Trama:
Le canzoni non ti tradiscono ha detto Ligabue.
Ma le persone, a volte, sì. Cathy, occhi blu e una ciocca viola tra i capelli nerissimi, lo ha scoperto quando Mirko, il suo primo amore, l'ha irrimediabilmente ferita. È per questo che ha messo in valigia la sua chitarra e i suoi diciott'anni, e ha lasciato la sua Napoli per raggiungere la madre in Germania e cercare di rimettere insieme i pezzi del suo cuore. Ma non sa che a Madenburg, cupa cittadina tedesca, la sta aspettando il destino. Durante un concerto a scuola su di lei si posano gli occhi indagatori di Tristan e Konstantin Von Schaden, voce e basso della band del momento, i Damned. Due gemelli che si assomigliano per un solo particolare: la straordinaria bellezza. E il potere quasi ipnotico che i loro sguardi, e la loro musica, esercitano su Cathy. Tristan e Konstantin entrano nella sua vita, sconvolgendone ogni certezza: perché i due fratelli custodiscono un segreto celato al mondo da secoli, e la loro è una storia maledetta, e maledettamente affascinante. Quando Cathy, attratta da entrambi, capirà di amare davvero uno solo, scoprirà anche che non sempre l'amore basta. A volte s'intromette il destino, e quello di Cathy è di lottare contro il Male. E contro le creature dell'ombra come i fratelli Von Schaden.
Una scelta che solo il cuore può compiere, un duplice amore che sfida il tempo, una lotta epica e mortale tra il Bene e il Male: Damned è un romanzo che emoziona e cattura, una grande storia destinata a conquistare ogni lettore.
Claudia Palumbo è nata a Pompei nel 1991. Ha una grande passione per la letteratura gotica, e ha scritto Damned, il suo primo romanzo, quando ancora faceva il liceo. Ora studia giurisprudenza a Napoli, e tra un esame e l'altro continua a dedicarsi ai libri, quelli da leggere e quelli ancora da scrivere.
Recensione:
Comincio con l'elencare i punti che mi hanno convinta a leggere questo romanzo:
- si tratta di un fantasy young-adult, e come molti di voi ormai sapranno, il genere mi piace anche se ormai sta un po' scadendo. E' per questo che cerco di leggerne sempre più: spero di trovare quel romanzo che farà la differenza;
- la scrittrice è italiana: noi lettori ci lamentiamo fin troppo spesso dell'indifferenza da parte delle grandi case editrici verso i prodotti di esordienti italiani. Soprattutto nel campo del fantasy. Sapere che una scrittrice italiana ce l'ha fatta comporta una sorta di dovere di lettura. Sosteniamo i nostri scrittori!
- la scrittrice è giovanissima: praticamente un'adolescente. Se questo aspetto da un lato mi poteva turbare - a causa dei miei pregiudizi verso la scrittura in tenera età - dall'altra mi incuriosiva e mi faceva ben sperare. La De Spirito ha scritto dei bei romanzi, nonostante anche lei sia giovanissima, perciò l'età non è un fattore necessariamente discriminante, anzi!
- last but not least, la scrittrice è campana, di Torre Del Greco, praticamente una mia conterranea. Ero proprio curiosa di vivere un fantasy dal sapore mediterraneo, o ancor di più, napoletano.
Ho iniziato quindi la lettura grazie a queste motivazioni. Ottimista e fiduciosa.
Purtroppo sono bastate pochissime pagine per distruggere tutto il mio ottimismo e le mie speranze. L'autrice ha spesso detto che la Meyer è la sua musa ispiratrice (...) ma speravo se ne distaccasse totalmente.
Non basta aggiungere qualche personaggio o voce narrante in più per non essere annoverati nei romanzi fotocopia di Twilight. Riassumere la trama mi sembra abbastanza superfluo. Ma visto che il romanzo merita lo stesso trattamento riservato a qualunque altro, eccola qua.
La protagonista lascia il padre e la sua Napoli per trasferirsi in Germania, dove la mamma si è risposata e ha avuto un altro figlio. Motivo della decisione? Il suo ragazzo l'ha tradita con la migliore amica. Motivazione sufficiente per farsi una vita in un altro stato, no? Qui si deve ambientare nella nuova scuola, incontrerà un tipo abbastanza misterioso ma per non spoilerare vi dirò solo che no, non è lui il ragazzo che le farà battere il cuore. In realtà i ragazzi saranno due, gemelli per la precisione: scelta conveniente per non dover introdurre il terzo incomodo a metà storia ma fin dal principio.
Cathy scoprirà la vera natura dei gemelli, della migliore amica e la propria senza batter ciglio.
Ormai ogni adolescente che si rispetti sa che il ragazzo che le farà battere il cuore ha una natura demoniaca-vampirica-angelica-lupesca e lo accetta come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Ci sarà pertanto la scoperta, la presa di coscienza del proprio ruolo in quel determinato mondo, la paura della lotta contro il male (orsi, vampiri superiori...), lo scontro finale, e, grande innovazione rispetto ai romanzi fotocopia, la fine autoconclusiva!
Cosa ho provato leggendo questo romanzo?
Confusione. La scelta di avere ben tre voci narranti che si alternano quasi ad ogni pagina è una scelta sbagliatissima. Il lettore si confonde: il cambiamento di punto di vista ad ogni minuto rende la lettura artificiosa e pesante. Non se ne sentiva la necessità, tenendo conto che i vari punti di vista non sono marcatamente differenti. Che sia Cathy, Tristan o Konstantin a raccontare, non cambia nulla. I personaggi sono così stereotipati e poco approfonditi da risultare interscambiabili.
Noia. La storia non ha nulla di originale. Ogni lettore sa cosa aspettarsi, sa cosa accadrà e sa come andrà a finire. Si legge senza sorprese, senza interesse. Più volte ho avvertito il desiderio di abbandonarlo, ma non l'ho fatto in virtù delle motivazioni iniziali.
Esasperazione. Troppe lacrime! Possibile che i tre protagonisti debbano piangere una pagina sì e l'altra pure? Possibile che per ogni cosa che accada, le lacrime sono pronte a venir fuori? E' un romanzo o una telenovela?? Lacrime a non finire, che purtroppo non coinvolgono emotivamente il lettore. Sono superflue e fastidiose. Le lacrime sono efficaci se usate in un momento particolare, ma quando se ne abusa perdono tutta la loro forza.
Sollievo. Si giunge finalmente all'ultima pagina. Il finale non ci sconvolge, non ci fa nessun effetto. L'immedesimazione con la protagonista non è mai scattata, il finale - che sia triste o meno - non ci riguarda. Però ci sentiamo sollevati per essere riusciti ad arrivare alla fine.
Non c'è uno stile personale, non c'è approfondimento dei personaggi, la narrazione è piatta e banale. La Palumbo avrebbe potuto approfittare delle radici partenopee per creare qualcosa di unico e originale: ha preferito allinearsi ai prodotti americani e produrre qualcosa di, come spesso ho affermato per altri romanzi, già visto già scritto già letto. Peccato.
Un Twilight napoletano avrebbe avuto molto più successo e clamore.
Titolo: Damned
Autore: Claudia Palumbo
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 416
Isbn: 978882005167
Prezzo: €15,90
Valutazione: 1 stellina
Valutazione: 1 stellina
Data di pubblicazione: 17 Gennaio
Bhè, grazie per la recensione Sonia. Ovviamente anch'io come molti altri ero incuriosita da questo libro, inoltre come te, mi sentivo in dovere verso quest'autrice che ha quasi la mia età e che vive a pochissima distanza da me... In realtà non sapevo cosa aspettarmi, e credo che se capiterà l'occasione leggerò ugualmente il testo. Ma dopo aver letto la tua recensione, non mi fionderò a comprarlo al più presto!! Però peccato...
RispondiEliminaCmq, Ottima la scelta di farne un volume autoconclusivo, ce ne occorrono di più al momento!!
peccato ma un pò me lo aspettavo..la cover mi ispirava chissa che storia!altra fotocopia dello sfruttatissimo twilight..
RispondiEliminaCiao, anchio ero attratta da questo romanzo, oltre che per la trama anche per la cover, ma dopo aver letto tutta una serie di recensioni negative e nessuna di positive, mi sa che depenno il romanzo dalla mia lista delle prossime compere.
RispondiEliminaMannaggia So',devo leggerlo anche io xD
RispondiEliminaNon ho letto questo libro e non lo farò. Quando, però, ho saputo che l'autrice era campana - lo sono anche io -, spinta dalla curiosità ho letto la parte disponibile gratuitamente messa a disposizione dall'editore. L'impatto è stato pessimo. Appare già chiaramente dalle prime pagine che è fortemente ispirato a twilight, almeno in apertura, ma credo anche nel prosieguo. Ma ciò che davvero mi ha fatto storcere il naso è il modo in cui è scritto! La scrittura è davvero elementare e io stessa in fase di lettura avrei voluto riformulare delle frasi. Quindi mi chiedo, non è stato fatto nessun lavoro di editing? Ho letto che l'autrice lo ha scritto quando era al liceo, ora studia all'università, non era magari il caso di riscriverlo e rivederlo prima di sottoporlo a un editore? Sono veramente molto colpita, in negativo da questo romanzo, anche se non posso esprimermi sulla trama o sulla caratterizzazione dei personaggi.
RispondiEliminaRagazze, che dire...
RispondiEliminaMi dispiace per chi dovrà leggerlo (povera Glinda!), sono contenta per chi ci ha ripensato (soldi risparmiati, davvero) e concordo in pieno con l'opinione di Aliena dopo aver letto solo le prime pagine.
A volte i brutti romanzi capitano.
un libro è BELLO quando non riesci a staccartene, quando ti appassiona talmente tanto che vivi le stesse emozioni del protagonista.continui a leggere fino allo sfinimento perchè vuoi sapere a tutti i costi come va a finire! beh ragazze mie se fosse solo un mio parere non lo scriverei ma ho chiesto in giro tra i miei coetanei e non ce una persona che conosca e che lo abbia letto che dica che questo libro non è piaciuto! questo libro insegna un sacco di cose ragazze mie, è scritto bene, fa sognare (anche troppo forse) e beh è commovente! soprattutto il finale INASPETTATO!io mi sono letteralmente innamorata di konstantin e di tristan e pur di leggerne il seguito ho anche contattato l'autrice per chiederle di proporlo! questo libro è diventato non solo il mio chiodo fisso ma anche quello delle coetanee del mio paese e dintorni! per chi non lo ha letto e AMA il genere fantasy beh è assolutamente consigliato (per chi invece è abituato a storielle come twiligt beh, allora cambiate genere perchè di fantasy conoscete proprio poco!)è il miglior libro del genere fantasy romance che io abbia mai letto!
EliminaMi dispiace, il tuo commento era finito nello spam.
EliminaGrazie per aver condiviso la tua opinione
Cavoli, che recensione!
RispondiEliminaDevo dire che non me l'aspettavo, visto che il genere mi piace molto.
Inoltre ero molto incuriosita dal fatto che l'autrice fosse italiana..
..vorrà dire che lo prenderò in biblioteca e farò sapere quando l'avrò finito.
La speranza è l'ultima a morire, ma a quanto leggo, si è trasferita pure lei in Germania. O.O
Quando il libro lo richiede, ci vuole la recensione che merita!
Eliminaanche a me il genere piace, o meglio piaceva: dopo averne letti tanti, ci si rende conto che l'originalità è scomparsa. E questo non fa assolutamente eccezione!
Davvero, che peccato. Di autori italiani nel genere YA/Fantasy se ne vedono davvero pochi... Si sa, pubblicare un libro che all'estero ha già avuto successo (e avvolgerlo nella fantomatica fascetta gialla che strilla i numeri delle copie già vendute) assicura un richiamo maggiore rispetto alla pubblicazione di una emerita sconosciuta nostrana.
RispondiEliminaPerò, cavolo, quel giorno gli editor dovevano essere davvero distratti...
Tre punti di vista troppo simili tra loro, un tono che più che romantico definirei melenso, similitudini con altri libri... Però, devo dire, quest'ultimo punto è quello che mi ha turbata meno: a volte capita di leggere libri che ce ne ricordano altri, ma solo perché questi ultimi ci sono piaciuti molto e li abbiamo ancora in testa.
Comunque sì, sostegno agli esordienti italiani!
Spero che l'autrice si riscatti...!
Luci
Vero, Luci, glielo auguro e lo auguro anche a noi: non possiamo accontentarci di romanzi del genere! E se non sarà lei, speriamo che qualche nuova autrice italiana riscatti il genere ;)
EliminaFinito giusto ora.. non voglio sembrare acida, ma in questo istante la sola cosa che mi viene da dire è: che schifezza!
RispondiEliminae a me blogger giusto ora notifica il tuo commento... ovviamente non posso che quotarti!
EliminaE la Madonna non vi sembra di esagerare un pochino?
RispondiEliminaOgni libro ha un suo fascino, non è giusto da parte vostra criticare così.
Insomma dovete ricordarvi che è anche un'esordiente.
Anch'io quando accumulerò abbastanza esperienza scriverò un libro e ne ho già letti 100 circa e dire che sono ancora molto giovane, ho 13 anni in realtà, praticamente una ragazzina.
Ma se poi dopo anni di lavoro e fatica per poter finalmente pubblicare un libro, e poi vedermelo criticato in questo modo ci resterei di merda, scusate l'espressione.
D'altronde se tutti gli scrittori si tenessero per se una storia, bella o brutta che sia, non sarebbero mai nati i libri che ci piacciono tanto e che adoriamo leggere e rileggere seduti in panchina o mentre si va in autobus o, per quelli più romantici come me, seduti su un Prato o su una spiaggia mentre beviamo una tazza di tè al tramonto.
Scusate la mia impertinenza ma sono fermamente convinta che OGNI libro sia bellissimo.
Un bacio affettuoso a tutti i miei colleghi più grandi e buona lettura =} =*
Gli scrittori sanno benissimo che quando scrivono un libro, e lo pubblicano, lo stanno mettendo sotto i riflettori. Lo danno in pasto ai lettori, che sono LIBERI di amarlo, apprezzarlo, odiarlo, disprezzarlo.
EliminaE se i cosiddetti scrittori sono persone mature e intelligenti, accetteranno anche le critiche così come accettano i complimenti.
Io leggo circa 200 libri all'anno e ce ne sono tantissimi che amo e che rileggo e che ammiro ecc. ecc. Damned non farà mai parte di questi libri, perché quando un libro è brutto non potrò mai dire che è bellissimo solo perché è stato scritto da chicchessia.