Familjegraven
Trama:
Ne Il tizio della tomba accanto avevamo lasciato Desirée e Benny decisi a fare un figlio, con la promessa di non rivedersi mai più se il tentativo non avesse avuto buon esito. Ma quando il test di gravidanza si rivela negativo, la delusione è talmente grande che non possono fare a meno di ritentare, a prezzo di bugie e sotterfugi nei confronti di Anita, la cugina con cui Benny vive ormai da quasi un anno. Il secondo tentativo però va in porto e, dopo qualche esitazione, Desirée vende il suo appartamento in città e va a vivere con Benny. Il bambino, Arvid, nasce in agosto, proprio nel bel mezzo della falciatura del fieno, e Benny si perde il parto, ma ben presto la vita si trasforma per lui in un idillio: Desirée s’impegna a diventare la perfetta moglie di un allevatore e, anche se a febbraio è già incinta di nuovo, quando lui si rompe una gamba gli subentra nella mungitura, portandosi dietro Arvid su un seggiolino. Nonostante le buone intenzioni, però, per la donna non sarà affatto semplice seguire il lavoro della fattoria ed essere madre, alla fine, di ben tre pargoli. La vita diventa presto una lunga e sfiancante corsa a ostacoli che mette a dura prova la tenuta della giovane coppia. Riusciranno ancora una volta i sentimenti a sopravvivere alle fatiche della quotidianità oppure il matrimonio è davvero la tomba (di famiglia) dell’amore?
L'autrice:
Katarina Mazetti, nata in Svezia nel 1944, è stata prima insegnante e poi giornalista. Autrice di libri per bambini e per adulti, ha ottenuto un successo straordinario con il romanzo Il tizio della tomba accanto (Elliot, 2010), tradotto in numerosi paesi e da cui è stato tratto un film.
Recensione:
L'autrice:
Katarina Mazetti, nata in Svezia nel 1944, è stata prima insegnante e poi giornalista. Autrice di libri per bambini e per adulti, ha ottenuto un successo straordinario con il romanzo Il tizio della tomba accanto (Elliot, 2010), tradotto in numerosi paesi e da cui è stato tratto un film.
Recensione:
Undici anni fa la scrittrice svedese Katarina Mazetti pubblicava il suo primo romanzo, Il tizio della tomba accanto, riscuotendo grande successo. Il libro venne tradotto in più paesi (da noi arrivò prima con la Salani, col titolo O me, o muuh, e poi l'anno scorso con la Elliot) e fu realizzato anche un film, Grabben i graven bredvid.
Quando un romanzo ottiene il favore del pubblico, accade spesso che l’autore decida di continuarne la storia, per accontentare i lettori, per dare un futuro ai suoi personaggi. Ecco che nasce Tomba di famiglia, i cui protagonisti non cambiano: son sempre loro, la bibliotecaria Desirée e l’allevatore di mucche Benny.
Nel primo volume si erano conosciuti presso le tombe dei propri cari, avevano scoperto di essere completamente diversi, opposti in tutto, eppure si erano ritrovati innamorati, magneticamente attratti l’uno dall’altra.
Qui non sono più insieme: lui è andato a vivere con la cugina Anita, una donna che gli dà ciò di cui ha bisogno (pasti sempre pronti, una casa in ordine, un aiuto nella stalla); lei vive da sola in città e continua il suo lavoro come sempre. Finché non decide di fargli l’indecente proposta: provare ad avere un figlio, in soli tre incontri. Quel che accadrà se il figlio ci sarà o meno, lo decideranno solo poi, quando avranno il responso.
Il figlio arriva, e la vita cambia. Anita viene mandata via e Benny e Desirée iniziano la vita insieme, quella cui probabilmente erano destinati fin dal primo romanzo. La storia è incentrata tutta su questa difficile, terribile convivenza. Due spiriti diversi, due opposti stili di vita e opposti modi di vedere la vita, la quotidianità, la divisione dei compiti. Una convivenza che ad ogni lettore sembrerà impossibile, inaccettabile.
Durante la lettura si avverte la stanchezza di una situazione assurda che sembra non riuscire a trovare una soluzione: le pagine scorrono e i problemi son sempre gli stessi, le lamentele anche e le soluzioni non sono mai soddisfacenti. Non c’è amore ma egoismo, ottusità, ignoranza. I due protagonisti insieme non creano scintille ma ci appaiono come una coppia ormai obbligata a convivere, che non riesce a trovare scappatoie e che si ritrova di anno in anno con un figlio in più.
Quando un romanzo ottiene il favore del pubblico, accade spesso che l’autore decida di continuarne la storia, per accontentare i lettori, per dare un futuro ai suoi personaggi. Ecco che nasce Tomba di famiglia, i cui protagonisti non cambiano: son sempre loro, la bibliotecaria Desirée e l’allevatore di mucche Benny.
Nel primo volume si erano conosciuti presso le tombe dei propri cari, avevano scoperto di essere completamente diversi, opposti in tutto, eppure si erano ritrovati innamorati, magneticamente attratti l’uno dall’altra.
Qui non sono più insieme: lui è andato a vivere con la cugina Anita, una donna che gli dà ciò di cui ha bisogno (pasti sempre pronti, una casa in ordine, un aiuto nella stalla); lei vive da sola in città e continua il suo lavoro come sempre. Finché non decide di fargli l’indecente proposta: provare ad avere un figlio, in soli tre incontri. Quel che accadrà se il figlio ci sarà o meno, lo decideranno solo poi, quando avranno il responso.
Il figlio arriva, e la vita cambia. Anita viene mandata via e Benny e Desirée iniziano la vita insieme, quella cui probabilmente erano destinati fin dal primo romanzo. La storia è incentrata tutta su questa difficile, terribile convivenza. Due spiriti diversi, due opposti stili di vita e opposti modi di vedere la vita, la quotidianità, la divisione dei compiti. Una convivenza che ad ogni lettore sembrerà impossibile, inaccettabile.
Durante la lettura si avverte la stanchezza di una situazione assurda che sembra non riuscire a trovare una soluzione: le pagine scorrono e i problemi son sempre gli stessi, le lamentele anche e le soluzioni non sono mai soddisfacenti. Non c’è amore ma egoismo, ottusità, ignoranza. I due protagonisti insieme non creano scintille ma ci appaiono come una coppia ormai obbligata a convivere, che non riesce a trovare scappatoie e che si ritrova di anno in anno con un figlio in più.
L’autrice manca di ironia, le sue idee per quanto originali in partenza, non riescono a decollare. Proviamo compassione per Benny e Desirée, avremmo desiderato non dover leggere il seguito di quella che era stata una bella storia d’amore. Questa ci ha rattristati e ci ha fatto avvertire la pesantezza dello stare insieme a qualcuno che è diverso da noi.
In poche parole: un seguito che ci fa rimpiangere gli inizi di quella storia, anche se non era finita come avremmo voluto e all'epoca avremmo tanto desiderato vederla continuare...
In poche parole: un seguito che ci fa rimpiangere gli inizi di quella storia, anche se non era finita come avremmo voluto e all'epoca avremmo tanto desiderato vederla continuare...
Prime 34 pagine su 10 righe dai libri
Titolo: Tomba di Famiglia
Titolo originale: Familjegraven
Titolo originale: Familjegraven
Autore: Katarina Mazetti
Editore: Elliot - Collana Scatti
Traduttore: Laura Cangemi
Pagine: 256
Isbn: 9788861922433
Prezzo: €16,00
Valutazione: 2 e1/2 stelline
Valutazione: 2 e1/2 stelline
non so perchè ma immaginavo non fosse un gran bel libro..
RispondiElimina@saya: pazienza, almeno non mi è rimasto il dubbio!
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