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martedì 22 gennaio 2013

YA-Ink: Tre seguiti per tre saghe

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Per il post di oggi ho scelto, tra i miliardi di libri letti negli ultimi mesi e che poco alla volta riuscirò a recensire, tre romanzi di altrettante saghe fantasy young adult. Si tratta di tre secondi volumi, quindi di tre letture molto rischiose. Ogni volta che comincio una saga, che sia una semplice trilogia o qualcosa di più consistente, arrivata al secondo volume arriva la delusione. E' così complicato riuscire a tenere alta l'attenzione del lettore anche nei seguiti? Così impossibile chiedere una storia che non sia semplicemente un pallido seguito del volume precedente e un noioso trait-d'union tra il primo e il successivo? Bé, io mi son resa conto che questi seguiti mi stanno facendo impazzire. Mi irritano, mi vien voglia di liberarmene il prima possibile. Non è così per tutte la saghe, ma ben poche riescono a mantenere viva la mia attenzione. 
Qui sotto troverete la mia esperienza negativa con una ragazza alle prese con la sua natura di licantropo, una protagonista che deve accettare il fatto di essere l'unico angelo senza ali, e l'ultima, una sirena, che ha scelto la vita sulla terra anziché in mare. Non starò qui a elencare eventuali paragoni e similitudini tra le varie storie, non perché non ce ne siano, ma perché peccherei di mancanza di originalità. Si sa, il canovaccio è quello. C'è chi sceglie di seguirlo pedissequamente e chi riesce a personalizzarlo. Ma pare che nessuno voglia abbandonarlo del tutto.


Lost Grace
di Bree Despain
Trama: A volte solo la morte può ridare la vita. E salvare un amore che sembrava impossibile. Lo sa bene Grace Divine che, in una notte di luna piena, ha compiuto il più crudele dei sacrifici: pur di salvare Daniel, di cui è disperatamente innamorata, ha rinunciato per sempre all'affetto del fratello Jude e ha condannato la propria anima alle fiamme della dannazione eterna. Ora dentro di lei si nasconde un mostro. Silenzioso, crudele e assetato di sangue. Un mostro pronto a risvegliarsi in qualunque momento. Ma Grace è decisa a non arrendersi. Vuole ritrovare la serenità perdendosi negli occhi scuri di Daniel e vivere finalmente quell'amore per cui ha sacrificato se stessa. Una notte, però, mentre Grace e Daniel stanno guardando le stelle cadenti, dimentichi di tutto e tutti, accade qualcosa che turba la tranquillità appena conquistata: Grace riceve un'inquietante telefonata. È Jude che, con voce concitata, la avvisa di un imminente pericolo e la esorta a non fidarsi più di nessuno. Nemmeno di Daniel. Ed è forse per paura o per i misteriosi giochi del destino che Grace stringe amicizia con Talbot, un ragazzo dal fascino enigmatico arrivato in città da poco, che sembra sapere tutto di lei e della maledizione che pesa sulla sua anima. E mentre il sentimento tra i due si trasforma in qualcosa di più, Grace sente il proprio cuore vacillare. Daniel è sempre più lontano, e il mostro addormentato dentro di lei è sempre più vicino. Pericolosamente vicino. Secondo capitolo di una strepitosa serie fantasy, Lost Grace di Bree Despain è una travolgente storia d'amore, antiche leggende e brucianti segreti, che vi conquisterà fi no all'ultima pagina.

L'autrice:
Bree Despain ha sempre adorato raccontare storie. Ma la sua passione ha davvero preso forma durante gli anni del college, quando ha dedicato un semestre a scrivere e dirigere spettacoli teatrali per i ragazzi meno fortunati di New York e Filadelfia. Vive a Salt Lake City con il marito e i figli. Per Sperling & Kupfer ha già pubblicato Dark Divine, il primo capitolo delle avventure di Grace e Daniel. 
Sito dell'autrice: www.breedespain.com

Recensione: Se al primo volume della trilogia avevo affibbiato tre stelline e una recensione tutto sommato positiva, per questo secondo non posso assolutamente ripetermi. Dark Divine aveva dalla sua innanzitutto la freschezza della novità, e aveva trovato in me una lettrice non ancora satura di young adult come sono oggi. Pertanto leggere Lost Grace è stato, ahimè, una tortura. Perché l'ho letto? Perché speravo che la storia a un certo punto mi coinvolgesse, mi facesse ricredere o mi facesse comprendere il perché dei miei complimenti al primo volume. In Lost Grace ho trovato totale mancanza di originalità e una struttura fin troppo prevedibile. La protagonista, Grace, è alle prese con il dover accettare e adattarsi alla sua nuova natura; il suo ragazzo, Daniel, quell'amore con la A maiuscola in Dark Divine, ora preferisce allontanarsi da lei (per proteggerla? perché nasconde qualche segreto? perché gliel'ha consigliato Edward Cullen?); entra in scena un nuovo personaggio, Talbot, per creare una parvenza di triangolo amoroso (ma non ci preoccupiamo troppo, tanto si sa che l'amore con la A maiuscola vince sempre). Qualche colpo di scena e un po' di azione -  ma non dimentichiamoci anche quel po' di depressione (una famiglia distrutta, una Grace confusa) - non bastano a rendere la lettura interessante e gradevole. Se alla fine del primo volume avevo espresso un senso di ansia verso la pubblicazione del resto della saga, alla fine di Lost Grace tra uno sbadiglio e l'altro ho pensato che la saga per me può concludersi qui. Cos'altro può aver mai da dirmi la Despain di così sorprendente? Conto sul lieto fine, sul trionfo dell'Amore, sulla rinascita della famiglia e su qualche altro piccolo dettaglio che, di sicuro, non cambierà la mia vita di lettrice.

Titolo: Lost Grace
Titolo originale: Lost Saints (#2)
Autore: Bree Despain
Traduttore: E. Villa
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 352
Isbn: 978882005257
Prezzo: €17,90 
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 18 settembre



Devilish
di Dorotea De Spirito

Trama: Un'estate è passata da quando Vittoria ha scoperto che Guglielmo, il ragazzo che ama, è un demone. Sfidando regole e convenzioni della città degli angeli, ha deciso di difendere questo legame proibito, senza però conoscerne il prezzo. Perché Eva, il demone che ha già cercato di riportare Guglielmo nell'Averno, ha solo atteso il momento giusto per reclamare la sua preda. Adesso la città è sconvolta da eventi misteriosi, lunghe crepe spaccano la terra tremante, l'acqua delle fonti sprigiona il suo veleno e si tinge di nero, l'immagine e le parole delle anime defunte echeggiano nel silenzio delle strade. Il patto tra l'inferno e la terra è stato infranto e solo Vittoria, l'angelo senza ali, può trovare


L'autrice:
Dorotea De Spirito Ha ventuno anni. Frequenta il corso di laurea in Lettere Moderne all'università Cattolica di Milano. Con Mondadori ha già pubblicato Destinazione Tokio Hotel (2008), Angel (2009), Dream (2011).


Recensione: Questo romanzo mi ha un po' delusa, e ne sono davvero dispiaciuta. Della De Spirito tempo fa avevo letto Angel e mi ero dichiarata ottimista: all'epoca ancora ragazzina, l'autrice aveva dimostrato di saper imbastire una storia sicuramente apprezzabile, seppure non originalissima. Non eravamo ancora stati invasi dall'ondata di fantasy adolescenziali tutti uguali, per cui Angel era riuscito a colpirmi. Quando poi ho letto della stessa autrice ho letto Dream, bé, lì mi sono innamorata della storia e della capacità di Dorotea di far sognare una ultratrentenne come me. Speravo pertanto che con Devilish potesse accadere qualcosa di altrettanto magico, ma l'incanto non c'è stato. Avevo apprezzato Angel, anche se la storia non mi aveva appassionata troppo. Come sarebbe stato ritrovare gli stessi personaggi in un seguito di cui non avevo mai effettivamente sentito la necessità? Una chance ho voluto dargliela, in omaggio alle emozioni provate con Dream.
Ecco, mi son ritrovata di fronte una storia senza infamia e senza lode. Non penso sia stata una brutta lettura, né che sia stata memorabile. Una lettura d'intrattenimento per un pomeriggio altrimenti fin troppo noioso, ma che ben presto abbandonerà i miei ricordi. Devilish è un romanzo più d'azione che di sentimento (grande differenza coi romanzi del genere cui appartiene), con un ritmo abbastanza serrato che non si perde dietro melensaggini e sdolcinatezze. Se da una parte posso apprezzare la mancanza del solito amore impossibile, o delle prime difficoltà di una storia d'amore, così come la mancanza dell'ovvio scontatissimo triangolo amoroso (grazie, Dorotea, per averci risparmiato) dall'altro non posso fondare il mio apprezzamento esclusivamente sull'assenza degli stereotipi del genere cui la storia appartiene. Ci vuole ben di più, ci vuole un'idea più avvincente, dei dialoghi più interessanti, dei personaggi meglio caratterizzati. Ma quella che mi son ritrovata tra le mani è stata una storiella fin troppo veloce.
Del romanzo salvo solo le descrizioni, elemento davvero bello ed efficace. Per il resto, Devilish lo lascio nel limbo dei romanzi che non mi hanno cambiato la vita e di cui non mi ritroverò più a parlare, né nel bene né nel male.

Titolo: Devilish (#2)
Autore: Dorotea De Spirito
Editore: Mondadori - Chrysalide
Pagine: 320
Isbn: 9788804621997
Prezzo: €17,00 
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 9 ottobre 2012

Il destino della sirena
Tera Lynn Childs

Trama: Lily ha fatto la sua scelta: per amore di Quince, è pronta a rinunciare al trono di Thalassinia. Tuttavia la giovane principessa non vuole abbandonare per sempre né il suo popolo né il padre, e decide quindi d’impegnarsi al massimo per superare i test d’ingresso dell’università, diventare una biologa marina e aiutare, seppur da lontano, il suo regno. Un obiettivo tutt’altro che semplice da raggiungere, visto che la scuola sta per finire e che le materie da studiare sono moltissime. Forse troppe. E, come se non bastasse, a turbare le sue giornate ci pensa l’arrivo di Dosinia, la cugina pestifera, che stavolta deve proprio aver combinato qualcosa di molto grave se re Palumbo – il padre di Lily – l’ha punita con l’esilio sulla terraferma e con la revoca di tutti i poteri magici. Dosinia infatti non ci mette molto a creare guai, prima seminando zizzania tra la cugina e Quince, poi seducendo l’ingenuo Brody, il primo amore di Lily. In una disperata corsa contro il tempo, la principessa sirena dovrà così far fronte a un vortice di eventi catastrofici, che metteranno in pericolo non solo il suo futuro, ma anche – e soprattutto – il suo rapporto con l’adorato Quince…

L'autrice:
Tera Lynn Childs è nata a Minneapolis (Minnesota), ma fin da bambina ha girovagato coi genitori per gli Stati Uniti, vivendo in Colorado, Indiana, Ohio, California e Missouri. Indecisa su quale strada intraprendere nella vita, e da sempre appassionata lettrice, ha iniziato a scrivere per gioco, per poi scoprire di avere un grande talento, apprezzato da editori, librai e lettori. «Il bacio della sirena» è il suo romanzo d’esordio.
Sito dell'autrice: teralynnchilds.com

Recensione: Ecco un libro che avrei voluto non fosse stato scritto, né progettato o pensato. Mi sarebbe piaciuto se l'autrice si fosse fermata a quel primo Bacio della sirena, romanzo fresco, frizzante, vivace. Un romanzo non certamente originale, ma raccontato in maniera così allegra da perdonargli la presenza di qualsiasi stereotipo. A pochi mesi di distanza, ecco che arriva il secondo capitolo e immediatamente mi cascano le braccia. Perché? Perché dover creare una trilogia quando un solo romanzo potrebbe essere perfetto? Non è questo il luogo né il momento per rispondere alla mia disperata domanda: fatto sta che ormai le trilogie sono un must e la Childs non poteva essere da meno. Mi sono avvicinata alla lettura, quindi, con uno stato d'animo tra lo scettico e il curioso, sperando che non si verificasse il solito appiattimento da "secondo volume" di una serie. Vana speranza. L'ironia, così efficace nel primo volume, qui stenta a coinvolgere il lettore. Ci prova ma non ci riesce. La storia lascia il tempo che trova: Lily si barcamena tra la sua decisione di restare umana, il suo futuro universitario, il suo rapporto con Quince e l'arrivo della perfida cugina Dosinia, affidatale per un periodo di tempo indefinito. Toccherà a Lily farle da baby-sitter, tenerla lontana dai guai o riparare quelli commessi. A tutto ciò va poi aggiunto l'arrivo di un terzo incomodo, col pericolosissimo spauracchio del triangolo amoroso, nascosto dietro ogni angolo di ogni ya, e l'accettazione del proprio destino.
Un romanzo che tutto sommato si fa leggere, pur senza la forza e l'ironia del primo. Qualche colpo di scena viene piazzato verso la fine per cercare di renderlo più interessante, ma la trovata non ha una grande efficacia. Leggerò anche il terzo, ma non ho nessuna fretta.

Titolo: Il destino della sirena
Titolo originale: Fins are forever (#2)
Autore: Tera Lynn Childs
Traduttore: Francesca Toticchi
Editore: TRE60
Pagine: 128
Isbn: 9788867020270
Prezzo: €9,90 
Valutazione: 2,5 stelline
Data di pubblicazione:24 gennaio 2013

domenica 13 gennaio 2013

Tre romanzi per YA-Ink

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Devo ammettere che il mio 2012 ha avuto un approccio pessimo con gli young adult di ogni genere. Sarà stata colpa dell'indigestione che ne ho fatto: a conti finiti, libro più libro meno, sembra che abbia letto ben 64 romanzi ya su un totale di 236 libri. Praticamente un quarto delle letture del 2012 sono state dedicate a questo genere. Mi sono ripromessa di limitare il numero in questo nuovo anno: tali romanzi son quelli che mi hanno dato di meno a tutti i livelli. Non voglio rinnegarli in massa, perché ovviamente un buon numero di essi mi è piaciuto (forse una ventina) e mi ha convinta, ma la maggioranza mi ha lasciato ben poco.
Alle recensioni che trovate qui sotto, appiccico una nuova etichetta-rubrica chiamata YA-Ink (realizzo solo ora che per il titolo mi sono piegata all'uso dell'inglese, ché fa più figo. Noooooo)
I tre romanzi che presento hanno molto in comune: pubblicati da tre diverse case editrici, sono usciti a distanza di una settimana l'uno dall'altro, sono tutti e tre prodotto di scrittrici (lo ya non è il genere preferito dagli scrittori, a quanto pare) e sono tutti orientati verso la distopia. Potrei aggiungere che lo stile delle cover è molto simile: che sia un primo piano, una figura intera o una sagoma, protagonista delle copertine è sempre una ragazza. Per non parlare del titolo, che mai come in questi casi ha mantenuto l'originale (con una piccola modifica per Never Sky che ha perso la parte iniziale) presentandosi ai lettori in inglese. (lo dicevo che fa più figo!)
Ad accomunarli c'è poi il prezzo, stabilizzato sui 17€, la rilegatura in copertina rigida con sovracoperta, e il fatto di essere tutti e tre primi volumi di nuove serie con protagoniste rigorosamente femminili... Nel notare tutti questi dettagli comuni, non avvertite una certa manipolazione da parte delle case editrici? A me sta facendo venire una certa ansia. Ok, metto fine alle chiacchiere e vi lascio alle - brevi - recensioni!


Starters
 di Lissa Price
Trama:
E se domani il mondo come l'hai sempre conosciuto non esistesse più? Los Angeles, tra qualche anno. Callie ha visto morire i suoi genitori quando una terribile pandemia globale ha decimato la popolazione tra i venti e i sessant'anni, lasciando in vita solo i giovani e i vecchi. Si ritrova così a lottare per la sopravvivenza in un mondo devastato dalla guerra e dalla fame, in cui gli adolescenti combattono per un futuro che non esiste più e gli anziani sognano un passato che non tornerà mai. Con lei, in questa battaglia disperata, solo il fratellino malato Tyler e l'amico di sempre Michael. Determinata a non arrendersi, Callie si rivolge alla Prime Destinations, un'ambigua società di Beverly Hills, che promette facili guadagni ai ragazzi rimasti soli, come lei. Callie sa che dietro la facciata di assoluta rispettabilità della Prime Destinations si nasconde un terribile segreto: la società affitta il corpo degli adolescenti ad anziani desiderosi di rivivere emozioni ormai dimenticate. Ma Callie ha bisogno di soldi - per sé, per Michael e soprattutto per il piccolo Tyler, che è sempre più malato - e accetta. Firma un accordo con la Prime Destinations e si lascia impiantare un neurochip nella testa. Qualcosa però va storto. Callie si risveglia prima del previsto, nel bel mezzo di una vita che non le appartiene. Quella della donna che ha affittato il suo corpo. All'improvviso, è ricca, immensamente ricca. E felice. Possiede una casa in riva al mare, guida un'auto costosissima ed è fidanzata con l'affascinante nipote del senatore. Che cosa potrebbe volere di più? A Callie sembra di vivere in un sogno. Almeno fino al momento in cui scopre di essere intrappolata in un gioco molto più pericoloso di quanto avrebbe mai immaginato...

L'autrice:
Lissa Price ha studiato fotografia e scrittura creativa, ma ha scoperto presto che non esiste scuola migliore della vita. Per questo ha passeggiato con gli elefanti in Botswana, ha nuotato con i pinguini alle Galapagos e ha guardato il tramonto con i nomadi del Gujarat, in India. Solo quando si siede a scrivere, però, si rende conto che i viaggi più straordinari sono quelli nella sua testa. Vive nel Sud della California con il marito e qualche cervo di passaggio.
Sito dell'autrice: www.lissaprice.com

Recensione: Il distopico è ormai l'ultimo grido nella letteratura per adolescenti. Degli ya letti quest'anno, sicuramente un buon terzo di essi appartiene a questo genere, o afferma di appartenervi (possiamo dire che spesso ci hanno spacciato per distopici dei romanzi semplicemente fantasy). Mi piace il genere, mi piace da sempre. Forse da quando anni fa vidi al cinema il film Gattaca: da allora cerco storie che mi possano appassionare e far riflettere come accadde grazie a quella meravigliosa pellicola. Sto divagando, chiedo scusa, questa sarebbe l'ultimissima cosa da fare in una recensione breve.
Ok, torniamo a Starters. L'ambientazione è futuristica: in una California stravolta da una disastrosa guerra, le uniche persone rimaste in vita sono solo Giovani e Anziani, Starters e Enders. Tutto il resto della popolazione è stato sterminato da un'arma batteriologica da cui si è potuto salvare solo chi era stato preventivamente vaccinato. Le due generazioni sono separate non solo dall'età ma anche dall'opposta condizione sociale: gli Enders sono ricchi e possono permettersi qualsiasi cosa; gli Starters sono orfani, senza un tetto sopra la testa, senza alcuna sicurezza. Se si hanno dei nonni ancora in vita (Enders) allora anche i giovani potranno vivere al sicuro, altrimenti saranno costretti a nascondersi e fuggire per non essere rinchiusi in istituti per orfani. La protagonista, Callie, appartiene ovviamente a quegli Starters che non hanno santi in paradiso: solo un fratellino malato da accudire, senza i mezzi per farlo. La sola possibilità per procurarsi molti soldi in maniera veloce è rivolgersi alla Prime Destination, una società che fitta il corpo dei giovani a quegli Enders che vogliono tornare a sentirsi tali almeno per un giorno nella loro vita e che pagano profumatamente per tale possibilità. Callie quindi offre il proprio corpo: tale scelta determinerà il precipitare degli eventi. Non sto a raccontarvi altro, c'è più gusto a leggerlo che a sentirlo attraverso le mie parole. La storia mi è piaciuta e l'ho letta in poco tempo: lineare, scorrevole, senza intoppi. Qualche colpo di scena, un finale ad hoc (anche se sicuramente prevedibile per i lettori "navigati") una storia che fa venir voglia di leggere il seguito. La Price non si contraddistingue certo per uno stile particolare (ma quanti autori ya ci riescono?), la narrazione è abbastanza anonima, pur se leggibile e a suo modo piacevole. L'idea alla base è l'elemento che più mi ha convinta: non per la sua originalità, ma perché avendola già vista applicata altrove mi era piaciuta. Se non ne avete già avuto l'occasione, consiglio la visione della serie tv Dollhouse (non so se sia stata mandata anche in Italia, mi informerò). L'idea è molto simile, ma lo sviluppo è migliore.
Titolo: Starters
Titolo originale: Starters (#1)
Autore: Lissa Price
Traduttore: Gloria Pastorino
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 336
Isbn: 9788820052553
Prezzo: €16,90 
Valutazione: 3,5 stelline
Data di pubblicazione: 25 settembre 2012



Never Sky
 di Veronica Rossi
Trama:
Lo chiamano Never Sky, è un cielo violento, pervaso dall’Etere, sostanza che causa tempeste continue, morte, distruzione. La vita sicura è possibile solo dentro l’enclave Reverie, un mondo barricato, una biosfera rarefatta e ipertecnologica dove ogni pericolo, persino malattie e invecchiamento, sembrano appartenere a un lontano passato. Fuori invece, dove domina l’Etere, non è dato avventurarsi, nessun abitante di Reverie oserebbe mai, perché la Fucina della Morte è una terra brutale e desolata, infestata da individui assetati di sangue. La bella e giovane Aria vive a Reverie, è lì che lei e i suoi amici possono scegliere, istante dopo istante, di abitare infiniti mondi virtuali, dove provare emozioni e sensazioni di ogni tipo, come in un interminabile videogioco. Anche lei, al pari di tutti, teme l’ignoto che si trova oltre il confine del proprio eden. E quando verrà ingiustamente cacciata dalla sua società di eletti, si ritroverà sola e disperata nella Fucina della Morte, sotto un cielo feroce, in un incubo senza fine. È come essersi risvegliata all’improvviso in un corpo che non riconosce, in balìa di un mondo popolato dai discendenti reietti dell’umanità che, dopo la Grande Catastrofe, non hanno trovato rifugio a Reverie. Solo quando il suo sguardo incrocia quello selvaggio di Perry, un giovane Outsider ribelle, Aria comincia a intuire che quel mondo forse contiene la vita che non ha mai vissuto, le sensazioni che le erano negate nel luogo asettico in cui era cresciuta. Ma anche la morte vera la minaccia da ogni dove. Presto lei e Perry, opposti in ogni cosa, scopriranno di custodire l’uno la chiave per la redenzione dell’altro. E per intraprendere la lunga e avventurosa strada che conduce a unire i destini di Reverie e della Fucina della Morte, fondendo l’ideale con il reale.

L'autrice:
Veronica Rossi vive nel nord della California con il marito e due figli. Questo è il suo primo romanzo che inaugura una trilogia di genere, bestseller negli Stati Uniti e in Inghilterra, in corso di pubblicazione in 25 paesi e i cui diritti cinematografici sono stati opzionati dalla Warner Bros.
Sito dell'autrice: http://www.veronicarossi.com/

Recensione: Ecco un romanzo che mi fa sentire scema. Proprio così. L'ho letto, mi ha cordialmente annoiata, non mi ha mai appassionata, fino alla fine mi ha fatta sentire un'estranea, non mi ha comunicato assolutamente nulla. L'ho chiuso e ho pensato: ma 'sta Veronica Rossi, che cavolo vuole con 'sta storia? Ho cercato conferme, appoggi esterni, lettori con cui poter condividere la noia e le lamentele e ho ritrovato un web unanime verso Never Sky: a leggere le recensioni su anobii o nei vari blog pare sia stato il romanzo più esaltante dell'anno. Massimo delle stelline, valanghe di complimenti, emozioni a go-go. Tutto ciò mi fa sentire ingiusta, perché il mio consiglio sarebbe: "lasciate stare, evitate una noia sicura" ma a quanto pare questa noia l'ho vissuta solo io. Perciò non ve lo sconsiglierò, ma proverò a farvi capire ciò che non mi ha convinta. Innanzitutto i primi capitoli: confusione totale. Biosfere, Reami, Reverie, Etere, Cieli Selvaggi... tempestata da tante informazioni in una sola volta, per niente chiare, il mio cervello ha immediatamente preso le distanze dalla storia andando a farsi un bel volo mentale per i fatti suoi. Volo che forse ha avuto una durata troppo lunga, perché, quando è tornato in sé, ormai erano state girate troppe pagine e la storia era andata avanti senza dargli la possibilità di farsi coinvolgere. (Da qui un appello a tutti gli scrittori del mondo: siate chiari e convincenti fin dall'inizio, se non volete che noi lettori si arrivi a confusione, noia e a un irreversibile abbandono!). Quando la storia si fa più lineare, quando inizio a comprendere il ruolo dei due protagonisti, Aria e Perry, il perché del loro viaggio e l'inevitabile storia d'amore, ecco che scatta in me il rigetto: oh, no! non ditemi che si tratta dell'ennesimo romanzo spacciato per distopico ma che in realtà è un pretesto per raccontarci l'ennesima adolescenziale love story!
Armata di questi pregiudizi, ho continuato la lettura con tanto di snobbissima puzza sotto al naso: è un errore, lo so, ma i miei pregiudizi non vogliono saperne di diventare più ragionevoli. Ho assistito a un viaggio per ritrovare due persone scomparse (la mamma di Aria e il nipote di Perry) accompagnato dagli ostacoli del caso, e ovviamente dalla crescita di questo amore.
Sono arrivata alla fine di Never Sky con una domanda che solitamente non mi pongo: a che mi serve questa storia? io che leggo sempre per il puro e semplice piacere di leggere, non avendone trovato alcuno, mi ritrovo a chiedermi il perché di tale romanzo. E ad augurarmi di non conservarlo troppo a lungo nella mia memoria, ché preferisco lasciare spazio ad altre storie.
Titolo: Never Sky
Titolo originale: Under the Never Sky (#1)
Autore: Veronica Rossi
Traduttore: Marinella Magrì
Editore: Sonzogno
Pagine: 352
Isbn: 9788845425158
Prezzo: €17,00 
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 17 ottobre 2012




Across the universe
 di Beth Revis

Trama: Amy è una passeggera congelata in una bara di vetro a bordo della navicella spaziale Godspeed. Ha lasciato il suo ragazzo e gli amici sulla Terra ed è partita con i genitori, per risvegliarsi dopo trecento anni sul pianeta Centauri.Niente, però, va come previsto: qualcuno vuole ucciderla, così la risveglia dal suo sonno di ghiaccio, cinquant’anni prima del previsto.Amy si ritrova, quindi, a vivere secondo regole completamente mutate, su un’enorme nave in viaggio tra le stelle, in balia di sconosciuti tra cui si nasconde un assassino.L’unico che sembra aiutarla è Elder, il futuro capitano della Godspeed.Elder è potentemente attratto dalla singolare bellezza di Amy e cerca di proteggerla in ogni modo dal resto della comunità e dallo strapotere di Eldest, il capo in carica.Ma Amy può davvero fi darsi di lui? Quello che prova per lui la aiuterà a capire cosa sta succedendo davvero o rischia di metterla ancora più in pericolo?

L'autrice:
Beth Revis è un'ex insegnante che vive in Noth Carolina con suo marito e un cane. Tra le cose che ha intenzione di fare ci sono: viaggiare attorno al mondo in ottanta giorni, esplorare la luna e trovare Narnia. Across the universe è il suo primo romanzo, il primo titolo di un'appassionante trilogia.
Sito dell'autrice: http://www.bethrevis.com/

Recensione: Across The Universe, come i due romanzi di cui vi ho appena parlato, ha riscosso enorme successo tra i lettori su anobii e nei vari blog. Romanzo spacciato inizialmente come distopico, si presenta in realtà come un incrocio tra fantascienza e thriller. Non so se basti ambientare una storia in un futuro distorto per parlare di distopia. Non siamo alle prese con una società dittatoriale, né con una rivolta contro l'ordine costituito, anzi. Across the universe si apre con una possibilità di scelta: la protagonista, Amy, può liberamente decidere se continuare la sua vita sulla terra o se seguire i genitori su una nave spaziale, facendosi ibernare con loro per trecento anni. Nessun obbligo, se non quello di figlia. Nessuna necessità di lasciare la propria terra, se non quella di poter continuare ad avere dei genitori con cui vivere. Amy compie la sua prima vera scelta: sceglie la madre e il padre, sceglie il sacrificio, il lungo sonno, pur di poter restare al loro fianco il più a lungo possibile. Le cose però non seguiranno il percorso stabilito e la ragazza si risveglierà ben prima dei trecento anni, a bordo di una nave spaziale organizzata come un microcosmo, dove però la vita non è così perfetta come sembra. Anzi. 
Non vi dirò altro riguardo ai dettagli della trama. Aggiungo solo che immancabile ci sarà la storia d'amore, ma l'avevamo sospettato fin dalla cover, e ci sarà un mistero da svelare con tanto di assassino da scoprire.
Storia abbastanza gradevole. Neanche questo romanzo si contraddistingue per uno stile particolare, ma a suo favore possiamo dire che è un bella storia da intrattenimento, per trascorrere qualche ore di qualche grigio pomeriggio vuoto. Ci sarà un seguito, ma ci ritroviamo senza nessuna ansia di sapere come andrà a finire. Lo leggeremo, ma non abbiamo fretta. 
Titolo: Across the Universe
Titolo originale:Across The Universe(#1)
Autore: Beth Revis
Traduttore: Gloria Pastorino
Editore: Piemme
Pagine: 420
Isbn: 9788820052553
Prezzo: €17,00 
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 9 ottobre 2012