Dis Oui, Ninon
Trama:
Le bambine adorano il papà, è cosa nota. Non fa eccezione Ninon, che a nove anni è in uno stato di perenne "fascinazione ammirativa" per il suo, un tipo piuttosto originale e fuori dagli schemi. Forse troppo: infatti la mamma non ha retto e lo ha lasciato.
E Ninon non ha avuto esitazioni: la sua casa è suo padre, vuole vivere con lui e aiutarlo a realizzare il sogno un po' folle di creare una piccola fattoria tutta sua. Comincia così una vita bohémienne, come piace a lei, in mezzo alla natura e in compagnia degli animali: l'inseparabile bastardino Raymond, il gatto Cucù, le caprette Pépite e Chocolat, che ha battezzato personalmente. Insieme, padre e figlia iniziano a costruire il loro mondo - a partire da una casa alquanto approssimativa -, vendono latte al mercato, dimenticano la scuola e le buone maniere, senza preoccuparsi dei benpensanti, né di Madame Kaffe, l'assistente sociale, che storcono il naso davanti alla loro capanna senza acqua né riscaldamento. È così bello vivere selvaggiamente con il papà. È una favola che Ninon si racconta, forse per distogliere lo sguardo da un mondo in cui gli adulti hanno smesso di amarsi, dove le parole hanno perso senso, dove le bugie sono cariche di rabbia. Una favola nella quale tutto ciò che conta è l'amore: quello di una bambina per suo padre e quello di un uomo per la libertà.
La bambina che diceva sempre di sì Maud Lethielleux è un romanzo pieno di tenerezza e poesia che racconta in modo fresco e irriverente l'universo degli adulti visto con gli occhi di una protagonista irresistibile, ingenua e saggia, candida e consapevole al contempo.
L'autrice:
MAUD LETHIELLEUX, 39 anni, è musicista, cantante e autrice di pièces teatrali. Ha lavorato e vissuto in Rajasthan, Israele, Transilvania, Australia, Nuova Zelanda e Bosnia. Con Frassinelli ha pubblicato Da qui vedo la luna, ispirato alla sua vita di strada.
Recensione:
Non so quanti di voi abbiano avuto la fortuna di ritrovarsi tra le mani "Da qui vedo la luna" (QUI) e dedicarsi alla sua lettura (resistendo alla tentazione di abbandonarlo dopo le prime estranianti pagine).
Quel libro per me è stata una rivelazione, un aprire gli occhi su uno stile nuovo, fresco, inizialmente difficile se non ostico, per poi trasformarsi in una narrazione fluida e incisiva.
Quel romanzo era il secondo romanzo scritto dalla Lethielleux: il primo, Dis oui Ninon, qui da noi in Italia non era ancora stato pubblicato, ma in Francia aveva già riscosso un gran successo.
Ecco che a febbraio arriva anche qui, pubblicato da Frassinelli col poetico titolo La bambina che diceva sempre di sì. Traduzione discutibile che sembra capovolgere il significato di quelle parole, ma non per questo condannabile.
Ninon è una bambina, adorabile, ingenua, affezionata al papà. Ha una sorellina che la adora, una mamma che ha scelto l'Altro e ha abbandonato il papà, un gatto e delle caprette. Queste pagine potrebbero essere il palcoscenico per una difficile situazione familiare: due sorelline sballottate tra un genitore e l'altro, tra due persone che non si comprendono né si amano più, due sorelline che si ritrovano improvvisamente a dover crescere troppo presto, troppo in fretta. E invece niente di tutto questo accadrà. Oppure sembra che tutto ciò che ho ipotizzato avvenga, ma in modalità e toni ben diversi da quel che si potrebbe immaginare.
Ninon riesce a rapportarsi al mondo dei grandi senza dover necessariamente perdere la sua infanzia: sa agire e reagire con forza e dolcezza, con spontaneità e ingenuità. Resta accanto al papà perché lui è il suo eroe e ha bisogno di lei. Perché il mondo del papà le è più vicino: non ha schemi, non ha regole. E' un mondo fatto su misura per lei, o almeno così crede. Niente potrà cambiare la sua fedeltà a quel papà troppo poco maturo, neanche il fatto di non aver un letto per dormire, un tetto sulla testa o qualcosa da mangiare. La bambina crede in lui, e questo basta a non far crollare il suo mondo.
Il romanzo è stupefacente. Ci mostra un mondo difficile attraverso i semplici occhi di una bambina: tutto è mediato da Ninon, e tutto viene trasformato dalla sua purezza. La narrazione stessa si adatta ai pensieri e ai desideri della bambina: raccontato in prima persona, è lei che ci guida nella sua vita. Attraverso immagini e espressioni che potrebbero appartenere a una bimba, ma che in realtà sono pensieri profondi, veri, ricchi di poesia.
Maud Lethielleux sembra prendere le parole e danzarci insieme, trasportando il lettore in un ritmo lento e malinconico. Si riemerge dalla lettura come svegliandosi da un dolce sogno: un po' commossi, un po' frastornati, col rimpianto che sia tutto finito.
Recensione:
Non so quanti di voi abbiano avuto la fortuna di ritrovarsi tra le mani "Da qui vedo la luna" (QUI) e dedicarsi alla sua lettura (resistendo alla tentazione di abbandonarlo dopo le prime estranianti pagine).
Quel libro per me è stata una rivelazione, un aprire gli occhi su uno stile nuovo, fresco, inizialmente difficile se non ostico, per poi trasformarsi in una narrazione fluida e incisiva.
Quel romanzo era il secondo romanzo scritto dalla Lethielleux: il primo, Dis oui Ninon, qui da noi in Italia non era ancora stato pubblicato, ma in Francia aveva già riscosso un gran successo.
Ecco che a febbraio arriva anche qui, pubblicato da Frassinelli col poetico titolo La bambina che diceva sempre di sì. Traduzione discutibile che sembra capovolgere il significato di quelle parole, ma non per questo condannabile.
Ninon è una bambina, adorabile, ingenua, affezionata al papà. Ha una sorellina che la adora, una mamma che ha scelto l'Altro e ha abbandonato il papà, un gatto e delle caprette. Queste pagine potrebbero essere il palcoscenico per una difficile situazione familiare: due sorelline sballottate tra un genitore e l'altro, tra due persone che non si comprendono né si amano più, due sorelline che si ritrovano improvvisamente a dover crescere troppo presto, troppo in fretta. E invece niente di tutto questo accadrà. Oppure sembra che tutto ciò che ho ipotizzato avvenga, ma in modalità e toni ben diversi da quel che si potrebbe immaginare.
Ninon riesce a rapportarsi al mondo dei grandi senza dover necessariamente perdere la sua infanzia: sa agire e reagire con forza e dolcezza, con spontaneità e ingenuità. Resta accanto al papà perché lui è il suo eroe e ha bisogno di lei. Perché il mondo del papà le è più vicino: non ha schemi, non ha regole. E' un mondo fatto su misura per lei, o almeno così crede. Niente potrà cambiare la sua fedeltà a quel papà troppo poco maturo, neanche il fatto di non aver un letto per dormire, un tetto sulla testa o qualcosa da mangiare. La bambina crede in lui, e questo basta a non far crollare il suo mondo.
Il romanzo è stupefacente. Ci mostra un mondo difficile attraverso i semplici occhi di una bambina: tutto è mediato da Ninon, e tutto viene trasformato dalla sua purezza. La narrazione stessa si adatta ai pensieri e ai desideri della bambina: raccontato in prima persona, è lei che ci guida nella sua vita. Attraverso immagini e espressioni che potrebbero appartenere a una bimba, ma che in realtà sono pensieri profondi, veri, ricchi di poesia.
Maud Lethielleux sembra prendere le parole e danzarci insieme, trasportando il lettore in un ritmo lento e malinconico. Si riemerge dalla lettura come svegliandosi da un dolce sogno: un po' commossi, un po' frastornati, col rimpianto che sia tutto finito.
Titolo: La bambina che diceva sempre di sì
Titolo originale: Dis oui, Ninon
Titolo originale: Dis oui, Ninon
Autore: Maud Lethielleux
Traduttore: Luciana Cisbani
Traduttore: Luciana Cisbani
Editore: Frassinelli
Pagine: 240
Isbn: 9788820051693
Prezzo: €18,50
Data di pubblicazione: 28 Febbraio
Valutazione: 4 stelline
Valutazione: 4 stelline
questo libro lo stavo già tenendo d'occhio... aspettavo di leggere qualche parere. Ora sono convinta, lo metto in WL :-)
RispondiEliminaCome storia mi ha colpita di più "Da qui vedo la luna" e se dovessi consigliarne uno, direi quello, anche se bisogna resistere alle prime pagine e aspettare che il ritmo prenda piede. Ma in questo si avverte comunque tutta la poesia di cui la Lethielleux è capace.
EliminaHO 65 ANNI E FELICE VOGLIO GRIDARE CHE NINON MI HA PRESA
EliminaPER MANO TRASPORTANDOMI NEL SUO MONDO NEL QUALE HO SEMPRE CREDUTO.
MI SONO PERO' CHIESTA CON LIEVE MALINCONIA "POTRA' RIUSCIRE NINON CRESCENDO A NON PERDERE SE STESSA?
BEH SE IO CI SONO RIUSCITA VOGLIO CREDERE CHE SI POSSANOINCONTRARE MOLTE NINON ADULTE . QUESTO E' IL MIO AUGURIO DI MAMMA E NONNA A TUTTI VOI
Grazie per il tuo entusiasmo!
EliminaHo visto questo libro in giro per il web, ma non mi sono mai soffermata a leggerne la trama... Sinceramente non so perchè. La copertina mi piace molto, stranamente xD
RispondiEliminaMa leggere la trama e poi la tua recensione mi ha emozionato tantissimo, sarà che sono mamma e sento sempre molto vicino a me le storie che raccontano di bambini, sarà che questo libro dev'esserti davvero piaciuto, perchè leggendo le tue parole mi sono venuta gli occhi lucidi. Grazie perchè mi hai fatto conoscere un libro che altrimenti, forse, non avrei mai comprato. **
Alessia, mi fa piacere averti dato modo di scoprire meglio questo romanzo. Spero che ti piacerà come è piaciuto a me!
EliminaOh beh per ora l'ho aggiunto alla mia lunghissima wishlist, dunque spero di poterlo prendere al più presto... Oppure qualcuno me lo regalerà xD
Eliminama che libro carino e fuori dagli schemi!
RispondiEliminaquesta wish list si sta preoccupantemente allungando...
Ciao, ho appena finito di leggere "da qui vedo la luna" e condivido le tue parole sullo stile ostico dell'inizio del romanzo che ero tentata di abbandonare, ma poi invece prende il volo e ci trasporta con tenerezza e dignità verso una storia che Sto arrivando! Di vero. Mi stavo documentando sulla vita della scrittrice, si sente che ha vissuto tutto sulla sua pelle. Questo nuovo romanzo mi incuriosisce molto, mi segno il titolo!grazie per la tua invitante presentazione!:-)
RispondiEliminaMi piace che la scrittrice abbia saputo fare tesoro della sua esperienza e donarcela nel modo più poetico. Altri, nella stessa situazione, avrebbero forse focalizzato l'attenzione sulla cattiveria dell'uomo, sulle difficoltà insormontabili che la vita presenta e invece la Lethielleux riesce a mantenere un ottimismo di fondo, una fiducia nel mondo che spiazzano... Sono contenta che ti sia piaciuto Da qui vedo la luna: ti piacerà anche questo!
EliminaBellissima recensione,mi hanno appena regalato il libro e ora sono ancor più curiosa di leggerlo!
RispondiEliminaHo anche io un blog se ti va di seguirci a vicenda mi fa piacere!
http://www.nelcarrellodichicca.blogspot.it/