Le valse lente des tortues
Il fuoco crepitava nel camino.
I regali di Natale brillavano ammucchiati sul parquet ungherese a spina di pesce.
Si stavano formando due clan:
i grandi che attendevano solo la gioia di distribuirli,
con la segreta speranza di aver fatto centro,
i giovani che aspettavano trepidanti la realizzazione dei sogni elaborati
nel segreto dei desideri notturni.
Alla leggera tensione dei primi faceva eco l'attesa ansiosa dei secondi,
che si domandavano se avrebbero dovuto dissimulare la delusione
o se avrebbero potuto fare salti di gioia
senza doversi sforzare.
Trama:
Sapere se davvero un coccodrillo dagli occhi gialli ha divorato oppure no suo marito Antoine, scomparso in Kenya, per Joséphine non è più importante. Grazie ai soldi guadagnati con le vendite del suo best seller, ha lasciato Courbevoie, nella banlieue parigina, per un appartamento chic nell’elegante quartiere di Passy. Invece sua sorella Iris, che aveva tentato di attribuirsi la scrittura del romanzo, ha finito con il pagare la follia del proprio inganno in una clinica per malati di depressione. Ormai libera, sempre timida e insoddisfatta, attenta spettatrice della commedia strampalata e talvolta ostile che le offrono i suoi nuovi vicini, Joséphine sembra alla ricerca del grande amore. Veglia sulla figlia minore Zoé, adolescente ribelle e tormentata, e assiste al successo dell’ambiziosa primogenita Hortense, che a Londra si lancia nella carriera di stilista. Fino al giorno in cui una serie di omicidi distrugge la serenità borghese del suo quartiere e lei stessa sfugge per poco a un’aggressione… Ancora una volta intorno all’irresistibile e discreta Joséphine gravita tutto un mondo di seduttori, carogne, imbroglioni ma anche di persone buone e generose. Ancora una volta la straordinaria penna di Katherine Pancol ci proietta in un vortice di eventi e personaggi all’affannosa ricerca di un senso nella inesauribile complessità della vita.
L'autrice.
Katherine Pancol (Casablanca, 1954) giunge in Francia all’età di cinque anni. Dopo avere insegnato lettere classiche, è diventata giornalista, collaborando con “Paris-Match” e “Cosmopolitan”. A Il valzer lento delle tartarughe – secondo volume della trilogia iniziata con Gli occhi gialli dei coccodrilli – segue Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì.
Recensione:
Ho letto il secondo volume della trilogia senza mai staccarmi dal primo e da quello successivo. E' naturale che a questo punto, dopo le 520 pagine del primo, avvertissi un po' di stanchezza. Ma non credo di essere stata la sola.
Credo che anche la Pancol in questo volume abbia rallentato, tirato il freno a mano e si sia adagiata un po'. Se ci aveva regalato un inizio travolgente e scoppiettante, dove ad ogni pagina ci si aspettava tutta quella dose di vita e di realtà, raccontata incredibilmente bene, qui invece la situazione cambia un po'.
Personalmente mi ero talmente affezionata a Joséphine e al suo entourage di personaggi che niente mi avrebbe dissuasa dal continuarne la lettura per tutti e tre i volumi, però ho storto un po' il naso quando mi sono resa conto dell'espediente utlizzato dalla scrittrice per tenere alta l'attenzione e la curiosità del lettore.
Da romanzo (quasi) rosa qual era stato Gli occhi gialli dei coccodrilli, questo si tinge di giallo, di nero, con ben due misteri da risolvere e un assassino a piede libero.
Ho trovato questo aspetto, così come l'inserimento di nuovi personaggi, i condomini dell'edificio in cui si trasferisce Joséphine con le figlie, un po' forzato, come se ci fosse bisogno di altra carne a cuocere per non deludere i lettori.
Il piacere di leggere la storia della nostra protagonista fortunatamente non cala. Joséphine inizia a vivere la propria vita alzando la testa, finalmente, anche se sempre più spesso si frena, non riesce a buttarsi a capofitto come vorrebbe, come dovrebbe.
Qui quegli occhi gialli che osservano sono scomparsi, lasciando il posto alle piccole tartarughe.
Ogni scelta, ogni novità accade lentamente, frutto di un lungo processo. Josephine non riesce a tuffarsi nella vita, ci va piano, coi piedi di piombo, per ogni passo avanti che fa, ce ne sono almeno tre indietro.
Credo che anche la Pancol in questo volume abbia rallentato, tirato il freno a mano e si sia adagiata un po'. Se ci aveva regalato un inizio travolgente e scoppiettante, dove ad ogni pagina ci si aspettava tutta quella dose di vita e di realtà, raccontata incredibilmente bene, qui invece la situazione cambia un po'.
Personalmente mi ero talmente affezionata a Joséphine e al suo entourage di personaggi che niente mi avrebbe dissuasa dal continuarne la lettura per tutti e tre i volumi, però ho storto un po' il naso quando mi sono resa conto dell'espediente utlizzato dalla scrittrice per tenere alta l'attenzione e la curiosità del lettore.
Da romanzo (quasi) rosa qual era stato Gli occhi gialli dei coccodrilli, questo si tinge di giallo, di nero, con ben due misteri da risolvere e un assassino a piede libero.
Ho trovato questo aspetto, così come l'inserimento di nuovi personaggi, i condomini dell'edificio in cui si trasferisce Joséphine con le figlie, un po' forzato, come se ci fosse bisogno di altra carne a cuocere per non deludere i lettori.
Il piacere di leggere la storia della nostra protagonista fortunatamente non cala. Joséphine inizia a vivere la propria vita alzando la testa, finalmente, anche se sempre più spesso si frena, non riesce a buttarsi a capofitto come vorrebbe, come dovrebbe.
Qui quegli occhi gialli che osservano sono scomparsi, lasciando il posto alle piccole tartarughe.
Ogni scelta, ogni novità accade lentamente, frutto di un lungo processo. Josephine non riesce a tuffarsi nella vita, ci va piano, coi piedi di piombo, per ogni passo avanti che fa, ce ne sono almeno tre indietro.
E il romanzo diventa un valzer, che prende il suo ritmo seguendo la nostra protagonista nelle sue insicurezze, nei suoi dubbi, nel suo amore non rivelato né accettato, un valzer che lei ad un certo punto decide di danzare per poi fermarsi e tornare a sedersi, tornare nella sua immobilità, continuando a danzarlo solo nei suoi sogni...
Se vuole qualcosa, Joséphine non ha la forza né la velocità per andarsela a prendere. Aspetta, rimugina, si alza, fa un passo, torna seduta, ci riprova... La sua vita è un valzer costante che prima o poi dovrà trasformarsi in un ritmo più deciso.
Il giallo, gli omicidi, i misteri non appartengono a questa storia: sono solo un contorno. Unica protagonista è lei, e tutti gli altri personaggi sono i suoi partners di danza, che prendono consistenza di volta in volta nel rapporto con lei. Ci sarà chi la farà andare più veloce, chi la rallenterà, chi la farà andare a tempo.
Un romanzo fatto di piccoli passi.
Se vuole qualcosa, Joséphine non ha la forza né la velocità per andarsela a prendere. Aspetta, rimugina, si alza, fa un passo, torna seduta, ci riprova... La sua vita è un valzer costante che prima o poi dovrà trasformarsi in un ritmo più deciso.
Il giallo, gli omicidi, i misteri non appartengono a questa storia: sono solo un contorno. Unica protagonista è lei, e tutti gli altri personaggi sono i suoi partners di danza, che prendono consistenza di volta in volta nel rapporto con lei. Ci sarà chi la farà andare più veloce, chi la rallenterà, chi la farà andare a tempo.
Un romanzo fatto di piccoli passi.
Titolo: Il valzer lento delle tartarughe
Autore: Katherine Pancol
Editore: Dalai editore
Pagine: 602
Prezzo: €11,90
Il libro non mi è piaciuto molto, ci sono troppi personaggi a mio parere e quasi tutti patetici, ma forse non è il mio genere...
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