domenica 1 luglio 2012

Recensione: La donna perfetta di Ira Levin

The Stepford Wives

Trama:
Primi anni Settanta, il fermento sociale è vasto, la rivoluzione sessuale è in atto e sulla scena culturale si affacciano anche le prime prese di posizione del femminismo. Per sfuggire allo stress di New York, Walter e Joanna Eberhart decidono di trasferirsi a Stepford, una tranquilla cittadina del Connecticut, dove il tasso di criminalità è pari a zero, le strade sono linde, i giardini curati e la gente sempre cordiale. Dopo le positive impressioni dei primi giorni, tuttavia per Joanna, giovane donna appassionata di fotografia e animata da idee progressiste e da sentimenti profondamente liberal, l'inserimento nella nuova comunità comincia a presentare più di una nota dissonante. Mentre il marito viene accolto come nuovo membro del Circolo degli Uomini, lei si accorge ogni giorno di più che le donne sembrano tutte incarnare alla perfezione un modello di felicità ed efficienza domestica da carosello pubblicitario: belle, curate, seno prosperoso, modi caramellosi, il loro unico ideale pare essere quello di accudire marito e figli e passare il resto del tempo a lavare, pulire, stirare, lucidare. Delle Barbie-girl senza cervello, ma obbedienti come robot, in un Barbie-mondo fatto di casette ordinate e supermercati tirati a lucido. Joanna stringe amicizia con Bobbie e Charmaine, anche loro presenti a Stepford da poco, le uniche donne sposate che paiono sottrarsi al modello imperante. Ma all'improvviso anche Charmaine, tornata da un weekend col marito, si trasforma in una perfetta donna di Stepford; e di lì a poco persino Bobbie, madre di famiglia non certo esemplare, cade vittima della stessa sorte, pure lei subito dopo un weekend col marito. Rimasta isolata, a Joanna non resta che indagare su quella strana omologazione femminile, partendo dal luogo forse più sospetto di tutti: il misterioso Circolo degli Uomini che raggruppa tutti i maschi adulti della comunità. Compreso suo marito, che le ha appena proposto un weekend fuori città...

L'autore:
Ira Levin, nato a New York nel 1929, è autore di diversi romanzi di successo da cui sono stati tratti numerosi film, tra cui Rosemary's baby, I ragazzi venuti dal Brasile, Trappola mortale, Sliver e La donna perfetta. È scomparso nel 2007 in seguito a un attacco cardiaco.

Recensione:
Leggere il romanzo di Ira Levin è come fare un tuffo nel passato restando immersi nel presente. E' come guardarsi intorno, rendersi conto che è tutto regolare, eppure accorgersi a livello inconscio che c'è qualcosa di stonato, senza essere in grado di riconoscere cosa sia. La donna perfetta illude il lettore facendolo accomodare tranquillamente in poltrona, facendogli credere di trascorrere qualche ora di serena lettura, per poi spaventarlo e inquietarlo privandolo delle sue sicurezze e della capacità di fidarsi del mondo.
Dal romanzo di Levin sono state tratte in passato due versioni cinematografiche: una nel 1975, diretta da Bryan Forbes - La fabbrica delle mogli - e una nel 2004 diretta da Frank Oz - La donna perfetta - con protagonista la bella Nicole Kidman. Data l'impossibilità qui in Italia di reperire il romanzo, tradotto e pubblicato negli anni '70 dalla casa editrice Garzanti e poi andato fuori catalogo, l'unico modo per accostarsi alla storia delle Stepford Wives, fino ad oggi, era esclusivamente il cinema. Chi ha avuto quindi la fortuna di vedere entrambe le versioni o anche solo una, sa già di cosa tratta il romanzo e potrebbe dirsi non interessato, in quanto niente di quel che leggerebbe potrebbe stupirlo. Ecco: non è così.
Ira Levin riesce a stupirci anche se conosciamo l'esatto svolgimento della storia, che nel giro di sole 180 pagine ci tranquillizza, ci inquieta, ci terrorizza, ci sconfigge. Un capolavoro condensato in pochissime pagine dove ogni cosa è al suo posto e tutto risulta perfetto. O perfettamente inquietante.
Joanna e Walter si trasferiscono dalla caotica e pericolosa New York alla tranquilla e pacifica Stepford, dove sembra che il mondo si sia fermato a qualche decina di anni prima. Sono gli anni '70, gli anni dei primi movimenti di protesta e ribellione contro una società da troppo tempo maschilista, anni di emancipazione femminile, di necessità di affermazione della donna al di fuori della casa e della famiglia. Joanna rappresenta in pieno la donna indipendente ed emancipata, con un proprio lavoro e una propria dignità al di fuori del suo ruolo di moglie e madre, che comunque svolge perfettamente. A Stepford però è difficile riuscire ad inserirsi. Sembra che a tutte le donne della città interessi esclusivamente soddisfare il proprio marito: in casa, a tavola e nel letto. Per tutto il resto non c'è tempo. E anche chi inizialmente si era alleata con Joanna, trovando la situazione difficile da accettare, ben presto sposerà la causa di Stepford diventando una donna perfetta come tutte le altre.
Ira Levin è un maestro nel raccontare. Ci fa conoscere Stepford attraverso gli occhi di Joanna, occhi di una fotografa professionista che coglie i particolari, li collega, trova le inquietanti risposte alle domande che teme di fare. La storia si svolge attraverso dialoghi credibili e brillanti, scene perfette che rendono la protagonista - e noi insieme a lei - paranoica, personaggi forti al punto che temiamo ogni loro apparizione. Noi lettori diventiamo Joanna: capiamo fin dal primo momento che c'è qualcosa di sbagliato in quel luogo, ma non vogliamo crederci. Scopriamo la verità, ma non vogliamo vederla, non vogliamo ammetterla perché ci fa troppa paura. Sappiamo da sempre che saremo anche noi vittime di quel sistema, e la nostra opposizione non sarà mai abbastanza forte.
Un romanzo datato ma attuale, che porta il lettore ad interrogarsi sui reali bisogni della donna e dell'uomo.
Se l'uomo gioca il ruolo del cattivo, progettando le donne a suo piacimento - e mostrando di desiderare una donna che sia bella e sempre pronta a soddisfare qualunque sua esigenza - la donna sembra sapere che il suo bisogno ultimo in realtà non sia l'affermazione personale ma la soddisfazione del proprio uomo. Ieri come oggi, sottolinea abilmente Palahniuk nell'introduzione all'edizione Superbeat: "Come mezzo di espressione scelgono lo shopping, invece della protesta. (...) Tornano reggiseni, busti, pinzette curvaciglie, ascelle profumate e perfettamente depilate. Speculum e cervice sono finiti nel dimenticatoio. Questo, a quanto pare, è il progresso: le donne possono decidere di essere carine, eleganti e vuote."
Per quanto possa essere discutibile e magari contestabile l'affermazione di Palahniuk, nasconde un fondo di verità: la necessità delle donne di apparire, che lo si faccia per gli uomini o per se stesse.
Palahniuk non fa che raccogliere l'eredità di Levin e tradurla in immagini e parole del nostro secolo. Sta a noi lettori leggere queste pagine e comprendere quanto attuali o passate esse possano essere per ognuno di noi.



Titolo: La donna perfetta
Titolo originale: The Stepford Wives
Autore: Ira Levin
Traduttore: Mariapaola Ricci Dèttore
Editore: Beat Edizioni - Collana Superbeat
Pagine: 208
Isbn: 9788865590140
Prezzo: €12,90
Valutazione: 3,5 stelline
Data di pubblicazione: 23 Maggio 2012

3 commenti:

  1. E' piaciuto molto anche a me, una bella lettura importante. ;)

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    1. Vero, e mi ha fatto pensare che dovrei dedicarmi a più letture importanti... che ora invece ho relegato ad una tantum :/

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  2. Come spesso accade in Italia, spesso ci si perde letture interessanti, relegando la storia al campo cinematografico.
    Ho apprezzato il film, nulla da dire, però sapendo che era stato preso da un libro potevano evitare di aspettare così tanto a pubblicarlo!!

    Appena l'ho saputo sono corsa a prenderlo, non vedo l'ora di iniziarlo!

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