genere chick-lit più che altro ma che non mi hanno mai appassionata né divertita, nonostante la protagonista avesse la mia età e quindi l'immedesimazione poteva scattare più facilmente...
      Invece questa ragazzina di 16 anni mi ha totalmente presa!
      Il perché del cambio di direzione non lo so, anche perché avevo smesso di seguirla dopo esserne stata delusa, ma probabilmente sarà stato dettato da esigenze di natura commerciale: gli ya tirano di più, in questo momento. Opinione mia che può essere tranquillamente smentita da chi ne sa di più!
      Grazie per il complimento :)

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  4. Mi stai seriamente facendo venire qualche dubbio.. com'è possibile che io il primo l'ho trovato tanto brutto da darlo addirittura via? o.O"
    Se in futuro pubblicassero un volume che contiene tutta la trilogia magari ci riprovo..

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    1. Seli a volte capitano quei libri che creano una sorta di connessione con un tal lettore e con l'altro no, non per una particolare bellezza intrinseca ma per un feeling che scatta improvviso: questo è il mio caso! :)

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  5. io ho letto tutta la trilogia della bosco...e tutti i tre libri sono bellissimi xd

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