mercoledì 30 gennaio 2013

Audrey d'Inchiostro: Audrey Gli anni '60

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Sono mesi che penso di dare inizio a questa rubrica ma ogni volta c'è qualcosa mi blocca. 
Che siano fattori esterni o personali, sono sempre indecisa sul da farsi. 
Ora è arrivato il momento di confessare.
Ho una smodata passione per Audrey Hepburn. Quando mi ritrovo a fare questa rivelazione, penso sempre che la giusta replica alle mie parole debba essere: e chi non ce l'ha?
Amare Audrey Hepburn mi vien facile come leggere: la cerco ovunque, sfoglio sognante le immagini, che siano reali o virtuali, mi perdo nei ricordi dei suoi  film come se fossero sogni a occhi aperti.
E' iniziato tutto tant(issim)i anni orsono. Non saprei (né vorrei) dire quanti ne siano trascorsi esattamente, ma azzarderei tra i 25 e i 30. 
Ero piccola e in televisione davano Vacanze Romane
Ero davvero piccola e quello mi sembrò il film più bello del mondo. Non esisteva ancora il videoregistratore (o forse ancora non era arrivato in tutte le case), né altri mezzi che consentissero di ripetere l'esperienza vissuta guardando quello spettacolo. Una volta che le parole The End apparivano sullo schermo, bisognava andare di ricordi, rassegnandosi ad accettare che prima o poi quelle immagini sarebbero sfumate e che per riprenderle toccava sperare che l'anno successivo il film venisse programmato nuovamente in tv. Tempi duri. Se ci penso oggi, non mi sembra vero aver vissuto un'infanzia e un'adolescenza senza la tecnologia odierna. Ma questa è un'altra storia. 
Vacanze Romane, vi dicevo. Ma voi l'avete visto? Una meravigliosa Audrey e un affascinante Gregory Peck sullo sfondo della città eterna. Un sogno. Una favola.
Quello è il momento in cui è nato il mio amore per l'attrice. Molti anni dopo ho iniziato a collezionare libri su di lei. Da qui l'idea di Audrey D'inchiostro
Non vi so dire con che cadenza pubblicherò la rubrica, sicuramente seguirà i ritmi del mio umore, perciò perdonatemi da subito. 
Ogni tanto vi basterà cliccare sull'immagine che troverete alla vostra destra, per vedere se c'è qualche novità.

Audrey
Gli anni '60
a cura di David Wills e Stephen Schmidt

Contenuto:
Chi è Audrey?
Un’icona senza tempo di bellezza, eleganza, grazia, intelligenza, sensibilità. Dopo aver affascinato il pubblico negli anni Cinquanta con la sua personalità fresca e ingenua, nel decennio del suo massimo splendore Audrey si trasforma in una diva sofisticata e in un’inarrivabile trend setter.
Il curatore, David Wills, ha creato una delle raccolte di immagini più esclusive della diva e ha selezionato per questo volume ritratti di fotografi come Richard Avedon, Cecil Beaton, Douglas Kirkland, William Klein, Terry O’Neill. Fra le perle del libro, fotografie rare e inedite ottenute direttamente dai negativi originali, scatti rubati sui set di Colazione da Tiffany, Sciarada, My Fair Lady, Come rubare un milione di dollari e vivere felici e immagini di photo session di moda comparse prima d’ora soltanto su “Vogue”. Accanto alle immagini, riflessioni di amici, fotografi, stilisti, attori e della stessa Audrey.

Il curatore: 
David Wills è un curatore di libri fotografici e archivista. È responsabile di uno dei più grandi archivi di negativi originali e fotocolor del mondo. Ha fornito i materiali per numerosi musei e pubblicazioni, collaborando fra gli altri con il MoMA e il Metropolitan Museum of Art di New York. Nel 2011 ha curato il volume Marilyn Monroe: Metamorfosi, pubblicato in Italia da Rizzoli.

"Non c'è donna al mondo
 che non desideri somigliare a Audrey Hepburn"
Hubert de Givenchy

"Da bambina mi hanno insegnato che era maleducazione richiamare l'attenzione su di sé, e mi dicevano che non dovevo dare spettacolo, mai... e oggi mi guadagno da vivere proprio così"
Audrey Hepburn


Fermatevi un attimo e provate a elencare i sinonimi di meraviglioso: saranno tutti perfettamente adatti alla descrizione di questo libro. Il primo meraviglioso volume con cui inaugurerò questa rubrica è l'ultimo arrivo sui miei scaffali: Audrey Gli anni '60.
Un cartonato di 23x29 cm, di quelli che che riempiono un abbraccio. Una copertina che non reca la solita immagine di una Audrey-Holly Golightly (che appare invece sulla quarta) ma una posa dal set di Come rubare un milione di dollari e vivere felici.

"In una scena del film dovevamo baciarci, e Audrey era piuttosto alta. 
Mi guardò con un sorriso e disse: Mi toglierò le scarpe. Ribattei: Oh, come ti adoro. Si tolse le scarpe e interpretò la scena." 
Eli Wallach, 
coprotagonista di Come rubare un milione di dollari e vivere felici, 1966


All'interno: 13 interessantissime pagine introduttive a cura di David Wills e poi lo spettacolo ha inizio. Seguono 250 pagine di foto a tutta pagina, di scatti tra i più esclusivi, affiancati dalle testimonianze di coloro che hanno lavorato o vissuto o condiviso affetti con la diva. Riflessioni, ricordi, aneddoti di Audrey e su Audrey. Si sfogliano le pagine, ci si sofferma sulle immagini più incantevoli, ci si riempie gli occhi di quella eleganza, si rabbrividisce nel leggere quelle parole. Ci si dimentica di avere tra le mani un libro e ci sembra di andare a spasso tra le sale di una mostra fotografica: restiamo senza parole, a parte troppi oh di stupore, vorremmo quasi prendere il nostro cellulare e fotografare le immagini che ci colpiscono di più. O magari farci fotografare accanto a quelle foto, quasi fossero a grandezza naturale.



"La prima volta che vidi Audrey Hepburn fu in Vacanze Romane. Poche prime volte in vita mia mi hanno scosso altrettanto: la prima volta in cui ho visto Fred Astaire o Marlon Brando. Mi fu subito chiaro che sarebbe entrata a far parte di quel gruppo ristretto di artisti".
Stanley Donen, 
regista di Sciarada, 1963




Il libro si sofferma solo sui film e gli eventi degli anni '60. Del mio adorato Vacanze romane non c'è traccia, essendo stato girato nel 1953, ma non ne ho sentito troppo la mancanza. Gli anni '60 sono gli anni d'oro di Audrey, gli anni in cui diventa una vera e propria icona di stile, fascino, eleganza. Gli anni in cui non sbaglia un colpo, e ogni suo film è un successo. Qui sopra la vediamo durante le riprese del film Sciarada, un'altra pellicola di cui innamorarsi e da guardare ripetutamente. Thriller, ironia e amore si mescolano e danno vita a un film unico, grazie ovviamente a due attori del calibro della Hepburn e Grant.
Sono gli anni in cui Givenchy trova in lei tutto ciò che una sua modella deve avere. E sono soprattutto gli anni dell'indimenticabile Colazione da Tiffany.





"Per lei, tutto ciò che era vistoso non era davvero glamour né chic. Non ostentava."
John Loring,
direttore emerito del design, Tiffany & Co

"Audrey avrebbe potuto fare la stilista: aveva un gusto impeccabile"
Edith Head, costumista



Non ho potuto mostrarvi molto, lo so. So anche che ammirare le immagini nel formato blog non ha quel magico effetto che si ottiene sfogliandole direttamente. Se in libreria lo trovate, non vi fate spaventare dalla mole o dal peso: prendetelo, cercatevi una poltroncina, dedicategli un po' di tempo.
Troverete aneddoti che non ho avuto modo di trascrivere, foto che vi abbaglieranno, colori che vi rallegreranno.
Chissà che non ne restiate incantati quanto me, chissà che non decidiate anche voi di collezionare i volumi su di lei.
Buona visione!



"Due per la strada è una celebrazione dello stile Mod e dimostra che non c'è nulla che Audrey Hepburn non possa indossare alla perfezione. Passa dai tradizionali ensemble Givenchy Chic dei film precedenti a un look più giovanile e di tendenza. Nei panni di Joanna, brilla in classici capi sportivi e interpreta le tendenze del 1966-67 (...). Le sta tutto benissimo: la sua figura asciutta da ballerina è un sogno per qualsiasi stilista"
Trina Turk, stilista





Titolo: Audrey. Gli anni '60
Titolo originale: Audrey. The 60s
Autore: David Wills & Stephen Schmidt
Traduttore: Ilaria Katerinov
Editore: Rizzoli
Pagine: 288
Isbn: 9788817061414
Prezzo: €35,00
Valutazione: 5 stelline
Data di pubblicazione: 21 novembre 2012

3 commenti:

  1. Audrey è un mito anche per me. E questa rubrica è interessantissima e la seguirò sicuramente. Bellissima idea!

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  2. anche io penso "come si fa a non amarla?"

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