mercoledì 11 gennaio 2012

436 di Anna Giraldo (recensione)

Trama:
Cosa ci fa un giaguaro in carne e ossa nel cuore di Londra?
Cosa sono tutte quelle reminiscenze di un passato remoto?
E le visioni sanguinose che perseguitano Redlie, diciassettenne venuta dall’Italia, ospite a Londra della sua squinternata zia Daisy? Da quando è arrivata tutti continuano a dirle che la sua luce è abbagliante, ma lei non sa cosa significhi. Né sa perché l'ossuto e grigio David la perseguiti in maniera così spietata e violenta. Né sa che lo splendido e tenebroso giovane dalle abitudini e dai comportamenti misteriosi sarà il grande amore della sua vita, ma anche la sua maledizione. Una battaglia all'ultimo sangue attende Redlie. È la battaglia per il suo amore, per i suoi amici, per la sua vita.

L'autrice:
Anna Giraldo è una lettrice “seriale”, ama viaggiare e adora i felini. Non è mai riuscita a tenere i piedi ancorati alla solida terra per più di cinque minuti consecutivi. Tempo addietro, la cosa la preoccupava molto: si impegnava quotidianamente in veri e propri esercizi di serietà. Una noia mortale. Ma, un giorno, la passione per la scrittura l’ha travolta. Da allora si diverte a intrecciare la realtà con le sue storie fantastiche, a cercare nuovi varchi attraverso i quali affacciarsi al mondo. Adesso affronta questo suo viaggio anomalo e non si annoia più.


Recensione:
Prima di iniziare a leggere 436 avevo trovato pareri positivissimi su Anobii, tutti rigorosamente posizionati tra le 4 e le 5 stelle, e solo un paio che scendevano al di sotto di quella valutazione.
Non mi ero data alla lettura anticipata delle recensioni per non rovinarmi il gusto di scoprire tutto da sola, ma ero contenta di iniziare un romanzo così apprezzato dalla maggior parte dei lettori.
E devo dire che all'inizio, forse per le prime cinquanta pagine (non lo so con esattezza, la Casini ha la detestabile filosofia di non numerare le pagine dei suoi romanzi) la storia mi stava piacendo davvero tanto.
Forse era già apparso qualcuno dei soliti clichés (l'adolescente non ben integrata, l'assenza di un genitore, gli spostamenti da una casa all'altra) ma quel che apprezzavo era l'abilità con cui venivano presentati.
Insomma non mi sembrava di trovarmi di fronte alla solita scrittrice di young-adult che mette a punto il solito young adult. No, c'era qualcosa di nuovo, che la rendeva migliore.
Lo so, sto parlando al passato. Sì, perché il mio entusiasmo è relegato alle prime forse 50 forse 100 pagine. Proseguendo nella lettura è scomparso, ma non del tutto.
Devo dire che durante la lettura ci si trova a esprimere (mentalmente) certe considerazioni al riguardo della storia, che poi però andranno riviste una volta giunti alla fine.
Come dicevo, l'inizio è più che positivo e attira il lettore trasportandolo nelle pagine, trasportandolo per le strade di Londra. Facciamo conoscenza con dei personaggi simpatici o comunque particolari: Redlie è ben caratterizzata, e anche quella zia un po' fuori dall'ordinario e le persone che frequenta hanno tutte una certa credibilità.
Iniziamo a capire dalle mezze frasi e dai discorsi interrotti che la zia, il fratello (padre assente di Redlie) e tutti gli amici hanno qualcosa di speciale, sono speciali. E così anche la protagonista, che ne è ovviamente ignara.
Già sappiamo che il momento della scoperta sarà sicuramente uno dei punti forti della storia, per Redlie e per noi, che finalmente possiamo capire con chi stiamo trascorrendo le nostre ore.
In realtà quel momento non arriva mai. Non ci viene data nessuna spiegazione, e Redlie sembra comprendere tutto senza che nessuno le dica nulla... mah.
Ogni personaggio ha determinate doti, ma mai che si capisca come fa, perché, quando le ha ricevute... mai che si capisca chi è. C'è troppa mancanza di chiarezza, sta al lettore trarre delle conclusioni che non saprà mai se saranno quelle giuste.
E ancora: perché Honey e gli amici hanno quello strano atteggiamento verso Redlie? Ok che hanno poteri paranormali, ma perché la totale mancanza di attrazione, che ci fa quasi pensare che si tratti esseri asessuati? E perché tenere nascosta la natura di Sean, se quanto a stranezze è in buona compagnia? O ancora perché quei misteri, tipo il ritrovamento del gatto Copernico, di cui non ci viene spiegato nulla eppure sappiamo che c'è qualcosa dietro?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi che sono sorti durante la lettura, ma a cui non davo troppo peso perché ero certa che mi sarebbero stati chiariti ad un certo punto. Scoprire che non accade mai mi ha spiazzata e ha fatto crollare l'entusiasmo, già vacillante per la lunghezza indefinita del romanzo (accompagnato da un peso non indifferente!).
Considerazione finale?
Credo che la storia avrebbe meritato maggiore snellezza, maggiore chiarezza e forse minore sottolineatura all'amore-zuffa tra Redlie e Sean (dicono così tante volte che si azzuffano che non sembra che accada davvero, ma che accada solo perché fa parte del loro personaggio e devono dirlo per farlo notare ai lettori).
E' una storia che ha un gran potenziale per essere un romanzo indimenticabile, ma che forse ha la pecca di essere il primo di questa scrittrice.
Contiamo perciò sul secondo, in uscita il mese prossimo, perché nonostante gli aspetti non troppo positivi elencati qui sopra, la storia ha il suo fascino e il suo interesse.


Titolo: 436
Autore: Anna Giraldo
Editore: Casini Editore
Pagine: ?
Isbn: 9788879051965
Prezzo: €16,90
Valutazione: 3 stelline

4 commenti:

  1. Questo romanzo proprio non lo avevo visto, ho letto la tua recensione e ammetto che se la protagonista senza che nessuno le faccia da "guida" riesce a capire cosa è e come muoversi in quel mondo a lei sconosciuto fino a poco tempo prima....siamo sinceri è poco credibile!
    Per curiosità lo leggerei comunque!

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  2. ciao Girasonia
    questo libro faceva parte di uno dei giveaway che peccato non ho vinto...
    la trama è originale e quindi anche se qualcosa non convince pienamente sono sicura che è una piacevolissima lettura, soprattutto per chi, come me, ama i felini ;-)

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  3. E' vero Pupottina...era uno dei giveaway...il titolo mi diceva qualcosa ma la copertina non me la ricordavo per niente!!!
    Mitica Pupottina! ;-)

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  4. Su Anobii sono stata una tra quelle che hanno dato una valutazione più bassa delle 4 stelline, quindi non posso che essere d'accordo con la tua recensione. Non che sia una brutta storia, intendiamoci, ha un grande potenziale, ma non è sfruttato bene. Spero anch'io che il sequel mi farà cambiare idea!

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