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mercoledì 30 novembre 2011

Inchiostro a colori: Mayalen Goust!


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Ed eccoci qua ad un nuovo appuntamento con i nostri Colori:
terzo appuntamento, terza illustratrice francese!
Ok, prometto che mi impegnerò ad allontanarmi un po' dalla Francia ma
non troppo presto!
Le illustratrici francesi sono state le prime a farmi venire l'idea
di questa rubrica, perciò devo necessariamente render loro onore!
Oggi tocca a
Mayalen Goust!


L'illustratrice:
Mayalen Goust è nata nel 1976 a La Rochelle e vive in Bretagna, a Rennes. Dopo gli studi artistici ha cominciato a lavorare per un'agenzia di comunicazione. Il suo primo libro per bambini è del 2004. Con uno stile morbido, etereo e colorato, Mayalen riesce a creare universi pieni di tenerezza e poesia. Con Gallucci ha pubblicato Biancaneve.



Perché ho scelto lei?
Bé, la prima risposta a questa domanda è rinchiusa nella copertina di Biancaneve. Osservatela (la trovate sotto, in Dove possiamo trovarla?) e ne rimanete ipnotizzati.
Si tratta di una favola, eppure la copertina ha uno sfondo tutto nero. Ben diverso dalle cover dai colori forti e sgargianti della Gallucci. Il nero la fa da padrone. Uno sfondo nero su cui però il volto di Biancaneve spicca come se fosse la cosa più bella del mondo, in quel momento. Alla prima occhiata quel volto ci parla e ci dice: sono io, quella che lo specchio ha definito la più bella del reame, sono davvero io. E noi osservatori non possiamo che concordare. 

Un volto bianco come la neve, capelli neri come l'ebano e labbra rosse come il sangue (ok, nella favola si parla di guance, ma qui sono le labbra a prendere quel colore). 
Mayalen ci sa fare: ci mostra questo volto e subito la storia di Biancaneve si ripete nella nostra memoria. 
Sfogliando le pagine scopriamo che la storia è proprio quella dei Grimm, probabilmente con i soliti adattamenti per renderla piacevole ai bambini, ma i disegni non corrispondono affatto al nostro immaginario. 

Biancaneve è una bambina, non una fanciulla: una bimba i cui tratti assumono le sfumature dei personaggi dei manga giapponesi. Non la riconosciamo eppure la accettiamo: pur se diversa, è sempre lei. La matrigna sembra meno pericolosa di quella a cui siamo stati abituati e i nani... bé, i nani sono uno spettacolo. Sembrano i pupazzetti che appendiamo all'albero di natale. Cappello a punta rosso, viso tondo: niente a che fare con i nostri sette nani. E il principe? Tutto fuorché Azzurro! Sembra uscito dalle mille e una notte...

Disegni che ci trasportano lontano, che ci fanno sentire l'universalità delle fiabe: in qualsiasi paese andremo, Biancaneve esisterà e sarà stata immaginata coi tratti tipici di quel luogo. Terminato di sfogliare le pagine, mi sono sentita testimone di qualcosa di grande, come se avessi assistito allo svelarsi di un mistero. 
Brava Mayalen, sei riuscita a incantarmi!

Dove possiamo trovarla?




Titolo: Biancaneve
Titolo originale: Blanche-Neige
Autore: Fratelli Grimm
Illustratrice: Mayalen Goust
Editore: Gallucci
Traduttore: Alessandro Marcigliano
Pagine: 24
Isbn: 9788861452237
Prezzo: €13,00
Valutazione: 4 stelline

mercoledì 23 novembre 2011

Inchiostro a colori: Aurélia Fronty!

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Eccoci al secondo appuntamento con la nostra rubrica colorata...
ospite di oggi sarà un'altra geniale illustratrice francese:
Aurélia Fronty!


Aurélia Fronty è nata a Parigi nel 1973 e vive a Montreuil, da dove collabora con i più prestigiosi marchi editoriali francesi, come Gallimard, Seuil e Gautier-Languereau, e le voci più interessanti della scrittura per ragazzi. I suoi oltre quaranta album le sue illustrazioni sono state oggetto di numerose esposizioni, tra cui l’Exposition Jubilo presso il Salon du livre et de la presse jeunesse deMontreuil del 2009 e le Immagini della fantasia, a Sarmede nello scorso ottobre. Con Donzelli ha pubblicato Filo di fata (2009), Tristano e Isotta (2010) e Raja (2011).
Sito dell'autrice: http://www.aureliafronty.com/



Perché ho scelto lei?
Innanzitutto perché ho scoperto che Aurélia e Elodie Nouhen (la trovate QUI) sono amiche e vivono entrambe a Montruil... perciò mi sembrava giusto iniziare la rubrica con entrambe.
Seconda motivazione: ho iniziato questa rubrica con quegli illustratori (o meglio illustratrici) che attraggono prima di tutto i bambini e poi i grandi. Per ora voglio soffermarmi su questo tipo di disegni, poi inizierò a spaziare...
La Fronty mi ha colpito immediatamente per i colori forti e l'impatto immediato che le sue immagini hanno avuto su di me. Per me che faccio dei colori una ragione di vita, i suoi sfondi verdi, rossi, arancio, blu sono fonte di gioia. I suoi disegni, per quanto semplici, a volte stilizzati, sembrano non fermarsi mai: lo sguardo li rincorre continuamente, si sente trasportato verso qualche punto che non sa, eppure in quella corsa si riposa e trova serenità.
I disegni della Fronty non stanno lì per essere ammirati: più li guardo e più mi vien voglia di immergermi in essi e farne parte. So che le mie considerazioni suoneranno strambe o incomprensibili alla maggior parte di voi lettori: non sono un'esperta d'arte, né di disegno o di tecniche. Ignoranza massima, la mia. Parlo solo delle sensazioni che le immagini della Fronty mi hanno trasmesso.

Sensazioni nate dalla lettura di Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello. Una dolce storia di crescita in versi e immagini. La Fronty ha saputo raccontarci la storia di quel bambino e del suo nonno, senza il bisogno di leggere i versi che l'accompagnano. Se avete voglia di raccontarvi una storia, o di farla immaginare ai vostri bambini, o ai vostri fratellini/sorelline, prendete un libro di Aurélia e fateli sognare...

Avrei voluto aggiungere tutte le immagini del libro, ma qui sul pc non rendono tanto quanto sulla carta stampata, purtroppo... in ogni caso, fatevi un giro nel sito dell'illustratrice per poter fantasticare grazie a lei!


Dove possiamo trovarla?
Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello è una poesia, un inno alla vita che scorre e attraversa le sue fasi senza mai fermarsi, proprio come un corso d’acqua. Il ruscello è come un testimone che il nonno passa al nipotino, e che lo accompagnerà dai giochi e le paure dell’infanzia, ai fremiti e alle incertezze dell’adolescenza, fino alle scelte e alle sicurezze dell’età adulta. Quel bambino, sa far tesoro di quel dono e in ogni passaggio della vita, riconosce tra le acque, gli uccelli, i fiori, i colori del ruscello le tracce del passaggio di quel nonno, che da lontano gli sorride sornione e bonario, ora per sostenerlo, ora per spronarlo, ora per proporsi come complice di avventure tra le onde all’insaputa dei genitori. Un ruscello che è come un ponte gettato tra le generazioni, un invito alla lettura insieme: nonni e nipoti, genitori e figli. Acqua, fiori, pesci, erbe selvatiche, alberi, sassi, uccelli, gocce, onde, dune di sabbia, e poi ancora indiani, vele,marinai, ghiacci e lame di pattini: le stagioni dell’anno e le età della vita si addensano lungo il ruscello, grazie ai pennelli morbidi e ai colori pastosi di uno dei talenti più originali dell’illustrazione contemporanea.

La trovate anche qui:


Titolo: Un giorno mio nonno mi ha donato un ruscello
Titolo originale: Un jour grand-père m'a donnè un ruisseau
Autore: Gaelle Perret
Illustratrice: Aurélia Fronty
Editore: Donzelli
Traduttore: Adelina Galeotti
Pagine: 40
Isbn: 9788860366504
Prezzo: €24,00
Valutazione: 4 stelline

mercoledì 16 novembre 2011

Inchiostro A colori!

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Finalmente posso dare il via a questa nuova rubrica che avevo in mente da tanto tempo, ma che finora non ero riuscita a realizzare... 
Eccola qua
Inchiostro a colori!
Di cosa si tratta?
Protagonisti son sempre loro: I LIBRI!
 Stavolta non mi limiterò alle sole parole: voglio che a parlare siano anche le IMMAGINI!
Perciò questa rubrica sarà dedicata a romanzi illustrati, fiabe per bambini, libri fotografici. 
Tutte quelle storie che possono essere raccontate 
non solo tramite il nostro caro inchiostro nero, 
ma attraverso tutti i colori del mondo!
Sono andata perciò alla ricerca di quegli illustratori che avrebbero potuto inaugurare questo spazio... 
aprirà le danze 
Elodie Nouhen!


L'illustratrice
Élodie Nouhen, nata nel 1970, vive e lavora in Francia. Formatasi all’École supérieure d’arts graphiques Penninghen, oggi lavora nel suo atelier di Montreuil, dove dipinge, raschia, taglia, incolla, manipola colori e materiali per esplorare gli ambiti più diversi – dalla pittura al collage, dalle decorazioni alle affiches, dagli album per l’infanzia alle illustrazioni dedicate ai pubblici più vari e di ogni età. Da questa sua enorme ricchezza inventiva nasce un universo di colori di grande finezza. Autrice e illustratrice di decine di album, pubblicati in Francia da editori come Didier Jeunesse, Milan e Sarbacane, lavora insieme ad alcuni degli autori più popolari di libri per ragazzi, da Philippe Lechermeier a Taï-Marc Le Thanh.

La Bella Addormentata Nel Bosco

Perché ho scelto lei?
Cappuccetto Rosso e il Lupo
La Nouhen è più famosa in Francia che qui da noi. I suoi disegni sono conosciuti per ora solo dagli intenditori, e da quelle case editrici che si interessano alle pubblicazioni di fiabe e storie per bambini. Se non avete figli, o magari fratellini e sorelline, raramente vi sarà capitato di imbattervi in qualche suo disegno. 
Eppure le immagini di questa illustratrice credo possano essere apprezzate maggiormente da un pubblico più adulto. La scelta dei colori tenui e la totale mancanza di tridimensionalità o prospettiva sembrano richiamare epoche lontane, risvegliando un interesse di sicuro non infantile. 
L'ho incontrata nel volume che la casa editrice Donzelli ha voluto dedicare alle fiabe di Perrault, Tutte le fiabe.
Cenerentola e le sorellastre
Ogni fiaba viene ritradotta, riadattata e raccontata secondo la versione originale, con l'aggiunta finale di una morale in versi. Ad ogni fiaba si accompagnano, immancabili, le immagini. Rileggere Cappuccetto Rosso, Barbablù, Cenerentola, e addirittura una Pelle D'asino tutta rigorosamente in versi, lasciandosi accompagnare dalla versione colorata della Nouhen, è stata un'esperienza particolare, soprattutto se si è "grandi" come me e le fiabe appartengono ormai al nostro passato.


Dove possiamo trovarla??
Centinaia sono le versioni, rimaneggiate, riscritte o reinterpretate da penne illustri, delle storie messe per la prima volta nero su bianco nel 1697 da Charles Perrault. Fu all’epoca, infatti, che il celebre letterato francese decise di intraprendere un ambizioso progetto: trasformare alcune storie della tradizione orale in racconti letterari, con tanto di morale, da destinare ai salotti della Francia del Re Sole. L’intento dichiarato di Perrault era «contaminare» la cultura e la letteratura del tempo mediante il recupero delle credenze pagane e dei motivi superstiziosi e magici del folklore. La forza intrinseca di quella sfida è dimostrata dal fatto che le sue storie hanno attraversato tre secoli migrando di bocca in bocca, di penna in penna – prima fra tutte quella dei fratelli Grimm. L’ironia della sorte ha voluto non solo che l’intento modernizzatore di Perrault abbia dato vita a dei «classici» per antonomasia, ma anche che la popolarità di ciascuna delle sue storie abbia preso il sopravvento sull’autore, a tal punto da assumere una vita propria. La brillante traduzione di Maria Vidale restituisce nuova linfa alle fiabe di Perrault e le riconduce al loro spirito più autentico, senza sacrificare quelle morali, ricche di ironia, che chiudevano i racconti. Gemma preziosa di questa raccolta, una straordinaria Pelle d’asino in versi di cui si era quasi smarrita la memoria: a dispetto del testo originario, le numerose versioni in prosa circolate e poi divenute cliché, oltre a snaturarne la forma, ne hanno smussato gli aspetti considerati più scabrosi. Ad accompagnare il filo del racconto di Perrault il tratto fine e delicato dell’artista francese Élodie Nouhen, che con il suo bouquet di matite colorate ha raccolto la sfida, tutt’altro che agevole, di illustrarle tutte insieme, restituendo loro il pregio dell’integralità e instillando un’anima nuova nelle mirabolanti creature di Perrault, i tanti Cappuccetti rossi, Pollicini, Belle addormentate e Cenerentole che non smettono di incantarci.

Titolo: Tutte le fiabe
Titolo originale: Les Contes de Perrault
Autore: Charles Perrault
Illustratrice: Elodie Nouhen
Editore: Donzelli
Traduttore: Maria Vidale
Pagine: 200
Isbn: 9788860366221
Prezzo: €23,00
Valutazione: 4 stelline

lunedì 7 novembre 2011

Recensione: Evelyn Starr Il diario delle due lune di Francesco Falconi e Luca Azzolini

Evelyn Starr
Il diario delle due lune

Trama:
Evelyn Starr ha tredici anni, vive a Ithil Runa con la madre Meb e la bisnonna Geraldine e divide il suo tempo tra la scuola, le lezioni didanza e le amiche. La sua famiglia però nasconde un segreto: appartiene alla stirpe dei Guardiani delle Nebbie e custodisce l’accesso a un luogo magico, perennemente avvolto dalla nebbia. È il Regno Grigio, dove si aggirano esseri fatati e animali parlanti che cambiano forma dall’alba al tramonto. Evelyn ancora non lo sa, ma è proprio lei l’ultima erede dei Guardiani, l’unica che possa impedire l’avanzata dei Senzastelle e della loro oscura Regina. Insieme al suo nuovo amico Zak, un ragazzo lupo che non ricorda il proprio passato, e ll’eccentrico furetto Stillygan, Evelyn affronterà il viaggio più avventuroso della sua vita: oltre i confi ni della Città Proibita, dentro la Montagna Cava, nelcuore del Palazzo di Ghiaccio, per sconfiggere il crudele Signore delle Nebbie…

Gli autori:
Luca Azzolini è nato a Ostiglia nel 1983. Ha sempre scritto, fin da giovanissimo, e ha pubblicato il primo racconto a diciotto anni. E' redattore di "Fantasy Magazine" per cui cura la sezione Racconti. Vive con il suo gatto Gino in una casa piena di libri.

Francesco Falconi è nato a Grosseto nel 1976. Fin da piccolo era un grande appassionato di romanzi fantastici, ma spesso non era contento del finale e quindi ah deciso di scrivere libri tutti suoi, Ha pubblicato diversi racconti e saghe fantasy, tra cui Estasia (Curcio Editore).

L'illustratrice:
Silvia Bigolin nasce a Treviso nel 1975. Frequenta il liceo artistico di Treviso e, nel 1999, si "laurea" al corso di scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Le prime esperienze professionali avvengono in ambito teatrale, nei laboratori di scenografia Decor-Pan e La Bottega Veneziana e al Teatro Comunale di Treviso. Dal 2003 collabora con Edizioni Piemme illustrando libri per Geronimo Stilton, per la collana Le principesse del Regno della Fantasia e, più recentemente, per il Battello a Vapore.


Recensione:
Il diario delle due lune: basta questo (sotto)titolo per incantarmi e incatenarmi alla storia. È evocativo, magico, tenebroso: mi fa volare immediatamente in uno scenario fantastico da cui, già so, non vorrò più tornare quando tutto sarà finito.
Il fatto che poi il volume appartenga alla collana Battello a Vapore (collana destinata ai più piccoli) della Piemme non mi ha scoraggiata minimamente: chi sa scrivere per bambini, sa ancor di più attirare e colpire gli adulti, e da parte mia ha ancor più stima.
Inutile aggiungere che sono partita positivamente prevenuta verso Evelyn Starr, e convinta che la mia valutazione positiva sarebbe stata confermata dalla lettura.
L’inizio è stato davvero coinvolgente. Una ragazzina alle prese con la sua vita normale: scuola, danza, migliore amica e le avvisaglie dei primi amori. Una famiglia abbastanza severa ma affettuosa, composta dalla mamma e dalla bisnonna; un padre morto cinque anni prima, caduto nel misterioso “salto” in cui sembra sprofondare un confine della città. Evelyn ispira simpatia per la sua normalità e quotidianità.
Tutto cambierà, però, un giorno in cui la nebbia che ha sempre avvolto e separato Ithil Rhuna dal resto del mondo, aumenta in maniera strana e inquietante.
In quel momento inizierà l’avventura della ragazza alla ricerca del padre scomparso, e con lui la madre e la bisnonna. Evelyn sarà accompagnata dal nuovo amico Zak e dal logorroico Stillygan, il suo furetto mutaforma. Devo ammettere che a questo punto della storia, mi sono trovata in una fase di blocco: era arrivato il punto abbastanza prevedibile in cui la ragazza avrebbe dovuto superare terribili ostacoli e nemici per ritrovare la famiglia in pericolo. Qui forse i miei 35 anni si son fatti sentire - pure troppo. Non ero attratta da ciò che accadeva, né la presenza di Stillygan è riuscita ad aiutarmi a superare l’impasse. Avrei creduto di trovarmi di fronte a un personaggio simpatico, irriverente e spassosissimo come il doccione della saga di Kerstin Gier… purtroppo non è scattata la scintilla. Logorroico e ripetitivo allo sfinimento: le prime battute potevano farmi appena sorridere, ma già alla terza non ne potevo più! Poco male, mi son detta, capita sempre che nei romanzi qualcuno ci stia antipatico, no? 
Bisogna poi sempre tenere presente il target: i miei 35 anni si son rivelati forse troppo pesanti per ridere a delle battute che invece i più piccoli, ne sono certa, troveranno esilaranti... e chissà che in seguito non mi ricreda su questo personaggio!
Fortunatamente la noia centrale della storia ha avuto breve durata: non voglio svelare troppo a chi non ha ancora letto il libro, ma posso dire che le ultime 70 pagine ritornano a brillare ai miei occhi, risvegliando interamente il mio interesse. Ho adorato il finale, autoconclusivo ma con un occhio gettato a un futuro seguito, e so già che leggerò sicuramente il secondo volume.
Complimenti agli autori e alla loro capacità di aver saputo elaborare una storia così magica a 4 mani e complimentissimi all'illustratrice, Silvia Bigolin, per aver regalato un volto al romanzo!

Se avete voglia di dare uno sguardo al libro,
 leggerne le prime pagine,
10 righe dai libri ci regala le prime 42 pagine:

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Titolo: Evelyn Starr Il diario delle due lune
Autore: F. Falconi e L. Azzolini
Illustratrice: Silvia Bigolin
Editore: Piemme - Collana Battello a Vapore
Pagine: 336
Isbn: 9788856617504
Prezzo: €17,00
Valutazione: 3 stelline