Trama:
Palermo 1943: sulle macerie del palazzo dei principi Termini di Villafiorita, distrutto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, Nicolino Arraggia, un umile «robavecchiaro», trova una portantina di incredibile bellezza, a forma di donna seduta. Il preziosissimo manufatto è stato realizzato per la principessa Isidora dal più illustre mastro d’ascia della corte imperiale palermitana nel 1200, ma nessuno è a conoscenza del mistero che nasconde. Diviso tra il dovere di restituirla ai suoi legittimi proprietari e il desiderio di appropriarsene, Nicolino deciderà di tenerla per sé e vivrà con lei come fosse la sua compagna fino alla morte, godendo delle gioie che gli concede. La sedia è infatti inspiegabilmente viva e comunica con i suoi padroni regalando felicità ai puri d’animo e rovinando l’esistenza a chi è incapace di vero amore. Ha inizio da qui una lunga odissea che porterà la sedia tra le mani di uomini molto diversi tra loro: un funzionario statale avido e corrotto, un notaio gentile e generoso, un professore freddo e rapace, un artista geniale dalla voce irresistibile. Tutti cederanno al richiamo suadente della donna di legno che, da vera protagonista, assisterà ad ascese e cadute, tragedie e fortune di coloro con cui abiterà. Fino a quando, nel 2009, la sedia reclamerà di tornare dalla sua padrona, Angelica Termini di Villafiorita, una giovane nobildonna che vive reclusa in un palazzo, negandosi l’amore a causa del suo aspetto, mezza bella e mezza bestia. Quando Angelica scoprirà di essere vittima di una maledizione e che la portantina è l’unico rimedio a un dolore terribile e antico che si tramanda da generazioni farà di tutto per tornarne in possesso…
L'autrice:
Maria Tronca (Palermo, 1962) vive tra Milano e Palermo ed è direttrice editoriale di www.codavispa.it, un portale interamente dedicato agli animali, domestici e non. È inoltre co- fondatrice di coda Vispa Social Club. Per La Tartaruga edizioni, nel 2010, ha pubblicato Rosanero, suo romanzo d’esordio, che ha riscosso un buon successo di pubblico e di critica.
Questo romanzo sembra appartenere a una di quelle leggende tramandate da secoli, leggende che alla mente di una persona del ventunesimo secolo, razionale e ormai profondamente tecnologica, possono apparire divertenti e finte come le fiabe che si raccontano ai bambini.
Ci si può avvicinare alla storia di Maria Tronca con scetticismo, con incredulità, o con l’atteggiamento di chi ha voglia di immaginare, credere, sognare.
L’autrice ci racconta una storia bella e terribile, che assume la forma di una leggenda – come dicevo all’inizio – prima ancora che di una fiaba.
C’era una volta una famiglia, la famiglia dei principi Termini di Villafiorita, che era stata colpita da una sorta di maledizione. Qualcuno la potrà chiamare maledizione, per qualcun altro si trattava di una malformazione genetica che si trasmetteva alle donne della famiglia, saltando qualche generazione. Le donne colpite erano meravigliose ragazze dal volto angelico, visioni celestiali per chi aveva la fortuna di incrociarne lo sguardo. Eppure a tanta bellezza si opponeva un’immensa disgrazia: il corpo, dalla vita in giù, era quello di una scimmia. Gambe storte, pelose come l’animale, impossibili da depilare perché quei peli sarebbero cresciuti immediatamente. A questa già penosa situazione si aggiungeva poi la malignità, la cattiveria dei peli: nessuna donna poteva provare sensazioni forti verso l’altro sesso, che i peli si ribellavano diventando aghi pungenti, pronti a trafiggere la disgraziata facendola sanguinare copiosamente.
C’era poi una sedia. Una sedia unica, stupenda, speciale, che apparteneva a questa antica famiglia. La sedia aveva le sembianze di una meravigliosa donna, se vista di spalle. Se vista di fronte, alla donna mancava un volto, mancava un seno, mancavano le fattezze che le avrebbero conferito realtà. Eppure questa sedia sembrava più reale di una persona: chi la incrociava, per caso o per volontà, non poteva fare a meno di appropriarsene indebitamente per vivere con lei un vero e proprio amore.
Quando sedia e legittima proprietaria si incontreranno, allora avverrà il miracolo, si compirà la leggenda che l’era moderna non avrebbe mai potuto accettare.
La storia è raccontata con maestria dall’autrice, che attraverso una carrellata di personaggi ben delineati e convincenti, ci racconta una storia come un tempo facevano i nostri nonni. Condendola del suo dialetto siciliano, piacevolissimo anche per chi – come me – ne è totalmente a digiuno. Una storia che non si vorrebbe mai smettere di leggere: ci si fa trasportare, ci si fa coccolare e anche spaventare da tutto ciò che si legge.
E alla fine ci si meraviglia di come quelle parole ci siano entrate dentro e siano diventate parte di noi. Consigliatissimo.
10 righe dai libri ci regala le prime 28 pagine del libro:
Titolo: L'amante delle sedie volanti
Autore: Maria Tronca
Editore: La Tartaruga Edizioni
Pagine: 320
Isbn: 978887738504
Prezzo: €19,00
Valutazione: 3 e1/2 stelline
Valutazione: 3 e1/2 stelline
LIBRO AVVINCENTE, LO LEGGI IN UN SOFFIO.
RispondiEliminaC'è UN VERBO MAL CONIUGATO, SODDISFAVA invece di SODDISFACEVA
LOREdana