Devo ammettere che il mio 2012 ha avuto un approccio pessimo con gli young adult di ogni genere. Sarà stata colpa dell'indigestione che ne ho fatto: a conti finiti, libro più libro meno, sembra che abbia letto ben 64 romanzi ya su un totale di 236 libri. Praticamente un quarto delle letture del 2012 sono state dedicate a questo genere. Mi sono ripromessa di limitare il numero in questo nuovo anno: tali romanzi son quelli che mi hanno dato di meno a tutti i livelli. Non voglio rinnegarli in massa, perché ovviamente un buon numero di essi mi è piaciuto (forse una ventina) e mi ha convinta, ma la maggioranza mi ha lasciato ben poco.
Alle recensioni che trovate qui sotto, appiccico una nuova etichetta-rubrica chiamata YA-Ink (realizzo solo ora che per il titolo mi sono piegata all'uso dell'inglese, ché fa più figo. Noooooo)
I tre romanzi che presento hanno molto in comune: pubblicati da tre diverse case editrici, sono usciti a distanza di una settimana l'uno dall'altro, sono tutti e tre prodotto di scrittrici (lo ya non è il genere preferito dagli scrittori, a quanto pare) e sono tutti orientati verso la distopia. Potrei aggiungere che lo stile delle cover è molto simile: che sia un primo piano, una figura intera o una sagoma, protagonista delle copertine è sempre una ragazza. Per non parlare del titolo, che mai come in questi casi ha mantenuto l'originale (con una piccola modifica per Never Sky che ha perso la parte iniziale) presentandosi ai lettori in inglese. (lo dicevo che fa più figo!)
Ad accomunarli c'è poi il prezzo, stabilizzato sui 17€, la rilegatura in copertina rigida con sovracoperta, e il fatto di essere tutti e tre primi volumi di nuove serie con protagoniste rigorosamente femminili... Nel notare tutti questi dettagli comuni, non avvertite una certa manipolazione da parte delle case editrici? A me sta facendo venire una certa ansia. Ok, metto fine alle chiacchiere e vi lascio alle - brevi - recensioni!
Alle recensioni che trovate qui sotto, appiccico una nuova etichetta-rubrica chiamata YA-Ink (realizzo solo ora che per il titolo mi sono piegata all'uso dell'inglese, ché fa più figo. Noooooo)
Ad accomunarli c'è poi il prezzo, stabilizzato sui 17€, la rilegatura in copertina rigida con sovracoperta, e il fatto di essere tutti e tre primi volumi di nuove serie con protagoniste rigorosamente femminili... Nel notare tutti questi dettagli comuni, non avvertite una certa manipolazione da parte delle case editrici? A me sta facendo venire una certa ansia. Ok, metto fine alle chiacchiere e vi lascio alle - brevi - recensioni!
Starters
di Lissa Price
Trama:E se domani il mondo come l'hai sempre conosciuto non esistesse più? Los Angeles, tra qualche anno. Callie ha visto morire i suoi genitori quando una terribile pandemia globale ha decimato la popolazione tra i venti e i sessant'anni, lasciando in vita solo i giovani e i vecchi. Si ritrova così a lottare per la sopravvivenza in un mondo devastato dalla guerra e dalla fame, in cui gli adolescenti combattono per un futuro che non esiste più e gli anziani sognano un passato che non tornerà mai. Con lei, in questa battaglia disperata, solo il fratellino malato Tyler e l'amico di sempre Michael. Determinata a non arrendersi, Callie si rivolge alla Prime Destinations, un'ambigua società di Beverly Hills, che promette facili guadagni ai ragazzi rimasti soli, come lei. Callie sa che dietro la facciata di assoluta rispettabilità della Prime Destinations si nasconde un terribile segreto: la società affitta il corpo degli adolescenti ad anziani desiderosi di rivivere emozioni ormai dimenticate. Ma Callie ha bisogno di soldi - per sé, per Michael e soprattutto per il piccolo Tyler, che è sempre più malato - e accetta. Firma un accordo con la Prime Destinations e si lascia impiantare un neurochip nella testa. Qualcosa però va storto. Callie si risveglia prima del previsto, nel bel mezzo di una vita che non le appartiene. Quella della donna che ha affittato il suo corpo. All'improvviso, è ricca, immensamente ricca. E felice. Possiede una casa in riva al mare, guida un'auto costosissima ed è fidanzata con l'affascinante nipote del senatore. Che cosa potrebbe volere di più? A Callie sembra di vivere in un sogno. Almeno fino al momento in cui scopre di essere intrappolata in un gioco molto più pericoloso di quanto avrebbe mai immaginato...
L'autrice:
Lissa Price ha studiato fotografia e scrittura creativa, ma ha scoperto presto che non esiste scuola migliore della vita. Per questo ha passeggiato con gli elefanti in Botswana, ha nuotato con i pinguini alle Galapagos e ha guardato il tramonto con i nomadi del Gujarat, in India. Solo quando si siede a scrivere, però, si rende conto che i viaggi più straordinari sono quelli nella sua testa. Vive nel Sud della California con il marito e qualche cervo di passaggio.
Sito dell'autrice: www.lissaprice.com
Recensione: Il distopico è ormai l'ultimo grido nella letteratura per adolescenti. Degli ya letti quest'anno, sicuramente un buon terzo di essi appartiene a questo genere, o afferma di appartenervi (possiamo dire che spesso ci hanno spacciato per distopici dei romanzi semplicemente fantasy). Mi piace il genere, mi piace da sempre. Forse da quando anni fa vidi al cinema il film Gattaca: da allora cerco storie che mi possano appassionare e far riflettere come accadde grazie a quella meravigliosa pellicola. Sto divagando, chiedo scusa, questa sarebbe l'ultimissima cosa da fare in una recensione breve.
Ok, torniamo a Starters. L'ambientazione è futuristica: in una California stravolta da una disastrosa guerra, le uniche persone rimaste in vita sono solo Giovani e Anziani, Starters e Enders. Tutto il resto della popolazione è stato sterminato da un'arma batteriologica da cui si è potuto salvare solo chi era stato preventivamente vaccinato. Le due generazioni sono separate non solo dall'età ma anche dall'opposta condizione sociale: gli Enders sono ricchi e possono permettersi qualsiasi cosa; gli Starters sono orfani, senza un tetto sopra la testa, senza alcuna sicurezza. Se si hanno dei nonni ancora in vita (Enders) allora anche i giovani potranno vivere al sicuro, altrimenti saranno costretti a nascondersi e fuggire per non essere rinchiusi in istituti per orfani. La protagonista, Callie, appartiene ovviamente a quegli Starters che non hanno santi in paradiso: solo un fratellino malato da accudire, senza i mezzi per farlo. La sola possibilità per procurarsi molti soldi in maniera veloce è rivolgersi alla Prime Destination, una società che fitta il corpo dei giovani a quegli Enders che vogliono tornare a sentirsi tali almeno per un giorno nella loro vita e che pagano profumatamente per tale possibilità. Callie quindi offre il proprio corpo: tale scelta determinerà il precipitare degli eventi. Non sto a raccontarvi altro, c'è più gusto a leggerlo che a sentirlo attraverso le mie parole. La storia mi è piaciuta e l'ho letta in poco tempo: lineare, scorrevole, senza intoppi. Qualche colpo di scena, un finale ad hoc (anche se sicuramente prevedibile per i lettori "navigati") una storia che fa venir voglia di leggere il seguito. La Price non si contraddistingue certo per uno stile particolare (ma quanti autori ya ci riescono?), la narrazione è abbastanza anonima, pur se leggibile e a suo modo piacevole. L'idea alla base è l'elemento che più mi ha convinta: non per la sua originalità, ma perché avendola già vista applicata altrove mi era piaciuta. Se non ne avete già avuto l'occasione, consiglio la visione della serie tv Dollhouse (non so se sia stata mandata anche in Italia, mi informerò). L'idea è molto simile, ma lo sviluppo è migliore.
Titolo: Starters
Titolo originale: Starters (#1)
Autore: Lissa Price
Traduttore: Gloria Pastorino
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 336
Isbn: 9788820052553
Prezzo: €16,90
Valutazione: 3,5 stelline
Data di pubblicazione: 25 settembre 2012
Never Sky
di Veronica Rossi
Trama:
Lo chiamano Never Sky, è un cielo violento, pervaso dall’Etere, sostanza che causa tempeste continue, morte, distruzione. La vita sicura è possibile solo dentro l’enclave Reverie, un mondo barricato, una biosfera rarefatta e ipertecnologica dove ogni pericolo, persino malattie e invecchiamento, sembrano appartenere a un lontano passato. Fuori invece, dove domina l’Etere, non è dato avventurarsi, nessun abitante di Reverie oserebbe mai, perché la Fucina della Morte è una terra brutale e desolata, infestata da individui assetati di sangue. La bella e giovane Aria vive a Reverie, è lì che lei e i suoi amici possono scegliere, istante dopo istante, di abitare infiniti mondi virtuali, dove provare emozioni e sensazioni di ogni tipo, come in un interminabile videogioco. Anche lei, al pari di tutti, teme l’ignoto che si trova oltre il confine del proprio eden. E quando verrà ingiustamente cacciata dalla sua società di eletti, si ritroverà sola e disperata nella Fucina della Morte, sotto un cielo feroce, in un incubo senza fine. È come essersi risvegliata all’improvviso in un corpo che non riconosce, in balìa di un mondo popolato dai discendenti reietti dell’umanità che, dopo la Grande Catastrofe, non hanno trovato rifugio a Reverie. Solo quando il suo sguardo incrocia quello selvaggio di Perry, un giovane Outsider ribelle, Aria comincia a intuire che quel mondo forse contiene la vita che non ha mai vissuto, le sensazioni che le erano negate nel luogo asettico in cui era cresciuta. Ma anche la morte vera la minaccia da ogni dove. Presto lei e Perry, opposti in ogni cosa, scopriranno di custodire l’uno la chiave per la redenzione dell’altro. E per intraprendere la lunga e avventurosa strada che conduce a unire i destini di Reverie e della Fucina della Morte, fondendo l’ideale con il reale.
L'autrice:
Veronica Rossi vive nel nord della California con il marito e due figli. Questo è il suo primo romanzo che inaugura una trilogia di genere, bestseller negli Stati Uniti e in Inghilterra, in corso di pubblicazione in 25 paesi e i cui diritti cinematografici sono stati opzionati dalla Warner Bros.
Sito dell'autrice: http://www.veronicarossi.com/
Recensione: Ecco un romanzo che mi fa sentire scema. Proprio così. L'ho letto, mi ha cordialmente annoiata, non mi ha mai appassionata, fino alla fine mi ha fatta sentire un'estranea, non mi ha comunicato assolutamente nulla. L'ho chiuso e ho pensato: ma 'sta Veronica Rossi, che cavolo vuole con 'sta storia? Ho cercato conferme, appoggi esterni, lettori con cui poter condividere la noia e le lamentele e ho ritrovato un web unanime verso Never Sky: a leggere le recensioni su anobii o nei vari blog pare sia stato il romanzo più esaltante dell'anno. Massimo delle stelline, valanghe di complimenti, emozioni a go-go. Tutto ciò mi fa sentire ingiusta, perché il mio consiglio sarebbe: "lasciate stare, evitate una noia sicura" ma a quanto pare questa noia l'ho vissuta solo io. Perciò non ve lo sconsiglierò, ma proverò a farvi capire ciò che non mi ha convinta. Innanzitutto i primi capitoli: confusione totale. Biosfere, Reami, Reverie, Etere, Cieli Selvaggi... tempestata da tante informazioni in una sola volta, per niente chiare, il mio cervello ha immediatamente preso le distanze dalla storia andando a farsi un bel volo mentale per i fatti suoi. Volo che forse ha avuto una durata troppo lunga, perché, quando è tornato in sé, ormai erano state girate troppe pagine e la storia era andata avanti senza dargli la possibilità di farsi coinvolgere. (Da qui un appello a tutti gli scrittori del mondo: siate chiari e convincenti fin dall'inizio, se non volete che noi lettori si arrivi a confusione, noia e a un irreversibile abbandono!). Quando la storia si fa più lineare, quando inizio a comprendere il ruolo dei due protagonisti, Aria e Perry, il perché del loro viaggio e l'inevitabile storia d'amore, ecco che scatta in me il rigetto: oh, no! non ditemi che si tratta dell'ennesimo romanzo spacciato per distopico ma che in realtà è un pretesto per raccontarci l'ennesima adolescenziale love story!
Lo chiamano Never Sky, è un cielo violento, pervaso dall’Etere, sostanza che causa tempeste continue, morte, distruzione. La vita sicura è possibile solo dentro l’enclave Reverie, un mondo barricato, una biosfera rarefatta e ipertecnologica dove ogni pericolo, persino malattie e invecchiamento, sembrano appartenere a un lontano passato. Fuori invece, dove domina l’Etere, non è dato avventurarsi, nessun abitante di Reverie oserebbe mai, perché la Fucina della Morte è una terra brutale e desolata, infestata da individui assetati di sangue. La bella e giovane Aria vive a Reverie, è lì che lei e i suoi amici possono scegliere, istante dopo istante, di abitare infiniti mondi virtuali, dove provare emozioni e sensazioni di ogni tipo, come in un interminabile videogioco. Anche lei, al pari di tutti, teme l’ignoto che si trova oltre il confine del proprio eden. E quando verrà ingiustamente cacciata dalla sua società di eletti, si ritroverà sola e disperata nella Fucina della Morte, sotto un cielo feroce, in un incubo senza fine. È come essersi risvegliata all’improvviso in un corpo che non riconosce, in balìa di un mondo popolato dai discendenti reietti dell’umanità che, dopo la Grande Catastrofe, non hanno trovato rifugio a Reverie. Solo quando il suo sguardo incrocia quello selvaggio di Perry, un giovane Outsider ribelle, Aria comincia a intuire che quel mondo forse contiene la vita che non ha mai vissuto, le sensazioni che le erano negate nel luogo asettico in cui era cresciuta. Ma anche la morte vera la minaccia da ogni dove. Presto lei e Perry, opposti in ogni cosa, scopriranno di custodire l’uno la chiave per la redenzione dell’altro. E per intraprendere la lunga e avventurosa strada che conduce a unire i destini di Reverie e della Fucina della Morte, fondendo l’ideale con il reale.
L'autrice:
Veronica Rossi vive nel nord della California con il marito e due figli. Questo è il suo primo romanzo che inaugura una trilogia di genere, bestseller negli Stati Uniti e in Inghilterra, in corso di pubblicazione in 25 paesi e i cui diritti cinematografici sono stati opzionati dalla Warner Bros.
Sito dell'autrice: http://www.veronicarossi.com/
Recensione: Ecco un romanzo che mi fa sentire scema. Proprio così. L'ho letto, mi ha cordialmente annoiata, non mi ha mai appassionata, fino alla fine mi ha fatta sentire un'estranea, non mi ha comunicato assolutamente nulla. L'ho chiuso e ho pensato: ma 'sta Veronica Rossi, che cavolo vuole con 'sta storia? Ho cercato conferme, appoggi esterni, lettori con cui poter condividere la noia e le lamentele e ho ritrovato un web unanime verso Never Sky: a leggere le recensioni su anobii o nei vari blog pare sia stato il romanzo più esaltante dell'anno. Massimo delle stelline, valanghe di complimenti, emozioni a go-go. Tutto ciò mi fa sentire ingiusta, perché il mio consiglio sarebbe: "lasciate stare, evitate una noia sicura" ma a quanto pare questa noia l'ho vissuta solo io. Perciò non ve lo sconsiglierò, ma proverò a farvi capire ciò che non mi ha convinta. Innanzitutto i primi capitoli: confusione totale. Biosfere, Reami, Reverie, Etere, Cieli Selvaggi... tempestata da tante informazioni in una sola volta, per niente chiare, il mio cervello ha immediatamente preso le distanze dalla storia andando a farsi un bel volo mentale per i fatti suoi. Volo che forse ha avuto una durata troppo lunga, perché, quando è tornato in sé, ormai erano state girate troppe pagine e la storia era andata avanti senza dargli la possibilità di farsi coinvolgere. (Da qui un appello a tutti gli scrittori del mondo: siate chiari e convincenti fin dall'inizio, se non volete che noi lettori si arrivi a confusione, noia e a un irreversibile abbandono!). Quando la storia si fa più lineare, quando inizio a comprendere il ruolo dei due protagonisti, Aria e Perry, il perché del loro viaggio e l'inevitabile storia d'amore, ecco che scatta in me il rigetto: oh, no! non ditemi che si tratta dell'ennesimo romanzo spacciato per distopico ma che in realtà è un pretesto per raccontarci l'ennesima adolescenziale love story!
Armata di questi pregiudizi, ho continuato la lettura con tanto di snobbissima puzza sotto al naso: è un errore, lo so, ma i miei pregiudizi non vogliono saperne di diventare più ragionevoli. Ho assistito a un viaggio per ritrovare due persone scomparse (la mamma di Aria e il nipote di Perry) accompagnato dagli ostacoli del caso, e ovviamente dalla crescita di questo amore.
Sono arrivata alla fine di Never Sky con una domanda che solitamente non mi pongo: a che mi serve questa storia? io che leggo sempre per il puro e semplice piacere di leggere, non avendone trovato alcuno, mi ritrovo a chiedermi il perché di tale romanzo. E ad augurarmi di non conservarlo troppo a lungo nella mia memoria, ché preferisco lasciare spazio ad altre storie.
Titolo: Never Sky
Titolo originale: Under the Never Sky (#1)
Autore: Veronica Rossi
Traduttore: Marinella Magrì
Editore: Sonzogno
Pagine: 352
Isbn: 9788845425158
Prezzo: €17,00
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 17 ottobre 2012
Across the universe
di Beth Revis
Trama:
Amy è una passeggera congelata in una bara di vetro a bordo della navicella spaziale Godspeed. Ha lasciato il suo ragazzo e gli amici sulla Terra ed è partita con i genitori, per risvegliarsi dopo trecento anni sul pianeta Centauri.Niente, però, va come previsto: qualcuno vuole ucciderla, così la risveglia dal suo sonno di ghiaccio, cinquant’anni prima del previsto.Amy si ritrova, quindi, a vivere secondo regole completamente mutate, su un’enorme nave in viaggio tra le stelle, in balia di sconosciuti tra cui si nasconde un assassino.L’unico che sembra aiutarla è Elder, il futuro capitano della Godspeed.Elder è potentemente attratto dalla singolare bellezza di Amy e cerca di proteggerla in ogni modo dal resto della comunità e dallo strapotere di Eldest, il capo in carica.Ma Amy può davvero fi darsi di lui? Quello che prova per lui la aiuterà a capire cosa sta succedendo davvero o rischia di metterla ancora più in pericolo?
L'autrice:
Beth Revis è un'ex insegnante che vive in Noth Carolina con suo marito e un cane. Tra le cose che ha intenzione di fare ci sono: viaggiare attorno al mondo in ottanta giorni, esplorare la luna e trovare Narnia. Across the universe è il suo primo romanzo, il primo titolo di un'appassionante trilogia.
Sito dell'autrice: http://www.bethrevis.com/
Recensione: Across The Universe, come i due romanzi di cui vi ho appena parlato, ha riscosso enorme successo tra i lettori su anobii e nei vari blog. Romanzo spacciato inizialmente come distopico, si presenta in realtà come un incrocio tra fantascienza e thriller. Non so se basti ambientare una storia in un futuro distorto per parlare di distopia. Non siamo alle prese con una società dittatoriale, né con una rivolta contro l'ordine costituito, anzi. Across the universe si apre con una possibilità di scelta: la protagonista, Amy, può liberamente decidere se continuare la sua vita sulla terra o se seguire i genitori su una nave spaziale, facendosi ibernare con loro per trecento anni. Nessun obbligo, se non quello di figlia. Nessuna necessità di lasciare la propria terra, se non quella di poter continuare ad avere dei genitori con cui vivere. Amy compie la sua prima vera scelta: sceglie la madre e il padre, sceglie il sacrificio, il lungo sonno, pur di poter restare al loro fianco il più a lungo possibile. Le cose però non seguiranno il percorso stabilito e la ragazza si risveglierà ben prima dei trecento anni, a bordo di una nave spaziale organizzata come un microcosmo, dove però la vita non è così perfetta come sembra. Anzi.
L'autrice:
Beth Revis è un'ex insegnante che vive in Noth Carolina con suo marito e un cane. Tra le cose che ha intenzione di fare ci sono: viaggiare attorno al mondo in ottanta giorni, esplorare la luna e trovare Narnia. Across the universe è il suo primo romanzo, il primo titolo di un'appassionante trilogia.
Sito dell'autrice: http://www.bethrevis.com/
Recensione: Across The Universe, come i due romanzi di cui vi ho appena parlato, ha riscosso enorme successo tra i lettori su anobii e nei vari blog. Romanzo spacciato inizialmente come distopico, si presenta in realtà come un incrocio tra fantascienza e thriller. Non so se basti ambientare una storia in un futuro distorto per parlare di distopia. Non siamo alle prese con una società dittatoriale, né con una rivolta contro l'ordine costituito, anzi. Across the universe si apre con una possibilità di scelta: la protagonista, Amy, può liberamente decidere se continuare la sua vita sulla terra o se seguire i genitori su una nave spaziale, facendosi ibernare con loro per trecento anni. Nessun obbligo, se non quello di figlia. Nessuna necessità di lasciare la propria terra, se non quella di poter continuare ad avere dei genitori con cui vivere. Amy compie la sua prima vera scelta: sceglie la madre e il padre, sceglie il sacrificio, il lungo sonno, pur di poter restare al loro fianco il più a lungo possibile. Le cose però non seguiranno il percorso stabilito e la ragazza si risveglierà ben prima dei trecento anni, a bordo di una nave spaziale organizzata come un microcosmo, dove però la vita non è così perfetta come sembra. Anzi.
Non vi dirò altro riguardo ai dettagli della trama. Aggiungo solo che immancabile ci sarà la storia d'amore, ma l'avevamo sospettato fin dalla cover, e ci sarà un mistero da svelare con tanto di assassino da scoprire.
Storia abbastanza gradevole. Neanche questo romanzo si contraddistingue per uno stile particolare, ma a suo favore possiamo dire che è un bella storia da intrattenimento, per trascorrere qualche ore di qualche grigio pomeriggio vuoto. Ci sarà un seguito, ma ci ritroviamo senza nessuna ansia di sapere come andrà a finire. Lo leggeremo, ma non abbiamo fretta.
Titolo: Across the Universe
Titolo originale:Across The Universe(#1)
Autore: Beth Revis
Traduttore: Gloria Pastorino
Editore: Piemme
Pagine: 420
Isbn: 9788820052553
Prezzo: €17,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 9 ottobre 2012
Adoro proprio come hai strutturato queste recensioni :)Ho letto solo Across the universe dei tre e mi è piaciuto. Sono curioso per Starters :)
RispondiEliminaGrazie Mik! Sto cercando tutti i modi per recensire più libri possibili in minor tempo (non perché questo mi manchi, ma perché ho così tanti arretrati da impazzirci!). Ovviamente ho letto la tua recensione di Across the universe: sai che con le tue parole mi convinceresti a leggere anche il libro più brutto del mondo??? Sei un poeta :)
EliminaAll'inizio desideravo tutti e tre questi libri ma con il tempo l'interesse è un po' scemato perchè temo proprio di trovare storie tutte uguali, con gli YA oramai bisogna leggerne 10 per trovarne 1 che mi piaccia. Alla fine penso che darò a tutti e 3 una possibilità, spero che siano almeno scorrevoli! Poi non si sa mai, il colpo di fulmine può scattare quando meno me lo aspetto ^_^
RispondiEliminaAnche io gli do sempre una possibilità, nella speranza del colpo di fulmine, che ultimamente stenta a scoccare. Ma resto sempre un'ottimista :)
EliminaIo ho letto solo "Across the universe" e mi è piaciuto molto, forse anche perché non ho fatto indigestione di YA. Ho sempre cercato di leggere solo quelli che veramente mi interessavano :) Ho trovato la storia molto originale, peccato per la solita storia d'amore (secondo me inserita un po' a forza), ma sono ansiosa di scoprire come si evolverà la vicenda nel prossimo romanzo.
RispondiEliminaFai benissimo, Olivia! il problema è che, avendo letto una vagonata di libri negli ultimi anni, per me è facilissimo non rinunciare a nessuna lettura e fiondarmi su tutte, che tanto ci riesco... ma da quest'anno si cambia registro (speriamo!!)
EliminaGrazie per le tue recensioni!
RispondiEliminain breve potrei riassumenre con:
A.A.A. trama interessante cercasi
confesso che anche io ho la stessa sensazione, cambiano le ambientazioni, ma sembra che tutti i libri in stile YA si ripetano un po'
speriamo di trovare qualcosa di nuovo, presto!!!
Sì, si somigliano, si ripetono, ritornano... io mi riprometto sempre di non leggerne più, ma si leggono così velocemente che poi mi ritrovo a leggerli nonostante le remore iniziali.
RispondiEliminaOrmai la novità la trovo solo nei romanzi non ya!