mercoledì 14 settembre 2011

Un giorno mi troverai di Kim Edwards

The Lake of Dreams


Trama:
Mi chiamo Lucy Jarrett. Prima di sapere della ragazza della finestra, prima di tornare a casa e imbattermi nei frammenti della sua storia e ricostruirla, vivevo in un villaggio sul mare in Giappone.
Regione dei Finger Lakes, stato di New York. È una notte di luna piena.
Lucy Jarrett è di fronte alle acque del lago, illuminate dai riflessi del cielo. Le sembra ancora di vedere il padre nella sua ultima notte di vita, seduto nel giardino di casa, l'aria pensierosa e turbata, pochi istanti prima di salire su quella barca che l'avrebbe portato alla morte.
Sono passati anni da allora, anni in cui Lucy ha cercato di dimenticare, di farsene una ragione, senza mai riuscirci. Ma adesso, forse, è venuto il momento di scoprire la verità.
Lucy è tornata a casa, dopo un lungo periodo all'estero. Nella grande tenuta in riva al lago tutto è rimasto come allora, i fiori di melo pallidi come le stelle e le stanze buie, rimaste sempre chiuse da quella terribile notte.
In casa, tra le vecchie cose di famiglia dimenticate da tutti, Lucy ritrova alcune lettere risalenti ai primi anni del Novecento e un lenzuolo da neonato, con un ricamo di lune e fiori. Un motivo identico a quello delle preziose vetrate della chiesa del paese dove compare sempre una donna misteriosa, dai grandi occhi azzurri, con in mano un mazzo di iris della stessa varietà che cresce nel giardino di Lucy.
Chi è questa donna? E chi è Rose, colei che firma le lettere misteriose? Lucy deve scoprirlo a tutti i costi. È convinta che lì, nei frammenti della vita dimenticata delle due donne, e forse in quella di una bambina abbandonata, si nasconda un segreto terribile. Un segreto che ha portato suo padre verso una strada senza ritorno. 



L'autrice
Kim Edwards insegna letteratura all'università del Kentucky, a Lexington, dove vive insieme al marito e alle figlie. E' autrice di una raccolta di racconti, The secrets of the fire king, finalista del prestigioso PEN/Hemingway Award e vincitrice del Whiting Award e del Nelson Algren Award.
Figlia del silenzio è il suo primo romanzo.


Recensione:
Non avevo ancora avuto la possibilità di leggere qualcosa di Kim Edwards, ma ne ero molto incuriosita. 
Un giorno mi troverai mi ha offerto l'occasione per togliermi la curiosità e comprendere se questa autrice sarebbe stata o meno, in futuro, tra le mie preferite. 
Risultato?
Purtroppo per ora ciò che ho ricavato dalla lettura di questo romanzo è stata una sensazione tiepida
Nessun entusiasmo particolare ma neanche disprezzo specifico: un romanzo che lascia il tempo che trova, non tanto per l'oggetto dello stesso quanto per il modo in cui quel contenuto è trattato. 
La storia, come già si può comprendere dando uno sguardo alla trama, è abbastanza interessante, condita di mistero, di riflessioni interiori, di ritorni al passato e ricerche. 
Il tutto però non si concentra su un numero di pagine adeguate, a mio parere. Non che 400 pagine siano troppe per un romanzo in generale, in fondo la lunghezza o brevità di un romanzo non ne denota la qualità, ma sicuramente incide su di essa. In questo caso ci sono stati dei momenti in cui ho avvertito il peso di quella lunghezza. Sembrava che la storia perdesse ritmo, dilungandosi o soffermandosi troppo su alcuni aspetti, che avrebbero meritato maggior snellezza.
La protagonista è Lucy Jarrett, una ragazza che convive col fidanzato in Giappone. In seguito ad un piccolo incidente accaduto alla madre, decide di tornare per qualche tempo al suo paese d'origine, nella regione dei Finger Lakes negli Usa.
Qui dovrà innanzitutto fare i conti col passato: il padre morto annegato nel lago, lo zio che sembra voler distruggere quei luoghi in cui hanno sempre vissuto per motivi edilizi, coinvolgendo anche il fratello di Lucy nel progetto, lo spuntare della vecchia fiamma, abbandonata senza una motivazione in seguito alla morte del padre, e, centro della storia, il ritrovamento di alcune lettere che sembrano appartenere ad un ramo sconosciuto della famiglia della ragazza.
Sembra esserci un filo che collega il tutto: il paese, la famiglia, l'amore, gli interessi economici... E Lucy non vuole arrendersi finché non sarà riuscita a mettere a posto i vari tasselli. 
L'idea mi piaceva, inizialmente, ma non ho apprezzato il modo di portarla avanti. Non sono riuscita a cogliere la maestria di questa autrice, che in molte pagine mi ha annoiata anziché incuriosita e mi ha indotto a desiderare ardentemente che il romanzo finisse il prima possibile. 
Il problema è che quel che doveva essere legato, famiglia - amore - denaro - passato, l'ho letto e quindi vissuto alla stregua di episodi separati, come se ognuno di essi rappresentasse una storia a parte. E in ogni episodio ho trovato qualche aspetto interessante, a volte anche coinvolgente, ma mai abbastanza da indurmi a proseguire con piacere nella lettura. Ho avuto come la sensazione che la mia attenzione si disperdesse tra i vari elementi messi in scena dall'autrice: avrei preferito scegliere solo un argomento e seguirlo fino alla fine.

Insomma, mi dispiace dirlo ma il primo tentativo con questa autrice è miseramente fallito. 
Avrò la forza di darle un'altra occasione? 


Booktrailer:
Titolo originale: The lake of dreams
Autore: Kim Edwards
Editore: Garzanti
Traduttore: Stefano Beretta
Pagine: 432
Isbn9788811686262
Prezzo: €18,60
Valutazione: 2 e1/2 stelline

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