Ed ecco che il 25 gennaio (lo so, ci vuole ancora più di un mese, ma è bello prepararsi all'attesa, no?) uscirà questo romanzo che sto per presentarvi.
Britannia Mews
di Margery Sharp
Trama:
Il romanzo è ambientato a Britannia Mews, un quartiere di Londra nato per ospitare gli stallieri e i cavalli delle ville che davano sull’elegante Albion Place, diventato poi nel corso di mezzo secolo quartiere misero e degradato, poi bohemienne, poi alla moda, ma sempre con una fama poco raccomandabile per i borghesi di Londra.
Viverci diventa un segno esistenziale, un giudizio sulle scelte di vita della protagonista, Adelaide Culver. Ragazzina di buona famiglia, da subito poco incline ad accettare le convenzioni sociali con le loro regole e, in un certo senso, il loro vuoto, si innamora del maestro di disegno e contro il parere della famiglia, lo sposa. Questo ovviamente determinerà tutto il corso della sua vita e l’allontanamento dalla famiglia, dagli zii, dalla cugina Alice, dal fratello Treff e da tutto il suo mondo.
Presto il marito si rivela essere un alcolizzato e i due vivono grazie a una piccola rendita di lei. Passano alcuni anni e, forse involontariamente forse no, Adelaide causa la morte del marito. L’inchiesta la proscioglie, ma una vecchia orribile, soprannominata la Scrofa, la ricatta e le impedisce di realizzare il suo sogno: tornare a casa.
Adelaide è prigioniera, di sé e dei suoi sogni infranti prima ancora che della ricattatrice. Un giorno, per caso, incontra Gilbert, un gentiluomo che come lei è fuori del proprio ambiente sociale ma non sembra dispiacersene troppo. Gilbert, di cui Adelaide si innamora e con cui condividerà l’esistenza, le dimostra che il ricatto che sta subendo è inconsistente: a questo punto la nostra eroina potrebbe tornare a casa, ma d’un tratto si scopre orgogliosa della propria vita, strana e fuori delle convenzioni, certo, ma più interessante.
I due creano un Teatro delle marionette, perché l’unica cosa davvero straordinaria che avesse fatto il marito di Adelaide era stato costruire, durante un soggiorno in Francia, delle marionette bellissime e questo regalerà loro una certa agiatezza economica, che però non li farà traslocare da Britannia Mews.
L'autrice:
Margery Sharp (1905-1991) nacque in Inghilterra ma trascorse gran parte della propria infanzia a Malta. Cominciò a scrivere molto giovane per Punch, Saturday Evening Post, Harper’s, Ladies’ Home Journal e quest’attività le permise, all’epoca in cui divideva un appartamento a Londra con altre ragazze facendo la dattilografa, di guadagnare un po’ più di soldi (la pubblicazione di un racconto al mese le faceva guadagnare 12 sterline) e di potersi permettere di scrivere un romanzo. La presenza di altri non la distraeva, e per tutta la vita scrisse del tutto a proprio agio in mezzo al caos quotidiano. Britannia Mews fu scritto quasi tutto in alberghi, mentre viaggiava durante la guerra dando lezioni ai membri dell’esercito.
Sebbene non avesse mai dubitato di voler diventare scrittrice, le sarebbe piaciuto molto anche fare la cameriera a causa “della sua passione per i lavori domestici, i pettegolezzi e le tazze di tè.” Ed è proprio il suo approccio leggero e un po’ pettegolo alla natura umana che le ha permesso di creare personaggi deliziosi che danzano attraverso le pagine.
Pubblicata in modo diffuso anche in Italia dopo la guerra, oggi di lei sono presenti sul mercato solo i libri della serie Bianca e Bernie. Da alcuni suoi libri vennero tratti film: nel 1949 venne filmato Britannia Mews col titolo The Forbidden Street con Maureen O’Hara e Dana Andrews, nel 1946 venne tratto un film da Cluny Brown (di prossima pubblicazione presso astoria) con Charles Boyer e Jennifer Jones, del 1962 è L’affittacamere con Kim Novak e Jack Lemmon, tratto da un suo racconto.
Hanno detto del libro:
Bellissimo libro, con una struttura molto ben equilibrata nell’accompagnare la storia dei protagonisti con quella del quartiere. Ben raccontate le idiosincrasie e le ipocrisie di un certo tipo di classe sociale, le convenzioni che diventano convinzioni che diventano strade obbligate da seguire perché si è sempre fatto così.
Viverci diventa un segno esistenziale, un giudizio sulle scelte di vita della protagonista, Adelaide Culver. Ragazzina di buona famiglia, da subito poco incline ad accettare le convenzioni sociali con le loro regole e, in un certo senso, il loro vuoto, si innamora del maestro di disegno e contro il parere della famiglia, lo sposa. Questo ovviamente determinerà tutto il corso della sua vita e l’allontanamento dalla famiglia, dagli zii, dalla cugina Alice, dal fratello Treff e da tutto il suo mondo.
Presto il marito si rivela essere un alcolizzato e i due vivono grazie a una piccola rendita di lei. Passano alcuni anni e, forse involontariamente forse no, Adelaide causa la morte del marito. L’inchiesta la proscioglie, ma una vecchia orribile, soprannominata la Scrofa, la ricatta e le impedisce di realizzare il suo sogno: tornare a casa.
Adelaide è prigioniera, di sé e dei suoi sogni infranti prima ancora che della ricattatrice. Un giorno, per caso, incontra Gilbert, un gentiluomo che come lei è fuori del proprio ambiente sociale ma non sembra dispiacersene troppo. Gilbert, di cui Adelaide si innamora e con cui condividerà l’esistenza, le dimostra che il ricatto che sta subendo è inconsistente: a questo punto la nostra eroina potrebbe tornare a casa, ma d’un tratto si scopre orgogliosa della propria vita, strana e fuori delle convenzioni, certo, ma più interessante.
I due creano un Teatro delle marionette, perché l’unica cosa davvero straordinaria che avesse fatto il marito di Adelaide era stato costruire, durante un soggiorno in Francia, delle marionette bellissime e questo regalerà loro una certa agiatezza economica, che però non li farà traslocare da Britannia Mews.
L'autrice:
Margery Sharp (1905-1991) nacque in Inghilterra ma trascorse gran parte della propria infanzia a Malta. Cominciò a scrivere molto giovane per Punch, Saturday Evening Post, Harper’s, Ladies’ Home Journal e quest’attività le permise, all’epoca in cui divideva un appartamento a Londra con altre ragazze facendo la dattilografa, di guadagnare un po’ più di soldi (la pubblicazione di un racconto al mese le faceva guadagnare 12 sterline) e di potersi permettere di scrivere un romanzo. La presenza di altri non la distraeva, e per tutta la vita scrisse del tutto a proprio agio in mezzo al caos quotidiano. Britannia Mews fu scritto quasi tutto in alberghi, mentre viaggiava durante la guerra dando lezioni ai membri dell’esercito.
Sebbene non avesse mai dubitato di voler diventare scrittrice, le sarebbe piaciuto molto anche fare la cameriera a causa “della sua passione per i lavori domestici, i pettegolezzi e le tazze di tè.” Ed è proprio il suo approccio leggero e un po’ pettegolo alla natura umana che le ha permesso di creare personaggi deliziosi che danzano attraverso le pagine.
Pubblicata in modo diffuso anche in Italia dopo la guerra, oggi di lei sono presenti sul mercato solo i libri della serie Bianca e Bernie. Da alcuni suoi libri vennero tratti film: nel 1949 venne filmato Britannia Mews col titolo The Forbidden Street con Maureen O’Hara e Dana Andrews, nel 1946 venne tratto un film da Cluny Brown (di prossima pubblicazione presso astoria) con Charles Boyer e Jennifer Jones, del 1962 è L’affittacamere con Kim Novak e Jack Lemmon, tratto da un suo racconto.
Hanno detto del libro:
Bellissimo libro, con una struttura molto ben equilibrata nell’accompagnare la storia dei protagonisti con quella del quartiere. Ben raccontate le idiosincrasie e le ipocrisie di un certo tipo di classe sociale, le convenzioni che diventano convinzioni che diventano strade obbligate da seguire perché si è sempre fatto così.
Titolo: Britannia Mews
Autore: Margery Sharp
Editore: Astoria Edizioni
Traduttore: Bettina Cristiani
Pagine: 384
Isbn: 9788896919262
Prezzo: €18,00
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2012
Data di pubblicazione: 25 gennaio 2012
Trama molto avvincente :D
RispondiEliminaWow questo libro mi ispira un sacco!!!!! =) Va subito nella lista dei libri da leggere!!!! ^^ Grazie x la dritta!! =)
RispondiEliminatrama molto bella e originale!!
RispondiEliminala protagonista mette una certa curiosità , ne passa di tutti i colori!!!
Casa editrice mai vista né sentita, nemmeno in libreria O_O
RispondiEliminaOh, l'autrice di Bianca e Bernie...
Che dire? Adoro qualsiasi romanzo ambientato a Londra, soprattutto se a fine Ottocento o inizi Novecento, se poi aggiungiamo anche una self made woman, che sfida le convenzioni per cercare la felicità... ne esce un romanzo a dir poco avvincente *__*
Da mettere in lista.
Che bel libro, a prima vista la copertina non mi era piaciuta...il colore dello sfondo era strano! La trama invece è meravigliosa...sembra una favola e poi è ambientata nel periodo d'oro inglese, quello del fine ottocento! meraviglioso, spero di trovarlo presto in libreria!
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