giovedì 21 novembre 2013

Bambina mia: romanzo (indimenticabile) di Tupelo Hassman

Titolo: Bambina mia
Titolo originale: Girlchild
Autore: Tupelo Hassman
Traduttore: Federica Aceto
Editore: 66thand2nd
Pagine: 304
Prezzo: €18,00
Data di pubblicazione: ottobre 2013

Valutazione:

Trama
Nevada, anni Ottanta. Nel campo caravan Calle de las Flores − «poco più a nord di Reno e poco più a sud del nulla» − la vita è scandita dall’ebbrezza del gioco d’azzardo e si regge sul principio dell’interdipendenza del gruppo. La piccola Rory Dawn Hendrix abita nella roulotte Nobility con la madre Jo, donna bella e dal passato sofferto con l’abitudine di fidarsi degli uomini sbagliati, e passa le giornate quasi sempre da sola. È nel Manuale delle girl scout che Rory cerca quella guida che sembra mancarle nella vita. Pur sapendo di avere il destino segnato − «figlia debole di mente di una figlia debole di mente, lei stessa il prodotto di una schiatta debole di mente» −, è determinata a rompere il ciclo del sangue, trovando conforto nella pienezza delle parole. Composto da pagine di diario, relazioni di assistenti sociali, esercizi di grammatica, verbali di arresti e lettere di famiglia, Bambina mia di Tupelo Hassman è un collage devastante che mette in scena il fallimento del sogno americano.


American Dream
Questo classico cocktail ha subito alcuni cambiamenti dalla sua prima comparsa. Inizialmente era composto da ambizione e sudore in parti uguali, con una buccia di mela tagliata a spirale come guarnizione, mentre il sogno americano moderno propone come creativo sostituto fortuna incontaminata allo stato puro al posto della storica buccia di mela. 
Sudore e irresponsabilità in parti uguali
Una spruzzatina di amarezze
Colpo di fortuna

Mescolare. Filtrare. Guarnire.

Variazione: Per un American Dream ultra dry, sostituire una fortuna economica alla fortuna generica.

Bambina mia è un romanzo bellissimo, raccontato da una voce bellissima in maniera bellissima.
Ecco, ora sì che posso iniziare a parlarne a cuor leggero, perché sono sicura che mi mancheranno le parole giuste per descrivere quella che è la vera bellezza di queste pagine, quindi ho pensato che fosse meglio avvisarvi fin da subito.
Quindi, se deciderete di dare una chance a questo romanzo, sappiate che avrete a che fare con un racconto bellissimo. E giuro che non userò più questo superlativo fino alla fine di queste mie righe.
Avete presente quelle storie americane intrise di speranza, di impegno e volontà miranti a raggiungere il proprio personale, favoloso e possibilissimo american dream?
Ecco, Bambina mia è l'esempio di come il sogno americano sia possibile nonostante tutto. Il romanzo sembra non aver niente di quel fantastico sogno, eppure in sottofondo è un inno ad esso. Come se il sogno permeasse tutta la storia in maniera soffusa, come se la scandisse a un ritmo tutto suo, poco umano e molto musicale, a mò di colonna sonora.
Rory, voce narrante, è una bambina. Vive in una roulotte con una madre poco presente, ha una nonna che la ama ma non è vicina abbastanza, dei fratellastri che hanno preso ormai la loro strada e altre persone strambe a fare da contorno alla sua vita. Per ogni dubbio ha poi un manuale, quello delle Girl Scout - di cui non fa parte ma che ha trovato e non ha più mollato - che sembra essere la guida giusta per lei e per ogni sua azione e decisione.
Questa è Rory: una bambina che ci racconta la sua quotidianità, coi suoi colori, le sue voci, le sue luci. Il suo sguardo è disarmante: ingenuo, fresco, felice. Quando rischia di diventare triste e doloroso, Rory lo spegne e non permette a nessuno di guardare. Le pagine diventano nere, inchiostro cancellato che nessuno potrà leggere. Tutto ciò che la bambina non dice urla più di tutto il resto del romanzo. Tutte le cancellature sono un colpo allo stomaco di ogni lettore. Tutte le parole non dette sono quelle che l'autrice vuole sottolineare, vuole lanciarci contro come fossero schiaffi in faccia. Questo ondeggiare tra luce e buio, tra la dolcezza della vita e le sue brutture, dà al romanzo un ritmo straordinario, fino ad avere, nelle mie mani, lo stesso effetto di un page-turner: capitoli brevi, a volte brevissimi, incisivi, immediati che alternano ombre e raggi di sole e che non lasciano scampo al lettore. Bisogna continuare a leggerlo senza interruzione, perché noi che leggiamo ci stiamo muovendo a quel ritmo, l'abbiamo fatto nostro e non possiamo permettere a lui e a noi delle pause.
Ci lasciamo trasportare da parole di speranza e realismo, di illusione e concretezza.
E anche quando quel sogno americano diventa incubo e sembra trasformarsi in impossibilità, non tutto è finito. Questo non è un romanzo in cui ci si arrende. È una storia dove si perde tutto ciò che si può perdere, dove la distruzione è di casa, eppure lo sguardo di Rory - e anche il nostro - resta fresco, spontaneo e pieno di speranza. I sogni distrutti si trasformano in nuove possibilità.
Ad ogni pagina che giriamo sappiamo che l'autrice ci sta conducendo verso un finale che non potrà mai essere roseo. Sembra farci correre verso un qualcosa di inevitabilmente duro, o magari solo disperatamente realistico. Sappiamo che Rory ci sta raccontando una favola, la favola della sua vita, ma avvertiamo che non c'è scampo, che non si sfugge al destino che le si sta preparando. Eppure.
Eppure non è questo l'intento di Tupelo Hassman.
Il suo è un meraviglioso romanzo di formazione e di crescita. Un romanzo intriso di voglia di reagire a ciò cui si è condannati, di cambiare un destino già tracciato, di resettare tutto e ripartire da un nuovo inizio.
Se e come Rory riuscirà a prendere la sua vita e farla diventare la realizzazione del suo sogno americano, spetta a noi scoprirlo. Forse non sarà come l'avremmo voluto noi, ma sarà il suo.
Terminiamo la lettura con in testa una musica che ci ha accompagnati a passo di danza.
Abbiamo scivolato sulla determinazione, inciampato nella commozione, ci siamo fermati nei silenzi e abbiamo preso fiato ad ogni sorriso.
Rory è diventata la mia bambina e anche la tua: Rory è la figlia di ogni lettore. Ce ne prendiamo cura, ci sentiamo impotenti di fronte a quei problemi che incontra ma di cui non sembra rendersi davvero conto, e allo stesso tempo ci sentiamo orgogliosi della sua forza. Del suo rialzarsi come se fosse naturale e non un atto eroico. La portiamo nei nostri pensieri e la facciamo accomodare nel nostro cuore.
E ne parliamo agli altri come se fosse davvero nostra.



18 commenti:

  1. Che meraviglia questa recensione! Posso utilizzare un aggettivo che non ho ancora letto in questo post? Bellissima come la copertina.

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    1. Grazie per la dritta, cercherò di riscrivere la recensione usandolo :D

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  2. Che meraviglia di recensione, mi hai fatto voglia davvero di leggerlo!!
    Amo questo genere di libri, dal punto di vista dei bambini e dei giovani, delle problematiche filtrate dai loro occhi.
    Hai scritto benissimo la tua opinione, lineare e l'ho letta tutto di fila, complimento :)

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    1. Grazie! purtroppo libri come questi vengono spesso ignorati perché in libreria non sono certo messi in vista, sempre che li abbiano e non fanno parte di quel genere oggi immediatamente commerciale e commerciabile.
      Ed è un peccato, perché è quel tipo di lettura che apprezzerebbe chiunque :)

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    1. Grazie a te!
      (Mi scuso se il commento viene pubblicato solo ora, ma ho dovuto inserire la moderazione per i commenti relativi a post vecchi per evitare lo spam selvaggio che mi assaltava continuamente)

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  4. La tua bellissima recensione mi ha molto incuriosito, credo che cercherò di trovare il romanzo, o almeno di ferlo trovare dalla mia Biblioteca perché ormai desidero davvero leggerlo! Ciao, e BUONE FESTE.

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    1. Spero proprio che lo troverai, fammi sapere!
      Buone feste a te!

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  5. Che bella recensione,mi ha davvero incuriosito questo libro :)

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  6. Struggente il libro ed emozionate la recensione. Brava Girasonia!!

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  7. Grazie per la visita, Pasquale, verrò a farmi un giro nel tuo ;)

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  8. Ottima recensione! Dopo averla letta mi è venuta voglia di procurarmi il libro e approfondire la questione. :)

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  9. Indimenticabile. Hai usato la parola giusta. Lo ho attualmente in lettura e godo di ogni pagina come se fosse un cioccolatino dolce e salato insieme.
    Ps. sono passata per vedere se ci sarai al Salone del Libro di Torino ;-)

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    1. Ci sarai anche tu???? Incontriamoci!!!
      (che bello che ti stia piacendo questo libro)

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