Trama:
Tutte le fiabe cominciano con C’era una volta… ma questa è diversa, questa comincia con “C’è una volta…”, al presente, sì, perché c’è la volta in cui si decide di cambiare tutto. E ricominciare.
Tutto ruota attorno a una latteria, che la giovane Belinda vuole aprire nel centro di un delizioso paesino medievale. Certo, il paesino più che delizioso sembra sonnolento, a causa di una giunta comunale poco attiva; certo, nel negozio che Belinda sta ristrutturando si dice aleggi la presenza di un fantasma. Ma la ragazza vuol cambiar vita a tutti i costi, per superare il divorzio dei suoi, per riprendersi da una delusione amorosa, per rompere con tanti legami. La circonda una folla di personaggi divertenti e scombinati, sinceri e misteriosi... come la vita.
Un libro autentico, sincero, divertente. Una voce nuova che ci farà amare questa simpatica Armata Brancaleone del ventesimo secolo perché presenta la vita nella sua semplice complessità, quasi a dirci: osa essere te stesso… e non sarà poi così dura.
Loredana Limone ha composto la prima poesia a nove anni, ma è passata molta acqua sotto i ponti prima che i suoi scritti uscissero dal cassetto. Ha al suo attivo alcuni libri gastronomici e per bambini. Se non abitasse sulla sponda del Naviglio Martesana, dove si è trasferita per amore, Borgo Propizio è il luogo dove le piacerebbe vivere.
Recensione:
Questa è una delle storie rivelazione (per me, almeno!) di questo 2012.
Uno di quei romanzi che mai avrei scelto di leggere se mi fossi fermata al solo titolo e cover. Se Borgo Propizio mi fosse capitato davanti agli occhi in libreria, l'avrei forse preso e rigirato tra le mani per poi riporlo immediatamente lì dov'era. Il titolo non mi ispirava, la cover neanche... probabilmente non mi sarei neanche soffermata sulla trama.
Un libro che avrei superficialmente bocciato a causa della primissima (e mi ripeto) superficiale impressione.
Siamo nell'era dell'immagine, anche i libri hanno bisogno di una veste particolare per affascinare gli eventuali lettori e questo proprio non ce l'aveva.
Fortuna che esiste internet. Fortuna che Borgo Propizio non me lo sono ritrovato davanti in libreria ma on line, mentre scoprivo che Barbara Fiorio è nelle mani di un'agenzia letteraria. Leggi qua, scorri là, mi appare il nome di Sara Rattaro, anche lei della stessa agenzia... Due autrici delle quali nell'ultimo anno ho letto un romanzo a testa e ho amato tantissimo entrambi. Scoprire dell'esistenza di questa nuova scrittrice italiana, rappresentata dalla stessa agenzia e che sarebbe stata presto pubblicata da Guanda, è stato un colpo di fortuna. Le ho dato una chance grazie a quella trama che mi ha colpita fin dalla prima frase: "Tutte le fiabe cominciano con C’era una volta… ma questa è diversa, questa comincia con “C’è una volta…”, al presente, sì, perché c’è la volta in cui si decide di cambiare tutto" per convincermi poi con l'ultima: "Come finisce? Finisce bene e male, perché questa è, sí, una fiaba, ma una fiaba realistica."
Fiaba è la password per legarmi ad un libro, è la parola magica che mi costringe a leggere una storia anche se non ne avevo nessuna intenzione.
Oddio ma quanto chiacchiero, vi ho raccontato il mio incontro con Borgo Propizio senza però parlarvi direttamente di lui, di questo divertente, ironico, piacevole, originale romanzo.
Cosa dirvi per farvi capire quanto questa storia meriti di essere letta?
Bé, prima di tutto, sappiate che quando lo leggerete non riuscirete a togliervi dal viso un sorriso - quasi - ebete. Perciò sarà forse meglio che lo leggiate chiusi in una stanza, se non volete essere osservati: insomma non fate come me, che l'ho iniziato e finito sul treno da Napoli a Torino e le persone che mi sedevano di fronte e accanto avranno pensato che avessi una paralisi facciale. La Limone racconta e noi sorridiamo. Ci presenta i suoi personaggi un po' sopra le righe, ma tanto umani, e noi sorridiamo. Ci spiazza con scelte avventate dei suoi protagonisti e noi sorridiamo.
Ci racconta la vita facendoci sorridere.
Ci fa sentire abitanti di quel villaggio dove le chiacchiere si trasformano velocemente in pettegolezzi, e nonostante tutto, noi sorridiamo. Ci descrive un piccolo paesino italiano, dove tutti si conoscono, dove la privacy non esiste (non lo dirò più che sorridiamo, promesso!) ma non ne restiamo disturbati, innervositi, contrariati. Sembra davvero di essere nel bel mezzo di una fiaba, anche se una fiaba molto realistica. E se essere realistici nel nostro paese significa spesso essere tristi, amareggiati e disillusi, qui il senso è un altro. Il realismo incontra la possibilità di essere felici senza andare a scomodare l'utopia. Si tratta di un lieto fine realisticamente possibile.
Borgo Propizio potrebbe trasformarsi nella storia di ognuno di noi: c'è l'amore, quello di un colpo di fulmine improvviso e quello duraturo di un lungo matrimonio, c'è la voglia di realizzare il proprio sogno (e qui c'è il sogno carinissimo di aprire una latteria di cui non vi dirò il nome, perché sarà divertente scoprirlo), c'è il calore di una famiglia, l'affetto fraterno, ci sono gli ostacoli, le paure (... i fantasmi?), i tesori nascosti, le persone intorno che un po' ti sostengono un po' ti giudicano, e poi c'è la passione... c'è la vita. E c'è il Gran Musicante, elemento geniale.
Un romanzo che fa venir voglia al lettore di andare alla ricerca del proprio personale Borgo Propizio.
Recensione:
Questa è una delle storie rivelazione (per me, almeno!) di questo 2012.
Uno di quei romanzi che mai avrei scelto di leggere se mi fossi fermata al solo titolo e cover. Se Borgo Propizio mi fosse capitato davanti agli occhi in libreria, l'avrei forse preso e rigirato tra le mani per poi riporlo immediatamente lì dov'era. Il titolo non mi ispirava, la cover neanche... probabilmente non mi sarei neanche soffermata sulla trama.
Un libro che avrei superficialmente bocciato a causa della primissima (e mi ripeto) superficiale impressione.
Siamo nell'era dell'immagine, anche i libri hanno bisogno di una veste particolare per affascinare gli eventuali lettori e questo proprio non ce l'aveva.
Fortuna che esiste internet. Fortuna che Borgo Propizio non me lo sono ritrovato davanti in libreria ma on line, mentre scoprivo che Barbara Fiorio è nelle mani di un'agenzia letteraria. Leggi qua, scorri là, mi appare il nome di Sara Rattaro, anche lei della stessa agenzia... Due autrici delle quali nell'ultimo anno ho letto un romanzo a testa e ho amato tantissimo entrambi. Scoprire dell'esistenza di questa nuova scrittrice italiana, rappresentata dalla stessa agenzia e che sarebbe stata presto pubblicata da Guanda, è stato un colpo di fortuna. Le ho dato una chance grazie a quella trama che mi ha colpita fin dalla prima frase: "Tutte le fiabe cominciano con C’era una volta… ma questa è diversa, questa comincia con “C’è una volta…”, al presente, sì, perché c’è la volta in cui si decide di cambiare tutto" per convincermi poi con l'ultima: "Come finisce? Finisce bene e male, perché questa è, sí, una fiaba, ma una fiaba realistica."
Fiaba è la password per legarmi ad un libro, è la parola magica che mi costringe a leggere una storia anche se non ne avevo nessuna intenzione.
Oddio ma quanto chiacchiero, vi ho raccontato il mio incontro con Borgo Propizio senza però parlarvi direttamente di lui, di questo divertente, ironico, piacevole, originale romanzo.
Cosa dirvi per farvi capire quanto questa storia meriti di essere letta?
Bé, prima di tutto, sappiate che quando lo leggerete non riuscirete a togliervi dal viso un sorriso - quasi - ebete. Perciò sarà forse meglio che lo leggiate chiusi in una stanza, se non volete essere osservati: insomma non fate come me, che l'ho iniziato e finito sul treno da Napoli a Torino e le persone che mi sedevano di fronte e accanto avranno pensato che avessi una paralisi facciale. La Limone racconta e noi sorridiamo. Ci presenta i suoi personaggi un po' sopra le righe, ma tanto umani, e noi sorridiamo. Ci spiazza con scelte avventate dei suoi protagonisti e noi sorridiamo.
Ci racconta la vita facendoci sorridere.
Ci fa sentire abitanti di quel villaggio dove le chiacchiere si trasformano velocemente in pettegolezzi, e nonostante tutto, noi sorridiamo. Ci descrive un piccolo paesino italiano, dove tutti si conoscono, dove la privacy non esiste (non lo dirò più che sorridiamo, promesso!) ma non ne restiamo disturbati, innervositi, contrariati. Sembra davvero di essere nel bel mezzo di una fiaba, anche se una fiaba molto realistica. E se essere realistici nel nostro paese significa spesso essere tristi, amareggiati e disillusi, qui il senso è un altro. Il realismo incontra la possibilità di essere felici senza andare a scomodare l'utopia. Si tratta di un lieto fine realisticamente possibile.
Borgo Propizio potrebbe trasformarsi nella storia di ognuno di noi: c'è l'amore, quello di un colpo di fulmine improvviso e quello duraturo di un lungo matrimonio, c'è la voglia di realizzare il proprio sogno (e qui c'è il sogno carinissimo di aprire una latteria di cui non vi dirò il nome, perché sarà divertente scoprirlo), c'è il calore di una famiglia, l'affetto fraterno, ci sono gli ostacoli, le paure (... i fantasmi?), i tesori nascosti, le persone intorno che un po' ti sostengono un po' ti giudicano, e poi c'è la passione... c'è la vita. E c'è il Gran Musicante, elemento geniale.
Un romanzo che fa venir voglia al lettore di andare alla ricerca del proprio personale Borgo Propizio.
Titolo: Borgo Propizio
Autore: Loredana Limone
Editore: Guanda
Pagine: 240
Isbn: 9788860886576
Prezzo: €16,50
Valutazione: 4 stelline
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 10 Maggio 2012
Fantastico. Fantastico libro e fantastica recensione. Dalla prima volta in cui ne parlasti ne rimasi affascinata, la trama mi convinse tantissimo.
RispondiEliminaE adesso sono ancora qui a dire che vorrei questo libro, che ogni tanto le storie allegre ma realistiche possono solo fare bene.
Grazie come sempre del tuo prezioso parere tesoro.
E' davvero un romanzo che fa bene, spero che lo leggerai!
EliminaMa che fai, istighi? (E' vero che anche io ieri, con I was Jane Austen's Best Friend...)
RispondiEliminaPerò, ti confesso che a me la copertina ispira... ma io sono molto naif... :)
Gabriella
Dopo averlo letto, la copertina ha acquistato un significato diverso e ora mi piace molto, per il resto... sì, istigo!
EliminaIstighiamo, Gabri!
BORGO PROPIZIO è un libro davvero divertente, ironico, tenero, scritto molto bene e che mette di buon umore.
RispondiEliminaDa leggere assolutamente.
Brava Loredana Limone.
Al prossimo romanzo .
Mariella
Condivido tutto!
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