domenica 10 giugno 2012

Recensione: Severina di Rodrigo Rey Rosa





Trama:
Un giovane libraio aspirante scrittore sorprende una ragazza di singolare bellezza a rubare libri raffinati e andarsene dribblando abilmente la barriera antitaccheggio. Non la ferma, si limita ad annotare i titoli sottratti, sperando che lei torni per una delle letture di poesia che organizza con i suoi soci, tutti ferventi bibliofili. Presto la potenziale nemica diventa la sua ossessione sentimentale: le parla, la segue, la bacia dopo una perquisizione tra gli scaffali, consenziente e carica di valenze erotiche. Nonostante cerchi di ricostruirne la personalità attraverso il catalogo delle sue scelte come lettrice, sulla vita della sfuggente Severina scopre poco: abita in una pensione con quello che sembra l’anziano padre, il quale legge con lei tutti i libri prelevati nelle librerie e paga il conto quando i proprietari lo reclamano. Il libraio si trasferisce nella stessa pensione per starle più vicino, ma invano.
Severina è la storia, che fluttua con freschezza chagalliana, di due passioni intrecciate: l’amore e i libri. Due passioni che colpiscono nel profondo e irrimediabilmente. Grazie all’amore, il libraio-lettore adotta un nuovo e radicale modello di esistenza vissuta completamente attraverso i libri e per loro. Abbandona la propria identità e solitudine ed entra a far parte della balzana e letteraria stirpe di Otto e Severina, nocchieri di navigazioni lungo le maree e le correnti dei libri.

L'autore:
Rodrigo Rey Rosa è nato in Guatemala nel 1958. Dopo aver abbandonato gli studi di medicina nel suo paese devastato dalla violenza, ha vissuto a New York e poi a Tangeri, in Marocco. Lì ha conosciuto Paul Bowles, del quale ha tradotto le tre prime opere. È autore di molti romanzi e raccolte di racconti e la sua opera è stata premiata nel 2004 con il Premio Nacional de Literatura de Guatemala Miguel Ángel Asturias.


Recensione:
La storia romantica del delirio amoroso di un libraio per una ladra di libri.
Troverete questa affermazione sul retro del romanzo e, come la maggior parte dei lettori che amano il romanticismo, vi farete fregare da queste poche parole. Bellissima frase per riassumere una storia. Peccato che la storia riassunta non sia questa. Dimenticatevi il romanticismo e anche il delirio amoroso. Forse quest'ultimo in realtà c'è, ma pallido, debole e con un retrogusto amaro.
Una storia che parte da un'idea originale e si trascina in seguito tra eventi noiosi e ripetitivi. Non lo si abbandona per noia perché fortunatamente dura solo 110 pagine e ogni lettore può resistere fino a quel punto. Ma una volta terminato, probabilmente lo dimenticherà perché non c'è nulla di cui fare tesoro.
La storia è tutta lì, in quella trama che ci racconta nascita e sviluppo di essa senza troppi segreti. Un libraio scopre all'interno della sua libreria una ladra di libri. Inizia a essere quasi ossessionato dalla donna, indaga su di lei, e si rende conto che non è l'unico libraio ad essere stato derubato. Severina, è questo il nome della ragazza, gira il mondo con un uomo anziano e ovunque vada ruba libri, che leggerà poi con il suo accompagnatore (forse il padre? forse il marito o l'amante? Se proprio avete voglia di leggere il libro, lascio che scopriate voi la vera natura di questa relazione.)
Non accade molto altro, in realtà.
La storia non è stata concepita per reggersi su di una trama sconvolgente, ma neanche troppo accattivante: il racconto è statico e ad un certo punto si ha voglia di mettere un punto. Non ci serve andare avanti, l'autore non ha più nulla da dirci. Non si contraddistingue per i dialoghi, né per un'ambientazione particolare. L'unico interesse può essere rivolto ai due personaggi ma notiamo una mancanza di dinamismo in entrambi. Ho letto su anobii qualcuno affermare che l'autore ha voluto riprendere la niña mala, rendendola meno mala e il niño bueno rendendolo meno bueno. Mi sono fermata un secondo a pensare se davvero potesse essere così. Vargas Llosa a mio avviso ha creato un capolavoro, due personaggi indimenticabili, con ambientazioni affascinanti, situazioni interessanti. Le avventure della ragazza cattiva restano irraggiungibili da un romanzo come questo. In Severina non c'è nulla degno di nota. Un vero peccato. 


Titolo: Severina
Titolo originale: Severina
Autore: Rodrigo Rey Rosa
Traduttore: Danilo Manera
Editore: Feltrinelli - Collana I Narratori
Pagine: 112
Isbn: 9788807018985
Prezzo: €10,00
Valutazione: 1-2 Stelline
Data di pubblicazione: 9 Maggio 2012

2 commenti:

  1. Aaaah, peccato! Ricordo quando parlasti di questo libro e come molte delle tue segnalazioni, ne rimasi affascinata.
    Ed ecco che ti ha deluso anche questo libro, ultimamente vedo che non capita poi molto di rado che rimani delusa e mi dispiace terribilmente. Per fortuna che ci sono anche libri che ti fanno sognare ed emozionare.
    Un bacio dolce Sonia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando si legge tanto, matematicamente aumentano anche i libri che non ci soddisfano. E decisamente più si legge più si diventa selettivi, e ci si accontenta di meno. Insomma, sono i rischi del lettore!
      Però più si legge, ovviamente aumenta anche la probabilità di leggere libri stupendi che non ci saremmo aspettati ;)

      Elimina