Darja ha 104 anni ed è ancora una donna bellissima e dal fascino misterioso.
Vive in un antico e fatiscente palazzo e intorno a lei svolazza sempre un nugolo di farfalle. Nessuno sa con certezza chi sia in realtà: l’unico indizio relativo al suo passato è un preziosissimo ciondolo, un uovo Fabergé tempestato di diamanti e pietre preziose da cui non si separa mai. Ha dei poteri soprannaturali e racconta di essere stata la tutrice del piccolo Aleksej, l’erede al trono dei Romanov. È passato quasi un secolo da quando la Rivoluzione ha annegato nel sangue il fasto e la ricchezza degli zar: i membri della famiglia reale sono stati uccisi, il loro nome dannato, i simboli del potere distrutti, eppure pare che Aleksej sia scampato all’eccidio… Darja non lo ha mai dimenticato e quando riceve una convocazione urgente da parte dell’Associazione della nobiltà russa le sue speranze riprendono corpo… Il sangue nero dei Romanov è una storia densa di magia e di avventura, amore e speranza, in cui rivive l’atmosfera lussureggiante di una corte opulenta e ricca di meraviglie, ma destinata a un inevitabile tramonto.
Dora Levy Mossanen, nata in Israele e cresciuta in Iran, è fuggita negli Stati Uniti all’inizio della Rivoluzione islamica. È autrice di tre romanzi tradotti in diverse lingue. Il sangue nero dei Romanov è il suo primo libro tradotto in Italia. Scrive regolarmente per l’«Huffington Post» e vive a Beverly Hills, in California.
Sito dell'autrice: http://doralevymossanen.com/
Recensione:
Precisamente non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo.
Dell'intero titolo mi attirava solo la parte riferita ai Romanov (elemento fortunatamente presente anche nel titolo originale, in maniera ancora più puntuale: The last Romanov) e poca attenzione avevo dato al sangue nero. Non sono un'appassionata di thriller, ne leggo pochi all'anno, ma avevo deciso di inserire questo tra i pochi eletti. Forse speravo di addentrarmi nella storia dei Romanov in maniera avvincente e magari adrenalinica, forse desideravo conoscere un pezzo di storia di cui sono all'oscuro, una storia che non ho avuto la fortuna di studiare né di leggere altrove. Né sono tra coloro che sono rimasti affascinati dalla versione Disney dedicata ad Anastasia Romanov: uscì in un periodo in cui io e la Disney ormai non andavamo più così d'accordo.
Pertanto, mi sono accostata alla storia col mio bagaglio di ignoranza, pronta a farmi raccontare tutto ciò che non sapevo, a scoprire un passato misterioso e affascinante, a interessarmi di una dinastia che ha incuriosito il mondo intero.
Scopro che la storia è incentrata su una bellissima donna di 104 anni, Darja, che in passato fu amica e balia dei discendenti dei Romanov, in particolar modo del piccolo Aleksej. Si racconta di Darja partendo dall'incontro dei suoi genitori, passando per la loro morte, attraversando un periodo di forte legame della allora ancora giovane ragazza con gli zar. La figura di Darja mantiene un certo alone di mistero: ha qualcosa di magico, di speciale. Può curare, può proteggere, può salvare. Ma forse non sempre.
E' qui che cominciano i problemi. Non nella storia, ma nel lettore. A un certo punto ci si ritrova a pensare: non ho capito niente. Si provano a sfogliare le pagine precedenti per riprendere il filo della storia, si cerca disperatamente di riassumerla per poter inquadrare la situazione, ma si riesce a recuperare ben poco. Da parte mia, quel che non ho più recuperato è stato l'interesse.
L'autrice spaccia questo romanzo per una storia sull'ultimo dei Romanov. In realtà è la storia di questo fantomatico personaggio, Darja, del suo passato trascorso al fianco della famiglia imperiale e del suo presente vissuto nella ricerca dell'ultimo erede della dinastia. L'intero romanzo è scialbo, poco interessante, e di thriller non c'è traccia. Il personaggio di Darja è difficile da inquadrare e comprendere. Gli altri personaggi che le ruotano attorno sono semplici comparse senza spessore e senza ruolo. Si arriva a fine lettura con l'impressione di saperne meno di prima, di essere stati ingannati e, purtroppo, annoiati.
Non posso che sconsigliarlo.
Titolo: Il sangue nero dei Romanov
Titolo originale: The Last Romanov
Titolo originale: The Last Romanov
Autore: Dora Levy Mossanen
Traduttore: Francesca Toticchi
Traduttore: Francesca Toticchi
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Isbn: 9788854146594
Prezzo: €9,90
Valutazione: 2 stelline
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 17 Gennaio 2013
ottimo! :P romanzo depennato dalla mia WL...XD
RispondiElimina;)
EliminaAnche io ero stata incuriosita da quella parolina "Romanov", la più affascinante dinastia di zar, una delle pagine più tragiche della storia russa. Mi immaginavo sfarzosi palazzi e violente rivoluzioni... be' meno male che ho letto la tua recensione!!! Un delusione in meno.
RispondiEliminaGli sfarzosi palazzi ci sono, le violente rivoluzioni pure (anche se del tutto in secondo piano) ma restano sempre sullo sfondo. Il romanzo non convince per nulla!
EliminaE io che non vedevo l'ora di comprarlo... mi sa che ci penso ancora un po' su... ^^
RispondiEliminaSì, aspetta qualche altra recensione, magari qualcuno ci trova qualcosa di buono :)
EliminaGrazie!soldini risparmiati!
RispondiEliminaVigilo sulle finanze dei lettori ;)
EliminaDepenno pure io! Peccato... :-(
RispondiEliminaLa newton mi farà causa!!! :D
EliminaPeccato! Questo romanzo sembrava parecchio interessante... per va della parolina magica -Romanov- ovviamente! Ho vaghi ricordi di un cartone della disney in cui si raccontava la storia di questa ragazzina -Anastasia, mi pare si chiamasse- che era costretta a fuggire di notte e a separarsi dalla famiglia per via dell'insurrezione del popolo o qualcosa del genere... penso che il fondamento su cui è basata la storia sia vero (e che la famiglia si chiamasse proprio Romanov). Russia, che magnifico paese! Pieno di passioni e di storie sanguinose. Proprio per questo motivo volevo leggerlo, ma ormai mi fido del tuo parere quindi non penso di comprarlo...
RispondiEliminaDal mio commento si evince che non ricordo assolutamente nulla della rivoluzione russa... bé, sarebbe stata un'ottima scusa per erudirmi, capra che non sono altro! Mi comprerò un saggio storico :P
RispondiEliminaSì Eli, il cartone che ricordi è proprio quello sull'ultima dei romanov sopravvissuta alla strage della famiglia, io quando ero piccola vidi un film, ma ho anch'io aghi ricordi. Di quello e della rivoluzione russa. In ogni caso questo libro non ti acculturerebbe molto ;)
EliminaPeccato! Anch'io ero interessata a questo titolo. Non so quanti documentari ho visto e quanti romanzi ho letto che hanno come sfondo la storia di una famiglia così affascinante. Anch'io comprerò un saggio storico! hihihi :)
RispondiEliminaChe peccato. Quando ho visto il titolo del romanzo, ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto leggerlo: amo la storia, i Romanov si prestano alla immaginazione creativa di molte cose, e i thriller non mi fanno certo schifo... ma poi la tua recensione mi ha bloccato.
RispondiEliminaNon è escluso che se ne avrò la possibilità leggerò comunque il romanzo, se non altro per farmene un'idea diretta, però se il giudizio fosse stato un po' più positivo (o almeno neutro) lo avrei fatto con più entusiasmo.
Non è detto che ciò che non piace a te non debba piacere neppure a me, ma la cosa più grave che mi pare di aver dedotto dalla tua recensione è che il romanzo è una specie di imbroglio, e questo sicuramente è tutto un altro problema.
Ciao Sonia! So che sei impegnata, ma c'è un premio per te sul mio blog e se passassi mi farebbe molto piacere! :)
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