lunedì 4 giugno 2012

Recensione in Anteprima: In verità è meglio mentire di Kerstin Gier

In Warheit wird viel mehr gelogen

Trama:
158 di quoziente intellettivo, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po’ freak e… vedova a nemmeno trent’anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità.
Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl muore improvvisamente lasciandola in un mare di guai, primi fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l’esistenza, e un esercito di parenti infuriati che la rivendicano.
Fra psicoterapeute incapaci, farmacisti sospettosi e avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai, e, perché no?, trovare l’uomo giusto per lei e a cui non importa se è «troppo» intelligente…

L'autrice:
Kerstin Gier, nata nel 1966, vive con il marito e il figlio in un paese della Westfalia. In Germania è già un fenomeno da record. Ha raggiunto la notorietà grazie a romanzi femminili estremamente divertenti, apprezzati per la loro intelligente ironia. In verità è meglio mentire, il primo di questi romanzi che viene pubblicato in Italia, ha venduto nella sola Germania 200.000 copie in pochi mesi.
Sito dell'autrice: http://kerstingier.com/

Recensione:
Quanti di noi stavamo attendendo con ansia la pubblicazione di un altro romanzo di Kerstin Gier?
Non che l'attesa tra un romanzo e l'altro sia stata così lunga: dall'uscita dell'ultimo volume della Trilogia delle Gemme a oggi son passati pochi mesi, fortunatamente, e tra pochi giorni tutti potremo leggere In verità è meglio mentire, volume autoconclusivo uscito in Germania nel 2009.
Cosa aspettarsi da questo romanzo?
Io mi aspettavo scintille. In Red, Blue e Green la Gier ha dimostrato di saperci fare: si è inoltrata nel genere young-adult senza indulgere nel sensazionalismo o nelle facili emozioni, raccontandoci un'avvincente di storia di viaggi nel tempo con originalità e ironia, addentrandosi in una storia d'amore senza dover cadere nei soliti stereotipi. La sua è senza dubbio (opinione ovviamente personalissima) una delle trilogie fantasy per adolescenti migliori degli ultimi anni.
Come si sarà comportata la scrittrice alle prese con altri generi letterari?
Ero curiosa, curiosissima, e continuerò ad esserlo verso tutta la sua produzione letteraria che, ad oggi, conta già una quarantina di romanzi.
In verità è meglio mentire rientra perfettamente nel genere reso popolare e irresistibile dalla Kinsella: siamo di fronte ad uno spassoso chick-lit, che ci diverte, ci sorprende con scoppi di risate improvvise, ma non ci stupisce fino in fondo.
Un romanzo che ci ha fatto piacere leggere, tipicamente estivo, fresco, leggero, ma che probabilmente dopo averlo terminato non resterà impresso nei nostri ricordi per molto tempo. La Gier dimostra di sapersi muovere anche in questo tipo di romanzi ma non è la Kinsella (e mi scuso coi detrattori dell'autrice britannica, ma io non posso che considerarla geniale nel suo genere). E quando ci si avvicina ad un chick-lit, il paragone nasce spontaneo.
A parte quindi questo confronto da cui la Gier non ne esce vincente - ma la sconfitta non è così bruciante, perché con la Sophie credo che quasi nessuno ne esca vincente - la lettura di In verità è meglio mentire si è rivelata uno spasso (Fin dalle prime due righe:
- "E' caduta?" 
Ma no. Son qui sul marciapiede a rimirar le stelle.) per continuare poi con le intestazioni dei capitoli che, anziché riportare numeri o titoli, presentano delle citazioni, con tanto di commentino della protagonista in calce. La Gier sa divertirci attraverso dettagli come questi, attraverso gli atteggiamenti di Carolin, la giovane protagonista rimasta vedova dopo 5 anni di matrimonio, e il suo cinismo-sarcasmo che fin troppo spesso si dimostra essere semplicemente incapacità nell'affrontare la vita quotidiana.
Carolin è stata una bambina prodigio, troppo freak per riuscire ad avere amici o amori che l'accettassero per quella che era. Una volta compreso che non serve a nulla essere semplicemente se stessi per farsi amare, come la mamma continuava a ripeterle da anni - ma che è meglio nascondere la propria natura per farsi per lo meno accettare, Carolin riesce a trovare l'amore. Mentendo, nascondendosi, mostrandosi diversa da come è realmente. Non le importa, purché ci sia qualcuno accanto a lei. La ragazza si rende conto che mentire è necessario ma non così facile e soddisfacente, e il lettore sa che ovviamente quelle bugie non faranno che causare situazioni imbarazzanti per lei, esilaranti per noi.
La storia, che potete trovare ottimamente riassunta nella trama, non è degna di particolare nota: ciò che conta non è tanto cosa succede ma come. Ciò che appassiona il lettore sono le riflessioni di Carolin, il suo tentativo di tenersi lontana dagli idioti, dopo una vita trascorsa a cercare di farsi notare da loro, gli equivoci di cui la ragazza cade vittima, tipici ovviamente del genere letterario, e i personaggi assurdi con cui si trova ad aver a che fare e che fanno dubitare della sanità mentale di tutti i cittadini di quel luogo.
Personaggi sempre sopra le righe e mai banali, situazioni spesso imbarazzanti ma spassose, dialoghi che presentano avvincenti botta-risposta, e che a volte sfociano in un'assurdità - assurdamente - comprensibilissima. La Gier sembra farci un corso di addestramento al suo stile fin dalle prime pagine, per farci ritrovare perfettamente ambientati dopo pochi minuti di lettura. Trattandosi della bozza senza correzioni definitive e non del romanzo vero e proprio, che uscirà tra 3 giorni, non posso valutare negativamente la presenza nel testo di errori, sviste, passaggi in cui sembra mancare qualche pezzo: conto sulla perfezione con cui verrà presentato ufficialmente ai lettori.
In conclusione: un romanzo che ci fa trascorrere un paio d'ore spensierate, ci lascia qualche sonora risata e ci fa restare nella convinzione che questa autrice è da tenere d'occhio, qualunque sia il genere in cui si cimenti. Perché ha un'arma infallibile e la sa usare in ogni dove: l'ironia.



Titolo: In verità è meglio mentire
Titolo originale: In Warheit wird viel mehr gelogen
Autore: Kerstin Gier
Traduttore: Leonella Basiglini
Editore: Corbaccio
Pagine: 220
Isbn: 9788863800678
Prezzo: €9,90
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 7 Giugno 2012

5 commenti:

  1. Anch'io ho apprezzato molto la Trilogia delle Gemme, motivo per il quale mi sono incuriosita a questo nuovo libro della Gier.
    Provare un genere diverso non è mai facile a mio avviso, ma spero di ritrovarmi nelle sensazioni che hai descritto! :)

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  2. @Dulina Da quel che so la Gier ha esordito con il genere chick-lit e si è poi cimentata in quello Young Adult e non il contrario.

    In ogni caso le osservazioni in questa recensione corrispondono a quelli che erano le mie sensazioni e i miei dubbi riguardo a questa pubblicazione.

    Ludo.

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  3. Eh sì, la Trilogia delle gemme non è il primo esperimento letterario della Gier, forse anche per questo, visto che arriva dopo anni di esperienza nella scrittura, è davvero ben riuscito. Quanto al romanzo in questione, è carino e leggero e gli si può dare un'occasione grazie al limitato prezzo (finalmente sempre più CE si stanno adeguando!). Non sarà un romanzo memorabile ma sicuramente divertente.

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  4. Paragoni con Kinsella credo siano difficili.
    Dalla recensione però non sembra per nulla male, anzi...

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    1. Infatti non è per niente male, ma neanche memorabile, come dicevo. Insomma un'ideale lettura estiva ;)

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