giovedì 31 maggio 2012

Avvistamento: Il cavaliere fantasma di Cornelia Funke

A Cornelia Funke sono particolarmente legata. Il mio blog deve il suo nome a lei e alla sua trilogia d'inchiostro. Cuore d'inchiostro è stato uno dei fantasy per ragazzini che ho letto da adulta e che ho amato alla follia. Un fantasy capace di farmi tornare ragazzina, di farmi sognare e di farmi credere in quei sogni. La Funke mi ha fatto innamorare di nuovo dei libri e delle fantastiche storie che racchiudono: ho una sorta di debito verso questa autrice. Qualunque romanzo pubblicherà troverà sempre posto nella mia libreria: anche questo Cavaliere Fantasma, la cui trama mi sembra fin troppo indirizzata ad un pubblico giovanissimo.  Non importa: gli darò un'occasione. Speravo si trattasse finalmente del seguito di Reckless, rimasto in sospeso da ormai troppo tempo, ma mi accontento anche di una nuova storia. E se non conoscete ancora questa scrittrice, datele una possibilità: potrebbe sorprendervi!

Il cavaliere fantasma
di Cornelia Funke

Trama:
Jon Withcroft, undicenne e orfano di padre, non si aspettava di trovare fantasmi vendicativi e spiriti terrificanti nella nuova scuola! Tutta colpa dell’odiato Matthew, il fidanzato della madre, che ha mandato il ragazzo a studiare presso l’antico collegio inglese di Salisbury. Qui Jon stringe amicizia con Ella, una coraggiosa ragazzina appassionata di spettri. Ella ha ereditato l’inquietante interesse dalla nonna Zelda, che per mestiere conduce i turisti a visitare i cimiteri della cittadina a caccia di misteri. E quando dalla finestra del collegio compare una sagoma spaventosa, che gli altri compagni di stanza non possono vedere, Jon ricorre al suo aiuto. Scopre così di essere minacciato dallo spirito di Sir Stourton, un cavaliere vissuto nel Medioevo, che ha giurato di sterminare tutti i discendenti della famiglia Hartgill, il cognome della madre di Jon! Su consiglio di Zelda ed Ella, il ragazzo evoca, presso la sua tomba nella cattedrale di Salisbury, lo spirito del cavaliere Longspee, fratello di Riccardo Cuor di Leone, di cui diventa lo scudiero. Ma solo un Hartgill può uccidere per sempre il malvagio Stourton.

L'autrice:
Cornelia Funke, nata nel 1958, si è laureata ad Amburgo in Pedagogia, specializzandosi poi nell’illustrazione per ragazzi, campo in cui ha lavorato fino a che non ha deciso di diventare una scrittrice. Notissima in Germania, vincitrice di numerosi premi, ha raggiunto la fama mondiale con Il Re dei Ladri. Per Mondadori ha pubblicato anche Cuore d’inchiostro, Veleno d’inchiostro e Alba d’inchiostro, nonché Reckless - Lo Specchio dei mondi. Nel 2005, la rivista “Time” l’ha nominata tra le 100 più influenti personalità mondiali della cultura. Vive a Los Angeles in una casa piena di libri.
Sito dell'autrice: http://corneliafunke.com/


Titolo: Il cavaliere fantasma
Titolo originale: Geisterritter
Autore: Cornelia Funke
Editore: Mondadori
Pagine: 252
Isbn: 9788804616634
Prezzo: €17,00
Data di pubblicazione: 5 Giugno 2012

Recensione: La stanza delle meraviglie di Brian Selznick

Wonderstruck


Trama:
Ben e Rose hanno un sogno in comune: avere una vita completamente diversa da quella che si ritrovano.
Ben vorrebbe riunirsi al padre che non ha mai incontrato. 
Rose colleziona articoli di giornale e foto di una misteriosa attrice che sogna di conoscere. 
Quando entrambi trovano un pezzettino di puzzle che potrebbe aiutarli a ricostruire il quadro della loro vite, partono alla ricerca di quello che hanno perso. Due storie lontane cinquant’anni, una raccontata in parole, l’altra in immagini, procedono parallele per poi incontrarsi in maniera inaspettata, in un gioco di meravigliose simmetrie.

L'autore:
Brian Selznick nato nel New Jersey nel 1966 si è diplomato alla Rhode Island School of Design e ha pubblicato il primo libro nel 1991. Ha illustrato molti libri per ragazzi, tra i quali un vincitore di un Caldecott Honor. Vive tra Brooklyn e San Diego e fa parte della buona famiglia di produttori che ha fatto la storia del cinema a Hollywood.



La stanza delle meraviglie
Recensione:
Ci sono libri che durano decisamente troppo poco. Che si presentano come volumoni enormi ma che nel giro di un'ora abbiamo già terminato. 
Non è giusto!
La storia che abbiamo letto ci piace e vorremmo durasse di più. 
Vorremmo essere più lenti quando leggiamo, in modo da poter trascorrere più tempo in compagnia di quelle pagine. Eppure con Brian Selznick funziona così: ci regala ogni volta qualcosa come seicento pagine, ma ci permette di viverle nel giro di poche ore. Eppure si tratta pur sempre di seicento pagine strepitose, favolose... magiche. 
Se la lettura si concentra in poche ore, l'autore fa in modo che quelle ore siano intense e perfette e che nel momento in cui ne usciamo, noi lettori possiamo dire di aver vissuto quelle pagine, di averle sentite parte di noi. 
E se volessimo prolungare l'incantesimo? Con i romanzi (è poi giusto definirli semplicemente romanzi?) di  Selznick non è così difficile rivivere la magia contenuta in essi. Basta aprire il libro a una pagina qualunque e soffermarsi sull'immagine: credo che ognuna di esse sia capace di trasmettere sensazioni e emozioni diverse di volta in volta. Sta a noi lettori interpretarle, tradurle in parole, trovare la didascalia perfetta. 
Ma passiamo alla geniale storia de La stanza delle meraviglie. Se si fosse trattato di un semplice racconto, non solo si sarebbe esaurito in un centinaio di pagine ma credo che avrebbe incantato forse ben poche persone, e sarebbe stata letta solo dai bambini. La storia in sé non è così particolare (La straordinaria invenzione di Hugo Cabret mi era apparsa molto più eccezionale di questa) ma ciò che la rende diversa, e le conferisce la stessa eccezionalità del primo romanzo, è la decisione dell'autore di raccontare due diverse vite in due diversi modi. 
Attraverso le parole conosceremo la storia ambientata nel 1977 di Ben, ragazzino rimasto orfano di madre e che non ha mai conosciuto il padre.
Attraverso le immagini incontreremo Rose, ragazzina sordomuta che vive nel 1927 sola col padre. 
Il racconto delle due storie si alterna, le immagini hanno la stessa forza delle parole, ci sembra di assistere a due vite parallele, totalmente simmetriche. Noi lettori già immaginiamo che prima o poi i due protagonisti si incontreranno in una sorta di dimensione parallela: siamo sicuri che si sfioreranno, che si guarderanno negli occhi e si riconosceranno. Ma abbiamo letto troppi fantasy - forse troppi young-adult - : la fantasia e l'immaginazione di certo non mancano a Selznick, ma non vengono utilizzate nel modo che al momento ci è consueto. 
Selznick riesce a rendere straordinario l'ordinario, a raccontarci una storia comune nel più eccezionale dei modi, convincendoci di quanto la quotidianità possa essere sorprendente, magica, emozionante. 
Ben e Rose si incontreranno e si riconosceranno, ma il come lo lascio scoprire a voi. Sappiate solo che quel momento sarà intenso, vivo, vero. Sarà un momento in cui parole e immagini si fonderanno, perché la storia è diventata una, un momento in cui conosceremo Rose attraverso le sue parole e Ben attraverso il suo volto. 
Rose
Sarà meraviglioso rendersi conto che Selznick è riuscito a raccontarci la storia di due persone che non possono parlare né sentire, ma che possono comunicare attraverso i libri, attraverso i disegni, attraverso i segni. Il libro supera i confini e diventa una possibilità, un mezzo, un legame tra chi non può esprimersi nella maniera più tradizionale. E le immagini, finché restano mute, finché non verrà loro inserito il sonoro come accadde al cinema alla fine degli anni '20, potranno dire più di quanto immaginiamo. Ci sembrerà di assistere alla meraviglia di un piccolo miracolo, e noi lettori saremo i testimoni che lo renderanno autentico. 
Altre parole mi mancano per descrivere quanto è meraviglioso La stanza delle meraviglie: se fossi capace, userei anch'io le immagini per potervi convincere, ma lascerò che sia Rose a farlo per me. Se non volete che la sua storia resti intrappolata nel libro, aiutatela leggendolo!




Titolo: La stanza delle meraviglie
Titolo originale: Wonderstruck
Autore: Brian Selznick
Traduttore: Giuseppe Iacobaci
Editore: Mondadori
Pagine: 656
Isbn: 9788804616702
Prezzo: €16,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 29 Maggio 2012

mercoledì 30 maggio 2012

Recensione: La luce sugli oceani di M.L. Stedman

The Light Between Oceans




Trama:
Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull'isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto.
Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l'oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro. Perché sulla terraferma, tra la civiltà, c'è una donna che spera ancora. Una donna infelice, ma determinata.
Questa è una storia che esplora ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e come spesso sembrino la stessa cosa. Questo è il romanzo di una madre e di un padre e della loro figlia segreta. Questo è il punto in cui amore e colpa si incontrano, e non vi lasceranno più.

L'autrice:
M.L. Stedman è nata e cresciuta in Australia Occidentale e ora vive a Londra. La luce sugli oceani è il suo primo romanzo.
Pagina FB del romanzo: LaLuceSugliOceani
Sito del romanzo: lalucesuglioceani.com/

Recensione:
Dopo essere capitata sul sito del romanzo (qui), avevo deciso che avrei voluto leggere questa storia. 
Un test sul nostro "essere mare", il libro con le regole del guardiano del faro, stralci del romanzo, i commenti degli editor di tutto il mondo... quel sito mi ha conquistata e incuriosita. Avevo poi letto le prime pagine, e mi sono definitivamente convinta. La luce sugli oceani mi sembrava un romanzo davvero interessante. 
E così è stato. Mi ha affascinata inizialmente tutta la prima parte, quella in cui la bambina ancora non ha fatto la sua comparsa. La vita solitaria del guardiano del faro e quella ragazza, così giovane e così intraprendente, che lo fa innamorare e che è disposta a vivere la sua vita con lui, da soli, su quell'isola senza nessun altro essere umano a far loro compagnia. Sono conquistata dalla solidità del loro amore, dalla decisione di Isabel che non ha il sapore del sacrificio ma semplicemente quello di una donna innamorata. 
Una coppia perfetta, dalla vita perfetta. 
Finché Isabel non abortisce, più volte. 
Finché una bimba non viene ritrovata in una piccola imbarcazione con dentro un uomo ormai morto.
Da quel momento le cose cambiano. Per Tom e Isabel, che si pongono in maniera opposta nei confronti della neonata ritrovata. Per noi lettori, che non assistiamo più ad un amore forte e duraturo, ma ai primi scossoni di cui è vittima. Le cose cambiano per l'intero romanzo, che se fino a questo momento ci aveva tenuti allegri e sereni, ora inizia a scuoterci e a farci sentire costantemente in balia delle onde. 

La luce sugli oceani è un romanzo che costringe a schierarsi. A riflettere bene prima di scegliere, e poi a prendere posizione. Con chi decidiamo di stare? Con la madre che si è impossessata della neonata, ne ha avuto cura e l'ha cresciuta e amata come se fosse davvero la figlia, o con la madre disperata che si è ritrovata senza marito e figlia, senza saper nulla della loro sorte? Quanto è sbagliato l'atto di chi ha cresciuto una bambina con amore? Quanto è giusto il volersi riprendere quella figlia che non riconosce la madre ma la vede come un'estranea di cui aver paura? Quanto è doloroso dover staccare una bambina dalla donna che ha sempre erroneamente ma inconsapevolmente considerato sua mamma per farla ritornare tra le braccia delle vera madre, rifiutata perché sconosciuta?
Non è un romanzo che ci lascerà indifferenti. 
E' una storia che ci terrà in ansia, che ci farà sentire sempre in bilico, come se stessimo tentando di restare in equilibrio su di un filo sottile. E se ad un certo punto è spontaneo chiedersi: in chi ci immedesimiamo? Nel dolore di quale delle due madri? La risposta più giusta probabilmente sarà Tom: eternamente in colpa perché incapace di fare la cosa giusta per non far soffrire la donna che ama, eppure disposto a perdere per sempre la donna che ama, pur di restituire la figlia alla vera madre. Tom è il personaggio più vero, più coraggioso. Per colpa sua e grazie a lui tutto si sistema, anche se il prezzo da pagare sarà altissimo. 
Da un inizio tranquillo e sereno la storia si agita come un mare in tempesta e non trova più quiete. Una tempesta difficile da superare, anche per noi lettori che ne restiamo colpiti e provati. 
Una storia che non consiglio a chiunque: le madri più sensibili - e non - potrebbero restarne terrorizzate... 
Una storia sulla maternità negata, rubata, sottratta. 


Titolo: La luce sugli oceani
Titolo originaleThe Light Between Oceans
Autore: M.L. Stedman
Editore: Garzanti
Traduttore: Alba Mantovani
Pagine: 368
Isbn: 9788811670629
Prezzo: €17,60
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 3 Maggio 2012

martedì 29 maggio 2012

Recensione: Olivia ovvero la lista dei sogni possibili di Paola Calvetti

Trama:
Inaspettati. Così sono tutti i doni degni di questo nome.
E del tutto inaspettato è l’inizio di questa storia con gli sguardi di due bambini che si sfiorano da lontano, troppo impegnati a fare i conti con il dolore degli adulti per potersi incontrare davvero. E che prosegue anni dopo, quando, a pochi giorni dal Natale, Olivia viene licenziata. O meglio: non viene licenziata perché, come molte sue coetanee, non è mai stata assunta; semplicemente, da precaria, perde il posto di lavoro e si ritrova più precaria e fragile di prima. Così, con la sola compagnia dello scatolone che ha dovuto portare via dall’ufficio, di una buona dose di malinconia e degli insostituibili stratagemmi che la nonna le ha insegnato per affrontare le difficoltà, Olivia si avvia per le strade della sua città. Trovato un riparo temporaneo ma insospettabilmente accogliente in un dimesso bar-tabacchi, scorre il suo curriculum pensando a tutto ciò che quelle pagine, nella loro pragmatica freddezza, tralasciano: gli incontri che l’hanno segnata, gli amori veri e quelli che credeva lo fossero, le persone che non ha fatto in tempo ad abbracciare. E le passioni, i sogni, i fallimenti, la forza dei desideri. In quel bar tabacchi, che con il passare delle ore si popola di personaggi buffi, matti, generosi e pedanti, sull’animo e sui pensieri di Olivia veglia la nonna mai scomparsa davvero dalla sua vita, capace di leggere i segnali segreti della felicità nelle scie di un aereo o nel verso di una poesia, di affidare alla nipote un piccolo appartamento “di salvataggio” e di averle regalato una Polaroid per strappare al tempo gli istanti più belli, complici ideali dell’inarrestabile e salvifica fantasia di Olivia. Tra le mura ospitali di quella provvisoria zattera di salvataggio e nonostante l’esordio di una giornata iniziata nel peggiore dei modi, Olivia sa che le cose migliori le succedono sempre quando ci rinuncia.
Nelle stesse ore, come in un film a montaggio alternato che costruisce un mosaico di coincidenze, irrompono tra le righe i passi di Diego. Anche per lui è un giorno speciale, forse l’alba di un nuovo inizio, che saprà offrire una tregua all’innominabile ferita che ha segnato la sua infanzia. Olivia e Diego non sanno di essersi sfiorati per tutta la vita e non ricordano nemmeno quello sguardo antico che ha reso le loro anime così solitarie e tanto simili. Fra loro vibrano le onde invisibili della serendipità, quella sensazione di euforia che si prova quando si scopre una cosa non cercata mentre se ne sta cercando un’altra. E se è vero che il destino segue regole invisibili, in quelle ore forse, il loro, di destino si sta organizzando in una bizzarra successione di eventi guidata dalla casualità. 
Con un romanzo popolato di personaggi intensi e vitali, che racconta con delicatezza le fragilità più estreme – quelle dell’anima, dell’età, del lavoro e della sua mancanza – Paola Calvetti intona le note dolci e coraggiose di chi, anche quando piovono guai, sa scrutare nel cielo cercando uno squarcio di sereno pronto ad aprirsi.

L'autrice:
Paola Calvetti, giornalista, ha lavorato alla redazione milanese del quotidiano "la Repubblica". Dal 1993 al 1997 ha diretto l'Ufficio Stampa del Teatro alla Scala. E' stata Direttore della Comunicazione del Touring Club Italiano e ha scritto per il "Corriere della Sera" e il settimanale "Io Donna". Finalista al premio Bancarella con il romanzo d'esordio, L'amore segreto (Baldini&Castoldi 1999), nel 2000 ha pubblicato L'Addio, nel 2004 Né con te né senza di te, nel 2006 Perché tu mi hai sorriso (tutti in edizione Bompiani). Presso Mondadori ha già pubblicato Noi due come un romanzo.
Pagina Fb del romanzo: https://www.facebook.com/pages/Olivia-ovvero-la-lista-dei-sogni-possibili/130721273724747

E ti penso
e ti scrivo due righe
perché solo imparando a memoria 
il tuo amore
ti potrai ricordare di me
e amarmi per sempre.
Recensione:
Avete presente quando vi capita tra le mani un'immagine che vi parla? Potrebbe essere una foto o una cartolina che rappresenti qualcosa di così bello che sentite il bisogno di tenerlo in mostra, appendendolo in qualche luogo in cui i vostri occhi possano correre in ogni momento. (Banalmente, io prendo quell'immagine e la piazzo sul frigo).
Dopo aver letto Olivia ovvero la lista dei sogni possibili, ho avvertito la stessa sensazione (o tentazione?) che mi trasmettono le immagini di cui mi innamoro: avrei voluto prendere il libro e appiccicarlo da qualche parte, su di una parete (che per me equivale sulla porta del frigo!), perché merita un posto in primo piano. Un posto su cui posare gli occhi e ritrovare i pensieri, le emozioni e le riflessioni nate durante la lettura... Da quando ho terminato questo romanzo, mi sono accorta di riservargli delle attenzioni particolari, rispetto ad altri.
E' un libro che vorrei sempre sul mio comodino: sì, perché è uno di quelli che puoi aprire a caso (ovviamente dopo averlo già terminato) e farti trascinare in qualsiasi momento da una qualunque delle sue pagine, quasi fossero un vademecum per lo star bene.
E' un libro da borsa (da affiancare alla lettura in corso che trova sempre il suo spazio in quella stessa borsa). Sì, perché penso che Olivia sia la giusta compagnia e sappia usare le giuste parole qualunque sia il mio umore, ovunque io sia. Un po' come una migliore amica formato tascabile.
E' un libro con cui farsi fotografare (lo so, non esiste una categoria del genere ma nella mia testa sì!): se  in questo momento dovessi scegliere un libro con cui farmi fotografare per rappresentare il mio rapporto con la lettura, bé, non avrei dubbi sulla scelta. E' fotogenico ;)
E' un libro da abbracciare. Lo so, tutti potrebbero esserlo. Ma sinceramente proprio non mi ci vedo ad abbracciare, che so, un thriller. Olivia è proprio fatta apposta.
E' un libro su cui soffermarsi. Durante la lettura, fin dalle prime pagine, il mio istinto era quello di soffermarmi su ogni pagina, ma anche meno, su ogni frase, chiudendo gli occhi e ripetendola nella mia mente. Immaginandola, sognandola: avevo la sensazione che ogni frase avesse bisogno di essere liberata per poi avere la possibilità di trasformarsi per diventare vita, verità. Un libro le cui parole devono essere sciolte dall'incantesimo: per farlo è necessario assaporare ogni attimo, soffermarsi, premere pause. Se si legge troppo velocemente si perde qualcosa.
E' un romanzo da rileggere. So che tutti potrebbero facilmente rientrare nella categoria ma, per i miei standard, solo pochissimi possono farne parte. Come lettrice sono spesso presa dall'ansia che non riuscirò mai nella vita a leggere tutti i libri che vorrei, e le riletture diventano perciò una sorta di allontanamento del mio obiettivo. Solo quelle particolarmente belle, quelle responsabili di un mio cambiamento, quelle capaci di farmi sentire bene, di rendermi felice, solo quelle meritano una rilettura. Olivia merita, ovviamente.
Perché?
Perché Olivia rappresenta uno dei peggiori incubi del cittadino italiano: la disoccupazione. Il licenziamento. Il ritrovarsi senza un lavoro nonostante gli studi, l'impegno, la passione, le qualifiche. Di fronte alla peggiore crisi economica che ha investito il mondo occidentale, Olivia non ha armi. Nessuno di noi le avrebbe. E se il cinema e la letteratura italiana degli ultimi anni ci hanno insegnato un modo pessimistico per affrontare la situazione (depressione, fallimento, crisi coniugali, complesso di inferiorità, gesti estremi... ), Olivia ci regala un nuovo punto di vista. Prendiamo queste pagine e indossiamole come occhiali attraverso cui vedere un mondo che da soli non saremmo capaci di scorgere: un mondo che anche se scosso da un imprevedibile licenziamento riesce a ricostruirsi pian piano, nella mente della ragazza, attraverso i suoi sogni, i suoi ricordi, le sue future scelte. Una giornata trascorsa in un semplice bar-tabacchi, osservando il mondo che scorre davanti ai suoi occhi e quello che scorre dentro di lei, restituirà ad Olivia la fiducia nel mondo, e in se stessa.
E se non vi ho parlato di Diego, è perché voglio che lo scopriate da soli. Voglio che scopriate la possibilità che un amore nasca mentre si cerca il modo di affrontare una crisi lavorativa, e che quando accade, sentiate anche voi che quella non è altro che serendipità.
Non so e non voglio dire altro.
Mentre ero alla ricerca di una storia che mi rappresentasse (anche io a 32 anni son stata colpita dalla - se non peggiore ma quasi - crisi economica, perdendo il lavoro e ritrovandomi ancora oggi senza nulla), ho trovato qualcosa che non mi aspettavo: un libro da amare. Ho avuto anch'io la mia inaspettata quanto favolosa serendipità.

(P.S: Rileggendo tutto quanto scritto sopra, mi rendo conto di non avervi detto tutto ciò che avrei voluto. 180 pagine di romanzo, si potrebbe pensare sia breve, si potrebbe pensare finisca subito e finisca nel dimenticatoio: in realtà è così intenso, così forte, che avrei voluto e dovuto raccontarvi tanto altro per farvi capire quanto l'ho amato... ma non sono una scrittrice, e la Calvetti non ha bisogno di me per incantarvi. Spero che, nonostante le mie parole mancate, lo leggiate e ve ne innamoriate follemente!)


Date un occhio al booktrailer:
 è stupendo e vi fa innamorare della storia prima ancora di leggerla!





Titolo: Olivia ovvero la lista dei sogni possibili
Autore: Paola Calvetti
Editore: Mondadori
Pagine: 190
Isbn: 9788804615668
Prezzo: €17,00
Valutazione: 4 e1/2 stelline
Data di pubblicazione: 11 Maggio 2012 













lunedì 28 maggio 2012

Recensione: I custodi della storia di Damian Dibben

The History Keepers:
The Storm Begins



Trama:
I genitori di Jake Djones sono scomparsi: potrebbero trovarsi in qualsiasi punto del tempo e dello spazio. Perché alcuni membri della famiglia Djones custodiscono un segreto incredibile: fanno parte dei Custodi della Storia, una società segreta che viaggia attraverso i secoli per impedire a nemici diabolici di mescolare le epoche e farne addirittura sparire alcune.
Alla ricerca dei suoi, Jake si trova catapultato dalla Londra del terzo millennio alla Francia dell’Ottocento alla Venezia del Cinquecento e si ritrova infine a Punto Zero, il quartier generale della società dove conosce un gruppo di straordinari agenti e viene a sapere della famiglia Zeldt e dei suoi piani per distruggere il mondo così come lo conosciamo...

L'autore:
Damian Dibben, inglese, lavora come sceneggiatore a varie serie televisive e a film per la televisione e per il grande schermo. È orgogliosamente londinese e vive a Southbank con il suo cane Dudley.
Sito dell'autore: http://thehistorykeepers.com/home/
Pagina FB del libro: https://www.facebook.com/ICustodiDellaStoria

Recensione:
Chi riesce a resistere al fascino dei viaggi nel tempo?
Io penso di esserne stata conquistata da bambina, quando in tv vidi per la prima volta Ritorno al Futuro. Era il lontano... 1986? o giù di lì, avevo appena 10 anni e ne rimasi affascinata. La possibilità di andare avanti e indietro nel tempo era qualcosa di... wow! Qualcosa sicuramente da sognare.
Passarono gli anni, molti, e m'imbattei in un romanzo che mi fece tornare una fortissima voglia di leggere: La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo. Inutile dire che trovai la mia dimensione, il mio romanzo, la mia storia d'amore. Giurai eterno amore ai viaggi nel tempo.
Dopo essermi buttata avidamente sulla Trilogia delle gemme della Gier, su Tempest di Julie Cross, La mappa del tempo di Felix Palma e Q una storia d'amore di Mandery (e avere in attesa i due volumi della serie Time Riders), pensavo di aver ormai esaurito l'argomento.
Ecco che invece la Corbaccio pubblica - per me inaspettatamente,  non avendo mai sentito parlare prima di questo romanzo - I custodi della storia, un avvincente romanzo appartenente a questo filone da me tanto amato.
Che fare se non tuffarmici a capofitto?
Non è un romanzo young-adult né una storia troppo seria. Riesce a mantenere una sua identità senza doversi necessariamente adattare ai dettami dell'attuale moda romanzesca: sembra appartenere a quella sfera universale per cui la sua lettura è prevista per i ragazzini ma può essere facilmente letta e soprattutto apprezzata anche dai più adulti. Misteri, scomparse, avventure, meravigliosi salti temporali, pericoli e nemici: una storia con un bel ritmo che non lascia il tempo di pensare ma solo di correre dietro al protagonista per partecipare alla sua missione - ritrovare i genitori misteriosamente scomparsi in un lontanissimo passato. Inizialmente ambientato in una Londra contemporanea, poi nella Francia dell'Ottocento e infine nell'Italia del Cinquecento, il protagonista scoprirà presto di non essere un ragazzino normale, con dei genitori normali se non addirittura banali, ma di essere il figlio di due grandi custodi del tempo, che nella vita hanno una missione: fare in modo che la storia non venga cambiata da persone senza scrupoli. Leggere questo romanzo mi ha fatto tornare indietro anche nel mio tempo (eh sì, è proprio efficace!), quando i romanzi mi coinvolgevano e convincevano grazie alla loro capacità di sapermi gettare nella mischia, di farmi vivere l'avventura dei protagonisti quasi in prima persona, senza necessariamente chiamare in causa esseri sovrannaturali di ogni specie. Un fantasy dal sapore genuino, che non vuole sconvolgere ma semplicemente coinvolgere e far divertire. Se ci fosse davvero la possibilità di tornare indietro nel tempo, prenderei questo volume e lo andrei a mettere nella mia libreria di dodicenne: leggerlo a quell'età sarebbe stato sicuramente favoloso. Mi avrebbe fatto sognare ad occhi aperti, avrebbe solleticato la mia immaginazione, sarebbe diventata una di quelle storie che avrei letto e riletto nel corso degli anni. Oggi gli effetti son diversi, ma non per questo meno speciali. 
Lo consiglio a chi è stufo del sensazionalismo delle storie young-adult di oggi, a chi vuol riassaporare la magica semplicità di un romanzo capace di far sognare, e a chi vuole intrattenersi per due/tre ore con un'emozionante avventura 


Titolo: I Custodi della Storia
(History Keepers #1)
Titolo originale: History Keepers:
 The Storm Begins
Autore: Damian Dibben
Editore: Corbaccio
Traduttore: Olivia Crosio
Pagine: 336
Isbn: 9788863803433
Prezzo: €16,40
Valutazione: 3 e1/2 stelline
Data di pubblicazione: 17 Maggio 2012

domenica 27 maggio 2012

Recensione: Il giardino degli incontri segreti di Lucinda Riley

Hothouse Flower

Trama:
Da bambina, Julia trascorreva molte ore felici nella incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di orchidee. Quando per un terribile colpo del destino la sua vita viene sconvolta, Julia – ormai un’affascinante e affermata pianista – torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia. Spera con tutto il cuore che Wharton Park la aiuti a capire che direzione prendere, co­me è avvenuto in passato. Da poco, però, la tenuta è stata rilevata dal carismatico e ribelle Kit Crawford che, durante i lavori di ristrutturazione, ha trovato in villa un diario risalente al 1940, forse appartenuto proprio al nonno di Julia. E, mentre con l’avanzare dell’inverno l’attrazione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia sente la necessità di scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche il futuro di Julia.

L'autrice:
Lucinda Riley è nata in Irlanda e ha trascorso molti anni della sua infanzia in Thailandia, grande fonte di ispirazione per questo romanzo. Dopo una felice carriera come attrice teatrale e televisiva, da tempo si dedica unicamente alla scrittura.
Sito dell'autrice: Lucindariley.co.uk/

Recensione:
Si presenta come un mattone di 600 pagine e più, ma basta la copertina a far capire al lettore che quel romanzo del mattone ha solo l'apparenza. La cover promette fiori, segreti e soprattutto amori, anche se non detti. E quelle promesse vengono mantenute: Il giardino degli incontri segreti è un piacevole libro d'amore. Non troppo stucchevole o romantico, né troppo superficiale: quel tanto che basta per far emozionare, e a volte anche commuovere, i lettori (o le lettrici?) più sensibili e a far passare qualche gradevole ora di lettura in compagnia di una storia che ci trascina tra un presente e un passato, tra l'Inghilterra, la Thailandia e la Francia.
Mi piacciono le storie che mi dondolano tra un prima e un dopo, raccontandomi eventi apparentemente slegati, diversi, lontani eppure così intrecciati: mentre leggo vengo presa dalla smania di sapere cosa è accaduto in quel passato, un passato inizialmente solo accennato, e proprio quando ormai sono totalmente immersa nella storia ormai andata, ecco che l'autrice mi rituffa nel presente, lasciandomi a bocca asciutta, senza spiegarmi come continua, chi è vivo, chi è morto, chi è sposato e chi no, chi ha scoperto e chi è rimasto all'oscuro... Da lettrice ormai navigata mi faccio una ragione delle risposte mancate e mi faccio coinvolgere dalla storia presente, da quell'amore difficile ma possibile, dal dolore della protagonista, dalla scoperta di una terribile verità. Proprio quando ormai mi son buttata il passato alle spalle, ecco che la Riley ritorna, e senza chiedermi il permesso mi ritrascina ancora una volta indietro nel tempo. Sarei tentata dall'esclamare ma così non vale! ma siamo lettori: siamo abituati ad essere viziati o maltrattati dai nostri scrittori, perciò la lasciamo fare, sperando che alla fine i due tempi si ricongiungano e ogni nostro dubbio venga dissipato.
E così accade, come ogni romanzo d'amore che si rispetti. Ogni chiarimento o spiegazione di cui noi abbiamo bisogno ci verrà dato, insieme ad un prevedibile quanto necessario lieto fine.
Non sarà un capolavoro di storia, non sarà uno di quelli la cui lettura ci cambierà la vita, ma ha la sua dose di gradevoelzza. Un romanzo che non mi sento di riassumervi per non costringervi a oscillare con me tra presente e passato. Se avete voglia di qualche tormentata storia d'amore con un bel lieto fine, prendete Il giardino degli incontri segreti e conservatelo per questa estate: potrebbe essere davvero l'ideale per un pomeriggio estivo...e ovviamente Buona lettura!

le prime 39 pagine: cliccate il tasto qui sotto!
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Titolo: Il Giardino degli Incontri Segreti
Titolo originale: Hothouse Flower
Autore: Lucinda Riley
Editore: Giunti A
Traduttore: Lisa Maldera
Pagine: 624
Isbn: 9788809771246
Prezzo: €9,90
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 2 Maggio 2012

sabato 26 maggio 2012

Avvistamento: La ricetta del cuore in subbuglio di Viola Ardone

"Ho visto e respirato gli odori di una Napoli
senza tempo grazie a una voce quieta e intensa
che mi ha raccontato una fiaba di oggi,
piena di incanto."
Alessia Gazzola


Questo titolo era passato davanti ai miei occhi inosservato. 
Eppure la rivista Il libraio solitamente la sfoglio e la risfoglio al punto da imparare tutti i titoli di cui si parla. Questo mi era sfuggito. Strano, anche perché è un titolo che solitamente avrebbe attirato la mia attenzione. Fortunatamente una lunga conversazione in facebook in cui son capitata per caso mi ha indirizzata verso questo romanzo e... bé, mi son ritrovata ovviamente a volerlo. 
Basterebbero le parole della Gazzola a convincermi - perché dopo aver letto il suo secondo romanzo (a breve lo recensirò) l'autrice ha tutta la mia stima, ammirazione e simpatia - ma a queste si è aggiunto un altro elemento, proveniente non tanto dalla trama quanto dalle prime pagine già disponibili on line. 
A dire il vero mi è bastata la prima pagina per capire quanto questa autrice esordiente, napoletana, meriti una chance. La ricetta del cuore in subbuglio è uscito due giorni fa per la Salani. Non posso ancora sapere se mi piacerà, ma già mi auguro che anche qualcuno di voi ne sia attirato, così poi ne parleremo insieme!

La ricetta del cuore in subbuglio
di Viola Ardone

Trama:
Dafne è architetto, vive a Milano, è sicura di sé e indipendente, e cerca questa cura nelle leggi e nei simboli della matematica, provando a calcolare gli algoritmi delle emozioni. Ma la sua infanzia è rimasta nascosta da qualche parte. Non ha ricordi. Qualcosa si è incastrato in lei. La sua analista le suggerisce di voltarsi indietro per cercare quella bambina che si è perduta dentro di lei, di tenerla per mano e di provare ad ascoltare la sua voce...
Attraverso il filo dei ricordi, la Dafne adulta ritrova la Dafne bambina, la sua città, Napoli, la sua famiglia. Non sarà facile questo incontro, perché quello che Dafne bambina ha da raccontare è ora commovente e tenero come il dolce della domenica, ora inquietante, come un incubo in una stanza buia… e sarà proprio laggiù, in un’infanzia che ha i colori, i sapori e i suoni del Sud, che Dafne scopre una ricetta, semplice ed efficace come quelle imparate dalle nonne. Una ricetta semplice e speciale per guarire dalla nostra inadeguatezza, per ascoltarsi, capirsi, affrontarsi e, ogni tanto, anche perdonarsi.

L'autrice:
Viola Ardone (Napoli, 1974) ha lavorato per diversi anni nel campo dell'editoria ed è autrice di testi scolastici e di narrativa per ragazzi. Attualmente insegna italiano e latino nei licei. Questo è il suo primo romanzo. 

Titolo: La ricetta del cuore in subbuglio
Autore: Viola Ardone
Editore: Salani
Pagine: 256
Isbn: 9788834717967
Prezzo: €14,90
Data di pubblicazione: 24 maggio 2012

venerdì 25 maggio 2012

Recensione: Enchanted di Heather Dixon



Trama: A sedici anni, Azalea Wentworth, erede al trono del lontano regno di Eathesbury, sta per realizzare il suo sogno: feste sfavillanti e incontri con ammiratori segreti da raccontare in chiacchiere sussurrate fino all'alba con le sorelle. Ma improvvisamente tutto cambia: sua madre muore e il lutto strettissimo imposto dalla corte le vieta per un anno qualsiasi divertimento. Compresa la danza, la sua più grande passione. Azalea si trova così in trappola fra le mura del suo stesso castello. Una notte, però, la ragazza scopre un passaggio segreto che la conduce nello straordinario mondo del Custode, un uomo affascinante quanto misterioso. Un uomo che sembra capirla meglio di chiunque altro.
Perché anche lui è in trappola, prigioniero da molti secoli nel palazzo. Inaspettatamente il Custode le porge un invito: le chiede di tornare a trovarlo ogni notte e di accompagnarlo al ballo più sontuoso che lei abbia mai visto.
Così, da quella notte in poi, Azalea e le sue sorelle varcano il passaggio segreto e attraversano un bosco d'argento per raggiungere un padiglione incantato e danzare. Ma tutto ha un prezzo, anche la più seducente delle magie. Perché al Custode piace custodire le cose. E Azalea non si accorgerà di essere caduta in una rete mortale finché non sarà troppo tardi...

L'autrice:
Heather Dixon è cresciuta in una famiglia numerosissima: ha quattro fratelli e sei sorelle. Vive a Salt Lake City, Utah, e adora ballare, soprattutto il valzer viennese. Enchanted è il suo primo, straordinario, romanzo.
Sito dell'autrice: story-monster.blogspot.it

Recensione:
Chi di voi conosce la fiaba dei Grimm  "Le scarpe logorate dal ballo", anche nota come "Le dodici principesse danzanti"? Ammetto che, nonostante la mia passione per le fiabe, non ne sono una grande conoscitrice e questa storia proprio non l'avevo mai sentita. Cercando notizie in giro, ho trovato un adattamento di questa fiaba in "Barbie e le dodici principesse danzanti"... ma quando uscì ero già fin troppo grande per poterla conoscere.
Mi sono quindi avvicinata alla lettura di Enchanted senza aver mai letto la storia, senza sapere quali elementi la Dixon avesse preso in prestito dai fratelli Grimm e quali invece fossero di sua invenzione. Solo stamattina, a romanzo ormai finito, sono andata a cercarmi la fiaba originale per poterle paragonare e comprendere meglio l'originalità dell'autrice.
La fiaba consta di sole tre pagine e si concentra esclusivamente sul mistero del luogo di ballo delle dodici sorelle. Il re sa che le figlie ogni notte ballano ma non sa dove, perciò chiederà agli uomini del regno di scoprirlo: chi si cimenterà e nell'arco di tre giorni gli porterà la risposta, avrà la possibilità di scegliere una delle ragazze in sposa, chi fallirà sarà condannato a morte. Dopo una sfilza di uomini valorosi che tentando di risolvere l'enigma andranno incontro alla morte, ci sarà un povero soldato che, grazie all'aiuto di una vecchia - forse strega - riuscirà nel compito, sposerà la maggiore delle sorelle e diventerà re.
Conoscere la versione originale non toglie assolutamente nulla alla lettura del romanzo.
Enchanted parte da questo nucleo concentrato in poche pagine e ci costruisce su un mondo davvero incantato. Le dodici sorelle, ognuna col nome di un fiore assegnato seguendo un ordine alfabetico (la prima sarà Azalea, la seconda Begonia, la terza Camelia, la quarta Dalia e così via fino ad arrivare a Ortensia) sono molto unite tra loro: vivaci, affettuose, sempre pronte a sostenersi, contente di poter stare insieme, scherzare, ballare.
Hanno una madre dolce, un padre abbastanza severo ma giusto, vivono in un palazzo ormai non più splendente e non certo ricco. Le ragazze sono contente di ciò che hanno, purché non venga tolta loro la danza. In essa trovano conforto, gioia, entusiasmo. Farebbero di tutto pur di poter presenziare ai balli di società. Ma sarà proprio la danza che le rovinerà. La loro passione è allo stesso tempo il loro punto debole.
La morte della mamma, l'anno di lutto che dovranno affrontare (divieto di uscire di casa, abiti neri, finestre oscurate, e ovviamente divieto di danzare), la partenza del padre per la guerra faranno sentire le sorelle tristi, abbattute, senza speranza. Tornare a danzare diventa una necessità per poter affrontare quel periodo,  nascondere agli altri ciò che fanno diventa un'urgenza. Scateneranno involontariamente una magia potente e pericolosa.
Mi fermo qui, ma c'è molto di più.
Balli incantati, pretendenti al trono, amori segreti, nemici potenti, oggetti animati.
Mentre si legge, ci si riesce ad immedesimare nelle sorelle e nel loro bisogno di affetto da parte dell'unico genitore rimasto, nel loro tentativo di far rispettare le regole per poter credere che la vita non stia sfuggendo loro di mano, nella loro disperazione per la perdita della mamma e nel tentativo di attenuarla distraendo il pensiero, dedicandosi a ciò che più amano, passione ereditata dalla stessa mamma. Ci si trova a comprendere il dolore di un re un po' burbero, la sua incapacità a gestire dodici ragazze se non attraverso imposizioni e divieti, mancanti di gesti d'affetto e dolcezza in quanto sempre state prerogative della moglie. Si condivide la necessità del re di scoprire il terribile segreto che le figlie non possono rivelare per poterle difendere e liberare.
Come ogni fiaba adattata dall'originale, anche questa avrà il suo lieto fine. Per tutti: per le sorelle, per il re, per i pretendenti realmente innamorati e per il castello stesso.
Cosa ho provato durante la lettura? Il desiderio di non fermarmi mai. Il ricordo di quando mi veniva raccontata una fiaba e non era contemplata la possibilità d'interruzione: se c'erano state le parole C'era una votla... allora il racconto non poteva essere interrotto se non quando fosse stato pronunciato l'incantesimo finale del ...E vissero tutti felici e contenti. Così Enchanted: lo inizi e non vuoi metterlo giù. Scorre così facilmente che ti sembra assurdo doverti interrompere per dedicarti alla tua vita quotidiana. Anche mangiare e dormire perdono di significato se la storia è ancora in ballo. Quando si entra in quelle pagine è come entrare in un mondo magico: non se ne può uscire a piacere. Dedicategli tempo.
Se siete alla ricerca di un romanzo fantasy tipicamente young-adult, forse ne resterete un po' delusi: qui i toni sono della fiaba, l'elemento predominante non è il fantasy ma incantesimi e magie tipicamente fiabeschi. Se cercate un romanzo approfondito e ben caratterizzato, Enchanted non fa per voi: manca un vero e proprio approfondimento dei personaggi. Li riconosciamo per i loro ruoli: protagonisti, antagonisti, aiutanti, principi (non proprio azzurri) e così via. Non abbiamo bisogno di una maggiore caratterizzazione, perché non è questo il luogo. Ma se vi accostate al romanzo pensando di trovare un raccontino per bambini, vi sbagliate ancora: è un romanzo vero e proprio, che ha saputo rispettare gli elementi ricorrenti della fiaba. L'ha fatto con precisione e ci ha reso la lettura interessante e piacevole. 


Titolo: Enchanted
Titolo originale: Entwined
Autore: Heather Dixon
Editore: Sperling & Kupfer
Traduttore: Anna Carbone
Pagine: 360
Isbn: 9788820052003
Prezzo: €17,90
Valutazione: 3 e1/2 stelline
Data di pubblicazione: 30 Aprile 2012

giovedì 24 maggio 2012

Recensione: Borgo Propizio di Loredana Limone

Trama:
Tutte le fiabe cominciano con C’era una volta… ma questa è diversa, questa comincia con “C’è una volta…”, al presente, sì, perché c’è la volta in cui si decide di cambiare tutto. E ricominciare.
Tutto ruota attorno a una latteria, che la giovane Belinda vuole aprire nel centro di un delizioso paesino medievale. Certo, il paesino più che delizioso sembra sonnolento, a causa di una giunta comunale poco attiva; certo, nel negozio che Belinda sta ristrutturando si dice aleggi la presenza di un fantasma. Ma la ragazza vuol cambiar vita a tutti i costi, per superare il divorzio dei suoi, per riprendersi da una delusione amorosa, per rompere con tanti legami. La circonda una folla di personaggi divertenti e scombinati, sinceri e misteriosi... come la vita.
Un libro autentico, sincero, divertente. Una voce nuova che ci farà amare questa simpatica Armata Brancaleone del ventesimo secolo perché presenta la vita nella sua semplice complessità, quasi a dirci: osa essere te stesso… e non sarà poi così dura.


L'autrice:
Loredana Limone ha composto la prima poesia a nove anni, ma è passata molta acqua sotto i ponti prima che i suoi scritti uscissero dal cassetto. Ha al suo attivo alcuni libri gastronomici e per bambini. Se non abitasse sulla sponda del Naviglio Martesana, dove si è trasferita per amore, Borgo Propizio è il luogo dove le piacerebbe vivere.



Recensione:
Questa è una delle storie rivelazione (per me, almeno!) di questo 2012.
Uno di quei romanzi che mai avrei scelto di leggere se mi fossi fermata al solo titolo e cover. Se Borgo Propizio mi fosse capitato davanti agli occhi in libreria, l'avrei forse preso e rigirato tra le mani per poi riporlo immediatamente lì dov'era. Il titolo non mi ispirava, la cover neanche... probabilmente non mi sarei neanche soffermata sulla trama.
Un libro che avrei superficialmente bocciato a causa della primissima (e mi ripeto) superficiale impressione.
Siamo nell'era dell'immagine, anche i libri hanno bisogno di una veste particolare per affascinare gli eventuali lettori e questo proprio non ce l'aveva.
Fortuna che esiste internet. Fortuna che Borgo Propizio non me lo sono ritrovato davanti in libreria ma on line,  mentre scoprivo che Barbara Fiorio è nelle mani di un'agenzia letteraria. Leggi qua, scorri là, mi appare il nome di Sara Rattaro, anche lei della stessa agenzia... Due autrici delle quali nell'ultimo anno ho letto un romanzo a testa e ho amato tantissimo entrambi. Scoprire dell'esistenza di questa nuova scrittrice italiana, rappresentata dalla stessa agenzia e che sarebbe stata presto pubblicata da Guanda, è stato un colpo di fortuna. Le ho dato una chance grazie a quella trama che mi ha colpita fin dalla prima frase: "Tutte le fiabe cominciano con C’era una volta… ma questa è diversa, questa comincia con “C’è una volta…”, al presente, sì, perché c’è la volta in cui si decide di cambiare tutto" per convincermi poi con l'ultima: "Come finisce? Finisce bene e male, perché questa è, sí, una fiaba, ma una fiaba realistica."
Fiaba è la password per legarmi ad un libro, è la parola magica che mi costringe a leggere una storia anche se non ne avevo nessuna intenzione.
Oddio ma quanto chiacchiero, vi ho raccontato il mio incontro con Borgo Propizio senza però parlarvi direttamente di lui, di questo divertente, ironico, piacevole, originale romanzo.
Cosa dirvi per farvi capire quanto questa storia meriti di essere letta?
Bé, prima di tutto, sappiate che quando lo leggerete non riuscirete a togliervi dal viso un sorriso - quasi - ebete. Perciò sarà forse meglio che lo leggiate chiusi in una stanza, se non volete essere osservati: insomma non fate come me, che l'ho iniziato e finito sul treno da Napoli a Torino e le persone che mi sedevano di fronte e accanto avranno pensato che avessi una paralisi facciale. La Limone racconta e noi sorridiamo. Ci presenta i suoi personaggi un po' sopra le righe, ma tanto umani, e noi sorridiamo. Ci spiazza con scelte avventate dei suoi protagonisti e noi sorridiamo.
Ci racconta la vita facendoci sorridere.
Ci fa sentire abitanti di quel villaggio dove le chiacchiere si trasformano velocemente in pettegolezzi, e nonostante tutto, noi sorridiamo. Ci descrive un piccolo paesino italiano, dove tutti si conoscono, dove la privacy non esiste (non lo dirò più che sorridiamo, promesso!) ma non ne restiamo disturbati, innervositi, contrariati. Sembra davvero di essere nel bel mezzo di una fiaba, anche se una fiaba molto realistica. E se essere realistici nel nostro paese significa spesso essere tristi, amareggiati e disillusi, qui il senso è un altro. Il realismo incontra la possibilità di essere felici senza andare a scomodare l'utopia. Si tratta di un lieto fine realisticamente possibile.
Borgo Propizio potrebbe trasformarsi nella storia di ognuno di noi: c'è l'amore, quello di un colpo di fulmine improvviso e quello duraturo di un lungo matrimonio, c'è la voglia di realizzare il proprio sogno (e qui c'è il sogno carinissimo di aprire una latteria di cui non vi dirò il nome, perché sarà divertente scoprirlo), c'è il calore di una famiglia, l'affetto fraterno, ci sono gli ostacoli, le paure (... i fantasmi?), i tesori nascosti, le persone intorno che un po' ti sostengono un po' ti giudicano, e poi c'è la passione... c'è la vita. E c'è il Gran Musicante, elemento geniale.
Un romanzo che fa venir voglia al lettore di andare alla ricerca del proprio personale Borgo Propizio. 


Titolo: Borgo Propizio
Autore: Loredana Limone
Editore: Guanda
Pagine: 240
Isbn: 9788860886576
Prezzo: €16,50
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 10 Maggio 2012

martedì 22 maggio 2012

Avvistamento: La stanza delle meraviglie di Brian Selznick

Dall'autore de 
La Straordinaria invenzione di Hugo Cabret

Quando a gennaio ho finito di leggere La straordinaria invenzione di Hugo Cabret (un volumone dalle dimensioni di un mattone, ma che si fa leggere e ammirare nel giro di poche ore) ero stata immediatamente attratta dalle pagine finali. Inizialmente pensavo si trattasse di un epilogo alla storia che avevo appena finito di leggere, per poi rendermi conto che in realtà altro non erano che un estratto del prossimo libro di quell'autore che la Mondadori avrebbe presto pubblicato. 
Mi ripromisi di non farmelo scappare, perché dopo essermi tuffata nelle pagine di Hugo Cabret restandone meravigliata, avevo voglia di ripetere ancora una volta l'esperienza. Ecco che il 29 maggio esce La stanza delle meraviglie, 650 pagine che alternano storia e illustrazioni, due vite raccontate una attraverso le parole e l'altra tramite immagini... E' uno di quei libri che già so che mi piacerà.

La stanza delle meraviglie 
di Brian Selznick

Trama:
Ben e Rose hanno un sogno in comune: avere una vita completamente diversa da quella che si ritrovano. 
Ben vorrebbe riunirsi al padre che non ha mai incontrato. 
Rose colleziona articoli di giornale e foto di una misteriosa attrice che sogna di conoscere. 
Quando entrambi trovano un pezzettino di puzzle che potrebbe aiutarli a ricostruire il quadro della loro vite, partono alla ricerca di quello che hanno perso. Due storie lontane cinquant’anni, una raccontata in parole, l’altra in immagini, procedono parallele per poi incontrarsi in maniera inaspettata, in un gioco di meravigliose simmetrie.
L'autore:
Brian Selznick nato nel New Jersey nel 1966 si è diplomato alla Rhode Island School of Design e ha pubblicato il primo libro nel 1991. Ha illustrato molti libri per ragazzi, tra i quali un vincitore di un Caldecott Honor. Vive tra Brooklyn e San Diego e fa parte della buona famiglia di produttori che ha fatto la storia del cinema a Hollywood.


Titolo: La stanza delle meraviglie
Titolo originale: Wonderstruck
Autore: Brian Selznick
Editore: Mondadori
Pagine: 656
Isbn: 9788804616702
Prezzo: €16,00
Data di pubblicazione: 29 Maggio 2012

Avvistamento: La locanda dei sogni ritrovati di Julia Stagg

Una bambina e il suo gatto
Un ristorante un po' speciale
Il sogno di una nuova vita

La trama ricorda tantissimo Chocolat della Harris.
E io ho adorato Chocolat, anche se più del romanzo ne ho adorato la favolosa trasposizione cinematografica di Lasse Hallstrom... So per esperienza che i romanzi che si ispirano a storie già raccontate solitamente non riescono a reggere il confronto, ma ci sarà pure un'eccezione, no?
Ecco, nutro alte aspettative in questo romanzo d'esordio. Spero sappia stregarmi come è riuscita a fare la Harris. E spero sappia coccolare i sogni impossibili di ognuno di noi. 

La locanda dei sogni ritrovati
di Julia Stagg

Trama:
Fogas, un piccolo paese nei Pirenei. Chloè, una bambina di nove anni, si lancia in spericolati salti mortali, svettando sull’erba alta. La sua compagna di giochi è una gatta, Tomate, che la accompagna nelle forsennate piroette. Sullo sfondo, un’antica locanda di pietra grigia, accoccolata in una valle baciata dal sole sulle sponde placide di un fiume. Lorna e Paul si guardano intorno e non potrebbero essere più felici. Questo angolo di paradiso è finalmente tutto loro. Il sogno di andarsene dall’Inghilterra e aprire un ristorante in Francia si è avverato. Un luogo dove cucinare gustose pie alla cannella, fumanti stufati, accompagnati da un corposo calice di vino rosso e dalle chiacchiere degli amici, mentre il vento accarezza le fronde degli alberi. Ad aiutarli Stephanie, la cameriera gitana, e sua figlia Chloè che da grande vuole fare l’acrobata. Ma il sogno è ben diverso dalla realtà. Perché Lorna e Paul hanno un nemico nel paese di Fogas: Serge Papon, il sindaco.
Un nemico potente che voleva la locanda per sé, e che adesso è deciso a riprendersi quello che ritiene suo di diritto. Le sue armi sono astute: cavilli burocratici, ispezioni continue, ma soprattutto maldicenze, perché gli inglesi, si sa, non sono capaci di cucinare. Il loro ristorante manderebbe in rovina l’industria turistica dell’intera regione. La locanda è in pericolo, ma Lorna e Paul non sono soli, perché la piccola Chloè, insieme alla fida gattina Tomate, è pronta anche a fare i salti mortali, pur di aiutarli.

L'autrice:
Julia Stagg è stata insegnante d'inglese e libraia. Nel 2004, con il marito, ha lasciato l'Inghilterra e si è stabilita in Francia, nella regione dell'Ariège sui Pirenei, dove ha aperto un piccolo ristorante-albergo. Dalla sua vicenda personale ha tratto spunto per creare i personaggi che popolano La locanda dei sogni ritrovati, il suo primo romanzo. 
Sito dell'autrice: http://www.jstagg.com/



I MOTIVI PER CUI 
LA LOCANDA DEI SOGNI RITROVATI 
È UN ROMANZO CHE COLPISCE

La storia densa di profumi e di ricette inebrianti: le fumanti torte e i piatti raffinati che allietano i palati più sopraffini ricordano La scuola degli ingredienti segreti di Erica Bauermeister, successo Garzanti più volte ristampato e Gli ingredienti segreti dell’amore di Nicolas Barreau per mesi in classifica dei più venduti.

L’ambientazione: Fogas, un piccolo paese ricco di suggestione dei Pirenei francesi che ricorda l’immaginario villaggio di Chocolat, il longseller di Joanne Harris da cui è stato tratto l’omonimo film di successo.

I protagonisti: una coppia decisa a cambiare vita, una bambina piena di vitalità e il suo adorato gatto, come sostengono i pareri dei lettori, personaggi carismatici ed eccentrici e per questo molto affascinanti.



Hanno detto del libro:
- «Che grande lettura, me la sono gustata dalla prima all’ultima riga. Con i suoi eccentrici e affascinanti protagonisti e l’atmosfera alla Chocolat che la rende ancora più magica. Vorrei ci fosse un seguito…» 
Sue – England

- «L’ho letto in due sere, personaggi incredibili e atmosfera affascinante. Non vedo l’ora di leggere il
suo prossimo romanzo.» 
Mària - Polonia

- «Non puoi che amare fin dalla prima pagina l’atmosfera avvolgente di questo splendido paesino francese e farti ammaliare dai suoi abitanti. Una lettura che scalda il cuore.» 
Ana - Spagna

- «Un libro come da tempo non ne leggevo, accattivante, divertente e davvero ben scritto. Che voglia di fare un viaggio in Francia
 Anneke - Germania



Titolo: La Locanda dei Sogni Ritrovati
Titolo originale: L'Auberge
Autore: Julia Stagg
Traduttore: S. Caraffini
Editore: Garzanti
Pagine: 300
Isbn: 9788811684072
Prezzo: €16,40
Data di pubblicazione: 7 Giugno 2012