martedì 3 aprile 2012

Recensione: Un nido di terra per la donna cristallo di Margaret Gaiottina

Trama:
Ricevimento presso la Crossbow Fashion, tutto il glamour della Città Eterna… e in mezzo lei: sandali di strass, seno esuberante, occhi di ghiaccio e labbra scarlatte.
Non è una visione ma Dorinda Martini, “Icy”, per  quei pochi che possono permetterselo. Scettica, in qualità di responsabile finanziario della Crossbow,  riguardo all’evento della serata: l’acquisto della mitica coppa dell’immortalità appena fatto da mr. Crossbow.  “Una mania del vecchio” pensa Icy. Ma sbaglia. Per appropriarsene un rapinatore gigantesco e sinuoso spunta dal nulla e stende tre guardie armate. Ma la vista di Icy lo blocca, esita, e questo gli costa la vita. È così che Icy si troverà tra tombe e sedute spiritiche e che, occhi color tabacco e pelle che profuma di cedro, l’archeologo Anghelos Dimiatridis sarà disposto a tutto per concludere la missione, perfino tornare dall'inferno. "Io te lo ha detto Icy, questo è grande casino", borbotta Anita, amica russa spiritista punk. E ha ragione, Icy. Quegli occhi color tabacco potrebbero perfino farti scoprire che non sei poi così fredda.

L'autrice:
Margaret Gaiottina è lo pseudonimo di una trentacinquenne romana con studi giuridici alle spalle che dopo aver vissuto ben nove anni in campagna, ha deciso che la vita agreste non faceva per lei e si è tuffata nella metropoli. In precario equilibrio tra dovere e hobby, la sua specialità è saper fare più cose insieme e tutte senza disastri.


Recensione:
Noi lettori siamo una razza incontentabile.
Vogliamo libri che ci facciano sognare, emozionare, incantare. Desideriamo storie che ci facciano evadere dalla realtà, vivere un'altra vita in un'altra dimensione, compiere l'impossibile. Cerchiamo il senso della vita, dell'amore, della morte. A volte vorremmo solo ridere e divertirci, altre vorremmo riflettere e fermarci a pensare.
Vogliamo di tutto: storie nuove o vecchie, originali o classiche.
E se ad un determinato romanzo manca quel particolare dettaglio, ecco che siamo lì a dirci delusi da com'è stato trattato. Gli scrittori hanno a che fare con destinatari esigentissimi.
C'è un unico aspetto che non desideriamo e che mal sopportiamo: leggere di storie che ci annoiano. Storie che non risvegliano alcun interesse. Storie che non vediamo l'ora di finire per non doverle più subire.
Mi dispiace dire che è quanto mi è capitato con Un nido di terra per la donna cristallo di Margaret Gaiottina.
Non è per niente facile portare a termine la lettura di un libro che ci annoia mortalmente. La tentazione di abbandonarlo è fortissima, e se si resiste è sia per rispetto verso chi l'ha scritto, sia per una mia fin troppo spiccata vena ottimistica: spero sempre in un improvviso miglioramento che, ahimé, in questo caso non è mai avvenuto.
La protagonista è Dorinda, dagli amici - o forse meglio dai nemici - soprannominata Icy. Lavora come responsabile finanziario presso la Crossbow Fashion. E' divorziata, vive da sola, ha come migliore amica  una vicina di casa di nazionalità russa. Quando suo maglrado si trova coinvolta in una sparatoria, la sua vita cambia. L'uomo che è stato ucciso per non colpire lei, infatti, si risveglierà dalla morte con una missione: quella di riportare l'equilibrio sulla terra e quindi eliminare la causa della sua morte.
Non vi sto a raccontare altro, anche perché la storia è questa.
Vogliamo indovinare cosa accadrà?
Vogliamo scommettere su chi Byron dovrà uccidere e di chi si innamorerà follemente (ovviamente ricambiato)?
No, meglio di no: a noi lettori non piace vincere facile.
Sorvolando sulla scontata prevedibilità dello sviluppo della trama, non posso evitare di soffermarmi su alcune pecche nella scrittura (a parte i molteplici errori di battitura  - vogliamo chiamarli così? - che denotano una scarsa cura finale del testo).
Una tra tutte: un uso smodato di virgolette, per parole o espressioni che non le necessitano. Sembra che l'autrice voglia sottolineare quelle parole per il lettore, affinché egli comprenda il significato particolare che assumono. Informazione: il lettore è in grado di leggere e comprendere anche senza troppa segnaletica. Il risultato è una forzatura di quelle espressioni, con conseguente perdita di spontaneità della scrittura.
Secondo elemento irritante nella storia è la parlata dell'amica russa.
Ok: è straniera e non ha mai appreso l'italiano a scuola o altrove. Ma possibile che debba parlare in maniera così imbarazzante dall'inizio alla fine? Incapace di formare una che sia una frase di senso compiuto? Sembra di assistere a personaggi di un film comico di serie B, in cui si tenta di far ridere con delle trovate fuori moda e ridicole.
Per non parlare poi delle colleghe d'ufficio della protagonista, due stereotipi della peggior specie, presi in prestito stavolta da qualche serie tv americana.
A tutto questo si aggiunge una mancanza di un editing che avrebbe sicuramente dato maggior snellezza e scorrevolezza alla storia. 
Quando poi mi accorgo, en passant, che il romanzo che ho letto è ambientato a Roma, mi ritrovo a pensare: è impossibile, mi sarò persa qualcosa. Roma non c'è: è del tutto assente.
Non posso dare più di una stellina a questo romanzo: poco interessante, scritto male, e a fine lettura mi ha lasciato quel senso di tristezza che mi coglie quando sento di aver perso inutilmente il mio tempo.


Titolo: Un nido di terra per la donna cristallo
Autore: Margaret Gaiottina
Editore: Mamma Editori
Pagine: 320
Isbn: 9788887303537
Prezzo: €9,80
Valutazione: 1 stellina

15 commenti:

  1. Piuttosto difficile fare più cose insieme senza disastri. Grazie del consiglio. Ciao!

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  2. Per niente d'accordo, io l'ho letto d'un fiato ed è bellissimo. E certo è prevedibile come tutti i romance. Ma non li leggiamo per questo? :-)

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    1. Come dicevo nella mia premessa, se l'hai letta, noi lettori siamo incontentabili. Di sicuro la lettrice che c'è in me rifugge da storie prevedibili: provocano noia, sbadigli e irritazione.
      Se però la prevedibilità viene affiancata da uno stile fresco e frizzante, allora si può anche chiudere un occhio su quel difetto.
      Non è questo il caso.

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  3. @Corilù, bé, sinceramente no, altrimenti cosa li si legge a fare? Ci sono molti romance e Urban Fantasy che hanno portato nel genere qualcosa di nuovo, e modestamente sono quelli i libri che apprezzo, non quelli prevedibili.

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  4. Ecco la recensione..... Beh che dire, sei stata chiarissima sul tuo pensiero, non ho mai letto questo libro; ma mi trovo completamente d'accordo con te quando dici che portare a termine un libro noioso è un'impresa ardua.
    Certo i gusti sono gusti ad alcuni può piacere ad altri no, ma di certo leggendo la tua recensione non comprerò questo libro. Non so in questo poco tempo che ti seguo ho sempre apprezzato quello che scrivevi e in un certo modo credo che i nostri gusti siano simili, mi fido del tuo parere. Ecco perchè mi terrò più lontano possibile da questo libro :)

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    1. Sono la prima a difendere i gusti diversi e sapere che i miei non coincidono con quelli di tutti. Se però ti sembra di avere gli stessi gusti miei... allora questo romanzo sicuramente non fa per te!!

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  5. Ho appena finito di leggere questo libro, la storia scorre benissimo, ci ho trovato emozione, passione e amore. Per quanto riguarda la prevedibilità ( e forse qui sarò accusata di blasfemia) io trovo prevedibile il finale della saga di twilight, eppure milioni di persone lo trovano fantastico, questo a rimarcare l'opinabilità dei gusti! Io vivo a Roma, trovo le descrizioni della città esatte e sufficienti ad ambientare la storia. Quando ho comprato questo libro, l'ho fatto per vivere una storia, un'emozione, se avessi voluto un libro di storia dell'arte mi sarei indirizzata altrove. Confermo alcuni errori di battitura e l'eccessivo uso dei verbi smodato da parte del personaggio di Anita. Per il resto trovo il libro ben scritto, buona la descrizione dei personaggi e molto scorrevole. Lo consiglio vivamente e personalmente ho lasciato a metà libri di autori ben più illustri. Grazie da ziamela

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    1. Non sono tra le estimatrici di Twilight quindi con me sfondi una porta aperta. Certo se vogliamo riscattare il romanzo in questione, non penso che la mossa vincente sia paragonarlo alla saga della Meyer, sia perché si tratta di due generi diversi sia perché la Meyer non è certo una grande scrittrice: è commerciale, ma non tutto ciò che è commerciale è un buon prodotto. Perciò, se mi porti un paragone con la Meyer, solitamente è proprio lei a uscirne perdente, e non è certo una gran vittoria quella che l'autrice vincente riporta.
      Ti ringrazio per comunque il tuo intervento

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  6. Fresco e frizzante sono esattamente gli aggettivi che userei per descrivere questo libro

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    1. Sì, Corilù, ho visto i tuoi mille interventi sotto tutte le recensioni che esistono nel web. In ogni caso grazie per aver ribadito il tuo punto di vista

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  7. Sì proprio ieri ne ho lasciata una al Il giardinio dei raggi di luna della Allen; qui: http://il-flauto-di-pan.blogspot.it/2012/04/il-giardino-dei-raggi-di-luna.html#comment-form perché?!?! Non ti piacciono i miei commenti? :-)

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    1. Non mi sembra di aver detto questo né di aver richiesto le referenze... ma se senti il bisogno di mostrarle, fa' pure

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  8. Ho appena finito di leggere Alchemia della Guidarini, Linee infinite edizioni: bellissimo

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