Trama:
Nick e suo padre stanno andando a un matrimonio quando la loro Mercedes va a schiantarsi contro la Toyota su cui viaggia Allie, in quel momento impegnata a discutere con papà sul volume della musica che sta ascoltando. Molto tempo dopo, un tempo che per Nick e Allie dura solo un attimo, i due si risvegliano. Sono morti, eppure si ritrovano ancora qui, nel mondo. Il mondo, però, non si accorge più di loro. Per un motivo che non conoscono sono rimasti incastrati fra la vita e la morte, in una specie di limbo che si chiama Everlost. È un luogo pericoloso, spaventoso, ma non disabitato. A Everlost ci sono solo ragazzi, tutti cristallizzati nell’attimo in cui sono morti. Stessi vestiti, stesse abitudini, stesso linguaggio. Stessa angoscia, almeno all’inizio. Poi l’abitudine ha il sopravvento e ci si rassegna a perdere la memoria del proprio passato. Ci si dimentica della propria famiglia, dei propri amici, persino del proprio nome. Tutti gli abitanti di Everlost si rassegnano e dimenticano. Tutti tranne due.
L'autore:
Neal Shusterman, sceneggiatore per cinema e televisione e pluripremiato scrittore, vive negli Stati Uniti con la moglie e i figli. Per Piemme ha già pubblicato Downsiders, Gli alieni sono tra noi e Il ragazzo che diventò (quasi) padrone del mondo.
Sito dell'autore: http://www.storyman.com/
Recensione:
Everlost mi ha sempre incuriosita. Sia per il titolo che mi ha sempre trasmesso un senso di angoscia, sia per quella cover, rimasta invariata in Italia, che mi comunica smarrimento. E' vero che i due ragazzini si dirigono verso quella luce, ma chi mi dice che quella luce sia positiva? Il mio sguardo si perde nel bosco circostante quel tanto che basta per sentirmi persa. Quando un titolo e una copertina iniziano a raccontarmi la loro versione di romanzo, non posso restarne lontana ancora a lungo: devo verificarne la veridicità, o almeno appurare quale sia la vera storia.
Comincio col dire che le sensazioni erano esatte: il luogo in cui è ambientato il romanzo, Everlost per l'appunto, è un luogo in cui ci si può smarrire. In cui si ritrovano tutti coloro che hanno perso qualcosa. La vita, innanzitutto, e a seguire i ricordi. Uno smarrimento che aumenta col passare del tempo e che non arriverà mai alla "luce". Perché c'è qualcuno che ci dice che la luce non esiste. Che la vita, o forse la morte, è tutta lì, in Everlost.
Seguendo Allie e Nick, i due protagonisti che fin dalle prime pagine perdono la vita in seguito ad un incidente automobilistico, ci ritroviamo in una sorta di Neverland. Anche qui ci saranno dei bimbi sperduti, ma non li chiameremo così, e il loro capo non sarà un Peter Pan ma una Mary, che detta le regole per vivere felicemente, per sempre. E anche qui troveremo il cattivo di turno, il Capitan Uncino, anche lui con un nome diverso ma con la stessa cattiveria...
Shusterman immagina un mondo al di là della vita, alla fine della vita. Immagina quel che possa accadere quando le anime non riescono a compiere il loro percorso e rimangano imprigionate in una sorta di limbo tra terra e cielo. Non è un racconto che fa paura, né che toglie le speranze: è una storia che fa riflettere sulle scelte giuste, sulla decisione di andare, di crescere, di schierarsi dalla parte del bene, sulla necessità di avere qualcuno accanto, non con l'inganno attraverso l'amore.
Pensavo di trovarmi tra le mani un romanzo ya, in realtà ha ben poco del fantasy adolescenziale. E' una storia che sarà apprezzata maggiormente tra gli 11 e i 14 anni: originale, avventurosa, e molto semplice. Nonostante sia il primo volume di una trilogia, ha comunque un bel finale che permette al libro di essere letto senza sentire immediatamente il bisogno di sapere cosa accadrà poi.
Lo consiglio perché è un fantasy carino e innovativo, per la sua semplicità, per le riflessioni che ne possono nascere e, last but not least, per il costo (che la Piemme ha intelligentemente dimezzato!).
Everlost mi ha sempre incuriosita. Sia per il titolo che mi ha sempre trasmesso un senso di angoscia, sia per quella cover, rimasta invariata in Italia, che mi comunica smarrimento. E' vero che i due ragazzini si dirigono verso quella luce, ma chi mi dice che quella luce sia positiva? Il mio sguardo si perde nel bosco circostante quel tanto che basta per sentirmi persa. Quando un titolo e una copertina iniziano a raccontarmi la loro versione di romanzo, non posso restarne lontana ancora a lungo: devo verificarne la veridicità, o almeno appurare quale sia la vera storia.
Comincio col dire che le sensazioni erano esatte: il luogo in cui è ambientato il romanzo, Everlost per l'appunto, è un luogo in cui ci si può smarrire. In cui si ritrovano tutti coloro che hanno perso qualcosa. La vita, innanzitutto, e a seguire i ricordi. Uno smarrimento che aumenta col passare del tempo e che non arriverà mai alla "luce". Perché c'è qualcuno che ci dice che la luce non esiste. Che la vita, o forse la morte, è tutta lì, in Everlost.
Seguendo Allie e Nick, i due protagonisti che fin dalle prime pagine perdono la vita in seguito ad un incidente automobilistico, ci ritroviamo in una sorta di Neverland. Anche qui ci saranno dei bimbi sperduti, ma non li chiameremo così, e il loro capo non sarà un Peter Pan ma una Mary, che detta le regole per vivere felicemente, per sempre. E anche qui troveremo il cattivo di turno, il Capitan Uncino, anche lui con un nome diverso ma con la stessa cattiveria...
Shusterman immagina un mondo al di là della vita, alla fine della vita. Immagina quel che possa accadere quando le anime non riescono a compiere il loro percorso e rimangano imprigionate in una sorta di limbo tra terra e cielo. Non è un racconto che fa paura, né che toglie le speranze: è una storia che fa riflettere sulle scelte giuste, sulla decisione di andare, di crescere, di schierarsi dalla parte del bene, sulla necessità di avere qualcuno accanto, non con l'inganno attraverso l'amore.
Pensavo di trovarmi tra le mani un romanzo ya, in realtà ha ben poco del fantasy adolescenziale. E' una storia che sarà apprezzata maggiormente tra gli 11 e i 14 anni: originale, avventurosa, e molto semplice. Nonostante sia il primo volume di una trilogia, ha comunque un bel finale che permette al libro di essere letto senza sentire immediatamente il bisogno di sapere cosa accadrà poi.
Lo consiglio perché è un fantasy carino e innovativo, per la sua semplicità, per le riflessioni che ne possono nascere e, last but not least, per il costo (che la Piemme ha intelligentemente dimezzato!).
Titolo: Everlost
(Skinjacker Trilogy #1)
Titolo originale: Everlost
(Skinjacker Trilogy #1)
Titolo originale: Everlost
Autore: Neal Shusterman
Traduttore: Angela Ragusa
Traduttore: Angela Ragusa
Editore: Piemme Freeway
Pagine: 336
Isbn: 9788856600148
Prezzo: €8,00
Valutazione: 3 stelline
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: Ottobre 2009
Anche a me incuriosisce da sempre per i tuoi stessi motivi! Bellissima recensione. Prima dell'uscita del sequel, visto anche l'ottimo prezzo, voglio recuperarlo :)
RispondiEliminaSì, dai Mik, leggilo anche tu!
EliminaL'ho letto da poco anch'io e condivido il tuo parere
RispondiEliminaHo letto la tua recensione, Fede ;)
Eliminaperò devo dire che ancora più del seguito, che ovviamente voglio leggere, mi attira tantissimo Unwind... me lo devo procurare al più presto!
Sì, "Unwind" è più particolare e più "adulto" di "Everlost", non te lo devi perdere assolutamente.
Eliminadev'essere molto carino!! sulla cover condivido tutte le tue sensazioni... è molto suggestiva!!!
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