lunedì 7 novembre 2011

Recensione: I pesci non chiudono gli occhi di Erri De Luca


Glielo dissi, 
che il suo palmo di mano era meglio del cavo di conchiglia, 
mentre risalivamo a riva, staccati.
“Lo sai che hai detto una frase d’amore?” 
disse avviandosi verso l’ombrellone. 
Una frase d’amore? 
Neanche so cos’è, che le è venuto in mente?
 Ne sa più di me per via degli animali, ma si è sbagliata. 
Ho detto una frase di stupore.

Trama:
A dieci anni l'età si scrive per la prima volta con due cifre. È un salto in alto, in lungo e in largo, ma il corpo resta scarso di statura mentre la testa si precipita avanti. D'estate si concentra una fretta di crescere. Un uomo, cinquant'anni dopo, torna coi pensieri su una spiaggia dove gli accadde il necessario e pure l'abbondante. Le sue mani di allora, capaci di nuoto e non di difesa, imparano lo stupore del verbo mantenere, che è tenere per mano.

L'autore:
Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950. Diciottenne, vive in prima persona la stagione del '68 ed entra nel gruppo extraparlamentare Lotta Continua. Poi sceglie di esercitare diversi mestieri manuali in Africa, Francia, Italia: camionista, operaio, muratore. Studia da autodidatta l'ebraico e traduce alcuni libri della Bibbia. E' opinionista del Manifesto.

Recensione:
Ogni volta che mi avvicino a un libro di Erri De Luca, mi sembra di essere in apnea. Inizio a trattenere il fiato chiedendomi se stavolta mi permetterà di respirare e di leggerlo con calma e serenità o se, come è già successo, mi ritroverò immersa e sommersa in quelle pagine, senza possibilità di emersione se non quando sarò giunta alla fine. Non perché la storia sia coinvolgente, non perché scatti un processo di immedesimazione.. al contrario. Erri De Luca mi racconta delle storie che non ho mai conosciuto, che non ho mai visto, eppure quelle parole mi risuonano familiari, come se mi setsse mettendo a parte del segreto della vita.
È sempre così: lui racconta e io lì, in silenzio, ad ascoltare. Quasi fossi una bambina, e la fiaba che mi sta raccontando fosse tradotta in poesia. 
Non riesco a trovare in nessun luogo del mio cervello, del mio cuore o della mia anima le parole giuste per poter parlare di un romanzo di Erri De Luca. Non ci sono parole adatte a riassumere le sue pagine: I pesci non chiudono gli occhi ci riportano un protagonista bambino, di soli 10 anni, un po’ timido un po’ solitario… eppure già alle prese col primo amore, senza neanche sapere come e perché, che si trova a fare i conti con il corpo di un bambino e i pensieri più grandi di lui. Sullo sfondo il mare, un padre lontano in America, una mamma che non vuole lasciare il posto dov’è vissuta finora, e ancora dei ragazzini cattivi per gioco, per scherzo e infine c’è lei.
Quella di De Luca è una prosa che diventa poesia, è la descrizione di un tempo che fu che diventa vita vera, di gesti quotidiani che diventano amore.
Non chiedetevi se vi piacerà, non fermatevi a leggere trama e recensioni.
Prendete il libro, mettetevi comodi e lasciatevi trasportare. Vi sentirete più leggeri, più felici, o forse solo più uomini. Peccato che ci siano solo 115 pagine per vivere questo stupendo incanto. 

Titolo: I pesci non chiudono gli occhi
Autore: Erri De Luca
Editore: Feltrinelli
Pagine: 128
Isbn: 9788807018558
Prezzo: €12,00
Valutazione: 4 stelline



3 commenti:

  1. Una cosa che non ho mai fatto e forse mai farò è scrivere un pensiero su un libro di Erri De Luca. Bisognerebbe essere poeti per descrivere le emozioni che ti fa provare o l'immensità delle sue parole.
    Lo amo.

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  2. @Aliena: condivido pienamente con te. mi sono sentita minuscola a provare a scrivere qualcosa su questo libro. Erri De Luca lascia senza parole.

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