sabato 14 gennaio 2012

Recensione: Non ti addormentare di S.J. Watson

Before I go to sleep

Trama:
Ogni mattina Christine si sveglia senza ricordi. Non sa a chi appartenga la casa in cui si trova, l’uomo che le dorme accanto le è totalmente estraneo, e anche il suo viso, riflesso nello specchio del bagno, le sembra molto meno giovane di quanto secondo lei dovrebbe essere.È Ben, suo marito, a darle quotidianamente le coordinate della sua vita, a spiegarle chi è lui, chi è lei, e che cosa le è successo anni prima, un incidente che ha modificato radicalmente la sua esistenza, privandola dei ricordi e costringendola a ricominciare ogni giorno un difficile apprendimento.Ma Ben le dice tutto? E se è così, perché non le ha parlato del dottor Nash, un giovane neuropsichiatra deciso a studiare il suo caso, con cui Christine si incontra di tanto in tanto e che la spinge a tenere un diario? E perché su una pagina di questo diario Christine ha scritto “non fidarti di Ben”?Giorno dopo giorno, con l’aiuto del dottor Nash, lampi di memoria attraversano la mente di Christine, tessere baluginanti di un mosaico che fatica a ricomporsi nella sua interezza e che, con il passare del tempo, le sembra sempre più minaccioso e inquietante. Finché dal passato emergerà il vero pericolo, quello che, senza che lei ne sia consapevole, si è appropriato della sua vita.Uno straordinario romanzo, teso e appassionante, una storia che non dà tregua e che mette in discussione l’idea stessa di realtà.

L'autore:
S.J. Watson è nato in Inghilterra, nelle Midlands. Ha lavorato per parecchi anni nel Servizio Sanitario Nazionale prima di dedicarsi alla scrittura.
Questo suo primo romanzo, acquistato in 38 paesi e diventato subito un bestseller in tutto il mondo, diventerà un film, prodotto da Ridley Scott.
Sito dell'autore: http://www.sjwatson-books.com/

Recensione:
Devo smetterla.
Prima o poi lo farò. Non oggi, ok. E forse neanche domani.
Ma un giorno dovrò decidere di mettere un punto alla lettura di thriller. Per sempre.
Eppure non ne faccio un uso quotidiano, ma quando me ne capita uno tra le mani, credo di cadere in uno stato febbrile. Risultato?
Qualunque sia la mole del volume, qualunque sia il livello di interesse che posso provare per la storia, non mi stacco dalle pagine se non quando sono arrivata all'ultima. Perdendo un'intera giornata. Abbandonando una casa, un marito, i molteplici impegni quotidiani. Tutto si ferma per lasciarmi immergere in quel thriller.
Mi è appena accaduto con Non ti addormentare di S.J. Watson.
Sono appena riemersa e mi sono fiondata a scrivere le mie sensazioni.
La storia, come la maggior parte dei thriller, è angosciante e claustrofobica. Non eccessivamente, ma abbastanza da tenere il lettore in uno stato di ansia continuo.
La protagonista è Christine, che si sveglia ogni mattina senza riconoscere dove si trova, chi è che dorme nel suo letto, cosa ci fa con vent'anni di più sulle spalle quando lei sa di essere molto più giovane. Non ricorda di aver avuto un incidente, tanti anni prima, che le ha cancellato non solo gran parte dei ricordi ma anche la capacità di immagazzinarne di nuovi. Sta al marito ogni mattina ripeterle le stesse cose, rassicurarla, mostrarle foto del loro passato insieme e rispondere a tutte le sue domande. Nel momento in cui un dottore la contatta, all'insaputa del marito, chiedendole di incontrarla e di aiutarla, Christine troverà un modo per mettere insieme i pezzi della sua vita. Un modo per non dimenticare tutto ciò che accaduto il giorno precedente. E ogni ricordo che troverà le porterà nuova confusione, nuovo dolore, nuovi dubbi.
Pagine che corrono via velocemente, a volte frettolosamente. Ma forse la fretta è più nel lettore che nello scrittore. Vogliamo assolutamente capire il prima possibile cosa stia accadendo, vogliamo smettere di avere il punto di vista di Christine e sapere tutto, vogliamo che Watson ci prenda da parte e ci dica come stanno i fatti. Non ce la facciamo ad aspettare che sia Christine a scoprirli: ci sono troppi passi indietro per ogni passo avanti.
Eppure il finale, abbastanza ad impatto, non ci soddisfa come avremmo desiderato. Durante la lettura abbiamo congetturato di tutto: è ovvio che tra le nostre congetture ci sia capitata anche la soluzione. Che forse avremmo scartata perché non ci convinceva, ma non ci ha stravolti quando poi si è avverata.
Un romanzo con una buona idea di base, dalla trama interessante e dai personaggi forti, ma che ci è sembrato ancora acerbo. Un romanzo concentrato eccessivamente sul contenuto e poco sulla forma.
Probabilmente dipende dal fatto che sia la prima opera di Watson.
Mi ha però attratta abbastanza da voler leggere altri suoi romanzi, se ne scriverà.


Titolo: Non ti addormentare
Titolo originale: Before I go to sleep
Autore: S.J. Watson
Editore: Piemme
Traduttore: Stefano Bortolussi
Pagine: 420
Isbn: 9788856617986
Prezzo: €19,00
Valutazione: 3 stelline
Data di pubblicazione: 3 Gennaio 2012

4 commenti:

  1. questo libro mi ha attirato immediatamente e per la cover con quell'occhio inquietante e per il titolo (da thriller in senso pieno....) e per la trama, ovviamente.
    Mi sembra che abbia gli elementi per tenerti attaccata fino all'ultima pag (uno degli ultimi thriller per me è stato SCOMPARSA e davvero l'ho letto in pochissimi gg e in modo famelico, per quanto mi prendeva!! dopo di esso un altro I MORSI DEL BUIO che però mi ha meno "emozionata"...).
    Ti ringrazio per la recensione; sono cmq incuriosita, forse un pò meno se leggo che il finale non è proprio il massimo, però dai voglio provarci cmq!! ;)
    ciau e buon week end

    RispondiElimina
  2. @Angela: in effetti durante la lettura mi è venuto proprio Scomparsa come thriller a cui associarlo. Non perché abbia punti in comune, ma come ritmo...
    Quanto al finale, forse non è stato il massimo per me, perché quello era uno dei finali immaginati, ma non lo sarà per tutti! ;)

    RispondiElimina
  3. D'accordo con te una bella idea di base, che però nei primi capitoli fa fatica a decollare. Anche l'epilogo poteva essere un pochino più azzardato e originale, secondo me...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Decisamente: come dicevo, durante la lettura si riesce a immaginare l'epilogo e questo non va bene. Il lettore vuol essere sconvolto, non vuole prevedere ciò che accadrà!

      Elimina