The Observations
In un giorno del 1863, nella Terra del Diavolo, il pezzo di Scozia che unisce Glasgow a Edimburgo, Bessy entra a servizio in una magnifica casa. Lavare, cucinare, battere i tappeti e fare il tè, accendere i camini tutte le mattine, pulire la cucina e tenerla accesa, lucidare gli stivali e svuotare il pitale della padrona e del marito sono compiti faticosi, ma Bessy ora ha un tetto sulla testa e la pancia piena. Perché, però, Arabella, la padrona di casa, con gli occhi che le brillavano, le ha messo in mano un libretto con una copertina di cartone e le ha ingiunto di scriverci dentro tutte le sue osservazioni mattina e sera? E che cosa è successo veramente a Nora, la ragazza che era prima a servizio, morta in circostanze misteriose?
Segreti e sospetti, verità nascoste e palpiti del cuore in un'opera che ha rivelato un nuovo grande talento del romanzo storico, Jane Harris, una scrittrice capace come pochi di narrare della forza inarrestabile delle passioni.
L'autrice:
Jane Harris è nata a Belfast. Autrice di cortometraggi premiati nei maggiori concorsi cinematografici internazionali, nel 2000 ha vinto il Writer’s Award dell’Arts Council of England. Dopo Le osservazioni, il suo primo romanzo, ha pubblicato con Neri Pozza I Gillespie.
Sito dell'autrice: http://www.janeharris.com/
Recensione:
Definire Le osservazioni un romanzo vittoriano - come ho letto spesso in giro - non rende bene l'idea.
Crea delle aspettative che cadranno a pezzi dopo le prime pagine.
Non ci troveremo di fronte alle tipiche forti donne dei romanzi delle Bronte, né alle tipiche ambientazioni dickensiane o a scene alla Vanity Fair di Thackeray...
La Victorian Age non si avverte nell'aria né nel linguaggio usato: la protagonista parla - soprattutto a inizio romanzo - in una maniera così colloquiale da sfociare talvolta nel volgare.
Il primo impatto col romanzo non è immediatamente positivo: ci si rifugia tra quelle pagine per farsi trasportare in un'epoca che solitamente amiamo visitare, e ci ritroviamo in un mondo completamente diverso. Non capiamo perché Bessy, la protagonista, non sia come la immaginavamo né comprendiamo le intenzioni dell'autrice.
Perché parlare di questa donna un po' ignorante un po' volgarotta, e del suo fortuito prestare servizio presso Mrs Arabella?
Personalmente l'inizio mi ha un po' irritata: non mi piacevano i personaggi, non mi piaceva l'ambientazione, non mi piaceva il linguaggio usato. Né la scelta dell'autrice di far raccontare la storia direttamente a Bessy, usando la prima persona. Non mi sembrava una decisione adeguata per questo tipo di romanzo.
Ad un certo punto, dopo un'ottantina di pagine circa, c'è stata la svolta e tutto ha acquistato un senso.
Innanzitutto ci si abitua a Bessy, alla sua parlata e ai suoi pensieri e da irritante qual era, cominciamo a tollerarla e a trovarla - a tratti - simpatica. Secondo aspetto importante: ci viene rivelato il senso del titolo del romanzo "Le osservazioni", che fino a quel momento era stato semplicemente dimenticato e ignorato. Con l'entrare in scena di queste "osservazioni", il romanzo prenderà un nuovo ritmo, un nuovo significato e cambierà la nostra considerazione nei suoi confronti.
Ad una lenta e fastidiosa partenza segue uno scatto improvviso che porterà poi la storia a mantenere un'andatura costante fino alla fine.
La Harris ci racconta la storia di una ragazza, Bessy, che si ritrova a prestare servizio presso una donna, Arabella, che le riserva dei trattamenti sempre diversi. A volte gentile e premurosa, altre distaccata e fredda, a volte amichevole e intima. Con una pretesa particolare: Bessy dovrà scrivere ogni sera tutto ciò che è accaduto durante la sua giornata, e la padrona potrà leggere in qualsiasi momento ciò che la ragazza scriverà.
L'idea di partenza è particolare, nuova, porta una bella ventata di originalità nel panorama dei romanzi simil-vittoriani pubblicati nella nostra epoca.
La storia non si concentra su nessun amore tormentato e difficile, su nessuna condizione sociale da riscattare grazie alla fede nei propri valori e ideali. Qui si parla di serve e padrone, di studi scientifici e di misteri, di abbandono e pazzia.
Quando si supera il punto di svolta e si entra nella storia, non c'è più tempo per la noia, né per le pause di lettura. C'è gusto a leggere tutto d'un fiato, a viverlo, a uscirne alla fine soddisfatti.
Jane Harris ne esce vincitrice: ora non ci resta che procurarci I Gillespie e scoprire dove ci condurranno quelle pagine.
Definire Le osservazioni un romanzo vittoriano - come ho letto spesso in giro - non rende bene l'idea.
Crea delle aspettative che cadranno a pezzi dopo le prime pagine.
Non ci troveremo di fronte alle tipiche forti donne dei romanzi delle Bronte, né alle tipiche ambientazioni dickensiane o a scene alla Vanity Fair di Thackeray...
La Victorian Age non si avverte nell'aria né nel linguaggio usato: la protagonista parla - soprattutto a inizio romanzo - in una maniera così colloquiale da sfociare talvolta nel volgare.
Il primo impatto col romanzo non è immediatamente positivo: ci si rifugia tra quelle pagine per farsi trasportare in un'epoca che solitamente amiamo visitare, e ci ritroviamo in un mondo completamente diverso. Non capiamo perché Bessy, la protagonista, non sia come la immaginavamo né comprendiamo le intenzioni dell'autrice.
Perché parlare di questa donna un po' ignorante un po' volgarotta, e del suo fortuito prestare servizio presso Mrs Arabella?
Personalmente l'inizio mi ha un po' irritata: non mi piacevano i personaggi, non mi piaceva l'ambientazione, non mi piaceva il linguaggio usato. Né la scelta dell'autrice di far raccontare la storia direttamente a Bessy, usando la prima persona. Non mi sembrava una decisione adeguata per questo tipo di romanzo.
Ad un certo punto, dopo un'ottantina di pagine circa, c'è stata la svolta e tutto ha acquistato un senso.
Innanzitutto ci si abitua a Bessy, alla sua parlata e ai suoi pensieri e da irritante qual era, cominciamo a tollerarla e a trovarla - a tratti - simpatica. Secondo aspetto importante: ci viene rivelato il senso del titolo del romanzo "Le osservazioni", che fino a quel momento era stato semplicemente dimenticato e ignorato. Con l'entrare in scena di queste "osservazioni", il romanzo prenderà un nuovo ritmo, un nuovo significato e cambierà la nostra considerazione nei suoi confronti.
Ad una lenta e fastidiosa partenza segue uno scatto improvviso che porterà poi la storia a mantenere un'andatura costante fino alla fine.
La Harris ci racconta la storia di una ragazza, Bessy, che si ritrova a prestare servizio presso una donna, Arabella, che le riserva dei trattamenti sempre diversi. A volte gentile e premurosa, altre distaccata e fredda, a volte amichevole e intima. Con una pretesa particolare: Bessy dovrà scrivere ogni sera tutto ciò che è accaduto durante la sua giornata, e la padrona potrà leggere in qualsiasi momento ciò che la ragazza scriverà.
L'idea di partenza è particolare, nuova, porta una bella ventata di originalità nel panorama dei romanzi simil-vittoriani pubblicati nella nostra epoca.
La storia non si concentra su nessun amore tormentato e difficile, su nessuna condizione sociale da riscattare grazie alla fede nei propri valori e ideali. Qui si parla di serve e padrone, di studi scientifici e di misteri, di abbandono e pazzia.
Quando si supera il punto di svolta e si entra nella storia, non c'è più tempo per la noia, né per le pause di lettura. C'è gusto a leggere tutto d'un fiato, a viverlo, a uscirne alla fine soddisfatti.
Jane Harris ne esce vincitrice: ora non ci resta che procurarci I Gillespie e scoprire dove ci condurranno quelle pagine.
Titolo: Le Osservazioni
Titolo originale: The ObservationsAutore: Jane Eyre
Editore: Beat Edizioni
Traduttore: Massimo Ortelio
Pagine: 464
Isbn: 9788865590706
Prezzo: €9,00
Valutazione: 4 stelline
Valutazione: 4 stelline
in genere qnd un libro non mi piace dall'inizio... tendo a scoraggiarmi!1
RispondiEliminama menomale che ci sono le recensioni che ti stimolano ad andare avanti!! :))
Angela anche io tendo a scoraggiarmi, ma sono andata avanti sia perché non era noioso o odioso come altri che devo necessariamente abbandonare, sia perché i pareri in giro erano positivi, perciò volevo dargli l'occasione di riscattarsi... e l'ha fatto!
EliminaComplimenti per la recensione!!
RispondiEliminaGrazie Mary!
EliminaAncora più curiosa di leggerlo ^_^
RispondiEliminaLo inizio ora... Ti farò sapere :)
RispondiEliminammmmh..sembra interessante! :)
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