The Language of Flowers
questa è la copia che ho io, con la camomilla (forza nelle difficoltà) ^^ |
Cosa significa "Una rosa è una rosa è una rosa"?
Chiusi il libro di biologia e vidi lo scheletro del corpo umano in copertina.
Misi il dito sulla cavità oculare.
"Che le cose sono semplicemente ciò che sono."
"Una rosa è una rosa."
"E' una rosa", terminò Grant con un lieve sorriso.
Pensai all'infinità di rose del suo giardino, a tutte le tonalità di colore e ai diversi stadi di fioritura.
"Tranne quando è gialla", dissi. "O rossa, rosa, chiusa o appassita."
"E' sempre quello che ho pensato anch'io" replicò Grant. "Ma concedo alla signora Stein
la possibilità di convincermi."
Gerbera: allegria |
Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine.
Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra.
Buganvillea: passione |
Il linguaggio segreto dei fiori è un fenomeno editoriale senza precedenti. Conteso da tutti gli editori, è stato venduto in ventisette paesi, con aste agguerrite e cifre record.
Rosa rosa: grazia, eleganza |
In uscita contemporanea in tutto il globo, racconta, attraverso uno dei personaggi più straordinari mai creati, una storia di coraggio e di speranza, di abbandono e di incredibile sete di vita, mostrandoci la forza immensa dell'amore più vero, quello imperfetto e senza radici, che dà senza pretendere nulla in cambio.
Ringraziamo la casa editrice Garzanti per averlo portato qui in Italia e dando la possibilità ai lettori di scegliere tra quattro fantastiche copertine!
INIZIATIVE LEGATE AL LANCIO DEL ROMANZO:
- Dietro le quinte, sul sito www.illinguaggiosegretodeifiori.com
- Concorso Trova il fiore intorno a te: http://www.illibraio.it/speciale/trova-il-fiore/home.htm
- Speciale: "Ogni fiore ha la sua storia", organizzato dalla geniale Giulie dell'Albero delle Gocciole, dove ci racconta una storia per ogni fiore. (storie adorabili, magiche... perfette!)
L'autrice: Per scrivere Il linguaggio segreto dei fiori Vanessa Diffenbaugh ha tratto ispirazione dalla sua esperienza come madre adottiva. Dopo aver studiato scrittura creativa alla Stanford, ha tenuto corsi di arte e scrittura ai bambini delle comunità di accoglienza. Lei e suo marito hanno tre figli e vivono a Cambridge, nel Massachusetts. Il linguaggio segreto dei fiori è il suo primo romanzo.(Alla fine del romanzo troverete anche un'interessante intervista con l'autrice).
Recensione:
Potremmo raccontare questa storia semplicemente recandoci da un fioraio e guardandoci intorno. Inizieremmo con l'Aquilegia, per parlare degli abbandoni subiti da Victoria da piccola: da parte della (sconosciuta) madre, delle famiglie affidatarie, delle comunità cui è destinata, che mal si prendono cura di lei. Un abbandono che Victoria apprende così bene da metterlo in pratica lei stessa, non appena ne ha la possiiblità, abbandonando la comunità al compimento dei 18 anni.
Continueremmo con un Anemone, per raccontare la desolazione in cui Victoria è costretta i primi giorni da sola: vive in un parco, giorno e notte, senza niente e nessuno a starle accanto se non i fiori che comincia a piantare intorno a sé.
A un certo punto ci ritroveremmo alle prese con il Ciclamino, e i primi sentori di una timida speranza: di venire assunta, di venire accolta da Renata e di diventare la sua aiutante fioraia. Ciclamino cui si affianca immediatamente il Biancospino, non apppena la timidezza scompare.
E Renata le darà la possiiblità di essere perseverante, come l'Euforbia, pur continuando a mantenere la sua indifferenza e diffidenza (Iberide e Lavanda).
...ma siamo solo ai primi passi di questo delicato romanzo, e se volessimo continuare a raccontarlo attraverso il linguaggio dei fiori, forse ci ritroveremmo presto con l'imbarazzo della scelta.
Sì, perché in questo romanzo c'è tutta una vita.
Perché Victoria è una ragazza difficile: timida, silenziosa, rabbiosa e disillusa.
Quando inizia a dedicarsi al suo lavoro di aiuto fioraia, lavoro che le riempirà la pancia e le offrirà un tetto, inizierà il suo cambiamento, che le farà riscoprire la passione (bouganvillea) e di conseguenza la sua vera natura.
Il romanzo alterna passato e presente, alterna la possibilità che Victoria ha avuto in passato di essere felice e di come se la sia fatta sfuggire, alla possibilità che le viene offerta ora, e come se la farà sfuggire credendo di non meritarla.
La ragazza è sempre in bilico tra il voler essere, il voler amare e il non fidarsi di se stessa; tra il voler vivere la felicità e la convinzione di non meritarla.
Solo quando Victoria deciderà di rimettere in gioco il passato e farlo incontrare col presente, quando deciderà che l'unica cura per un cuore spezzato (garofano rosso) non sono l'odio (basilico), la misantropia (cardo), la diffidenza (lavanda) ma l'affetto (eliotropo), l'amicizia (fresia), la forza nelle difficoltà (camomilla), l'amore (mirto) allora potremo scoprire il suo vero volto, fragile e deciso allo stesso tempo.
Vanessa Diffenbaugh ha saputo raccontarci una storia d'amore, di disperazione (lichene) e perdono (giacinto viola), di diffidenza (lavanda) e fiducia (passiflora), di dolore (aloe) e di cambiamento (centonchio dei campi).
Ha saputo farci vedere davvero Victoria, una ragazzina, una diciottenne alle prese con la vita nel più difficile dei modi: da sola. Eppure è riuscita a risollevarsi, è riuscita a conquistarsi una nuova possibilità, un nuovo inizio (narciso) nel momento in cui ha capito che non si può restare soli, che abbiamo bisogno degi altri, che il nostro linguaggio segreto non possiamo tenerlo per noi, ma condividerlo, metterlo a disposizione, rendendolo vivo.
Un romanzo stupendo.
Aquilegia: abbandono |
Continueremmo con un Anemone, per raccontare la desolazione in cui Victoria è costretta i primi giorni da sola: vive in un parco, giorno e notte, senza niente e nessuno a starle accanto se non i fiori che comincia a piantare intorno a sé.
Biancospino: speranza |
Euforbia: perseveranza |
...ma siamo solo ai primi passi di questo delicato romanzo, e se volessimo continuare a raccontarlo attraverso il linguaggio dei fiori, forse ci ritroveremmo presto con l'imbarazzo della scelta.
Sì, perché in questo romanzo c'è tutta una vita.
Perché Victoria è una ragazza difficile: timida, silenziosa, rabbiosa e disillusa.
Quando inizia a dedicarsi al suo lavoro di aiuto fioraia, lavoro che le riempirà la pancia e le offrirà un tetto, inizierà il suo cambiamento, che le farà riscoprire la passione (bouganvillea) e di conseguenza la sua vera natura.
Il romanzo alterna passato e presente, alterna la possibilità che Victoria ha avuto in passato di essere felice e di come se la sia fatta sfuggire, alla possibilità che le viene offerta ora, e come se la farà sfuggire credendo di non meritarla.
La ragazza è sempre in bilico tra il voler essere, il voler amare e il non fidarsi di se stessa; tra il voler vivere la felicità e la convinzione di non meritarla.
Eliotropo: affetto |
Vanessa Diffenbaugh ha saputo raccontarci una storia d'amore, di disperazione (lichene) e perdono (giacinto viola), di diffidenza (lavanda) e fiducia (passiflora), di dolore (aloe) e di cambiamento (centonchio dei campi).
Narcisi: nuovi inizi |
Un romanzo stupendo.
Le copertine nel mondo:
Bellissimo! Adesso devo proprio correre a comprarlo dopo aver letto tutti questi pareri posotivi e l'estratto che ho trovato nel Libraio!!! ^^
RispondiEliminaeh sì, merita assolutamente! scegli con cura la copertina che ti si addice di più ;)
RispondiElimina