sabato 4 agosto 2012

Inchiostro Estivo (Recensione): Il nostro fuoco è l'unica luce di Matteo Caccia

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Trama:
Ettore vive al buio ed è un illuminato. Ha tredici anni e un'allergia che gli impedisce di esporsi al sole. Bambini della luna, così li chiamano quelli come lui. Abita su un'isola in mezzo al Mediterraneo, e passa le giornate in una grande stanza senza finestre in cima all'albergo di famiglia. Di notte esce e va in barca a vela sotto le stelle. Sa indicare l'attimo esatto in cui il giorno diventa notte. Lotta da sempre per uscire alla luce senza scottarsi. Ada ha quindici anni ed è una grande promessa del tennis italiano. Ma a lei il tennis fa schifo. A lei piace cantare. E il fuoco le piace, accendere il fuoco. Anche a Ettore piace il fuoco, perché è l'unica luce che non gli fa male. Le loro vite acerbe si incontrano in un'estate in cui fa molto caldo, un caldo che, dicono, non è normale. Ettore e Ada si avvicinano, si toccano, forse si somigliano perché sono diversi dal resto del mondo. Intanto sull'isola scoppiano incendi misteriosi, e non si capisce di chi sia la colpa. Matteo Caccia da anni incanta migliaia di ascoltatori raccontando storie in radio. Questo suo primo romanzo, scritto con la voce poetica, impacciata e involontariamente saggia di Ettore, è una favola contemporanea sulla difficoltà di crescere, di trovare la propria strada. Sul coraggio di scottarsi.

L'autore:
Matteo Caccia, novarese, classe 1975, è attore, autore e conduttore radiofonico. Fra i suoi programmi radiofonici di storytelling ricordiamo “Amnèsia” su Radio2 e “Vendo tutto”, “Io Sono Qui” e “Voi Siete Qui” su Radio24. Ha pubblicato, con Alessandro Genovesi, Amnèsia (Mondadori, 2009)“


Inchiostro Estivo
Ho desiderato questo romanzo non appena l'ho visto. Sono stata attratta dal titolo poetico, dalla trama dedicata ai più giovani ma non di stampo ya e dalla cover romantica. E anche dal fatto che fosse stato scritto da un uomo con una splendida voce. So che quest'ultimo dato non è indicativo della bontà di un testo narrativo, ma mi permette di immaginare quelle pagine lette ad alta voce dall'autore in persona: il fascino  certamente aumenta (ed è anche per questo che su youtube si trovano stralci del romanzo letti direttamente da Matteo Caccia). L'incipit è buono, suggestivo. Ci fa immergere immediatamente nelle acque che circondano la Maddalena, ci fa sentire la brezza del vento, ci fa alzare lo sguardo verso le stelle. Stimola i nostri sensi facendoci diventare parte della storia. E mentre ci troviamo nel mezzo di uno scenario spettacolare ecco che facciamo la conoscenza di Ettore, un figlio della luna. Un ragazzino di tredici anni che non può esporsi alla luce del sole. La sua camera non ha finestre, se esce di giorno deve indossare la muta e la maschera. Solo di notte può tornare ad essere normale. Intorno a lui una famiglia affettuosa ma soffocante. Pochi amici. All'improvviso entra in scena una ragazza, che reca nella vita di Ettore una serie di incendi, metaforici e reali. 
Il romanzo ha una bella idea di partenza ma uno sviluppo narrativo un po' troppo piatto. I personaggi sembrano non avere spessore, lo stesso dicasi per la trama. Capiamo l'intento dell'autore ma non attraverso le pagine. Non viviamo la storia: essa scorre senza scossoni e senza coinvolgimenti. Ci risulta poco spontanea e fin troppo costruita. Il risultato è un romanzo che avrebbe potuto essere molto di più, lasciandoci insoddisfatti.


Titolo: Il nostro fuoco è l'unica luce
Autore: Matteo Caccia
Editore: Mondadori
Pagine: 180
Isbn: 9788804619413
Prezzo: €16,50
Valutazione: 2 stelline
Data di pubblicazione: 11 Maggio 2012

3 commenti:

  1. Anche io ho conosciuto Marco Caccia grazie alla sua voce - io e mio papà ascoltiamo sempre volentieri i suoi programmi su Radio24. Non sapevo avesse scritto un libro!
    E' un peccato che la sua opera letteraria non sia al livello del lavoro in radio...

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    1. A volte se si è bravi in un campo, si pensa di esserlo altrettanto in altri. Non dico di non leggere questo romanzo, dico che avrebbe potuto essere molto di più...

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  2. La trama in effetti è molto interessante e dispiace sapere che il l'aspettativa non regge. Nonostante questo penso che proverò a leggerlo appena lo troverò in biblioteca :)

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