Vango. Entre ciel et terre
Trama:
Parigi 1935. Ai piedi della cattedrale di Notre-Dame, quaranta uomini distesi a terra sono in attesa di essere ordinati sacerdoti. Tra questi c’è Vango, diciannove anni, un passato avvolto nel mistero e un futuro altrettanto incerto, perché – un attimo prima che la cerimonia abbia inizio – la polizia fa il suo ingresso al sagrato della chiesa per arrestarlo.
Ma quale crimine ha commesso? Vango non lo sa e scappa arrampicandosi su per la facciata e le torri della cattedrale. La polizia però non è la sola ad interessarsi al ragazzo, c’è anche una giovane donna che segue con trepidazione la fuga, così come un uomo dall’aspetto losco che apre fuoco contro di lui. Vango, arrivato in cima alla chiesa, riesce a scappare grazie allo Graf Zeppelin del comandante Eckener, venuto a Parigi per seguire la sua ordinazione. Scampato all’arresto, il ragazzo prova a mettersi in contatto con il suo mentore, padre Jean, e scopre di essere accusato proprio dell’assassinio del sacerdote.
Chi trama alle spalle di Vango? Chi è Vango in realtà?
L'autore:
Timothée de Fombelle è nato nel 1973. Dopo essere stato insegnante di lettere, presto si è dedicato al teatro. Nel 1990 ha creato una compagnia, per la quale scrive testi di cui poi cura personalmente la regia. Da allora, non ha mai smesso di scrivere per il teatro. Un suo lavoro teatrale, Le Phare, scritto a soli diciotto anni, è stato messo in scena in Francia e poi tradotto e recitato in Russia, Lituania, Polonia e Canada. Il suo testo Je danse toujours (Actes Sud) è stato letto all’inaugurazione del festival di Avignone, nel 2002. Vango. Tra cielo e terra è il suo nuovo romanzo dopo il successo di Tobia. Un millimetro e mezzo di coraggio, con il sequel Gli occhi di Elisha e la favola ecologista Tu sei il mio mondo.
Sito del libro: http://www.leavventuredivango.it/
Recensione:
(Forse avrete già letto queste recensione l'anno scorso durante il Natale d'inchiostro.
La ripropongo ora perché tra pochi giorni - esattamente il 22 ottobre - uscirà il secondo e ultimo volume di questa storia. Merita di essere conosciuta, diffusa, letta. E' uno dei più bei romanzi che ho letto nel 2011 ma purtroppo è stato poco pubblicizzato. Si è tratti in inganno dalla cover, si è portati a pensare che si tratti di un libro per bambini.
Non è affatto così.
Dategli un'occasione, lasciatevi trasportare dall'autore tra queste pagine e non ve ne pentirete. Sarete testimoni di un'avventura meravigliosa.)
(Forse avrete già letto queste recensione l'anno scorso durante il Natale d'inchiostro.
La ripropongo ora perché tra pochi giorni - esattamente il 22 ottobre - uscirà il secondo e ultimo volume di questa storia. Merita di essere conosciuta, diffusa, letta. E' uno dei più bei romanzi che ho letto nel 2011 ma purtroppo è stato poco pubblicizzato. Si è tratti in inganno dalla cover, si è portati a pensare che si tratti di un libro per bambini.
Non è affatto così.
Dategli un'occasione, lasciatevi trasportare dall'autore tra queste pagine e non ve ne pentirete. Sarete testimoni di un'avventura meravigliosa.)
Da parecchio non mi capitava di essere talmente presa da una storia da non vedere l’ora di tornarla a leggere, di desiderare che non finisse troppo presto, o ancor di più: di desiderare che continuasse per sempre!
Vango mi ha incuriosita fin dall’incipit: Notre-Dame, un ragazzo che sta per diventare prete, un’ambientazione che ha dell’affascinante. E cosa succede? Scappa.
Non sceglie la strada per scappare: sceglie i tetti, sceglie il cielo.
Vango, 19 anni con un passato di cui non capisce il perché e un presente da cui fuggire senza saperne le ragioni, è un ragazzo semplice e straordinario. Tutte le sue scelte non sono quelle di una persona normale: deve costantemente mantenere segreti a proposito della sua vita, delle persone che incontra, deve accettare di non sapere nulla. La sua storia sarà una storia in verticale: le sue fughe, i suoi incontri, il suo percorso saranno una continua salita. Vango: più cielo che terra. Timothée De Fombelle a questo punto potrebbe continuare a far vivere, parlare, fuggire Vango e a farlo incrociare di volta in volta con i personaggi che avranno un ruolo importante nella sua storia… e invece cosa fa? Si interrompe: introduce nuovi personaggi, torna indietro nel tempo, ritorna nel presente ma non segue Vango, segue Ethel, e Viktor e Hugo Eckner… Ci si ritrova ad affezionarsi ad ognuno di quei personaggi, che non hanno collegamenti (apparenti) con Vango, a sperare di sapere ancora di più su di loro aspettando eccitati che la loro storia attraversi, si incroci o si scontri col nostro, ormai, amato e adorato Vango. Sullo Zeppelin, io lettrice mi sono nascosta assieme al mio ormai caro amico stando in ansia fino all’ultimo secondo; alla stazione di polizia mi sono sentita male quando l’assassino col suo colpo di testa ha riconosciuto il monaco; Ethel mi ha convinta del suo amore e ho lasciato che si confidasse con me, cercando di darle la speranza che sì, avrebbe ritrovato il suo amore prima o poi.
E alla fine mi sono sentita persa, persa, persa quando la storia non è finita, quando le mille domande che si affacciavano continuamente non hanno ricevuto risposta ma si sono moltiplicate, quando ho realizzato che il passato, presente e futuro di Vango doveva rimanere ancora ignoto: a lui, a me e a tutti i lettori. E non posso che appellarmi alla fantasia, alla bravura e al genio di de Fombelle per chiedere che non ci lasci troppo tempo in sospeso: ogni lettore è Vango, in questo momento, e abbiamo bisogno tutti di sapere.
Non sceglie la strada per scappare: sceglie i tetti, sceglie il cielo.
Vango, 19 anni con un passato di cui non capisce il perché e un presente da cui fuggire senza saperne le ragioni, è un ragazzo semplice e straordinario. Tutte le sue scelte non sono quelle di una persona normale: deve costantemente mantenere segreti a proposito della sua vita, delle persone che incontra, deve accettare di non sapere nulla. La sua storia sarà una storia in verticale: le sue fughe, i suoi incontri, il suo percorso saranno una continua salita. Vango: più cielo che terra. Timothée De Fombelle a questo punto potrebbe continuare a far vivere, parlare, fuggire Vango e a farlo incrociare di volta in volta con i personaggi che avranno un ruolo importante nella sua storia… e invece cosa fa? Si interrompe: introduce nuovi personaggi, torna indietro nel tempo, ritorna nel presente ma non segue Vango, segue Ethel, e Viktor e Hugo Eckner… Ci si ritrova ad affezionarsi ad ognuno di quei personaggi, che non hanno collegamenti (apparenti) con Vango, a sperare di sapere ancora di più su di loro aspettando eccitati che la loro storia attraversi, si incroci o si scontri col nostro, ormai, amato e adorato Vango. Sullo Zeppelin, io lettrice mi sono nascosta assieme al mio ormai caro amico stando in ansia fino all’ultimo secondo; alla stazione di polizia mi sono sentita male quando l’assassino col suo colpo di testa ha riconosciuto il monaco; Ethel mi ha convinta del suo amore e ho lasciato che si confidasse con me, cercando di darle la speranza che sì, avrebbe ritrovato il suo amore prima o poi.
E alla fine mi sono sentita persa, persa, persa quando la storia non è finita, quando le mille domande che si affacciavano continuamente non hanno ricevuto risposta ma si sono moltiplicate, quando ho realizzato che il passato, presente e futuro di Vango doveva rimanere ancora ignoto: a lui, a me e a tutti i lettori. E non posso che appellarmi alla fantasia, alla bravura e al genio di de Fombelle per chiedere che non ci lasci troppo tempo in sospeso: ogni lettore è Vango, in questo momento, e abbiamo bisogno tutti di sapere.
Titolo: Vango. Tra cielo e terra
(Vango #1)
Titolo originale: Vango. Entre ciel et terre
(Vango #1)
Titolo originale: Vango. Entre ciel et terre
Autore: Timothée de Fombelle
Traduttore: Maria Bastanzetti
Traduttore: Maria Bastanzetti
Editore: San Paolo
Pagine: 400
Isbn: 9788821569890
Prezzo: €18,00
Valutazione: 5 stelline
Valutazione: 5 stelline
Data di pubblicazione: 10 Febbraio 2011
Non capita spesso di vedere una tua valutazione di 5 stelline, sono proprio curiosa di leggerlo!!!!!
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