mercoledì 18 luglio 2012

Cuore d'inchiostro al mare!

Buon pomeriggio a tutti!
In grandissimo ritardo riesco finalmente a scrivere qui sul blog per avvisarvi che Cuore d'inchiostro è al mare già da qualche giorno e che resterà in vacanza fino alla fine del mese!

Mi raccomando: leggete tanto e continuate a raccontarmi le vostre letture!
(vi mostro qualcuna delle mie - i libri sono tutti senza sovracoperta, per non rovinarla)






mercoledì 11 luglio 2012

Avvistamento: Autunno alle E/O!

Buongiorno!
Chiedo perdono se il blog giace in stato di abbandono da quasi una settimana, purtroppo d'estate mi è più difficile aggiornare, recensire, trovare notizie interessanti. Aggiungo poi che da sabato prossimo il blog andrà in vacanza per ben due settimane e ci si risentirà direttamente tra fine luglio e inizi agosto...
Ma a questo ci penseremo tra un paio di giorni!
Oggi voglio presentarvi tre romanzi in uscita a settembre per le edizioni E/O nella splendida collana Dal Mondo. Si tratta di tre romanzi molto diversi tra loro, che potranno pertanto soddisfare i gusti dei lettori più disparati. (Vi anticipo che il mio preferito è Mandorle amare!)
Ragazze, cappelli e Hitler è un romanzo autobiografico di un'ebrea in fuga dal nazismo. Solitamente tendo ad evitare le storie con questo soggetto, che pare spuntino ovunque in ogni momento, ma questa stranamente m'ispira, soprattutto per il suo titolo così apparentemente spensierato. Merita una chance. 
L'isola del tesoro!!!, al contrario, come titolo non m'ispirava per nulla ma la trama mi ha convinta immediatamente. Forse sarà colpa anche di Alice Sebold che ne è rimasta conquistata. Insomma, quest'isola del tesoro in gonnella mi sa che non posso proprio perdermela!
Mandorle Amare, come vi avevo anticipato, è quello dei tre che più aspetto. Ho letto gli altri due romanzi della Cossé pubblicati sempre per le edizioni E/O, La libreria del buon romanzo - lo consiglio a tutti -  e L'incidente  - qui la mia recensione - e ho capito che l'autrice mi piace per le sue idee originali e per il suo saper scavare nell'animo umano. Questo terzo affronta un nuovo argomento e sono curiosa di vedere la Cossé in azione anche su questo nuovo fronte.




Una storia d'amore incantevole, un omaggio al sentimento che sconfisse Hitler.
Daily post

Ragazze, cappelli e Hitler
di Trudi Kanter
Trama:
Vienna 1938. Giovane, bella e chic, Trudi Miller crea cappelli per le donne più eleganti della città. Quando comincia a frequentare Walter, uomo d'affari affascinante e carismatico, in breve se ne innamora. Ma il loro idillio avrà vita breve. Trudi e Walter sono ebrei e quando i carri armati di Hitler entrano in Austria sanno che saranno costretti a fuggire. Ragazze, cappelli e Hitler narra un'incredibile storia di vita vissuta che da Vienna a Praga, dall'Est Europa fino alla Londra dei bombardamenti, racconta dei disperati tentativi compiuti da Trudi per garantire un rifugio sicuro a sé e Walter, per fuggire dagli orrori che hanno inghiottito l'Europa.

L'autrice:
Trudi Kanter è nata in Austria. Ebrea, La sua fuga dai nazisti attraverso l'Europa la portò infine a stabilirsi in Inghilterra con il marito Walter. E' morta nel 1992.

Titolo: Ragazze, Cappelli e Hitler
Titolo originale: Some Girls, Some Hats and Hitler
Autore: Trudi Kanter
Traduttore: Claudia Valeria Letizia
Editore: E/O - collana Dal Mondo
Pagine: 224
Isbn: 9788866321569
Prezzo: €18,00
Data di pubblicazione: 5 Settembre 2012







E' bastato un "Olà di bordo" e Sara Levine mi ha conquistata. Quando qualcuno ti presenta un cocktail corretto al rum, il desiderio è che sia forte e dal gusto pieno come questo romanzo.
Alice Sebold

L'isola del tesoro!!!
di Sara Levine
Trama:
Nulla è indicibile per l'antieroina senza nome di questo romanzo sardonico e irresistibilmente divertente, che butta all'aria ogni garbo e tira dritta per la sua strada con la levità di un bulldozer. Catturata dalla vita avventurosa e dalle gesta del giovane Jim Hawkins narrate da Stevenson ne L'isola del tesoro, la Nostra, alla ricerca di una vita più audace e genuina, getta lo scompiglio intorno a sé coinvolgendo i suoi cari, l'amica del cuore, un pappagallo e chiunque abbia la sorte di trovarsi sul suo cammino. L'impeto accanito con cui cerca di perseguire i propri obiettivi potrebbe portare il lettore ad arrendersi a sentimenti poco benevoli nei suoi confronti; e invece, la profonda e sciroccata umanità che trapela dalle sue imprese bislacche fa vibrare corde di solidale e deliziata empatia. Fra situazioni di un umorismo travolgente e intuizioni rivelatrici, Sara Levine ci conduce con la scioltezza e la sagacia della grande scrittrice dalla prima all'ultima pagina di un romanzo che non si lascia metter giù e continua ad avvincere ben oltre la parola Fine. 

L'autrice:
Sara Levine insegna all'Art Istitute of Chicago. Suoi racconti sono apparsi su alcune delle più famose riviste letterarie americane, L'isola del tesoro!!! è il suo primo romanzo.
Sito dell'autrice: sara-levine.com

Titolo: L'isola del tesoro!!!
Titolo originale: Treasure Island!!!
Autore: Sara Levine
Traduttore: Claudia Valeria Letizia
Editore: E/O - collana Dal Mondo
Pagine: 172
Isbn: 9788866321446
Prezzo: €17,00
Data di pubblicazione: 19 Settembre 2012






Mandorle Amare
di Laurence Cossé
Trama:
Edith quasi non ci crede quando scopre che Fadila, la sessantenne marocchina che lavora per lei come domestica a ore, è completamente analfabeta. Come fa una persona che vive a Parigi nel terzo millennio a nn saper né leggere né scrivere? Come fa a prendere l'autobus o la metropolitana, come fa a pagare un bollettino alla posta o a prelevare dei soldi dal bancomat? Per la brava donna è un disagio come un altro, ma per Edith è inconcepibile. Decide così di insegnarle a leggere e scrivere cominciando dall'alfabeto. Scoprirà presto che insegnare a un'adulta con la testa già formata è ben più difficile che istruire un bambino con un cervello, per così dire, predisposto all'apprendimento. Le lezioni, che si svolgono nei ritagli di tempo di entrambe le donne, procedono lentamente e faticosamente tra momentanei entusiasmi e più lunghi cali di tensione. Ma durante quegli incontri si crea poco a poco una conoscenza reciproca che sfocia in amicizia e stima, e che andrà oltre i modesti successi didattici. Edith, signora colta e decisamente francese, entra in contatto con una vita diversa, la vita di un'immigrata che ha passato una sofferta gioventù in Marocco e conduce una sofferta esistenza nel ricco Occidente. Eppure, nonostante gli stenti e le privazioni, la vita di Fadila emana dignità e consapevolezza, in una strana miscela di fatalismo arabo e buonsenso di madre di famiglia. Chi delle due imparerà di più dall'altra?

L'autrice:
Laurence Cossé è autrice di numerosi romanzi di successo in Francia, per i quali ha ricevuto vari premi tra cui il Prix de la table ronde française, il Prix du jury Jean Giono, il Prix Roland de Jouvenel e il Prix Ciné Roman Carte Noire. Nel 2010 le Edizioni E/O hanno pubblicato La libreria del buon romanzo e nel 2011 L'incidente.

Titolo: Mandorle Amare
Titolo originale: Les Amandes Amères
Autore: Laurence Cossé
Traduttore: Alberto Bracci Testasecca
Editore: E/O - collana Dal Mondo
Pagine: 176
Isbn: 9788866321583
Prezzo: €17,00
Data di pubblicazione: 19 Settembre 2012

venerdì 6 luglio 2012

Avvistamenti: Cupcake d'inchiostro!

I Cupcakes sono arrivati!
Quelli che erano tipici e golosi dolcetti esclusivamente statunitensi sono giunti da un po' di tempo ormai anche in Europa dando vita ad una vera e propria cupcakemania. Ancor prima che per la gola, sembrano voler essere un piacere per i nostri occhi. Non potevano mancare scrittrici che dedicassero loro interi libri: ecco qui tre romanzi dal sapore dolce e spensierato che troveremo nelle nostre librerie a luglio e settembre. Cover colorate e romantiche, titoli stuzzicanti... riusciranno anche le trame a conquistarci?

Appuntamento al Cupcake Café
di Jenny Colgan
Trama:
Avete mai sognato di cambiare vita? Issy lo ha fatto spesso, soprattutto dopo i trenta. Eppure non ha mai osato rischiare, convinta che un posto fisso nella City sia la scelta più sicura benché non la renda felice, e che un uomo teoricamente perfetto – ma che dopo otto mesi nasconde ancora la loro relazione – sia comunque quello giusto. Finché, per colpa della crisi economica, perde in un giorno lavoro e fidanzato (che era anche il suo capo). Ma proprio allora capisce che è il momento di tirare fuori i sogni dal cassetto: quello in cui custodisce le ricette di nonno Joe.È stato lui, rinomato fornaio, a crescere Issy mentre sua madre girava il mondo in cerca di se stessa. Sarà che per tutta l’infanzia è stata svegliata dal profumo del pane appena sfornato, ma in nessun luogo Issy si sente al sicuro come in cucina. Sarà che per anni ha osservato il nonno dare forma con arte a dolci squisiti, ma per lei non c’è nulla di più avvolgente di un soffice cupcake al limone sormontato da una glassa vellutata, nulla di più invitante del connubio perfetto tra crema e pasta sfoglia in un cannoncino fragrante.Forte dei trucchi del mestiere imparati dal nonno, e delle ricette che lui continua a spedirle dalla casa di riposo, Issy decide di trasformare la passione per la pasticceria in un’attività tutta sua: il Cupcake Café, un angolo accogliente per chi vuole concedersi una pausa golosa dallo stress londinese. Certo, i numeri non sono il suo forte, ma grazie all’aiuto della migliore amica, dotata di grande senso pratico, e alla fiducia di un affascinante consulente finanziario, saprà sfidare prestiti e bollette. Reinventandosi la vita con coraggio e fantasia. Perché si può sempre ricominciare, anche da un cupcake: basta crederci.

L'autrice:
Jenny Colgan è una delle autrici di romanzi femminili più amate in Gran Bretagna, dove conquista immancabilmente i vertici delle classifiche.Fino ai tempi dell’università non sapeva nemmeno prepararsi un uovo e si nutriva principalmente di schifezze. Poi, una volta diventata mamma, ha finalmente imparato a cucinare e ha persino scoperto che la cosa la diverte molto. Vive tra Londra e la Francia con il marito e i tre figli e, se dovesse invitarvi a casa sua, non vi farebbe certo mancare una generosa porzione quotidiana di coloratissimi cupcake, la sua specialità.
Sito dell'autrice: http://www.jennycolgan.com/
Titolo: Appuntamento al Cupcake Café
Titolo originale: Meet Me At The Cupcake Café
Autore: Jenny Colgan
Traduttore: A. Crea
Editore: Piemme
Pagine: 340
Isbn: 9788856623994
Prezzo: €17,50
Data di pubblicazione: 10 Luglio 2012



Cupcake Club
di Roisin Meaney
Trama:
Hannah è una vera maga in cucina: torte, pasticcini e dessert prelibati non hanno segreti per lei. Sin da bambina, il suo sogno è sempre stato quello di aprire un negozio dove vendere gustose e coloratissime cupcake. E finalmente sta per realizzarlo: il Cupcake Club sarà una novità assoluta per la tranquilla cittadina irlandese di Clongarvin, e lei è pronta a lavorare sodo perché sia un successo. Ma proprio il giorno prima dell’inaugurazione, la vita di Hannah viene sconvolta: il suo fidanzato, Patrick, le confessa di essere innamorato di un’altra e va via di casa. All’improvviso, il coronamento di un sogno sembra coincidere con il peggiore degli incubi. Hannah non può fare altro che rifugiarsi nel suo dolce mondo di pan di spagna appena sfornato, glasse al caffè, vaniglia, gocce di cioccolato e nocciole tostate. E dal bancone del suo negozio osserva la vita degli abitanti di Clongarvin, che continua a scorrere tra nuovi amori, pettegolezzi e colpi di scena. Ma presto Hannah scoprirà che anche per lei il destino ha in serbo una dolcissima sorpresa…

L'autrice:
Roisin Meaney, irlandese, ha vissuto negli Stati Uniti, in Canada, in Africa e in Europa. Attualmente risiede in Irlanda, a Limerick. È autrice di diversi libri per adulti e per bambini, molti dei quali bestseller tradotti con successo all’estero.
Il suo sito internet è www.roisinmeaney.com.

Titolo: Cupcake Club
Titolo originale: Semi-Sweet: A Novel of Love
and Cupcakes
Autore: Roisin Meaney
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Isbn: 9788854139671
Prezzo: €9,90
Data di pubblicazione: 19 Luglio 2012



Un amore di cupcake
di Donna Kauffman
cover provvisoria
Trama:
La trentenne Leilani Trusdale non ce la fa più: i ritmi frenetici, le pressioni costanti e il carattere burbero dello chef Baxter Dunne, che ormai dedica più tempo alla sua trasmissione televisiva che alla cucina, sono ormai diventati insostenibili. Insomma, è giunto il momento di darci un taglio. Così, dopo oltre quattro anni di duro lavoro e poche soddisfazioni come executive chef del ristorante «Gâteau» di New York, Leilani decide di tornare nella città natale della bisnonna materna dove vive suo padre, sulla piccola isola di Sugarberry, per realizzare il sogno che coltiva sin da ragazzina: aprire una pasticceria di cupcake, un luogo caldo e magico dove poter creare irresistibili dolcetti da decorare con golose glasse. E le cose sembrano andare subito per il verso giusto, anche grazie all’aiuto degli amici di sempre, del padre e dell’intera comunità di Sugarberry, tutti convinti che il suo talento e la sua passione possano finalmente trovare un degno riconoscimento. Quando però viene a sapere che Baxter ha intenzione di girare la prossima serie del suo show proprio a Sugarberry, Leilani inizia ad agitarsi, ad emozionarsi… perché, in fondo al cuore, sa che il suo scontroso ex-capo è proprio l’ingrediente «magico» che le manca per essere felice. Prima però sarà necessario superare la dura scorza di Baxter e mettere a nudo il suo lato dolce, nascosto eppure irresistibile, come un cupcake...

L'autrice:
Donna Kauffman è autrice di bestseller che scalano regolarmente le classifiche americane e che sono tradotti in tutto il mondo. Vive in Virginia col marito, i figli adolescenti e i suoi adorati animali domestici. Un amore di cupcake è il suo primo romanzo pubblicato in Italia.
Sito dell'autrice: http://donnakauffman.com/

Titolo: Un amore di Cupcake
(Cupcake Club #1)
Titolo originale: Sugar Rush
Autore: Donna Kauffman
Editore: Tre60
Pagine: 352
Isbn: 9788867023709
Prezzo: €9,90
Data di pubblicazione: 13 settembre 2012

mercoledì 4 luglio 2012

Recensione: La ricetta del cuore in subbuglio di Viola Ardone


Trama:
Dafne è architetto, vive a Milano, è sicura di sé e indipendente, e cerca questa cura nelle leggi e nei simboli della matematica, provando a calcolare gli algoritmi delle emozioni. Ma la sua infanzia è rimasta nascosta da qualche parte. Non ha ricordi. Qualcosa si è incastrato in lei. La sua analista le suggerisce di voltarsi indietro per cercare quella bambina che si è perduta dentro di lei, di tenerla per mano e di provare ad ascoltare la sua voce...
Attraverso il filo dei ricordi, la Dafne adulta ritrova la Dafne bambina, la sua città, Napoli, la sua famiglia. Non sarà facile questo incontro, perché quello che Dafne bambina ha da raccontare è ora commovente e tenero come il dolce della domenica, ora inquietante, come un incubo in una stanza buia… e sarà proprio laggiù, in un’infanzia che ha i colori, i sapori e i suoni del Sud, che Dafne scopre una ricetta, semplice ed efficace come quelle imparate dalle nonne. Una ricetta semplice e speciale per guarire dalla nostra inadeguatezza, per ascoltarsi, capirsi, affrontarsi e, ogni tanto, anche perdonarsi.

L'autrice:
Viola Ardone (Napoli, 1974) ha lavorato per diversi anni nel campo dell'editoria ed è autrice di testi scolastici e di narrativa per ragazzi. Attualmente insegna italiano e latino nei licei. Questo è il suo primo romanzo.


Recensione:
La ricetta del cuore in subbuglio appartiene a quella schiera di romanzi che, purtroppo, passano inosservati. Causa principale del silenzio riguardo a questo libro è la politica della casa editrice, che si ostina a non voler affidarsi all'efficace passaparola dei blog letterari, ottenendo di conseguenza una più che scarsa pubblicità nel web. Poche segnalazioni, un paio di recensioni su qualche giornale: questo è quanto troverete se desiderate avere qualche dettaglio in più riguardo all'esordio della giovane Viola Ardone. E' un peccato: uscite nello stesso periodo, entrambe con un romanzo che appartiene allo stesso genere narrativo - anche se quello della Ardone ha sicuramente una visione della vita più ottimistica - Valentina D'Urbano ha avuto sicuramente una degna pubblicizzazione del suo lavoro, mentre la Ardone è rimasta sullo sfondo, pronta a farsi notare solo da chi avesse avuto abbastanza spirito d'osservazione.
Ma tant'è. Noi a Cuore D'inchiostro l'abbiamo visto, l'abbiamo cercato, letto e apprezzato. A questo punto non ci resta che mostrarvelo e consigliarvelo.
Ci sono piombata dentro per colpa di un incipit perfetto. Un inizio che mi è suonato nella testa come qualcosa di vero, di vissuto. E soprattutto poetico. Mi è bastata una sola pagina per convincermi che il romanzo meritava la sua occasione.
Occasione che mi ha portata in giro tra un presente milanese e un passato napoletano, tra un'infanzia spontanea e una maturità non ancora accettata. Il tutto intervallato da una geometria sentimentale che cerca di trovare le soluzioni giuste per ogni relazione, evento, perdita della vita di una persona.
La protagonista, Dafne, alterna capitoli con i suoi ricordi di bambina e capitoli imperniati sulla sua vita presente. Napoli e Milano non sono solo luoghi fisici in cui Dafne si muove, ma sono la rappresentazione stessa del suo essere: un'infanzia vivace, spontanea e piena di vita come può essere Napoli; una maturità seria, calcolatrice e riflessiva come può apparire Milano. E la necessità di tenere tutto sotto controllo, passato e presente, risolvendo incognite matematiche e geometriche.
L'idea di alternare i capitoli, seppur non originale, si presenta piacevole agli occhi del lettore. Diventa necessaria, poi, se si pensa che solo attraverso quell'alternanza arriveremo a comprendere e forse ad accettare azioni e motivazioni della Dafne del presente, e a vedere sotto i nostri occhi quando si sia attuato il passaggio da bambina ad adulta.
Sia la storia che la struttura del romanzo non si contraddistinguono per originalità, eppure la Ardone riesce a convincerci dell'unicità di ciò che racconta. Saranno le parole della Dafne bambina che ogni tanto fanno sorridere e ogni tanto ci fanno tenerezza, sarà l'immaturità della Dafne adulta che non riesce ad accettare che la vita non sia sempre una linea retta: in ogni caso leggiamo queste pagine, e pur riconoscendo qualcosa di prevedibile e già letto, ci facciamo trasportare e cullare. Non siamo pronti a dare al romanzo più di 3 stelline, perché c'è ancora qualcosa di acerbo che va migliorato, ma siamo pronti a puntare su questa autrice, e a consigliarla a voi lettori. Sperando che l'apprezzerete e la consiglierete a vostra volta, dando vita a quel passaparola che finora le è mancato. 

Titolo: La Ricetta del Cuore in Subbuglio
Autore: Viola Ardone
Editore: Salani
Pagine: 350
Isbn: 9788862569200
Prezzo: €14,90
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 24 Maggio 2012

martedì 3 luglio 2012

Recensione: La cavalcata dei morti di Fred Vargas

L'Armée Furieuse

Trama:
Qualcuno ha bruciato vivo nella sua Mercedes un vecchio magnate della finanza e dell'industria. Forse è stato un ragazzo di banlieu, ma Adamsberg non ci crede. Ha bisogno di prendere tempo. Ed ecco gli arriva, dai boschi della Normandia, un omicidio che sembra scaturire dal medioevo.
C'è un cadavere, sul sentiero dove da mille anni i prescelti vedono passare la Schiera furiosa. Ovvero la cavalcata dei morti, che trascinano con sé anche i vivi condannati a morire per i loro peccati. La giovane, luminosa Lina ha visto la Schiera.
È solo una visionaria, o le foreste normanne celano segreti piú spaventosi di una antica, cupa credenza?
«Fra i miei uomini, capitano, ce n'è uno affetto da ipersonnia che crolla addormentato sul piú bello, uno zoologo specialista in pesci, di fiume soprattutto, una bulimica che scompare per fare scorta di cibo, un vecchio airone esperto di leggende, un mostro di cultura che non si schioda dal vino bianco, e via di seguito. Non possono permettersi di formalizzarsi troppo.
- E lavorate?
- Molto».

L'autrice:
Fred Vargas è uno pseudonimo. L'autrice ha deciso di adottarlo in omaggio alla sorella gemella Jo, una pittrice che nelle sue opere si firma appunto Vargas (Vargas è il cognome del personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza). È figlia di una chimica e di un surrealista. È ricercatrice di archeozoologia presso il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (Cnrs), ed è specializzata in medievistica. Per cinque anni ha lavorato sui meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all'uomo. Scrive ogni suo romanzo in ventuno giorni, durante il periodo di vacanza che si concede ogni anno. Rivede poi il testo per tre o quattro mesi, con il suo editor privilegiato: la sorella Jo. Scrive dall'85. Dal '92 ha pubblicato quasi un libro l'anno. È tradotta in 22 lingue ed è considerata l'anti-Patricia Cornwell. A tal proposito, ha dichiarato che «il poliziesco è una specie di favola, ironica o tragica o cerebrale. Non sopporto i gialli ultraviolenti che raccontano crimini complicatissimi (che nella realtà non esistono): un delitto è sempre semplice». Questo non le impedisce certo di dispiegare nei suoi romanzi una straordinaria visionarietà, unita a una capacità di indagine psicologica e alla passione per meticolose ricostruzioni ambientali.
Di Fred Vargas Einaudi Stile libero ha in catalogo finora: Io sono il Tenebroso (2000, 2003, 2006), Chi è morto alzi la mano (2002 e 2006), Parti in fretta e non tornare (2004 e 2006), Sotto i venti di Nettuno (2005 e 2008), L'uomo a rovescio (2006, 2008), Nei boschi eterni (2007 e Super Et 2008), L'uomo dei cerchi azzurri (2007), Un po' piú in là sulla destra (2008 e 2010), Un luogo incerto (2009 e 2011), Prima di morire addio (2010 e 2011), I quattro fiumi (2010), Critica dell'ansia pura (2010), La cavalcata dei morti (2011 e 2012) e le raccolte La trilogia Adamsberg (2009), che riunisce le prime inchieste del commissario, Scorre la Senna (2009), raccolta di tre racconti con protagonista il commissario Adamsberg, e I tre evangelisti (2010), che riunisce in un unico volume i romanzi Chi è morto alzi la mano, Un po' più in là sulla destra e Io sono il Tenebroso.
Nel 2012 Einaudi ha pubblicato, nei Super ET, la uniform edition comprendente le raccolte I casi dei tre evangelisti e I casi del commissario Adamsberg.

Recensione:
E' strano per me parlare qui nel blog di Fred Vargas e di un suo romanzo, perché è da anni una delle mie autrici preferite eppure non l'ho mai presentata qui a Cuore d'Inchiostro. 
Questo perché l'ultimo romanzo pubblicato in Italia risale a luglio 2011, quando il blog iniziava a muovere i primi passi, ma io mi sono decisa a leggerlo solo qualche giorno fa. Il mio ritardo non è da imputare alla mancanza di tempo o altre - deboli - scuse. L'unica motivazione era la certezza di sapere che dopo aver letto La cavalcata dei morti non avrei avuto più nessun romanzo della Vargas in attesa: insomma mi sarei sentita abbandonata al solo destino delle riletture, o alla speranza che la scrittrice ne pubblicasse al più presto uno in Francia e che l'Einaudi si sbrigasse a tradurlo in tempi brevissimi... Fantascienza, in pratica.
Qualche giorno fa la crisi di astinenza cominciava a farsi sentire insieme al bisogno di ritrovarmi a passeggiare lentamente al fianco di Adamsberg, seguendo il corso dei suoi apparentemente scollegati pensieri.
Solitamente sono una che odia i gialli. Nella letteratura, al cinema, in tv. Forse perché da piccola me ne hanno fatti sorbire fin troppi - quando c'era la moda dei vari Tenenti Colombo, Signore in giallo, Ispettori Derrick e chissà quanti altri ancora - al punto che "da grande" me ne son voluta liberare. Probabilmente affermare che li odio è esagerato, ma rende l'idea.
Ciononostante, là dove autori e registi contemporanei hanno fallito nel cercare di farmi appassionare al genere, la Vargas ci è riuscita nel giro di poche pagine. E continua a riuscirci con ogni suo romanzo che mi ritrovo a leggere.
Come quest'ultimo, La cavalcata dei morti.
Chi ha già letto la Vargas, conoscerà sicuramente il commissario Adamsberg e gli agenti che gli ruotano intorno. Incontreremo ancora una volta il suo vice Danglard, un pozzo di cultura che non riesce a star lontano dalla bottiglia; l'agente Violette Retancourt, una donna enorme, pratica ma delicata a cui il commissario affiderebbe la propria vita e quella degli altri; l'ingenuo Estalère, poco furbo, poco sveglio ma che riesce a portare il commissario sulla giusta strada attraverso la sua ingenuità; e poi ancora Mercadet e la sua ipersonnia, Froissy e la sua costante necessità di cibo, Veyrenc e il suo parlare per versi... e non mancherà il vicino di casa Lucio, col suo braccio fantasma accompagnato da un prurito altrettanto fantasma, e infine Zerk, new entry, degno figlio del commissario.
Basterebbe la sola presenza di questi straordinari personaggi a rendere il romanzo affascinante e a convincere i lettori a dargli un'occasione. Perché il giallo che prende luogo ne La cavalcata dei morti ha sicuramente il suo fascino e incuriosisce il lettore, ma mai quanto faranno i vari personaggi che sfilano nella storia. La Vargas ha un incredibile talento nel dipingere le persone, nell'approfondirle, nel dare al lettore la chiave per immaginarle, per comprenderle, per conoscerle a fondo. Di ognuno di esse scopriamo vizi e virtù , presente e passato, azioni e motivazioni: niente è lasciato in superficie, nessun personaggio è solo abbozzato. Abbiamo a che fare con delle persone vere e proprie: nessuno sarà l'eroe senza macchia, nessuno avrà l'intuito geniale, nessuno sarà il cattivo senza possibilità di redenzione. Ognuno darà il proprio apporto, tra errori e intuizioni, conducendoci verso un finale non così scontato.
Quattrocentoventi pagine di stile impeccabile: grandi assenti la banalità e la prevedibilità. La Vargas sa scrivere - merito va anche all'Einaudi che sa affidarsi a traduttrici eccellenti - sa descrivere, sa dipingere scene realistiche, creare dialoghi ironici, geniali, perfetti; sa dare alla storia un ritmo non incalzante ma adatto al respiro di Adamsberg, ai suoi tempi, ai suoi passi. Leggo il romanzo e mi sento uno dei personaggi tipici della scrittrice: accanto ai soliti, la Vargas sembra prevedere la nostra presenza, il nostro bisogno di determinate parole e atteggiamenti del noto spalatore di nuvole, la nostra curiosità non solo nei confronti della storia ma di tutti quegli amici da troppo tempo lontani.
Mi ritrovo alla fine del romanzo non sognante e neanche con gli occhi che luccicano. L'autrice non vuole illudere né commuovere il lettore, ma semplicemente vuole regalargli una storia vera, qualcosa che possa essere credibile, che possa apparirgli viva. Per farlo sentire vivo.
Tra tutti i suoi romanzi, La cavalcata dei morti non conquista il posto di mio preferito in assoluto (che invece va all'irresistibile Parti in fretta e non tornare, in cui Adamsberg fa la sua prima apparizione) ma merita quattro stelline e forse più e il privilegio di essere caldamente consigliato!


Titolo: La cavalcata dei morti
Titolo originale: L'Armée furieuse
Autore: Fred Vargas
Traduttore: Margherita Botto
Editore: Einaudi
Pagine: 432
Isbn: 9788806209759
Prezzo: €19,00
Valutazione: 4 stelline
Data di pubblicazione: 5 Luglio 2012




(Nel caso a qualcuno di voi venisse la voglia di comprarlo, ora il libro esiste anche nell'edizione economica Numeri Primi a 13€)

Recensione: La grammatica dell'amore di Rocìo Carmona

La Gramatica del Amor

Trama:
È attraverso la lettura di sette grandi capolavori della letteratura mondiale che la giovane Irene riuscirà a scrivere la propria personalissima grammatica dell’amore. Saranno le parole di Tolstoj, Austen, Marquez e Murakami, fra gli altri, ad accompagnarla in questa esperienza vitale e memorabile.
Irene ha appena conosciuto l’amore ma non è andata come sperava. Dopo il divorzio dei suoi è stata spedita a studiare in Inghilterra, ma invece di rimettersi in sesto, la ragazza ha sofferto la sua prima grande delusione. Quello che dovrebbe essere il sentimento più nobile al mondo, per lei è solo un miraggio, qualcosa di distante e incomprensibile. Ed è grazie al suo professore di inglese che intraprenderà un viaggio fondamentale, percorrendo chilometri e chilometri di parole che ridaranno il giusto peso a ciò che sente, ridisegnando per lei un cammino da vivere con l’intensità di un attimo perfetto e insostituibile. Perché, come le insegna il suo professore, la letteratura è vita e amore. E sarà un vero colpo di fulmine ciò che la trascinerà pagina dopo pagina.

L'autrice:
Rocío Carmona ha una personalità poliedrica e vivacissima. Oltre a essere l’editor di un importante marchio editoriale spagnolo, è la voce di una band indie di Barcellona e si dedica anima e corpo alla scrittura. Con il suo romanzo d’esordio, La grammatica dell’amore, ha conquistato il pubblico e la critica spagnola. Il libro è in traduzione in diversi paesi, e sta diventando un vero e proprio fenomeno europeo.

Recensione:
Avrei voluto essere più giovane e aver avuto allora questo romanzo tra le mani. Avrei voluto sfogliare queste pagine in un'epoca compresa tra i miei 15 e 25 anni per trovare la spalla perfetta su cui piangere, per poi accettarne gli affettuosi e doverosi consigli. Sarebbe stato bello soffrire d'amore con accanto non solo gli amici di sempre, ma anche i libri giusti, quelli che avrebbero potuto spiegarmi, convincermi, confortarmi, sgridarmi, aprirmi gli occhi. Perché se è vero che i libri nella mia vita non sono mai mancati, è anche vero che non sempre sono stati presenti al momento giusto, e non sempre erano quelli che mi servivano in determinate circostanze.
La Grammatica dell'amore si presenta come la tua migliore amica nel momento peggiore della tua vita di un'adolescente: quello in cui tutto sembra andare a rotoli, quando anche l'unico punto fermo che è sempre stato la famiglia viene a mancare. La grammatica dell'amore può diventare una compagna perfetta, accogliente, indispensabile. Mentre noi lettori ci sentiamo confortati da quelle sue pagine, la protagonista si ritrova a vivere parallelamente la nostra stessa esperienza, affrontandola seguendo i passi indicati da questa speciale grammatica.
Quel che si presenta come un romanzo adolescenziale sulle pene d'amore, con protagonista la solita ragazza che arriva in una nuova scuola, in una nuova città e ha bisogno di ambientarsi - quindi con tutte le carte in regola per uno sviluppo prevedibile, noioso, per nulla interessante - si srotola sotto i nostri occhi in maniera del tutto inaspettata: l'inizio sarà sì già stato visto o letto altrove ma lo sviluppo è innovativo e sicuramente piacevole. Per non dire furbamente piacevole, soprattutto per noi lettori che, quando scopriamo che protagonisti di un libro sono i libri stessi, ci emozioniamo e appassioniamo di più. Quando poi quei libri sono tra i nostri titoli preferiti, tra quelli che ci hanno accompagnato in passato, di cui potremmo parlare per ore, allora l'incantesimo è stato gettato e siamo prigionieri della storia.
Irene è una ragazza alle prese con la prima, cocente, delusione d'amore. Come affrontarla?
Con rabbia? Disperazione? Tristezza? Rassegnazione?
Un giovane insegnante si prenderà cura di lei, mostrandole la strada per superare quel dolore: il suo rimedio consisterà nella lettura di sette romanzi. Ognuno di essi aiuterà Irene a capire meglio l'amore in generale e i propri sentimenti in particolare. Un percorso che inizia con un cuore spezzato in uno splendido Murakami di A sud del confine a ovest del sole, passa attraverso l'amore universale raccontato dalla Austen nel suo Orgoglio e pregiudizio, si sofferma sulla necessità di non reprimere i propri sentimenti con Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig, incontra e scopre i due volti dell'amore in Tolstoj, con Anna Karenina e Levin, sfiora I dolori del giovane Werther goethiani, la Jane Eyre brontiana, e infine termina con la risposta a tutte le domande racchiusa ne L'amore ai tempi del colera di Marquez. Una risposta bella, semplice, diretta che lascio a voi il piacere di scoprire.
La storia non si limiterà ovviamente alla semplice lettura e interpretazione dei classici appena elencati: la vita di  Irene acquisterà maggiore sicurezza tra un libro e l'altro, anche se ogni tanto qualche lettura la farà cadere in errore. Durante l'interessante percorso mostratole dall'affascinante professore, di cui probabilmente tutte noi lettrici avremmo tanto voluto essere allieve, Irene comincerà a ricostruire la sua vita, i suoi affetti, a delineare i contorni del suo cuore. Fino a scoprirsi di nuovo innamorata e pronta per ricominciare a vivere l'amore.
Non vi preoccupate: non ho spoilerato. Ho aggiunto qualche dettaglio in più del solito, ma niente che possa rovinarvi il piacere di questa gradevole lettura.
A fine romanzo ci viene voglia di poter sperimentare lo stesso percorso di Irene, per scoprire le risposte che noi avremmo trovato. O forse di costruirci direttamente la nostra personale Grammatica dell'amore, ora che ci è stata mostrata la strada per crearla.
Comincio a pensare alla mia...

i primi 3 capitoli del libro
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Titolo: La Grammatica dell'Amore
Titolo originale: La Gramatica del Amor
Autore: Rocio Carmona
Traduttore: Rita Feleppa
Editore: Fanucci
Pagine: 304
Isbn: 9788834719480
Prezzo: €14,00
Valutazione: 3,5 stelline
Data di pubblicazione: 24 Maggio 2012

domenica 1 luglio 2012

Recensione: La donna perfetta di Ira Levin

The Stepford Wives

Trama:
Primi anni Settanta, il fermento sociale è vasto, la rivoluzione sessuale è in atto e sulla scena culturale si affacciano anche le prime prese di posizione del femminismo. Per sfuggire allo stress di New York, Walter e Joanna Eberhart decidono di trasferirsi a Stepford, una tranquilla cittadina del Connecticut, dove il tasso di criminalità è pari a zero, le strade sono linde, i giardini curati e la gente sempre cordiale. Dopo le positive impressioni dei primi giorni, tuttavia per Joanna, giovane donna appassionata di fotografia e animata da idee progressiste e da sentimenti profondamente liberal, l'inserimento nella nuova comunità comincia a presentare più di una nota dissonante. Mentre il marito viene accolto come nuovo membro del Circolo degli Uomini, lei si accorge ogni giorno di più che le donne sembrano tutte incarnare alla perfezione un modello di felicità ed efficienza domestica da carosello pubblicitario: belle, curate, seno prosperoso, modi caramellosi, il loro unico ideale pare essere quello di accudire marito e figli e passare il resto del tempo a lavare, pulire, stirare, lucidare. Delle Barbie-girl senza cervello, ma obbedienti come robot, in un Barbie-mondo fatto di casette ordinate e supermercati tirati a lucido. Joanna stringe amicizia con Bobbie e Charmaine, anche loro presenti a Stepford da poco, le uniche donne sposate che paiono sottrarsi al modello imperante. Ma all'improvviso anche Charmaine, tornata da un weekend col marito, si trasforma in una perfetta donna di Stepford; e di lì a poco persino Bobbie, madre di famiglia non certo esemplare, cade vittima della stessa sorte, pure lei subito dopo un weekend col marito. Rimasta isolata, a Joanna non resta che indagare su quella strana omologazione femminile, partendo dal luogo forse più sospetto di tutti: il misterioso Circolo degli Uomini che raggruppa tutti i maschi adulti della comunità. Compreso suo marito, che le ha appena proposto un weekend fuori città...

L'autore:
Ira Levin, nato a New York nel 1929, è autore di diversi romanzi di successo da cui sono stati tratti numerosi film, tra cui Rosemary's baby, I ragazzi venuti dal Brasile, Trappola mortale, Sliver e La donna perfetta. È scomparso nel 2007 in seguito a un attacco cardiaco.

Recensione:
Leggere il romanzo di Ira Levin è come fare un tuffo nel passato restando immersi nel presente. E' come guardarsi intorno, rendersi conto che è tutto regolare, eppure accorgersi a livello inconscio che c'è qualcosa di stonato, senza essere in grado di riconoscere cosa sia. La donna perfetta illude il lettore facendolo accomodare tranquillamente in poltrona, facendogli credere di trascorrere qualche ora di serena lettura, per poi spaventarlo e inquietarlo privandolo delle sue sicurezze e della capacità di fidarsi del mondo.
Dal romanzo di Levin sono state tratte in passato due versioni cinematografiche: una nel 1975, diretta da Bryan Forbes - La fabbrica delle mogli - e una nel 2004 diretta da Frank Oz - La donna perfetta - con protagonista la bella Nicole Kidman. Data l'impossibilità qui in Italia di reperire il romanzo, tradotto e pubblicato negli anni '70 dalla casa editrice Garzanti e poi andato fuori catalogo, l'unico modo per accostarsi alla storia delle Stepford Wives, fino ad oggi, era esclusivamente il cinema. Chi ha avuto quindi la fortuna di vedere entrambe le versioni o anche solo una, sa già di cosa tratta il romanzo e potrebbe dirsi non interessato, in quanto niente di quel che leggerebbe potrebbe stupirlo. Ecco: non è così.
Ira Levin riesce a stupirci anche se conosciamo l'esatto svolgimento della storia, che nel giro di sole 180 pagine ci tranquillizza, ci inquieta, ci terrorizza, ci sconfigge. Un capolavoro condensato in pochissime pagine dove ogni cosa è al suo posto e tutto risulta perfetto. O perfettamente inquietante.
Joanna e Walter si trasferiscono dalla caotica e pericolosa New York alla tranquilla e pacifica Stepford, dove sembra che il mondo si sia fermato a qualche decina di anni prima. Sono gli anni '70, gli anni dei primi movimenti di protesta e ribellione contro una società da troppo tempo maschilista, anni di emancipazione femminile, di necessità di affermazione della donna al di fuori della casa e della famiglia. Joanna rappresenta in pieno la donna indipendente ed emancipata, con un proprio lavoro e una propria dignità al di fuori del suo ruolo di moglie e madre, che comunque svolge perfettamente. A Stepford però è difficile riuscire ad inserirsi. Sembra che a tutte le donne della città interessi esclusivamente soddisfare il proprio marito: in casa, a tavola e nel letto. Per tutto il resto non c'è tempo. E anche chi inizialmente si era alleata con Joanna, trovando la situazione difficile da accettare, ben presto sposerà la causa di Stepford diventando una donna perfetta come tutte le altre.
Ira Levin è un maestro nel raccontare. Ci fa conoscere Stepford attraverso gli occhi di Joanna, occhi di una fotografa professionista che coglie i particolari, li collega, trova le inquietanti risposte alle domande che teme di fare. La storia si svolge attraverso dialoghi credibili e brillanti, scene perfette che rendono la protagonista - e noi insieme a lei - paranoica, personaggi forti al punto che temiamo ogni loro apparizione. Noi lettori diventiamo Joanna: capiamo fin dal primo momento che c'è qualcosa di sbagliato in quel luogo, ma non vogliamo crederci. Scopriamo la verità, ma non vogliamo vederla, non vogliamo ammetterla perché ci fa troppa paura. Sappiamo da sempre che saremo anche noi vittime di quel sistema, e la nostra opposizione non sarà mai abbastanza forte.
Un romanzo datato ma attuale, che porta il lettore ad interrogarsi sui reali bisogni della donna e dell'uomo.
Se l'uomo gioca il ruolo del cattivo, progettando le donne a suo piacimento - e mostrando di desiderare una donna che sia bella e sempre pronta a soddisfare qualunque sua esigenza - la donna sembra sapere che il suo bisogno ultimo in realtà non sia l'affermazione personale ma la soddisfazione del proprio uomo. Ieri come oggi, sottolinea abilmente Palahniuk nell'introduzione all'edizione Superbeat: "Come mezzo di espressione scelgono lo shopping, invece della protesta. (...) Tornano reggiseni, busti, pinzette curvaciglie, ascelle profumate e perfettamente depilate. Speculum e cervice sono finiti nel dimenticatoio. Questo, a quanto pare, è il progresso: le donne possono decidere di essere carine, eleganti e vuote."
Per quanto possa essere discutibile e magari contestabile l'affermazione di Palahniuk, nasconde un fondo di verità: la necessità delle donne di apparire, che lo si faccia per gli uomini o per se stesse.
Palahniuk non fa che raccogliere l'eredità di Levin e tradurla in immagini e parole del nostro secolo. Sta a noi lettori leggere queste pagine e comprendere quanto attuali o passate esse possano essere per ognuno di noi.



Titolo: La donna perfetta
Titolo originale: The Stepford Wives
Autore: Ira Levin
Traduttore: Mariapaola Ricci Dèttore
Editore: Beat Edizioni - Collana Superbeat
Pagine: 208
Isbn: 9788865590140
Prezzo: €12,90
Valutazione: 3,5 stelline
Data di pubblicazione: 23 Maggio 2012